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| Registrato il: 26/01/2005
| Utente Junior | | OFFLINE |
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Avevo letto giorni fa con molto interesse la tua esperienza, e mi ero ripromesso di scrivere qualcosa.
Ricordo l'atmosfera da carboneria degli anni '70, quando si era in pochi, ci si conosceva personalmente con tutta la circoscrizione, e si aspettava la fine da un momento all'altro.
Ero un bambino, e anche mio padre fu anziano in quegli anni, nonostante avesse solo la quinta elementare. Mio padre ci portava con lui nelle trasferte domenicali per i discorsi pubblici, e questo ci dava modo di girare la provincia e di conoscere altri, e specialmente per la necessità di socializzare dei i bambini questo era molto importante.
Quanto al '75, anch'io non ricordo che se ne parlasse esplicitamente in famiglia. Ma ricordo degli episodi significativi della tensione che c'era. Ad esempio, una volta ala fine dell'adunanza, noi bambini ci mettemmo a giocare fuori dalla sala. In quel momento si fermò una pattugia di carabinieri, non ricordo per quale motivo, e mia madre mi richiamò dentro molto preoccupata. Poi mi spiegò he temeva che fosse iniziata la "grande tribolazione". Lo so, sono cose che oggi fanno sorridere...
Ci sono altri episodi del genere, su cui sorvolo. Fatto sta, che negli anni dopo il '75, non solo ci fu una morìa generale, ma anche nella mia famiglia qualcosa cambiò. Mio fratello, che aveva lasciato la scuola media per fare il pioniere regolare (cosa rarissima allora), improvvisamente diventò inattivo. Mio padre fu rimosso. Mia madre venne presa da un lungo periodo di depressione, che solo ora riesco a spiegarmi.
Insomma, anche laddove non se ne faceva un esplicito richiamo, sotto ci si aspettava qualcosa...
Anche se non ci conosciamo di persona, idealmente abbiamo trascorso insieme, seppure da posizioni diverse, un lungo e importante tratto di tempo della nostra vita.
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