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Visita di un anziano dei Testimoni di Geova a casa mia. Riflessioni: comportamento automatico e senza alcuna capacità di comprensione autonoma

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2008 08:47
03/11/2008 17:43
 
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Carissimi.

Una breve continuazione della storia con le persone dei Testimoni.
parlerò della visita, come già descritto nella mia precedente Esperienza, della Visita di u Anziano della Congregazione dei testimoni di Geova a casa mia, e farò alcune considerazioni.

Il mio amico (infatti, ritengo ormai uno dei Membri della Congregazione dei Testimoni di Geova della zona dove mi trovo, che viene da me da diverso tempo, un amico, come gli ho anche detto) è giunto da me Sabato mattina. Alle 9. Come stabilito. Infatti, poi, dovevo andare altrove: un incontro sulla Spiritualità degli Indiani d'America. Ed un invito pranzo precedente a casa di un'amica, che sarebbe anche lei venuta all'incontro in seguito.
Non essendo così vicino (era a Bergamo, ed io mi trovo dalle parti di Lecco), decido per una visita che, come dico sempre, mi avrebbe permesso di poter seguire il consapevolezza la visita del mio amico. Mentre la mia fretta avrebbe poco permesso uno scambio adeguato. E questo non è allineato con quello che sento, e cioè che occorre dare a chi è davanti a te sempre il massimo dell'attenzione e della consapevolezza.
Come dicevo, avevo annunciato all'amico Testimone alcune delle domande. In tal modo, avremmo già focalizzato la discussione.
Con lui c'era il Padre della bambina a cui avevo dato la mia Poesia, e che avevo fatto ridere con la frase, detta durante l'Adunanza a proposito di un bimbo presente, allorché il Relatore diceva se si divertisse durante lo Studio Biblico: "Pensa se dicesse di no!".
Sul tavolo, avevo preparato, oltre che due libri dei Testimoni di Geova ("Cosa insegna Realmente la Bibbia" e "l'Uomo alla ricerca di Dio"), anche la Bibbia, il Corano, la Bhagavad Gita, ed un libro sulla comprensione della Mente di Ghesce Kelsang Ghyatso, Lama Tibetano residente negli Stati uniti e fondatore della Tradizione New Kadampa.


Arriva il mio amico, puntualissimo come sempre (anzi, anche in anticipo: il mio orologio segnava 8:56). Avevo già preparato una tisana, ma non la vuole. L'altro, invece, l'accetta con piacere, compresi alcuni biscotti, per "addolcire" il tutto.

Ero o pronto con i miei appunti, comprese le annotazioni, numerose, da me fatte durante la Serata con i Testimoni.
Ma il mio amico non apre assolutamente parlando delle mie obiezioni. Invece, apre la sua Bibbia, e mi fa leggere delle cose. Diverse cose. Non le cito, perché forse non mi interessavano più di tanto, in quel momento, visto che ero concentrato sulle domande che avrei dovuto porgli, come d'accordo. E poi la mia mente, lo ammetto, era già in parte protesa all'incontro che andavo a seguire nel Pomeriggio, ed alle persone che avrei incontrato.

Insomma: tornando comunque a Sabato mattina, mi fa leggere. Quasi tutti salmi e Lettere di San Paolo. Dove cerca di spiegare il perché il loro atteggiamento è duro nei confronti dei disassociati, e perché è necessario l'"amorevole" a detta loro atteggiamento di espulsione.
Mi dice anche, alla fine, che la moglie della persona presente, era stata disassociata, che lui stesso aveva una figlia in queste condizioni. Ma nega che i suoi rapporti con la figlia siano inesistenti.
Quando provo a chiedergli del perché la persona disassociata sia evitata dalla congregazione, di fatto non risponde, ma evade, come spesso fa quando non sa rispondere.
I suoi metodi sono molto semplici: evadere, da una parte, o, quando non sa rispondere, tirare fuori il solito passo biblico. Che naturalmente giro come voglio io, interpretandolo anche alla luce di un lavoro spirituale su di me.
Ma lui dice che l'interpretazione è soltanto una.
Insomma: nega. Quando poi gli chiedo dei Tribunali Giudiziari, dice che non esistono. Allora modifico la parola in "Consigli Giudiziari". In tal caso, capisce e mi dice che sono mezzi che la struttura usa per far capire alle persone il proprio errore.

Quando invece faccio presente che queste persone non tornano nel Mondo di Satana, e che al di fuori vi sono esperienze degne di nota e bellissime. lui prova a citare la Bibbia, ma devo dire che non sa rispondere.
Intanto, l'altro presente non diceva una parola. Mentre altri parlavano sempre, lui nulla. Lasciava tutto all'"Anziano" mio Amico, il quale era intento a cercare delle risposte, che in buona parte non trovava.

LO ringrazio anche, se ricordo bene, più volte, dicendo che grazie a lui mi era venuta voglia di leggere la Bibbia, naturalmente leggendola a modo mio. Lui sorride, e cita ancora una volta che questo è l'Unico Libro ispirato da Dio.
Gli leggo poi qualche passo della Bhagavad Gita, il, Testo Base della Filosofia Induista. Gli leggo un passo, (Cap 9 versetto 4) dove si dice, parlando di Dio, che: "Io sono sotteso a tutto questo Mondo vivente nel mio Stato non manifestato; tutti gli Esseri stanno in me e io non sono contenuto in loro".
Chiedo al mio amico di commentarmelo, e di dirmi, alla luce del suo cammino, cosa volesse significare.
La sua risposta è stata che sono "Filosofie", e sono cose scritte dagli Uomini e non ispirate da Dio.
In quel momento mi sarebbe piaciuto vedere la reazione di qualcuno che segue la Tradizione Vedica, a sentire queste parole di disprezzo e non considerazione di Filosofie Spirituali che hanno lo stesso diritto di esistere della sua.

E qui davvero capisco quale è il messaggio di intolleranza che viene portato avanti quando ci si crede gli unici detentori della Verità. Quando non si ha rispetto per gli altri che seguono altri cammini, ma soltanto si cerca di portare l'altro sul tuo percorso, incurante del fatto che ne ha un altro, e potrebbe essere di reciproco arricchimento lo scambio di idee e di modi di vedere le cose.

Vaglielo a spiegare che la Bhagavad Gita è stata trasmessa da Krisna ad Arjuna. E quello che parlava in fondo era una manifestazione di Dio.
Questo non lo avrebbe capito.
E qui mi è apparsa evidente un'altra cosa: ogni volta che vengono fatte domande che sono al di fuori delle meccaniche domande - risposte apprese, non si ha la risposta. Mi sembrava di avere a che fare non con una persona, che ragiona nel "Continuo", ma con un Computer, che ragiona nel "Discreto", vale a dire con un numero limitato di valori, e che conosce soltanto le risposte in quei valori.
Insomma: fatta una domanda che non rientra in quelle inserite nel Computer, la risposta non arriva, è confusa, è indecisa, è evanescente, è di fatto inesistente.
Ma, mi chiedo, non è prerogativa dell'Uomo utilizzare la conoscenza per cercare risposte anche laddove non ci sono o non sono previste?
Dovrebbe! Ma la mia sensazione, davvero brutale e triste, è stato il notare come questa Struttura riduca le persone a dei Computer, che rispondono soltanto alle risposte che sono inserite, senza la capacità di lavorare laddove nulla è inserito.
Anche il più efficiente Pc, quando gli viene dato un compito per il quale non è programmato, o gli viene chiesto qualcosa a cui non sa rispondere, rimane lì, con un punto interrogativo che lampeggia all'infinito. E laddove non sia prevista una proceduta di uscita, il programma si blocca, ed all'infinito cerca quella risposta che non giunge mai.
L'Uomo è fatto per cercare quello che non è inserito in lui.
Ma la Tecnica Domanda - Risposta, di cui no ringrazierò mai abbastanza Achille per averne parlato, non lo permette. Con questa tecnica, soltanto le risposte alle domande che sono inserite sono previste.
I dibattiti in Sala del Regno sono solo cercare la risposta già data dalla WTS a coloro che sono presenti. Vedevo persone che meccanicamente leggevano risposte date da altri, senza alcuna capacità critica. Faceva tenerezza una bambina, che, sotto l'occhio amorevole (ma non troppo! Notavo una nota di disappunto, quasi di minaccia, negli occhi di questa Madre! E la Bambina voleva andare via!), leggeva una risposta scritta da lei, sicuramente sotto dettatura della Madre. Ma il sorriso del conduttore era soltanto dissimulato. In realtà si nascondeva molta, molta tristezza in tutto.

Come nel mio amico, che non ha risposto, ma ha sorriso, parlandomi di salvezza e di ispirazione Divina, che in quel momento non c'entrava nulla.
Sicuramente le sue Conoscenze TDG non gli permettevano nemmeno di provare a comprendere l'altezza del Messaggio contenuto in quel verso della Bhagavad Gita, e così ha tagliato corto, negandone il valore.
Come la tristezza che mi metteva l'altro Fratello della Congregazione, in silenzio per tutto il tempo. Che non avrebbe saputo cosa ribattere ad interrogativi così al di fuori di quelle che erano percezioni così limitate. Dove, come dicevo, le persone vengono rese dei Computer che rispondono meccanicamente a domande prestabilite.
E dove l'uso di "Quel Tarlo ormai sincero che chiamano Pensiero" (Ancora cito Guccini!) è "Sconsigliato" (sempre per dirla con le parole del Cantautore!, e anzi perseguitato con dissociazioni e ammonizioni, oltre che, da quello che ho potuto capire, da pressioni psicologiche.

Lo sguardo dell'altro fratello, anche alla luce delle testimonianze lette in questo Forum, mi appariva sconcertante. Quasi assente, senza vita né partecipazione. Senza nemmeno provare a rispondere alle mie domande. Senza un moto del cuore. Senza nulla. Solo assenza. Ma non assenza come vacuità Buddhista (questo sarebbe meraviglioso!), a assenza come nulla, come mancanza di vita, di slancio vitale.
E' questo che fa il Movimento dei Testimoni di Geova? Riduce le persone senza vita, senza pensiero proprio? Li riduce a ripetitori pedissequi di ciò che l'Associazione dice, senza che nessuna capacità critica venisse esercitata?
Un'ipotesi, ma che mi balena davanti in tutta la sua oscurità. Forse è così davvero! Forse questa gente toglie vita, energia, risorse mentali, libertà! Anche la capacità di vedere come è bello il sole.

Subito all'entrata, il mio amico si è strofinato i piedi, perché fuori pioveva. Mi è sembrato un gesto meccanico, fatto senza vita, quasi automaticamente.
Anche osservando il modo di camminare suo e dell'altro presente, notavo qualcosa di meccanico, come se anche questo gesto fosse ormai stato automatizzato. Come il fatto di essere sempre vestiti allo stesso modo, sempre quella cravatta sempre uguale, sempre quel modo gentile ma che di vero, a quanto ho capito, non ha nulla.
Così come quando gli ho detto che secondo me il loro metodo Domanda - Risposta è indottrinante. Mi ha risposto che è un metodo per capire. Questa volta, la risposta era prestabilita. E si capiva. Non sono andato oltre, per non visualizzare sul suo "Schermo Mentale" un punto interrogativo e magari vedere il suo "Sistema" andare in crash! Non avrei saputo come "resettare e far ripartire" un "Computer Biologico"!

E, quando il mio amico ha guardato l'orologio, ho quasi intuito che, forse, ero solo un numero, un'ora, da scrivere nel rapportino. Quel rapportino mensile sollecitato anche all'Adunanza di alcuni giorni prima.

Ma era finita. Ed avevo poco tempo, davvero, per pensarci. Infatti, mi attendeva circa 1 ora e 15 di auto, poi il pranzo da un'amica, e poi una Conferenza con Enzo Braschi, il Comico, esperto di Tradizioni degli Indiani d'America, organizzata da Associazione Saras (www.associazionesaras.it).
Qui il contrasto con i TDG appariva evidente nella sala piena sino all'inverosimile. Ed osservando le persone si poteva vedere il sorriso del cuore, si poteva gioire dei loro caldi abbracci (finalmente caldi, e non formalmente freddini!). Si poteva sentire qualcosa che apriva il Cuore che manifestava la Vita. Ritrovare amici e sorrisi stavolta veri, compresi quelli degli Organizzatori. E dello stesso Braschi.
Si potevano sentire "Vere" domande, un "Vero" dibattito, che ha toccato di tutto, compresa la mia domanda sul rapporto tra le Civiltà Sudamericane e quelle dell'Estremo Oriente (mi riferivo in particolare al Tibet e al Nepal).
Finalmente un livello "alto" di lavoro. Che di colpo mi faceva sentire "bassO" e davvero "evanescente" quello dei Testimoni, con domande precostituite, con nessun uso del pensiero, con il tentativo di ridurre la persona ad un automa che risponde soltanto a quello la cui risposta è stata fornita dall'esterno, e che non comprende più il resto.

Di colpo, se ci ripenso, tutto mi appare nella sua tristezza, nel suo aspetto più nascosto, ombroso. Che di colpo nasconde la luce che la facciata dei testimoni sembra portare al di fuori. E porta una leggera pioggia, come in una giornata d'Autunno, senza quello sfogo della natura che ne mostra la potenza, e senza quella bellezza del sole che illumina.
Una pioggia, con una nebbiolina, che nasconde le cose, e porta malinconia.
Una malinconia di chi, davvero, è su una Via che, invece che formare la persona, invece che dare alla persona la possibilità di crescere e sviluppare la propria mente, magari toccando il suo Sé Divino, ne elimina ogni capacità critica, ogni possibilità di farsi domande, riducendolo a semplice ripetitore di frasi già scritte da altri!

Terribile! Meglio passare oltre. Al Karaoke, nel mio caso, con due amiche davvero simpatiche e gradevoli, una delle quali segue il Movimento Wicca, legato alla Mitologia Celtica e Druidica.
E per gustare la bellezza del Canto, stavolta sentito. Anche se nel mio caso, con la mia impostazione classica, la mia voce "timbrata" non sempre si addice alla Musica Leggera. Ma va bene ugualmente! E poi, l'importante è cantare sentendo quello che si canta, partecipando. E le voci che si susseguivano sul palco, comprese quelle delle amiche presenti, e della Cantante che conduceva la serata (voci davvero molto belle e penetranti), facevano capire cosa vuol dire cantare con il cuore.
E trovarsi un un ambiente "vero" e traboccante di "sincerità" e vitalità, dove la Musica è un mezzo per comunicare emozioni e sensazioni. E dove la Musica avvicina, e fa sentire la bellezza dell'Essere. Anche nelle cose semplici. Come una serata assieme. Anche, magari, con qualche bicchiere di troppo (non nel mio caso, bevo molto poco e poi ero in macchina!. Ma anche questo è vita, e fa parte del lasciarsi andare. Fa parte della Vita.

Quella Vita che i Testimoni negano con forza. Quel Mondo che i testimoni negano ai loro discepoli.
Prima tagliando, come diceva un intervento nel mio precedente messaggio, ogni energia e spinta vitale nel percorso umano, tagliando le amicizie e le conoscenze al di fuori del loro Movimento, chiudendoti l'orizzonte. E poi, dopo che non conosci più di fatto il Mondo, ti impongono regole, scelte, dogmi e così via.
Poi, se discuti, se poni qualche dubbio, se avanzi qualche obiezione, eccoti, fuori. Ancora nel Mondo. Che non conosci. E gli Amici di un tepo ti dimenticano, ti isolano: per loro non esisti più. Tutto dimenticato: risate, feste, momenti passati assieme, cammini comuni. Tutto finito.
Ed il Mondo ti si ripresenta. Il Mondo di Satana, come dicono.
Finché, dopo un po' di attesa, ecco che questo Mondo di Satana rivela molta bellezza. Rivela il soffio ed il sapore della Vita.

E la persona capisce che nulla ha perso, e molto ha da trovare. Anche recuperando il tempo perso in qualcosa che non lo faceva vivere, ma lo riduceva ad un automa nelle mani di qualcun altro.

Potrei davvero concludere con il titolo "Svegliatevi!" della Rivista dei Testimoni. Ma una sveglia al contrario. Finora avete dormito, e qualcuno vi ha detto come pensare. Ora svegliatevi! Comprendete che il Mondo non è così brutto, e che ha cose meravigliose. Ed una semplice serata al Karaoke, od una gita in Montagna, può davvero esserlo!

Se uscirete da soli, sarete spaesati. Magari uscite in un po'! Almeno vi sosterrete, e potrete insieme esplorare quel Mondo che vi hanno insegnato ad evitare. E scoprire, forse, che contiene tanta bellezza, e può dare molti momenti di profonda gioia. Quella gioia che avete perso, che non sapete, forse, più cosa è.

Guardate, osservate un Tramonto, respirate l'aria del mattino in una giornata in Montagna, sentite la Natura accanto a voi.
E scoprirete che avete tanti fratelli con voi. Che Fratelli sono le piante, gli alberi, ogni soffio di vita che vi circonda.
E non sarete più soli. Come dice la Programmazione Neuro Linguistica, a questo mondo c'è abbondanza. E se perdete qualcosa che valeva la pena di perdere, troverete molto di più.

Si tratta solo di avere coraggio!

Un saluto a tutti voi, sperando che abbiate sempre il coraggio di pensare e decidere, e sapere che mai sarete soli!

Sergio.
04/11/2008 08:42
 
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Naturalmente solo un punto del tuo sempre generoso "lenzuolo"...
... (sorridi, io li chiamo così i post lunghi) ove ovviamente c'è molto di condivisibile, ma solo se ben ricapato da quell'invito-deriva verso il relativismo della "buia notte in cui tutte le vacche sono nere" o piene di luce, che è lo stesso, se si pretende che lo siano appunto tutte.

Dici
E qui davvero capisco quale è il messaggio di intolleranza che viene portato avanti quando ci si crede gli unici detentori della Verità. Quando non si ha rispetto per gli altri che seguono altri cammini, ma soltanto si cerca di portare l'altro sul tuo percorso, incurante del fatto che ne ha un altro, e potrebbe essere di reciproco arricchimento lo scambio di idee e di modi di vedere le cose.

Chiedo
Ma esiste o no una verità (metti "la droga fa male", il "nazismo fa schifo", o - come disse quell'oratore disperato che voleva vedere se l'uditoprio convenisse almeno in una cosa - "le donne sono l'unico ricordo del paradiso perduto") esiste o no una verità che se viene detta e difesa con forza non costituisce intolleranza ma difesa della verità che è ricchezza di tutti contro l'ottusità o/e la cattiveria dell'errore?
Il sincretismo (e a te che ne sai tante non occorre che spieghi di dove viene l'etimo, giusto?) è o non è voler accoppiare cose che si escludono a vicenda?

Io, a rischio di sembrare intollerante, confesso a tout le monde in lettura, che non ho mai tollerato una mosca nel piatto, un bimbo che vuole infilare il cacciavite nella presa della corrente, un deficiente che parcheggia prendendo due posti... eccetera... (aggiungete qui tutte le cose "certe" che si leggono in una normale enciclopedia e che la scuola non tollera che siano falsificate e nemmeno strumentalizzate a fini ideologici*).
Rientro per questo nella categoria degli intolleranti? Se sì, credo che ci siamo dentro tutti: Dio compreso, "collagisti" compresi.
_____________________________
* Mi dice una rivista missionaria che in una enciclopedia russa (di qualche tempo fa e spero oggi non più) si leggeva: Gesù Cristo: personaggio mitico fondatore dell'oppio del popolo; Proletario: chi è sfruttato dai capitalisti, per es. Nicolaiev è un bambino figlio di un operaio che viene discriminato in USA dai compagni figli di latifondisti, et silmilia...).


Leggo
Vaglielo a spiegare che la Bhagavad Gita è stata trasmessa da Krisna ad Arjuna. E quello che parlava in fondo era una manifestazione di Dio. Questo non lo avrebbe capito.

Asserisco
Veramente neanche io lo capisco! Non capisco che prove hai di questa comunicazione, e che senso dai alla parola Dio se ti dichiari (come hai fatto) contro la "religione" che, se stiamo al concetto classico, consiste proprio nel legame di amicizia che il Creatore vuole che la creatura instauri con Sé.
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est modus in rebus
04/11/2008 08:47
 
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A proposito della tua simpatica email...

Io sono un maschietto, non una femminuccia, [SM=g1558696] e ho 132 anni. [SM=x570880]
Dopo tutto il tuo sfoggio di sensibilità per ciò che è umano, mi sarei aspettato che prima di scrivermi avessi dato un'occhiata al mio profilo. [SM=g27829]
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est modus in rebus
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