Ho un'immagine positiva della Psicologia, in generale. un po' meno degli psicologi.
A prescindere dalle varie "scuole" di Psicologia (ve ne sono veramente tante) gli psicologi hanno in generale una visione ateistica della vita. Ve ne sono anche di cristiani.
Le domande da farsi, quindi, dipendono da che cosa cerca veramente colui che si rivolge allo psicologo ed anche dall'orientamento, religioso o no, dello specialista. Le "combinazioni", dunque sono tante e ci si potrebbe perdere, fino a cadere in una visione ateistica dell'esistenza.
Per fare un esempio molto diffuso, molti psicologi consigliano coloro che hanno problemi coniugali "tout-court" il divorzio. Il ragionamento di base è: "Se stai male col partner, lascialo.
Se la stessa "tecnica" fosse trasportata sul piano spirituale il "percorso" potrebbe essere molto simile: "Se stai male con la tua fede, abbandonala".
Tranne casi particolari, psicologi e teologi si trovano spesso su sponde opposte. Occorre quindi agire con prudenza e, forse, cercare tra gli psicologi credenti che, pur rispettando le diversità di orientamento religioso, sappiano discernere i pericoli concreti insiti in quelle che, a volte troppo facilmente, sono definite "sette".
Agabo.
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"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand