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Uscita da un Gruppo: normalmente, è solo un cambio di percorso ed un continuare un cammino altrove. Non per tutti, però, purtoppo!

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2008 11:17
31/10/2008 17:05
 
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Carissimi.
A proposito di disassociazione, vorrei citare un Maestro di Dharma che mi è molto caro.
Si tratta di Karl Riedl, che, con sua Moglie Helga, è uno dei principali Maestri Europei della Tradizione di Thich Nhat Hanh (www.esserepace.org).
Karl, durante un Ritiro tenuto a Pomaia (Pi), presso l’Isituto Tibetano “Lama Tsong Khapa” (www.iltk.it), il principale Centro di Buddhismo Tibetano in Italia (ed uno dei principali in Europa), aveva detto che “Vi sono molte Vie per giungere in cima ad una Montagna, ed ognuno sceglie quella che più gliu sembra opportuna”.

Questo credo sia molto importante: molte Vie per giungere ad un’unica meta, talti sentieri differenti per giungere in vetta.

Queste sono le Vie Spirituali: tanti sentieri per giungere ad un’unica meta.
Karl, con questo, voleva dire che, quando si percorre una Via, poi si può cambiare. Io ho fatto, a tal proposito, un esempio. Per raggiungere una meta, si può salire tramite un’auto per un po’. Poi la si lascia, e si prende una moto. Poi una bicicletta. Poi si prosegue a piedi.
In ogni caso, si serba gratitudine per il mezzo che si è appena lasciato, ricordando che ci ha permesso di giungere sino a lì.

Lo stesso Karl, con sua moglie Helga, aveva iniziato il suo Cammino Spirituale con il Maestro Osho (www.osho.com ; www.oshoamici.it), per poi passare alla Tradizione Tibetana, come seguace di Lama Zopa, dell’Istituto di Pomaia.
Poi, mentre era a Pomaia, dove ha vissuto per qualche tempo, ha potuto assistere ad un ritiro, in quel Centro, nella Tradizione di Thich Nhat Nanh, da arte dello stesso, il quale, che in quell’anno, se non sbaglio, era ospite per un ritiro che teneva presso il Centro Tibetano di Pomaia.

È stata una vera folgorazione, sia per lui che per la moglie. Dopo poco tempo, Karl aveva lasciato il Buddismo Tibetano per abbracciare questa nuova Tradizione. Dove, tempo dopo, è stato nominato Maestro di Dharma per l’Europa. E con sua moglie ha fondato l’”Intersein Zentrum” (Centro dell’Interessere – www.intersein-zentrum.de), a Hohenau, in Foresta Bavarese, a circa 200 km da Monaco e a soli 20 dal confine con la Repubblica Ceca.

Qualcuno, per questo, l’ha ostracizzato? La sua precedente Tradizione l’ha definito “Servo di Satana”? No di sicuro! Ed infatti, tutti gli anni, a Pomaia è ospite per tenere un ritiro nella sua Tradizione. E mantiene con lo Staff di Pomaia ottimi rapporti, di reciproca stima ed amicizia.

Questa è la posizione Spirituale, credo, corretta da mantenere: tante Vie che tendono alla cima di una montagna. Tante Vie che convergono. Tanti Sentieri che portano alla stessa bellissima meta.
Talvolta, si può passare da un sentiero all’altro: sono tutti paralleli. Talvolta, si può spostarsi da una Via all’altra, per poi, magari, tornare su quella di prima.
Serbando, comunque, gratitudine per coloro che ti hanno fatto giungere sin lì, e poi proseguire, portando tutti nel Cuore, comunque, in modo gioioso, con la coscienza che, comunque, ci ritroveremo.

Credo che questa sia una lezione positiva. Io stesso ho lasciato alcuni percorsi che ho effettuato. E nessuno mi ha mai definito: “Perduto” o “Servo di Satana”. Ma anche a distanza di tempo mantengo ancora amicizie all’interno dei Gruppi che ho lasciato.
Siamo tutti consapevoli che, in fondo, stiamo camminando tutti nella stessa direzione, quella della consapevolezza.
Ovvio, qualcuno da cui si viene trattati con un po’ di freddezza lo si troverà sempre! Ma questo non vorrà mai dire essere ostracizzati
Nel caso dei Testimoni di Geova l’atteggiamento è molto differente. Se si lascia il Gruppo non si fa un’altra scelta, ma si finisce “in bocca a Satana”.

Questo perché la concezione del Gruppo non è quella di pensare ad una pluralità di Vie per raggiungere la cima di una montagna, ma che la Via è una sola (la loro), ed al di fuori di questa Via c’è solo Satana e la Morte Eterna.
Credo che la differenza sia soltanto in questi semplici termini: i Testimoni non si pongono come “Una Via”, e nemmeno come “La Via migliore”, ma come “L’Unica Via”, al di fuori della quale c’è il nulla.
È questa la stortura che caratterizza il Gruppo. La mancanza dell’idea di concepirsi come “Uno dei Gruppi” che cerca, umilmente, di camminare verso la Verità.

A questo punto, tutte le manie di persecuzione che alcuni Testimoni hanno nei confronti di chi gli chiude la porta, avrebbero anche una ragion d’Essere.
Infatti, quando un Gruppo esclude il Mondo, il Mondo esclude lui. Questo è normale.

Una mia amica, che pure segue un Percorso Spirituale, fuori dalla porta di casa ha una dicitura: “Testimoni di Geova: grazie per non suonare”.
Questo perché, quando si semina intolleranza, si raccoglie intolleranza. Quando si semina l’idea di essere gli unici che sono destinati alla Salvezza Eterna, si raccoglie diffidenza e chiusura. Che però si è seminata per primi.

Per la cronaca, nei Gruppi davvero “Aperti” le espulsioni sono molto rare. Tutti i Gruppi hanno il loro “Consiglio dei Provibiri”, equivalente ad un “Comitato Giudiziario”, che decide le espulsioni. Ma queste capitano proprio soltanto in circostanze estreme. E se capitano è soltanto preservare il Gruppo.
Lo stesso Thich Nhat Hanh, nel libro “Joyfully Together” (tradotto in Italiano dall’Associazione “Essere Pace” con il titolo di “Insieme con Gioia”), ha parlato delle espulsioni nel Sangha Monastico (che è già bel altro rispetto ad un normale Praticante!). Dicendo che p comunque un provvedimento per preservare il Gruppo, e viene effettuato come ultima risorsa.
Ma sempre con amore: quando succede, viene comunque organizzato un Tè di commiato con la persona espulsa, gli viene pagato il biglietto di ritorno a casa, e gli vengono anche dati dei soldi per aiutarlo a ricominciare nel Mondo cosiddetto “Esterno” (la persona viveva in Monastero).
Mi sembra una situazione ben diversa. Naturalmente, la persona non viene emarginato dal Gruppo, e se torna a trovare i suoi ex compagni di Sangha Monastico, è accolto in visita con gioia.

Insomma, la cosa è un po’ differente!
Ancora, può succedere che, quando un Discepolo è visibilmente su un Sentiero Spirituale che non si addice a lui, ed un maestro o un Responsabile lo nota, è possibile che gli faccia presente che, forse, quella non è la Via giusta per lui, e che vi sono altre possibilità.
L’espulsione, a quanto pare, è sempre l’ultima risorsa, e comunque non viene fatta in questo modo.

Ma tutto questo accade soltanto quando si è consapevoli che la propria è “Soltanto una delle possibili Vie”.
Anche dove sono stato in Gruppi dove si pensava di avere “La Via migliore”, non mi risulta che l’espulsione fosse una pratica di uso comune. Personalmente, non conosco persone veramente espulse.
Anche perché, comunque, vi sono dei limiti ben precisi a questo.
E quando accade, non si viene di certo riconsegnati a Satana, ma semplicemente si dice che quel percorso è precluso. Ma non altri!
Ed in linea di massima nessuno vieta di intrattenere rapporti con gli espulsi! Che, di norma, conservano ancora alcune amicizie all’interno del Gruppo (come dicevo, un po’ di freddezza è normale, ma non l’ostracismo).

Quando, però, ci si pone come “L’Unica Via possibile” e tutto il resto è “Dominio di Satana”, chi viene espulso è un “Servo di Satana” e viene trattato di conseguenza.
E le espulsioni sono frequenti, e anche per motivi futili e banali.

La cosa appare in logica con quanto sopra, vale a dire con il fatto che tutto all’esterno sia dominio di Satana. E le azioni di conseguenza sono coerenti.
Quello che non è accettabile è il “quanto sopra”, vale a dire che quello è l’unico Gruppo che ha la Verità, e tutto il resto è domino di Satana.

Anzi, a ben vederlo è terribile! Ma vero, purtroppo!
Il discernimento aiuta a non cadere vittima di simili deduzioni.

Come dicevo, si può ovunque “Partecipare senza appartenere”. In questo modo e con questa prerogativa, anche un’Adunanza dei Testimoni di Geova può dare qualcosa, e si può beneficiare dei sorrisi dei presenti, e del calore del quale ci si sente circondati.
Ma non credo sia il caso di prendere in considerazione l’”Appartenere”.
Se si vuole appartenere, meglio scegliere con cura a chi o che cosa! Ho postato anche un Messaggio in merito (Scelta di un Gruppo). Ed è meglio vedere bene a cosa si appartiene.
Ma anche, e credo sia importante, cosa implica l’uscita da un Gruppo, e cosa significa per il Gruppo stesso.
Si cambia, lo sappiamo, e quello che piace oggi, domani potrebbe non piacere più.
A quel punto, è decisamente meglio non “Scoprire” cosa vuol dire uscire dal Gruppo “Sbagliato”!

Un saluto a tutti, con consapevolezza e discernimento.

Sergio.






31/10/2008 17:31
 
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Re:
soffiodipoesia, 31/10/2008 17.05:



Una mia amica, che pure segue un Percorso Spirituale, fuori dalla porta di casa ha una dicitura: “Testimoni di Geova: grazie per non suonare”.
Questo perché, quando si semina intolleranza, si raccoglie intolleranza. Quando si semina l’idea di essere gli unici che sono destinati alla Salvezza Eterna, si raccoglie diffidenza e chiusura. Che però si è seminata per primi.



Il punto che hai espresso mi era chiaro anche prima di allontanarmi dai testimoni.
Ricordo che mi davano fastidio quando un tdG lamentava l'intolleranza delle persone "del mondo" .
Ma come ? mi dicevo , ma non si rende conto che siamo noi testimoni per primi a seminare chiusura e intolleranza verso la gente ?





Come dicevo, si può ovunque “Partecipare senza appartenere”. In questo modo e con questa prerogativa, anche un’Adunanza dei Testimoni di Geova può dare qualcosa, e si può beneficiare dei sorrisi dei presenti, e del calore del quale ci si sente circondati.
Ma non credo sia il caso di prendere in considerazione l’”Appartenere”.




Difficile attuare questa modalità di stand-by tra i testimoni.
Anche se qualcuno ci riesce.
Un caso tipico (perchè ce n'è uno in ogni congregazione) è quello marito "incredulo" che non si lascia coinvolgere nelle attività di culto ma partecipa alle attività ricreative, e qualche volta si fa vedere in sala del regno o alle Assemblee per accontentare un po' tutti.




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Il MALE sono quelli che impongono la propria autorità come verità assoluta e non si dispongono alla verità come autorità assoluta.



02/11/2008 11:17
 
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L'AVERE A CHE FARE CON I TDG E' COME CURIOSARE DENTRO A UN CERCHIO... FINCHE' UNO NON NE ' TOTALMENTE MEMBRO IL CERCHI LASCIA LE PORTE APERTE... UNO ENTRA ESCE SENZA PROBLEMI....
NEL FRATTEMPO VIENE INVITATO A FARSI SOLO AMICIZIE TEOCRATICHE ALL-INTERNO DEL GRUPPO... PIAN PIANO A LASCIARE (CONSIGLIANO)I VECCHI AMICI DEL MONDO PER TROVARE BUONE COMPAGNIE EDIFICANTI... COSI TI INVITANO ALLE FESTE,ALLE USCITE, ALLE MANGIATE... SEI PIENO DI AMICI NUOVI.. TANTI PURE ...
DIVENUTI TDG IL CERCHIO VIENE CHIUSO....FINCHE' RIMANI DENTRO TUTTO OK, NEL CASO TU VOGLIA USCIRE O SEI BUTTATO FUORI... NON E' CHE ESCI, SEI MESSO IN UN ANGOLO DEL CERCHIO.
TI GUARDI INTORNO E DICI... OLTRE IL CERCHIO ORA C'E' VUOTO...DEVI RICOSTRUIRE TUTTO...
LA PRESSIONE DEL CERCHIO E' COSTANTE NELLA TUA VITA SPECIE I PRIMI TEMPI...
MA TENENDO CONTO DI CIO' CHE STAVATE DICENDO... QUANDO UNO SI DISSOCIA DA UNA COSA O VIENE ESPULSO DA UN LAVORO... NON DOVREBBE TORNARE TUTTO COME PRIMA CHE CI ENTRASSE?
ALL'INIZIO VIENE PURE DETTO DA QUALCUNO.. NON PREOCCUPARTI PUOI ENTRARE E USCIRE QUANDO VUOI ...
MA QUESTO CAMMINO NON E' COSI'.... E' UN CERCHIO, UNA SETTA CHE COL TOGLIERE IL RESPIRO SOCIALE, CERCA DI TENERE ATTACCATI COLORO CHE RAPISCE.
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