domingo7, 31/01/2009 11.29:
Carissimi foristi
seguo con interesse le vostre discussioni sulle difficoltà di dialogo con i tdG.....in effetti le difficoltà ci sono e sono grosse....
a me pare però che non dovremmo concentrarci sui loro errori, sulle loro contraddizioni e sui loro difetti....tutti i movimenti religiosi commettono errori, sono pieni di contraddizioni (a volte reali e a volte solo apparenti) ed hanno evidenti difetti...
chi è cattolico o evangelico forse avrebbe più possibilità di dialogo se invece di voler convertire a tutti i costi il povero interlocutore (che finisce inevitabilmente per chiudersi a riccio) gli proponesse di parlare anche della propria religione e della propria fede, spiegando come molte accuse spesso ricevute siano grossolane e non corrette.....
La percentuale di ascoltatori rimarrà sicuramente bassa ma se realmente non intendiamo convertire nessuno e ci limitiamo ad esporre la nostra fede.....forse un po' di dialogo potrebbe nascere....
enrico
Non mi pare che nella nostra realtà i cattolici o appartenenti ad altre confessioni cerchino in modo insistente di fare proselitismo.
Ho avuto occasione di parlare con appartenenti a diversi credo e non mi è parso.
Si può dialogare in tranquillità con tutti, il fattore importante è che sanno ascoltare, poi, che ognuno rimanga delle proprie idee non è un ostacolo, se si accettano, senza bollarle le idee dell'altro.
Il problema con i Testimoni è che non ti acoltano.
Prendono al balzo il senso di quel che l'interlocutore sta dicendo e, meccanicamente, cercano nella memoria il versetto biblico che confuta o conferma la tesi proposta.
Ma non perchè siano stupidi, anzi, è che sono talmente condizionati dal dover considerare l'eventuale proselita "impregnato" di idee fasulle, da non ascoltare almeno i due terzi del ragionamento per parare (usando un termine calcistico) la possibilità di un gol nella difesa delle loro convinzioni.
Sono sia in difesa che in attacco, mai propensi ad un argomentare sereno.
Ribadisco che NON fanno ciò per cattiva volontà.
Sotto tale atteggiamento c'è il condizionamento, non disgiunto dalla paura indotta, che un ragionamento "apostata" possa far vacillare la loro fede.
Ecco il motivo per cui ritengo impossibile il dialogo con i Testimoni, a meno che non si abbia la fortuna d'incontrare qualcuno che già nutra qualche dubbio.
Allora ti ascolterà, ma non si esprimerà per prudenza.
Gabriella Prosperi