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| Registrato il: 17/02/2008
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E ironia della sorte, leggo che anche le organizzazioni laiche la pensano come me, il motivo, apprendo, non sono realmente le guerre scatenate dalla religione, quelle ci sono sempre state, ma il martellamento psicologico delle sette
Già, sembrerebbe un effetto boomerang.
Ed è quello che avviene quando la risposta a una provocazione non è equilibrata, ma, anzi, è peggiore.
Tuttavia, proviamo a riflettere un istante:
è giustificata l'angoscia per una imminente apocalisse?
Non viviamo quotidianamente in una società dove delitti, attentati, violenze, sopraffazioni, recessione e quant'altro sono peggio di un'apocalisse?
Eppure non diventiamo pazzi, ci sforziamo di portare avanti progetti di vita, continuiamo ad essere responsabili verso noi stessi e gli altri.
Se c'è una risposta contraria a quanto subiamo è che rischiamo di diventare insensibili alle brutture.
Personalmente, se non avessi fede, non riuscirei a superare certi eventi e non mi sforzerei di essere migliore. tanto....
Non è la prospettiva di una "punizione catastrofica" che ci può rendere migliori, ma piuttosto quella di vivere in modo degno per onorare, nel nostro piccolo, Colui che ci ha donato tutto.
Gabriella Prosperi |