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I Testimoni di Geova hanno il diritto di fare quello che fanno? Forse, ma le persone hanno il diritto di difendersi! Unica Arma: la Conoscenza!

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2008 13:17
30/10/2008 12:45
 
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Intolleranza, intolleranze, e come uscirne.

Carissimi.
Ho letto le testimonianze pubblicate alla pagina: www.infotdgeova.it/sanzioni/intolleranza.php

Quello che si legge appare davvero incredibile, e a tratti brutale.
Mi ha colpito un commento di Omar Orefice sul tema.
Quello che il lettore dice non è in fondo, almeno da un punto di vista strettamente logico, così assurdo.
E viene ribadito poi. In uno Stato, un Gruppo è libero di darsi le proprie regole, purché queste non contrastino con quelle dello Stato in cui il Gruppo si trova.
E, aggiungo io, purché queste regole non vengano "imposte" di forza a coloro che non le vogliono seguire.
Qui si vedono due caratteristiche ben nette di un Gruppo: non deve violare le Leggi di uno Stato (quindi, non può svolgere all'interno riti che siano contrastanti con le Leggi dello Stato in cui si trova), e nello stesso tempo (collegato) non deve imporre le sue modalità.
Se, ad esempio, un Gruppo andasse a disturbare una Messa Cattolica, o andasse ad impedire che un incontro in un Centro Buddhista abbia luogo, allora sarebbe impositivo (ma anche questa è violazione della Legge di molti Stati cosiddetti "Democratici", dove la libertà di espressione religiosa viene garantita!).

Se guardiamo i Testimoni di Geova, le loro modalità sono comunque abbastanza "rispettose". Suonano il campanello delle case. Ma una persona può anche non aprire.
Io ho trovato, su alcuni citofoni, a fianco del nome, la scritta, piuttosto piacevole: "Testimoni di Geova: grazie per non suonare".
Sarebbe una forma di violenza se questi suonassero o entrassero di forza nelle case.

Ma non lo fanno. Quindi, le loro modalità sono del tutto lecite, in questo senso.
Resta il fatto dell'indottrinamento, e delle modalità all'interno.
Questo, però, purtroppo (e lo dico davvero sinceramente!), rimane un fatto personale del Gruppo. Come dicevo, ognuno può darsi le proprie regole, all'interno.

Esempi ben più gravi vengono dalla Chiesa di Scientology (all'inizio degli anni 90 ho seguito alcune cose, e seguito due Corsi con Scientology. Due corsi base, però!).
I tentativi di indottrinamento all'interno di Scientology sono ben più forti di quelli dei Testimoni.
Eppure, da nessuna parte, questi riescono ad essere fermati. A meno che, come successo in diverse parti del Mondo, non si violino le leggi di qualche Stato. Ed allora si può intervenire.

Qui il discorso è più o meno lo stesso: questi Testimoni, in fondo, seguono queste prassi all'interno del loro Gruppo. E non fanno nulla per disturbare quello che altri fanno.
D'accordo: lo considerano prodotto si Satana. Ma finché questo è solo un loro parere, sono liberi di esprimerlo. Sarebbe diverso se questo li portasse ad agire materialmente contro altri Gruppi e Strutture.

Ma ciò non capita. La persona è comunque libera di agire come vuole. Di seguire o non seguire.
Ed in ogni caso, quando fuoriesce, non viene picchiata o, come altrove capita, l'Apostasia non implica condanne fisiche.
Soltanto l'isolamento.

Questo è raccapricciante, davvero! Tuttavia, siamo ancora nei termini di un agire corretto. Infatti, chiunque può evitare una persona, se lo vuole.
E nella vita di tutti i giorni, diverse persone evitano altre per sentito dire o simili.

Quindi, sebbene alcuni atteggiamenti dei Testimoni siano raccapriccianti sotto un certo aspetto, questi avvengono con il pieno diritto di avvenire.
In fondo, in un Gruppo, se questo non contrasta con le Leggi dello Stato in cui si trova, e se non impone in modo violento le sue regole, ognuno può imporre i suoi regolamenti, per quanto strampalati possano essere.

E' il rischio di tutte le Democrazie. Dove, essendoci una fetta di libertà garantita, quando questa non urta la Libertà di altri, possono essere tollerate anche cose abiette e ben poco umane come questa.

Esiste, è vero, la "Circonvenzione di Incapace", presente in diverse forme in tutti gli Stati Democratici.
Uno Stato deve anche proteggere le persone dal cadere vittima di strutture pericolose.
Ma una cosa è dirlo, un'altra è farlo. Anche con Scientology, spesso, si è provato in tutti i modi, ed in tutti gli Stati, a condannarli, eppure prosperano, ed hanno Sedi anche in tutti quei Paesi dove la persona è maggiormente tutelata.
Purtroppo, spesso, la tutela della persona implica anche la tutela di Gruppi discutibili. Ma è meglio così piuttosto che in Regimi dove nulkla è tutelato, e dove la "disassociazione" (che in questo caso si può chiamare "Dissidenza") può portare conseguenze ben peggiori!

Inoltre, la gravità dei fatti accaduti nei Testimoni non è nemmeno paragonabile a quella avvenuta in Scientology. Almeno secondo me!

Naturalmente, uno Stato deve tutelare la Vita delle persone.
Se, quindi, è vero che un Testimone può decidere di morire perché non accetta una Trasfusione, nel caso in cui in Ospedale vi sia un bambino, lo Stato deve tutelare la sua salute.

E, laddove questa non viene garantita, lo Stato deve provvedere, ed anche il Medico.
Se, quindi, un Medico si trova una persona adulta, senziente, che rifiuta una trasfusione, allora deve lasciare alla persona la libertà di morire. Ma se vi è un bambino, o un ragazzo svenuto, ed i genitori rifiutano la trasfusione, allora il Medico "Deve" agire come meglio ritiene per salvare la vita della persona, o per garantirne la salute (vedi il caso del braccio del figlio di Valerio Valenti all'indirizzo: www.infotdgeova.it/video/valenti.php).
Questo è tutelare la persona. Se una persona è responsabile della sua vita, allora agisca come meglio crede. Ma dove vi è un'altra persona coinvolta, allora il discorso cambia, e lo Stato deve tutelare la vita e la persona.
Compreso il dare al Medico il diritto di agire come meglio ritiene. In fondo, lo scopo di un Medico è salvare la Vita. E deve farlo come meglio ritiene.
Anch'io, amante del Mondo Medico Olistico, sono il primo ad assumere un farmaco allopatico quando questo è necessario. Posso essere contrario all'utilizzo di terapie che cronicizzano una malattia, ma sono il primo a dire che, quando la situazione è di emergenza, queste vanno senza dubbio utilizzate, e subito.
Credo che i rischi di una trasfusione possano essere noti: l'introduzione di sangue estraneo in un corpo può sempre causare problemi. Ma in quel caso, ne causa molto di più il non introdurne! Esattamente come un siero contro un veleno può generare uno shock da anafilattici, ma in certi casi il non somministrarlo è il peggiore dei mali.

Credo di avere chiarito, almeno un po', la mia posizione. Le leggi interne ai Testimoni sono spesso aberranti e raccapriccianti, ma, purtroppo, hanno il diritto di applicarle, almeno sinché non vadano a violare le Leggi di uno Stato in cui si trovano, oppure quando vengono imposte a persone al di fuori che non le vogliono seguire.

Questo non accade, e l'adesione ai Testimoni è soltanto una scelta dell'individuo. Più o meno forzata, più o meno data da indottrinamento, ma sempre una scelta.

Purtroppo, laddove nessuno può proteggerci, occorre che ci proteggiamo noi.
Sapendo come e cosa scegliere.
Come dicevo anni fa, nei miei anni da Insegnante, ad un Collega: "La Conoscenza è un'Arma".
Sapere che tecniche usa un Gruppo che indottrina è importante. Infatti, così facendo, si può correre ai ripari. Note le tecniche di indottrinamento, non ci si cadrà.

In questa Sezione ho scritto un Post su come "Scegliere un Gruppo".
Sono alcune semplici regole, derivanti dall'osservazione e dall'esperienza in diversi Gruppi, su come porsi nei confronti di un Gruppo, e quando invece cominciare a dubitare.

Se in casa si presentano persone con un sorriso smagliante, portandoci la "Verità", basta chiedere ad esempio: "Ma alla Verità ci si arriva o c'è di già"? Oppure: "ma siete gli unici a detenerla, questa Verità, o è un cammino che si effettua con altri"?
Le risposte potranno già far scattare spie e campanelli d'allarme, oppure predisporci in modo favorevole nei confronti del Gruppo e dei suoi Membri.
Basta osservare.

Un Sito di questo tipo diffonde conoscenza. E permette di conoscere sino in fondo le tecniche ed i mezzi che un Gruppo usa per convincere le persone a entrare. mezzi grossolani (amicizia, simpatia, e così via), ma anche sottili (vedi www.infotdgeova.it/indottri.php, legati al modo in cui i testi sono scritti.

Il rischio di Gruppi di questo tipo è che..... ci si trovi dentro senza nemmeno accorgersene! Che ci si trovi, magari con il sorriso di un conduttore o di una conduttrice di uno Studio Biblico, che con i suoi modi gentili ed affabili ci porti a fare quello che vuole della nostra Vita.
La cosa avviene in modo indolore, quasi soave. Ma avviene. E ci si trova ad un'Assemblea, prima del Battesimo, senza che si sia ben coscienti di come si è arrivati sino a lì.

Ho notato che, quando la persona si dimostra attiva, un testimone insiste, con visite più frequenti. Occorre "Battere il Ferro finché è caldo", questo è risaputo!

La conoscenza, solo quella, ci permette di sapere come questi meccanismi funzionano, e come è facile trovarsi all'interno di Gruppi di questo tipo (i Testimoni non sono soli, e non è il peggio che si possa trovare!).

Chi evita o non parla con ex Testimoni spesso non è consapevole. In fondo, il Buddhismo dice che tutto deriva dalla mancanza di consapevolezza. Stanno ubbidendo solo a schemi dentro di loro, come se qualcuno li avesse "programmati" ad agire così.
E chi segue molte ore di incontri con un Gruppo, alla fine pensa come il Gruppo. Questo è risaputo. Chi segue ore e ore di incontri settimanali, dove sente sempre certe cose, alla fine ci crede.
E' come se avesse degli occhiali colorati sugli occhi. I colori appaiono alterati, ma lui non ne è più consapevole.

Discutere con chi pensa e sente così non serve. Come diceva il Lama Residente di un Centro Tibetano di Milano, non possiamo cambiare nessuno, ma solo noi stessi.
Questo è fondamentale da tenere presente. Possiamo cambiare solo la nostra, di Vita, e non quella degli altri.
Cercare di parlare con chi evita le persone fuoriuscite da un Gruppo non serve: non lo convinceremo.
Occorre acquisire noi la consapevolezza giusta per poter parlare a coloro che ancora non hanno questi occhiali sugli occhi, o almeno ne sono consapevoli. Loro potranno ascoltarci.

E magari buttarli via di forza dal viso, osservando ancora come è bello il Mondo nei suoi veri colori.

Grazie davvero per coloro che lavorano perché la Conoscenza e la Consapevolezza possano avere sempre luogo, e possano diffondersi.
Questo è l'unico modo per evitare di cadere in situazioni che, con la parvenza di bellezza, portano sempre di più verso la negazione di libertà e di consapevolezza.

Chi tiene gli Studi Biblici è vittima inconsapevole. Chi fa parte dei "Tribunali Giudiziari" è vittima inconsapevole.
Ma l'entrata in un Gruppo di questo tipo è una scelta di chi entra. Più o meno forzata con indottrinamenti vari, ma è sempre una scelta attuata liberamente.

Quindi, nessuno potrà opinare su nulla. Solo la conoscenza potrà difendere la persona da situazioni che potrebbero essere poi più grandi di lei, e potrebbero coinvolgerla sempre di più in qualcosa dal quale poi è difficile uscire.

Per concludere, credo che sia importante, sempre, porsi domande anche "da fuori". Parlare con persone "fuori" da un Gruppo.
Magari, così identifichiamo gli occhiali che ci impediscono di vedere le cose come sono davvero.

Come ben si può vedere, non è un caso che tutti i Gruppi chiusi scoraggino i contatti con chi non ne fa parte. In questo modo, la persona potrebbe capire molte cose!
Un numero di incontri che tolga ogni spazio alla persona per qualcosa che non sia il Gruppo dice davvero molto in merito!

Un carissimo saluto a tutti, ed un augurio per un cammino di consapevolezza che vi porti a rifiutare ogni pregiudizio, ed a cercare sempre la Verità.

Sergio.









30/10/2008 13:05
 
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Infatti la diffenza abissale e' da quando si propongono a quando diventi Tdg battezzato.

Se continua cosi', ed e' naturale e visibile ,che le storie di molti disassociati concordino sulla durezza e i metodi usati.

Le storie cominciano ad essere tante ,TROPPE e la Societa'
cerca come un capitano di una nave di tappare i buchi da dove entra l'acqua.Piu' ne mette e piu' buchi escono.

I loro METODI che offendono la dignita' di una persona che ha sbagliato per i loro parametri o semplicemente non la pensa piu' come prima ,risultano chiari.

Prima senza Internet ,ste storie si sapevano adesso si sanno e pure nei particolari.

E concordano tutte sulla metodologia e i cambiamenti della propria esistenza tra il prima e il dopo esser stati TDG!

Non puo' essere tutto frutto del caso o di Satana ,come dicono loro.L'Organizzazione si faccia carico delle sue responsabilita'.i giochi sono finiti!
30/10/2008 13:43
 
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Per Sergio:

La Congregazione dei tdG è stata riconosciuta come ente giuridico con un suo statuto che va rispettato,
tale statuto prevede la possibilità di recedere dalla qualifica di socio (si diventà inconsapevolmente soci mediante il battesimo) tramite dimissioni.

Questa facoltà deve essere esercitata senza subire conseguenze negative come la perdita degli affetti.

Certo ognuno ha il diritto di evitare chi vuole ma deve essere una sua scelta personale non dettata da un'organizzazione, altrimenti essa diventa promotrice di discriminazione religiosa.

Ricordiamo che la congregazione disassocia chi non tronca i rapporti con i disassociati, se non vi fosse questo provvedimento molto probabilmente ognuno deciderebbe veramente in modo personale chi frequentare.

[SM=g1543902]

Speranza



"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me". (Kant)
30/10/2008 23:07
 
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hanno il diritto
di parlare alle persone della loro fede
di applicare le scritture senza contorcerle
di vivere la loro religione se da loro gioia
di rimanere estarnei alla politica se è il loro pensiero
di astenersi dal militarismo se la loro coscienza dice così.
MA NO,NON HANNO IL DIRITTO
di rigirare le scritture quando parlano alle persone nell opera di predicazione
di far vivere la loro religione ad altri se questo non è loro desiderio
di chiamare bestia selvaggia il mondo politico e meretrice tutte le altre religioni
di mostrare amore puro a gente che fiduciosa si affida a loro e che una volta divenuta tdg amaramente scopre che l amore era interessato
di GIUDICARE chi lascia la religione attribuendo "a noi" aggettivi che fanno male.
Non hanno il diritto di far sentire dei bambini colpevoli e farli crescere col terrore della distruzione eterna.Io( e altri),mi sveglio ancora a volte la notte.
Non hanno il diritto di coprire peccati che vanno contro la legge,solo per il buon nome della congregazione.
Quante menti e quante vite sono state rovinate???
DIREI CHE NON NE HANNO IL DIRITTO!!!!!
Non tutti sono in mala fede la dentro..... ma chi detiene il potere,CERTAMENTE LO USA.

































ci siamo riconquistati la libertà ed ora guardiamo la vita a testa alta !
02/11/2008 12:20
 
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sono pienamente d'accordo che l'unica arma di difesa e' una consapevole ricerca di verita' e confronto di cio' che si impara.
una casa di credenze si deve basare su solidi perche' per proseguire. se ne cammino qualche mattone cede , deve essere sostituito da motivazioni e conoscenza nuove.
solo la sincerita' di motivazioni ci puo' far vedere se la nostra strada e giusta o sbagliata.trovare una fine alla conoscenza delle cose e' impossibile , ma incamminarci in una strada buona puo' essere fatto, mettendo sempre in confronto noi e quello che scopriamo .
ho letto in giro un forum sulla ridicolaggine della predicazione , ma se vediamo ha comunque portato a inculcare molte persone..
la controinformazione motivata dalla ricerca del vero e non dal volere distruggere a tutti i costi qualcosa,puo' essere l'unica arma che fronteggiare in maniera onesta gli errori che vengono propinati.
02/11/2008 13:17
 
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Re: hanno il diritto
debbyacca, 30/10/2008 23.07:

di parlare alle persone della loro fede
di applicare le scritture senza contorcerle
di vivere la loro religione se da loro gioia
di rimanere estarnei alla politica se è il loro pensiero
di astenersi dal militarismo se la loro coscienza dice così.
MA NO,NON HANNO IL DIRITTO
di rigirare le scritture quando parlano alle persone nell opera di predicazione
di far vivere la loro religione ad altri se questo non è loro desiderio
di chiamare bestia selvaggia il mondo politico e meretrice tutte le altre religioni
di mostrare amore puro a gente che fiduciosa si affida a loro e che una volta divenuta tdg amaramente scopre che l amore era interessato
di GIUDICARE chi lascia la religione attribuendo "a noi" aggettivi che fanno male.
Non hanno il diritto di far sentire dei bambini colpevoli e farli crescere col terrore della distruzione eterna.Io( e altri),mi sveglio ancora a volte la notte.
Non hanno il diritto di coprire peccati che vanno contro la legge,solo per il buon nome della congregazione.
Quante menti e quante vite sono state rovinate???
DIREI CHE NON NE HANNO IL DIRITTO!!!!!
Non tutti sono in mala fede la dentro..... ma chi detiene il potere,CERTAMENTE LO USA.




SONO daccoro con te.

E VERO: ognuno e libero di decidere cosa deve o non deve vare della sua vita,(parlo per quando riguarda le trasfusioni)
____________________________________________________________________________
Naturalmente, uno Stato deve tutelare la Vita delle persone.
Se, quindi, è vero che un Testimone può decidere di morire perché non accetta una Trasfusione, nel caso in cui in Ospedale vi sia un bambino, lo Stato deve tutelare la sua salute.
____________________________________________________________________________________

SONO anche daccordo su questo che dice soffiodipoesia(anche se amalincuore essendo thalassemico)

IL problema non e lo stato che deve intervenire su dei casi specifici all'interno di un gruppo(in questo caso i tdg)

IL problema e che non si da la possibilita' di decidere alla singola persona quello che deve ho non deve fare della sua vita.

SE UN tdg in caso di vita o di morte (come nel mio caso di thalassemia)decidesse di trasfondersi, verrebbe disassociato.

QUESTO E LIBERTA'? credo di no.

VEDETE: se un gruppo (che sia relgioso ho no)si attiene alle leggi di uno stato, lo fa per svariati motivi.

PRENDIAMO IL CASO DEI TDG.
DITEMI voi quale straordinaria differenza c'è fra il cattolico (che paga le tasse)è un tdg(che paga le tasse)NIENTE.

EPPURE: pur di far notare di essere brave persone(brave persone intento all'ivello religioso)dicono che loro pagano le tasse.
CI MANCHEREBBE ALTRO.
IO dico che se un gruppo vuoe vivere in un paese democratico,deve lasciare decidere al singolo componente di curarsi ho di non curarsi, senza disassociazione, altrimenti non si puo' dire che si attiene alla costituzione italiana,dove il singolo cittadino e libero di decidere.
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