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La saletta, dove il potere prende forma

Ultimo Aggiornamento: 30/01/2009 17:41
27/01/2009 17:07
 
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Se le Chiese più antiche avevano le catacombe, anche le moderne Sale del Regno hanno il loro luogo che incute timore e alimenta leggende: la saletta, o anche “seconda sala”, cioè una stanzetta solitamente situata in fondo alla sala più grande che ospita tutte le adunanze.
Non ci sono strumenti di tortura né farmaci sedativi nascosti tra gli scaffali della libreria teocratica che solitamente viene lì sistemata, ma il motivo per il quale tutti la guardano con sospetto è semplice: è il sacro luogo delle requisitorie; è il teatro di “consigli amorevoli”, confronti tra fratelli in stato di guerriglia, confessioni di peccatori pentiti, tirate di orecchie ai giovincelli dal capello troppo lungo; è lo spazio adibito alla riunione degli anziani, comprese quelle con il sorvegliante di circoscrizione, autentico spauracchio di tutti. Insomma, se la sala grande è il luogo delle funzioni, la saletta detiene tra la sue mura l’esercizio del potere.

Il fratello (o sorella) accompagnato in saletta a fine adunanza somiglia un po’ al vitello che si avvia alla macellazione: sguardo basso e mogio e camminata lenta. Sa già cosa lo attende. E anche gli altri lo sanno: la lavata di testa è imminente. Per cosa? Gli altri fratelli già si domandano il motivo della convocazione. E più tempo starai dentro, e peggiore sarà la tua situazione. Il timer parte appena la porta si chiude: cinque minuti, niente di che, solo un consiglio; dieci, un consiglio al quale hai provato a ribattere, ma stai tranquillo lo stesso; venti minuti, hai litigato con qualche fratello?, c’è da sbrigliare la situazione; da mezz’ora in su, qualcosa comincia a non andare. Se poi dalla saletta provengono voci concitate, c’è qualcosa di grosso in ballo.

In saletta c’è già il tavolinetto scientificamente studiato per sostenere anatomicamente la confessione: design semplice e accattivante, ma estremamente maneggevole e familiare. Funge anche da lettino per psicanalisi, nei casi più gravi.
Sono già pronte le sedie, leggere ma comode anche quelle: devono essere sempre facili da spostare, così da creare una sorta di cerchio inquisitorio nel quale il fratello-pecorella-smarrita starà in mezzo.
Non manca mai la collezione di Torre di Guardia e Svegliatevi dal 1956 ad oggi, più vari libri editi dalla Watch Tower in tempi remoti e non, tutto sistemato nella libreria: in caso di peccato controverso c’è bisogno di consultare e consultare e consultare, virgole e versione inglese comprese.
I muri solitamente ospitano quadri simpaticamente amorevoli, un Gesù sorridente, un leone abbracciato ai bambini, un fiumiciattolo acqua limpida e uomini e donne che raccolgono aranci e prelibatezze varie dagli alberi. Ma c’è poco da ridere.

Il rito della chiamata in saletta avviene quasi sempre ad adunanza terminata, ed è abbastanza frequente: un fratello a settimana, più o meno, sarà destinato ad entrarci. Agli anziani, si sa, spesso la cosa garba da morire: l’esercizio del potere di cui prima, infatti, è piacere innato in qualsiasi essere umano. E’ innato e anche inconscio, delle volte.

Non è raro che gli inquisiti, spesso, col crescere diventeranno degli inquisitori. Schiere di ragazzi “bastonati” durante l’adolescenza in saletta, nel loro intimo hanno coltivato il sogno segreto di poter vivere l’emozione dall’altra parte della barricata. E così anni dopo te li ritrovi anziani o servitori di ministero plenipotenziari che col sorriso sulla bocca ti dicono “finita l’adunanza puoi seguirci un attimo in saletta?”.

Vivere senza l’incombente mannaia della “chiamata in saletta”, dicono gli studiosi, garantisce una migliore circolazione sanguigna, il cuore pompa meglio, il cervello è più lucido, si arriva a campare anche 100 anni. Liberatevene.
27/01/2009 17:16
 
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Ti volevo chiedere Elghorn
Ma quando il destinatario della ripassata in saletta, viene amorevolmente chiamato a colloquiare, gli altri se ne accorgono ?


27/01/2009 17:20
 
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Re:
elghorn84, 27/01/2009 17.07:

Se le Chiese più antiche avevano le catacombe, anche le moderne Sale del Regno hanno il loro luogo che incute timore e alimenta leggende: la saletta, o anche “seconda sala”, cioè una stanzetta solitamente situata in fondo alla sala più grande che ospita tutte le adunanze.
Non ci sono strumenti di tortura né farmaci sedativi nascosti tra gli scaffali della libreria teocratica che solitamente viene lì sistemata, ma il motivo per il quale tutti la guardano con sospetto è semplice: è il sacro luogo delle requisitorie; è il teatro di “consigli amorevoli”, confronti tra fratelli in stato di guerriglia, confessioni di peccatori pentiti, tirate di orecchie ai giovincelli dal capello troppo lungo; è lo spazio adibito alla riunione degli anziani, comprese quelle con il sorvegliante di circoscrizione, autentico spauracchio di tutti. Insomma, se la sala grande è il luogo delle funzioni, la saletta detiene tra la sue mura l’esercizio del potere.

Il fratello (o sorella) accompagnato in saletta a fine adunanza somiglia un po’ al vitello che si avvia alla macellazione: sguardo basso e mogio e camminata lenta. Sa già cosa lo attende. E anche gli altri lo sanno: la lavata di testa è imminente. Per cosa? Gli altri fratelli già si domandano il motivo della convocazione. E più tempo starai dentro, e peggiore sarà la tua situazione. Il timer parte appena la porta si chiude: cinque minuti, niente di che, solo un consiglio; dieci, un consiglio al quale hai provato a ribattere, ma stai tranquillo lo stesso; venti minuti, hai litigato con qualche fratello?, c’è da sbrigliare la situazione; da mezz’ora in su, qualcosa comincia a non andare. Se poi dalla saletta provengono voci concitate, c’è qualcosa di grosso in ballo.

In saletta c’è già il tavolinetto scientificamente studiato per sostenere anatomicamente la confessione: design semplice e accattivante, ma estremamente maneggevole e familiare. Funge anche da lettino per psicanalisi, nei casi più gravi.
Sono già pronte le sedie, leggere ma comode anche quelle: devono essere sempre facili da spostare, così da creare una sorta di cerchio inquisitorio nel quale il fratello-pecorella-smarrita starà in mezzo.
Non manca mai la collezione di Torre di Guardia e Svegliatevi dal 1956 ad oggi, più vari libri editi dalla Watch Tower in tempi remoti e non, tutto sistemato nella libreria: in caso di peccato controverso c’è bisogno di consultare e consultare e consultare, virgole e versione inglese comprese.
I muri solitamente ospitano quadri simpaticamente amorevoli, un Gesù sorridente, un leone abbracciato ai bambini, un fiumiciattolo acqua limpida e uomini e donne che raccolgono aranci e prelibatezze varie dagli alberi. Ma c’è poco da ridere.

Il rito della chiamata in saletta avviene quasi sempre ad adunanza terminata, ed è abbastanza frequente: un fratello a settimana, più o meno, sarà destinato ad entrarci. Agli anziani, si sa, spesso la cosa garba da morire: l’esercizio del potere di cui prima, infatti, è piacere innato in qualsiasi essere umano. E’ innato e anche inconscio, delle volte.

Non è raro che gli inquisiti, spesso, col crescere diventeranno degli inquisitori. Schiere di ragazzi “bastonati” durante l’adolescenza in saletta, nel loro intimo hanno coltivato il sogno segreto di poter vivere l’emozione dall’altra parte della barricata. E così anni dopo te li ritrovi anziani o servitori di ministero plenipotenziari che col sorriso sulla bocca ti dicono “finita l’adunanza puoi seguirci un attimo in saletta?”.

Vivere senza l’incombente mannaia della “chiamata in saletta”, dicono gli studiosi, garantisce una migliore circolazione sanguigna, il cuore pompa meglio, il cervello è più lucido, si arriva a campare anche 100 anni. Liberatevene.



Sei troppo forte... quanti ricordi, mia madre mi ricattava sempre dicendomi "se non la smetti ti porto in saletta" e poi botte!
Solo il nome mi suscita timore... quante volte i bambini rumorosi si portavano li per farli smettere perchè davano fastidio agli altri...
ciao bello

27/01/2009 17:22
 
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Re:
Daniela47, 27/01/2009 17.16:

Ti volevo chiedere Elghorn
Ma quando il destinatario della ripassata in saletta, viene amorevolmente chiamato a colloquiare, gli altri se ne accorgono ?






I più accorti se ne accorgono sì... Lo vedono entrare "scortato", la porta si chiude e via.
27/01/2009 17:24
 
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Re: Re:
(Mario70), 27/01/2009 17.20:



Sei troppo forte... quanti ricordi, mia madre mi ricattava sempre dicendomi "se non la smetti ti porto in saletta" e poi botte!
Solo il nome mi suscita timore... quante volte i bambini rumorosi si portavano li per farli smettere perchè davano fastidio agli altri...
ciao bello





Eh sì, durante l'adunanza funge da: ludoteca, ricovero per mal di testa, sala di rieducazione (dicesi sculacciate, appunto).

[SM=x570892]
27/01/2009 17:28
 
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Quindi questo essere scortati come un detenuto , è già di per se una grossa umiliazione.
Poi la gente ci lavorerà di fantasia e magari una cosa più banale potrà dare adito ad elaborare ai più grossi peccati, e alle più micidiali maldicenze.

27/01/2009 17:36
 
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Una variante della saletta, nella mia congregazione, era l'angolo normalmente destinato al reparto acustica, in fondo alla sala principale, accanto al podio.
La saletta, infatti, fungeva anche da reparto letteratura, per cui spesso era occupata e non se ne poteva usufruire.
Quindi, i colloqui avvenivano sotto gli occhi di tutti, e anche se non si sentivano le parole, si poteva intuire guardando da lontano il clima della conversazione, e se la discussione era animata o tranquilla. Per i casi più "piccanti", se qualcuno si trovava involontariamente nei paraggi veniva gentilmente allontanato.
Non necessariamente si riprendeva qualcuno, ma il colloquio poteva riguardare anche la comunicazione dell'assegnazione di qualche piccolo privilegio.

Per i casi più gravi, si attendeva lo sfollamento della sala, oppure si usava la saletta, una volta chiusa la letteratura.

I comitati giudiziari si tenevano regolarmente in saletta, al di fuori del normale orario di apertura della sala.

Altri usi della saletta erano: come "seconda sala" per la scuola di ministero teocratico, oppure come è stato già detti come luogo in cui portare i bambini piccoli che piangevano, o per allattarli, o in cui tirare le orecchie ai più grandicelli...
28/01/2009 10:54
 
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..io mi ricordo anche quando non c'era nulla di strano da dire nella saletta e si parlava magari del piu' ddel meno con gli anziani,le persone fuori guardavano dentro con un pizzico di sospetto ,con le orecchie grandi grandi per ascoltare e carpire qualche informazione :).

Questo perche' come dice elghorn quella saletta dava molto spesso origine a fatti poco piacevoli come le riprensioni e i comitati....

28/01/2009 11:12
 
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Re:
rocket74, 28/01/2009 10.54:

..io mi ricordo anche quando non c'era nulla di strano da dire nella saletta e si parlava magari del piu' ddel meno con gli anziani,le persone fuori guardavano dentro con un pizzico di sospetto ,con le orecchie grandi grandi per ascoltare e carpire qualche informazione :).

Questo perche' come dice elghorn quella saletta dava molto spesso origine a fatti poco piacevoli come le riprensioni e i comitati....




ah ah! Immagino qualche Tdg curioso appoggiato al muro esterno con il bicchiere all'orecchio....
[SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867]
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Signore, Ti ringrazio di essere Ateo!
28/01/2009 11:50
 
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Re: Re:
MatriXRevolution, 28/01/2009 11.12:



ah ah! Immagino qualche Tdg curioso appoggiato al muro esterno con il bicchiere all'orecchio....
[SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867]




Dopo il GRANDE FRATELLO [SM=x570867] Il GRANDE ORECCHIO !!!
28/01/2009 15:04
 
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Io ho cambiato congregazione anche per questo motivo. Quando entravo nella seconda sala mi faceva un effetto strano, odioso. All’inizio non capivo il motivo. Ma poi con il tempo riflettendoci sopra ho capito che quel luogo mi evocava tristi ricordi.
La narrazione cha hai fatto della seconda sala, calza a pennello. [SM=g1660613]
Bravo. elghorn84
28/01/2009 15:11
 
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Viva la saletta.....

Bravo Elghorn...mi sei proprio piaciuto! Quante cose vere!!!



Uso della saletta:

Per incontri tra anziani, anziani e servitori, anziani e fratelli da correggere.
Preparazione e prova di discorsi tra sorelle e per fratelli
Per le mamme che allattano
Per i figli da disciplinare
Per coloro che ne hanno piene le tasche e filano li dentro con la scusa di telefonata importante [SM=g1660613]

Saletta con biblioteca: per consultare libri e riviste [SM=g1543784]

Saletta con microfono: Per ascoltare i discorsi con la scusa che si ha mal di pancia. [SM=g1543835]

Saletta con telefono: Per fare telefonate durante le adunanze in caso d'urgenza, o perché se ne aveva piene le tasche. [SM=g1537196]

L'ultima congregazione che ho frequentato aveva questa abitudine: dopo l'appuntamento per il servizio di campo, ci si metteva in coda in saletta davanti al telefono. Si telefonava a qualche interessato per prendere appuntamento, o si telefonava a qualche assente per dare la testimonianza, così ecco, si iniziava già il servizio e si poteva contare il tempo da qual momento, e lo spostamento fino al territorio era incluso nel tempo dedicato al servizio....così non c'erano tempi morti!!!!! [SM=g1558696]

Dai cosi i TG attivi che ci visitano, prendono qualche spunto......
........................
"Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni altrettanto comode che, l'una come l'altra, ci dispensano dal riflettere"
Henri Poincaré




Claudia
28/01/2009 15:25
 
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Ho respirato anch'io una volta sola nella mia vita l'aria della saletta

Ora leggendo questo post ho vissuto per un attimo quei momenti tristi, io, i due anziani e mia sorella

io contro loro 3

dopo la mia prima e ultima adunanza della mia vita..e aver sentito solo incitamenti all'odio verso il mondo cattolico e scemenze di ogni tipo..

vomitevole
sono stata portata nella famosa saletta piena di libri e riviste

per parlare con i signori anziani, ma io volevo solo parlare con mia sorella la quale mi aveva invitata per analizzare l'interlineare..che ovviamente si trovava nella saletta.

ma non hanno voluto lasciarci sole ..

ora col senno di poi se lo avessi saputo...prima

MAI avrei accettato un simile invito





28/01/2009 15:37
 
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emiro
Ora leggendo questo post ho vissuto per un attimo quei momenti tristi, io, i due anziani e mia sorella


io contro loro 3
Be visto che hai tirato fuori i presenti 3 contro 1.
Ti dirò. Una volta in quella saletta ho affrontato 4 anziani della mia congregazione, un sorv.di circoscrizione e uno di distretto. Per fortuna, ma solo in quella occasione, io ho avuto la meglio nella discussione. Avevo fatto “bene i compiti” come dice spesso Achille.
[SM=x570892] Brian
28/01/2009 17:28
 
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La funzione di questi racconti-ricordo è quella di farci sentire felici di non averne più niente a che fare... Ah bene.

Saluti

[SM=x570892]
28/01/2009 17:51
 
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Re:
elghorn84, 27/01/2009 17.07:


Agli anziani, si sa, spesso la cosa garba da morire: l’esercizio del potere di cui prima, infatti, è piacere innato in qualsiasi essere umano. E’ innato e anche inconscio, delle volte.

Non è raro che gli inquisiti, spesso, col crescere diventeranno degli inquisitori. Schiere di ragazzi “bastonati” durante l’adolescenza in saletta, nel loro intimo hanno coltivato il sogno segreto di poter vivere l’emozione dall’altra parte della barricata. E così anni dopo te li ritrovi anziani o servitori di ministero plenipotenziari che col sorriso sulla bocca ti dicono “finita l’adunanza puoi seguirci un attimo in saletta?”.




Mi fai ricordare i miei tre mesi terribili di militare.
Allora feci la stessa analisi che tu fai ora.
Non mi capacitavo di come si potesse accettare di subire il potere e la sopraffazione, ma poi capii che chi accettava di subirli lo faceva "coltivando il sogno segreto" di poter essere un giorno dall'altra parte, che fosse in quello o in un altro ambito.
Non c'era, in sostanza, un rifiuto ideologico della gerarchia, il sogno di un mondo senza schiavi e padroni, ma solo l'intima e, in molti casi, inconscia aspirazione di passare in futuro dal ruolo di schiavo a quello di padrone.
Ecco perché idee e sistemi libertari stentano ad affermarsi.

[Modificato da a.belmont 28/01/2009 17:52]
28/01/2009 18:01
 
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Re: Viva la saletta.....
deep-blue-sea, 28/01/2009 15.11:


Bravo Elghorn...mi sei proprio piaciuto! Quante cose vere!!!



Uso della saletta:

Per incontri tra anziani, anziani e servitori, anziani e fratelli da correggere.
Preparazione e prova di discorsi tra sorelle e per fratelli
Per le mamme che allattano
Per i figli da disciplinare
Per coloro che ne hanno piene le tasche e filano li dentro con la scusa di telefonata importante [SM=g1660613]

Saletta con biblioteca: per consultare libri e riviste [SM=g1543784]

Saletta con microfono: Per ascoltare i discorsi con la scusa che si ha mal di pancia. [SM=g1543835]

Saletta con telefono: Per fare telefonate durante le adunanze in caso d'urgenza, o perché se ne aveva piene le tasche. [SM=g1537196]

L'ultima congregazione che ho frequentato aveva questa abitudine: dopo l'appuntamento per il servizio di campo, ci si metteva in coda in saletta davanti al telefono. Si telefonava a qualche interessato per prendere appuntamento, o si telefonava a qualche assente per dare la testimonianza, così ecco, si iniziava già il servizio e si poteva contare il tempo da qual momento, e lo spostamento fino al territorio era incluso nel tempo dedicato al servizio....così non c'erano tempi morti!!!!! [SM=g1558696]

Dai cosi i TG attivi che ci visitano, prendono qualche spunto......




E' vero! dimenticavo che durante l'adunanza del giovedì prima che dovessi fare la parte ci entravo per ripassare... ero sempre agitato! Ancora adesso qualche volta sogno che ci entro perchè devo fare il discorso e non essendo preparato mi devo sbrigare a impararlo bene!
Mamma mia!
Altro che il lupo nero...
Saletta...saletta... [SM=g1543785] [SM=g1543785]
28/01/2009 18:56
 
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Anche io ho vissuto l’esperienza della Saletta.
Ai giorni che venne reso noto a tutti l’affare ONU io scrissi personalmente alla Betel di Roma per avere spiegazioni (che non ho mai avute, chissa’ perche’).
Essendo io una persona a cui piace parlare e discutere di tutto ebbi la brillante idea di parlarne con alcuni fratelli.
In poche parole , mi ritrovai in Saletta con tre anziani e un sorvegliante di circoscrizione allora in visita, il risultato ? Lavata di capo teocratica e invito perentorio a non scrivere piu’ ma, se in seguito avessi voluto scrivere alla Betel, avrei dovuto prima far leggere agli anziani i miei scritti.
[SM=g1537154] “ Viva la liberta’!!! ” [SM=g1537154] Questa e’ una delle tante cose che mi hanno raffreddato e reso inattivo.
Otello44
29/01/2009 08:22
 
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cè la saletta degli anziani
adesso almeno alle sale che vengono costruite e cè spazio creano una saletta per gli anziani , dove fanno anche i comitati giudiziari e altre cose più riservati. probabile, nelle salette di facile accesso, qualcuno metteva delle microspie, invece in queste anno le chiavi solo gli anziani.
almeno da me ci sono stati casi di registrazioni, anche se poi non possono usare , ma comunque è stato fatto e usato con diverse rimozioni , perche alcuni poi negavano di aver detto , mentre con la registrazione tutto veniva a galla.
29/01/2009 15:10
 
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Re: Re:
a.belmont, 28/01/2009 17.51:



Mi fai ricordare i miei tre mesi terribili di militare.
Allora feci la stessa analisi che tu fai ora.
Non mi capacitavo di come si potesse accettare di subire il potere e la sopraffazione, ma poi capii che chi accettava di subirli lo faceva "coltivando il sogno segreto" di poter essere un giorno dall'altra parte, che fosse in quello o in un altro ambito.
Non c'era, in sostanza, un rifiuto ideologico della gerarchia, il sogno di un mondo senza schiavi e padroni, ma solo l'intima e, in molti casi, inconscia aspirazione di passare in futuro dal ruolo di schiavo a quello di padrone.
Ecco perché idee e sistemi libertari stentano ad affermarsi.





Credo che sia la cosa più avvilente di tutta la faccenda. Chi si incavolava per le lavate di testa, probabilmente, lo faceva perché voleva recitare l'altro ruolo; non tanto per la cosa in sé.

E' un gatto che si morde la coda comunque. Chi subisce diventa uno che farà subire agli altri. E quindi vedo molto difficile una riforma interna futura.
29/01/2009 15:46
 
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ringrazia Dio che ti andata bene Otello
a molti altri è andata molto male,si sono trovati davandi un comitato per apostasia, altro che inattivo. beato te che ti lasciano stare.
29/01/2009 17:02
 
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Re:
otello44, 28/01/2009 18.56:

Ai giorni che venne reso noto a tutti l’affare ONU....

Cosa intendi dire con questa frase?

Te lo chiedo in quanto. personalmente, non ho mai saputo nulla di "affare ONU" fino a poco tempo fa e per caso in internet.
E si che fino al 96 leggevo un paio di quotidiani tutti i giorni!

Tu come lo avevi saputo?
I TDG con i quali hai parlato, a parte gli Anz. ed il viaggiante, come hanno reagito?

Io ci ho provato con alcuni Anziani di altre zone d'Italia, ma mi hanno consigliato di tacere!

Ho però compreso che nessuno di quelli con cui ho parlato erano a conoscenza dei fatti (iscrizione all'ONU).

Probabilmente solo i Viaggianti erano stati istruiti in merito.

Mi puoi rispondere per favore?
Lo chiedo anche ad altri.
Vorrei farmi un quadro più completo della conoscenza del problema fra i TDG.

[SM=g1543902] test
www.randallwatters.com/

Se studiate la storia della società Watchtower, una cosa dovreste aver chiara nella mente: la dottrina è irrilevante. Cambia continuamente, dato che il Corpo Direttivo riscrive la loro storia e si riscrivono nella Bibbia, come se fosse stata scritta per loro e soltanto per loro. Potete studiare teologia finché vi fuma il cervello. Potete conoscere la Bibbia parola per parola. Ma, a meno che capiate come la manipolano per arrivare ai loro fini, rimarrete sprovveduti sul come contrastarli. Vi rideranno in faccia. Se imparate il loro sistema e mettete a nudo il loro metodo, non vi sfideranno più. Come nella novella ‘Il mago di Oz’ fu sorpreso a esercitarsi dietro la tenda, così tireranno la tenda dell’illusione al suo posto. Imparate le loro tecniche piuttosto che la loro teologia. (di Randall Watters, dalla sua esperienza pluriennale alla Betel di Brooklyn)
29/01/2009 17:54
 
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Infatti la affermazione di otello ha stupito anche me.
Vabbè che non ero battezzata e quindi all'oscuro di tante altre questioni, ma quando ho scoperto sul sito Infotdgeova (gennaio 2008) l'affare ONU e ho informato che avrei interrotto gli studi, è sembrato anche a me che, almeno nella mia congregazione, ne fossero all'oscuro.
Gli anziani non so, non sono abbastanza perspicace per rendermene conto, ma i proclamatori non ne sapevano nulla.
Gabriella Prosperi
29/01/2009 21:42
 
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Re:
Vecchia Marziana, 29/01/2009 17.54:

Infatti la affermazione di otello ha stupito anche me.
Vabbè che non ero battezzata e quindi all'oscuro di tante altre questioni, ma quando ho scoperto sul sito Infotdgeova (gennaio 2008) l'affare ONU e ho informato che avrei interrotto gli studi, è sembrato anche a me che, almeno nella mia congregazione, ne fossero all'oscuro.
Gli anziani non so, non sono abbastanza perspicace per rendermene conto, ma i proclamatori non ne sapevano nulla.
Gabriella Prosperi




Ne anche i miei famigliari non sanno niente dell'ONU.
Mio marito ha chiesto un anziano (di lunga data) se era vero, lui gli ha risposto che non era assolutamente vero e che questo fatto hanno inventato gli apostati. [SM=x570881]
Ma robe da matti!!
[SM=g1543902]
Victoria
30/01/2009 17:41
 
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io ho saputo le cose da qui e da internet
Io nella sala del regno non ho mai saputo nulla, diversi anni fà un anziano mi disse in merito al nipote di franz che era stato disassociato, ma non ci diedi peso, non sapevo neanche che era stato membro del corpo direttivo.(io avevo i paraocchi)
alcuni anni fà è stato mandato via un membro di rilievo dalla betel di Roma, ho provato a chiedere a un sorv. di distretto mio amico,dove fosse adesso e che cosa stesse facendo.. lui, nel rispondere, fù molto evasivo, anno paura di parlare e non si fidano neanche di maria vergine...la loro carriera andrebbe a farsi benedire se gli esce qualcosa.
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