...ciao a tutti.
per chi mi conosce eper chi non mi conosce..
Allora.. proskiuneo è roba antica.. detta e ridetta.. trita e ritrita..
L'utilizzo che se ne fa nel TNM è duplice.. ed ovviamente a secondo
del soggetto al quale lo si accosta.
Come sa qualunque buon traduttore, Poly docet, verbi e nomi in
generale, ovviamente nella lingua greca tanto quanto nella latina,
non hanno mai una sola possibilità traduttiva.
Per esempio, ciò che in un contesto indica un oggetto può
non indicarlo in un secondo contesto.
Xulon ne è il caso lampante. In alcuni contesti questa parola
indica più genericamente un oggetto in legno che va dalla
trave al banco da lavoro. Ma se inseriamo Xulon, per esmpio, nel
contesto dei testi neotestamentari avremo come risultante che
la traduzione più adatta risulta essere La Croce.
Per Proskiuneo, verbo che come dice Poly indica più genericamente
prostrarsi, si da' il caso che ogni qual volta questo abbia come
soggetto Dio venga tradotto con Adorare. Il verbo rimane sempre
lo stesso ma vediamo che riferito a Dio non può che avere una
eccezione relativa all'adorazione, poichè l'adorazione compete solo a Dio.
L'evangelista spesso, come nel caso di Giovanni, tende ad utilizzare
verbi molto similari che in Italiano possono invece essere resi anche
con la medesima traduzione: agapao, fileo.
Il fatto che, quindi, l'evangelista utilizzi per Gesù lo stesso verbo utilizzato
"d'ufficio" per Dio Padre mostra, senza tante forzature traduttive, che a Gesù
spetta l'adorazione. riconosce, filologicamente parlando, a Gesù la stessa
dignità di Dio Padre.
Potrebbe sembrare speculazione filologica.. ma non lo è.
Se l'evangelista, tanto avveduto nel misurare le parole, ci ha voluto
tramandare un testo con determinate parole indica evidentemente
il fine che lo porta ad utilizzare un vocabolo anzichè un altro.
Libmarco
Ps. ed ancora ciao a tutti..
son tornato.. si si..
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odio ciò che dici..me darei la mia stessa vita per darti la possibilità di dirlo..
(Voltaire)