a.belmont, 28/01/2009 17.51:
Mi fai ricordare i miei tre mesi terribili di militare.
Allora feci la stessa analisi che tu fai ora.
Non mi capacitavo di come si potesse accettare di subire il potere e la sopraffazione, ma poi capii che chi accettava di subirli lo faceva "coltivando il sogno segreto" di poter essere un giorno dall'altra parte, che fosse in quello o in un altro ambito.
Non c'era, in sostanza, un rifiuto ideologico della gerarchia, il sogno di un mondo senza schiavi e padroni, ma solo l'intima e, in molti casi, inconscia aspirazione di passare in futuro dal ruolo di schiavo a quello di padrone.
Ecco perché idee e sistemi libertari stentano ad affermarsi.
Credo che sia la cosa più avvilente di tutta la faccenda. Chi si incavolava per le lavate di testa, probabilmente, lo faceva perché voleva recitare l'altro ruolo; non tanto per la cosa in sé.
E' un gatto che si morde la coda comunque. Chi subisce diventa uno che farà subire agli altri. E quindi vedo molto difficile una riforma interna futura.