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Indottrinamento e manipolazione. E chiusure dogmatiche. Testimoni non da soli!

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2008 05:50
24/10/2008 02:51
 
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Tecniche di Indottrinamento e Manipolazione. Nei Testimoni ma anche altrove.
G]Nota: il testo è piuttosto lungo, quindi l'ho diviso in sezioni. In tal modo potrete leggere quello che desiderate e lasciare il resto per un'altra lettura. Grazie per l'attenzione!

Indottrinamento e tecniche di persuasione. Ricordano la Pubblicità Subliminale!

Carissimi, e carissimo Achille, grazie per quanto hai scritto sul tema dell'Indottrinamento - www.infotdgeova.it/indottri.php -.
Hai evidenziato una cosa, secondo me, molto importante. Anzi due.
La prima: le tecniche per far sì che la mente non sviluppi senso critico. La seconda: il dualismo tra "noi" e "loro".
Quando avevo deciso di imparare a parlare il Tedesco in modo corrente, data la definizione di "Fluente" ("Fluent" in Inglese. La definizione di parlare bene una lingua che io utilizzo, e che nel Mondo Anglosassone viene utilizzata) utilizzavo un metodo: mi scrivevo delle frasi e le ripetevo, come "mantra", almeno 10 volte l'una. Facevo attenzione all'aspetto sonoro (un aspetto che mi ha sempre attratto. Vedi anche il mio amore per la Musica.
Poi, talvolta, le analizzavo, cercando di capire regole e costrutti. Ma era la ripetizione la cosa importante. Poi le cambiavo, cercavo di manipolarle, di aggiungere elementi. In tal modo queste si fissavano non solo nella coscienza, ma nell'inconscio, in quella parte della mente di fatto "automatica".
Così facendo, quando dovevo parlare, le frasi "comparivano" nella mente già formate, anche a singoli pezzi. E quindi "fluivano" in modo scorrevole.
Nel caso dell'apprendimento linguistico questo aiuta a far sì che la frase non debba essere "costruita" ogni volta, ma che fluisca già formata dalla mente.

Tutto bene, in questo caso. Ma il procedimento utilizzato fa anche capire come la stessa tecnica, utilizzata a livello diverso, permetta alla mente di "saltare" la capacità critica.
Permetta, quindi, di introdurre parametri che non vengono presi in considerazione dalla Mente Analitica, ma che passano direttamente, come automatismi.
La pubblicità subliminale funziona in questo modo, eludendo la mente conscia. Tutta la Pubblicità è piena di messaggi di questo tipo.
Quando il mio amico che viene da me a predicare mi ha invitato a frequentarli un po', lo ha fatto con uno scopo ben preciso, a quanto pare. Sapeva, infatti, che alcuni messaggi arrivano in altro modo, passando la barriera della mente analitica, per giungere di fatto "preconfezionati" alla mente più profonda.
Così posso ora, forse, spiegare il mio desiderio di tornare alle Adunanze. Pur non condividendo quasi nulla del modo di sentire dei Testimoni: alcuni loro atteggiamenti e messaggi hanno "passato" la barriera della mente attiva, provocandomi questo strano desiderio.
Tornandoci, forse, un giorno, visto che quando vado alle adunate, come già scrivevo, il mio Amico è presente con la Predicazione in maniera assidua, forse anche il filtro della Mente Attiva cederebbe, spingendomi su una strada non del tutto condivisa, ma dove "sento" di dover andare. La tecnica del "Love Bombing" potrebbe fare il resto.
Questa Tecnica della Ripetizione è comunque molto diffusa, per far sì che le cose si fissino nella mente inconscia. Positiva la cosa per le Lingue, dove così la mente trova automaticamente strutture e frasi, e la lingua diviene fluente. Ma in altre cose crea dei meccanismi che vanno al di là della capacità di pensiero logico, e divengono quasi come delle risposte automatiche, preconfezionate, che a livello subliminale si fissano nella mente, quasi senza che la mente se ne accorga. Così, come nella pubblicità subliminale si va poi a chiedere un prodotto che non esiste (esperimento fatto negli Stati Uniti con prodotti inesistenti), qui il messaggio giunge come esplicito ordine inconscio ad attivare automatismi mentali, che portano ad accettare senza riflettere. Insomma, quando si subisce un processo di questo tipo, ad ogni domanda che viene fatta, ecco la risposta, bella e preconfezionata, che emerge, senza che sia stata davvero accettata, ma che si è formata in noi in modo quasi passivo. E che viene ripetuta quasi meccanicamente.
E' un meccanismo che appare sconcertante, ma che è possibile.
Il caso della "Domanda - Risposta" ripetuta all'infinito porta, quando viene fatta una domanda, ad avere una risposta di fatto automatica.
Nelle Adunanze ho notato che i Testimoni ripetono le risposte alle domande fatte quasi in modo meccanico. Se probabilmente chedi spiegazioni, non le sanno dare. Infatti, questa tecnica porta all'automatismo, positivo per le Lingue, ma non per discoris di questo Tipo, in quanto si insinua passività nell'accettazione. O peggio, ci si trova con discorsi accettati senza nemmeno averli presi in considerazione. Sembra terribile, ma se pensiamo alla pubblicità subliminale, la persona chiede un prodotto senza nemmeno chiedersi cosa sia e se sia buono perché ha in sé un automatismo., Qui accade la stessa cosa.

Ma ora passo a raccontare alcune esperienze da me avute. Relative al tema dell'Indottrinamento. Che toccheranno il tema del "Noi e Loro", ma anche quello del Gruppo che di fatto assorbe la vita, e quando questo manca genera un vuoto che potrebbe portare a cercare un altro Gruppo altrettanto totalizzante, come Achille ricorda. Spero abbiate la pazienza di leggermi. In ogni caso, dividerò il mio scritto in sezioni, in modo che possiate leggere anche un pezzo alla volta.
In questi testi, soprattutto nella seconda esperienza, cercherò di evidenziare gli elementi comuni tra i Testimoni e quello che ho vissuto. Questo dimostra che i Testimoni sono, purtroppo, in buona compagnia, e che i loro metodi, seppur qui davvero estremi, hanno dei buoni corrispettivi altrove!

Prima Esperienza

Io ricordo i tempi, non così distanti in cui frequentavo un Centro Buddhista nella Tradizione Tibetana. Con un mio amico trascorrevamo le ore, dopo gli incontri, a parlare di quanto era stato detto.
Ma lì la critica era ammessa. Le domande erano molte e pressanti, da parte degli uditori al Lama Tibetano che li teneva. E non vi era uno "stile" a cui aderire.
Quindi, la capacità critica era valutata molto bene!
Tuttavia, con il passare del tempo, il Centro ha sempre più preso una piega che potrei, con cautela, definire "fondamentalista". Il dissenso è sempre più stato eliminato e non accettato. C'è anche chi ha detto che al Centro erano desiderati i "Praticanti di Dharma" e non coloro che erano lì soltanto per acquisire nozioni!
Sempre più il Centro è divenuto un luogo dove si era instaurata una sottile dittatura del Presidente (una Presidente, a seguito delle dimissioni del precedente Presidente, dovute a incompatibilità di vedute) e, almeno da quello che appare, del Maestro Residente.
Una dittatura che vagliava tutto quanto veniva proposto, che escludeva tutto ciò che non era rigorosamente in "Stile Buddhismo Tibetano", che escludeva qualsiasi relazione con Centri non solo di altre Tradizioni, ma anche di Lignaggi Spirituali diversi da quelli del Maestro Residente (quello di Gaden, uno dei tre lignaggi di Riferimento di questa Tradizione Tibetana, quella Ghelugpa).
Anche quando il Maestro era assente, spazio prima dedicato ad attività di Dharma più "libere", lo stesso Maestro dava i "compiti" da fare, nel senso di recitazioni ed attività di Pratica Spirituale.
Attività che l'occhio vigile della Presidente del Centro controllava con attenzione perché venissero eseguite.
Qualsiasi "divagazione", prima addirittura incoraggiata (col vecchio Presidente l'apertura era alla base del modo di condurre il Centro), diveniva impensabile.
Una sera mi hanno raccontato (io già non frequentavo più il Centro) che il Presidente, dopo l'incontro con il Dalai Lama a cui io stesso ho partecipato (lo scorso 7 , 8 , 9 Dicembre 2007), aveva detto che sarebbero state eseguite delle recitazioni e poi sarebbe stato lasciato spazio per uno scambio di esperienze relativo a questi giorni.
Questo poi non vi è stato. Tempo prima la Presidente aveva affermato, dopo una Riunione nella quale doveva poi esserci discussione, che "non era il caso di farla".
Il problema è che nessuno fiatava, nessuno aveva il coraggio di alzare la mano per dire qualcosa. Tutti zitti. Pare incredibile ma era così.
Io facevo parte del Comitato Direttivo del Centro, sino a pochi mesi prima. Quindi volendo ero uno dei responsabili. La Presidente del Centro, tuttavia, mi considerava devo dire poco. Ogni volta che chiedevo del tempo mi rispondeva che non ne aveva. Naturalmente, alle persone che le andavano a genio, concedeva ore, interi pomeriggi o intere serate! Ben in disaccordo con lo Spirito Buddhista, che pone l'Equanimità (la quale invita ad essere "Libera dai due estremi dell'essere vicino ad alcuni e lontano da altri, provare attaccamento per certi e avversione per altri", come indicato nella quarta delle Meditazioni Incommensurabili del Buddhismo Tibetano) come punto cardine.
Le riunioni di Comitato Direttivo erano sempre meno luogo di confronto e decisione e sempre più monologhi della Presidente del Centro la quale, di fatto, si comportava da buon "audiofonoripetitore" delle volontà del Maestro residente, prese come verità indiscutibili. E se una persona muoveva qualche obiezione, ci si sentiva rispondere: "Lui se ha deciso così sa quello che fa!".
Io avevo lasciato presso il Centro un Cd con Musiche di Mozart. Talvolta era bello inserirlo per creare una buona atmosfera per accogliere la gente. Un giorno, in malo modo, una delle Responsabili della Gestione del Centro mi dice di portarlo via perché lì non lo voleva più vedere. Alla mia obiezione la risposta è stata: "Non c'entra nulla con qui!".
Piano piano anche eventuali discorsi non legati al Tema del Buddhismo Tibetano venivano poco incoraggiati, così come veniva poco incoraggiato il fermarsi a discutere sino a tarda notte, cosa che facevamo spesso, in alcuni.

Io ho deciso di lasciare tutti gli incarichi presso il Centro, e di interrompere la frequentazione del Centro stesso, già dal Settembre 2007. Tuttavia frequentavo ancora un Gruppo teosofico che lì si riuniva.
Comunque, nel Dicembre 2007, avevo deciso di partecipare alla Festa Natalizia che il Centro organizzava. Un'occasione, mi ero detto, di incontrare vecchi Amici.
Due giorni prima, con stupore, ricevo una telefonata da un amico, uno dei Responsabili della Gestione della sede del Centro. Mi sento dire che "Ghesce Là - il "Ghesce" è un Titolo corrispondente più o meno a "Dottore in Filosofia e Metafisica" in Occidente. Comunque Ghesce Là è il Maestro - ha detto che non desidera vederti con il Sangha - Sangha è la comunità dei Praticanti -. Quindi ha detto di non venire. E' disposto a parlarti in privato ma non ti vuole vedere con il Sangha".
Insomma: ero stato di fatto "buttato fuori" senza nessun motivo apparente e plausibile, tranne un "Semini zizzania". Come avrei potuto seminarla, mi chiedevo, se non frequentavo più il Centro da oltre tre mesi?
Almeno i Testimoni hanno Tribunali Giudiziari per espellere una persona! Qui bastava la parola di un Maestro per far sì che la persona venisse estromessa.
Io ho deciso di partecipare ugualmente alla festa. In fondo ero ancora Socio e, mi dicevo, per espellere un Socio occorre una delibera da parte del Comitato Direttivo.
Avevo anche detto che, se fossi stato allontanato, avrei fatto un esposto all'Unione Buddhista Italiana. Infatti, non sono comportamenti da utilizzare! E sono del tutto contrari all'ottica Buddhista (compreso un Maestro che parla per interposta persona. Il Buddhismo invita ad evitare queste Triangolazioni, puntando sempre alla comunicazione diretta con l'interessato. Quindi, lo stesso Maestro aveva un comportamento ben lontano dall'ottica Buddhista così comportandosi!).
Non è successo nulla, quella sera. Non sono stato allontanato, anche se la Presidente mi ha salutato appena, quasi con stupore nel vedermi presente alla serata. Devo ammettere che, da parte di diversi del Centro, ho visto un po' di "freddezza". Ma non da parte dei miei Amici più cari, i quali mi hanno poi invitato a continuare la serata a casa di un'amica, assidua frequentatrice del Centro.
Alcuni di questi Amici li vedo e li sento ancora, anche se, devo ammetterlo, i contatti si sono un po' diradati (anche se l'ultimo incontro più esteso risale al 9 agosto, non quindi a molto tempo fa!).
Per quanto riguarda gli altri, una mia amica, che ancora frequentava alcune cose del Centro, ha detto di essere quasi stupita del fatto che nessuno le avesse chiesto di me. Eppure, dico io, ero stato molto presente nel Centro!
Purtroppo, quando si lascia un Gruppo, questo è il destino che capita. Sei comunque uno che non fa più parte di un cammino che ti lega ad altri.
L'Amicizia è come un fuoco: se non lo alimenti si spegne. In questo caso, il fuoco è il Dharma comune. Quando questo cessa, allora sovente cessa anche la frequentazione con le persone del Centro stesso.

Ma quello che vorrei sottolineare è anche l'aspetto "Noi e Loro".
Che per me vuol dire anche che si prende l'abitudine alle attività di un Gruppo. E diviene difficile viverne senza.
Nel tempo della frequentazione di questo Centro (quasi tre anni, di cui quasi due di Comitato Direttivo) passavo lì molto tempo.
Ed in effetti mi sembrava la Via per eliminare i miei Difetti Mentali.
In alcuni momenti ricordo che trascorrevo al Centro circa tre / quattro giorni alla settimana. In alcune occasioni, nel corso di ritiri di due giorni o simili, mi è anche capitato di dormire, con sacco a pelo, presso il Centro.
Potevo dire che "La mia Vita era il Centro di Dharma".
Se poi aggiungiamo che frequentavo anche la Società Teosofica, la quale si riuniva presso lo stesso Centro, e le lezioni di approfondimento sul Dharma, altre attività quali il Reiki, incontri, celebrazioni di festività, e che spesso, con gli amici, il punto di ritrovo per, magari, una serata insieme era il Centro, si può ben immaginare che era quasi di più il tempo che trascorrevo al Centro che quello che trascorrevo al di fuori. In alcuni momenti posso dire di essere stato vicino ad essere al Centro tutti i giorni della settimana.
Questo capita a molti. Anche un'amica che frequenta il Centro ha qualche volta discussioni, anche se moderate e molto dolci, con il Marito per il tempo che il Centro richiede a lei.
Ma mi rendevo conto che in buona parte si trattava di pratica molto formale e poco sostanziale. Infatti, non percepivo grandi cambiamenti nella mia Vita, ma soltanto la voglia di sentirmi parte di un Gruppo.
Sento che tutto questo era un modo per rompere la solitudine, per sentirmi riempire un vuoto, per non restare in casa, per uscire.
Un modo, una modalità che sentivo importante. Era anche importante sentirsi circondato dall'affetto della gente, trovare nuovi Amici, uscire con loro. Ma il riferimento era sempre e solo il Centro. Al Centro ci si trovava prima e dopo una serata, se si faceva una passeggiata in quella zona era sempre l'occasione per salutare il Maestro Residente e così via. Il Centro era la Vita, in quel momento, ed al di fuori c'era ben poco. Lo ammetto, era così. Il "Noi e Loro" era presente in modo più velato, ma comunque c'era.

Nulla di pressante, come nei Testimoni. Nessuna imposizione. Ma sempre più ci si trovava coinvolti in qualcosa dove era bello sentirsi parte di una struttura che comunque fungeva da protezione.
Anche lì sentivo quasi il disaccordo, il distacco, tra il "Mondo esterno" e il Dharma, tra coloro che non sono consapevoli e la consapevolezza che il Dharma donava.

Ma è soltanto abitudine. Poi esci e tutto torna come prima. E trovi altro. E il Centro non ti serve più.

Seconda Esperienza

Ma la separazione "Noi e Loro", vissuta come "Sentirsi privilegiati ed unici", l'ho vissuta qualche anno prima.
Avevo perso mia madre, in modo improvviso, la sera di Natale del 2001. In quel momento, ti crolla il Mondo addosso. Io dalla mia famiglia per festeggiare il natale assisto invece al funerale di mia Madre!
Un dolore grande, che mi ha portato a distaccarmi in modo secco dalla Fede Cristiana, almeno Cattolica (che comunque non praticavo più da diverso tempo!). Infatti, l'idea di un Dio che porta via persone care per suoi fini misteriosi non era da me accettabile. La frase di colui che ha celebrato la Cerimonia di sepoltura: "Dopo la Festa di natale il Signore l'ha chiamata" mi sembrava a dir poco irritante! Se questo era quel Dio, meglio farne a meno!
L'estate prima avevo già, tramite amici, conosciuto qualcosa di Spiritualità Orientale. E quindi, decisamente, mi stavo aprendo a qualcosa di differente. Ho iniziato a conoscere anche il Mondo Olistico (Fiori di Bach, ad esempio), e altro ancora.

Nell'Ottobre 2002 ritrovo un vecchio amico, perso di vista da diverso tempo. Mi propone un Cammino Spirituale che mi pone come interessantissimo. Si trattava di un Cammino in una Tradizione Spirituale Sikh, corrente spirituale fondata da Guru Nanek.
Io vado ad una Conferenza del Maestro di questo Centro Spirituale. Vedo la gente quasi abbacinata da questo Uomo.
Decido di seguire qualche incontro, detto in questa Tradizione "Satsang". Si medita per circa mezz'ora, poi si legge qualche lettura spirituale, poi si ascolta un discorso del Maestro. Poi ci si accomiata.
Nel frattempo, si dovevano studiare dei libri, quasi opuscoli. L'unica contribuzione economica richiesta: tra libri ed opuscoli circa 10 euro. Corso e il resto, gratuito.
Anche qui era prevista una sorta di "Pre - Iniziazione", dove veniva comunicato un Mantra di una parola, mediante la voce registrata del Maestro.
Si diceva che, con questa meditazione, si potevano vedere i piani superiori dell'esistenza, si poteva vedere la luce e percepire il Suono Interiore. Quella che chiamavano "La Morte prima della Morte".
Si era così ammessi alla Meditazione, alla quale non si era ammessi senza questo passaggio (agli incontri si giungeva dopo, al termine della sessione di Meditazione).
Nel frattempo, veniva richiesta una dieta strettamente vegetariana.
Condizione, dicevano loro, per poter essere iniziati. In quanto, sostenevano, se si mangia la carne non si medita (ovvio che, se ci si crede, quando si mangia carne e si prova a meditare non si riesce. Indubbio che la carne, cibo "contrattivo", non favorisca l'elevazione spirituale, ma non credo che sia la responsabile della mancata meditazione. Come dice il Vangelo, non dobbiamo preoccuparci di ciò che entra nella bocca, ma di ciò che ne esce!).

Nel frattempo si studiavano i libri, in modo però abbastanza individuale (naturalmente i responsabili erano pronti a rispondere a tutte le domande), anche se vi erano come delle "Lezioni", anche se di fatto erano incontri. In questi appariva che esistevano varie "Gerarchie", sorta di "Ordini" di Maestri. Quelli di ordine più alto erano i "Sant", i quali, a detta di questo Gruppo, avevano il Mandato direttamente da Dio per togliere il Karma. Dopo la loro iniziazione si diveniva dei "Liberati Viventi".
L'idea appariva davvero poco attendibile. Tuttavia, in quel frangente della mia vita, l'ho seguita di buon grado. Visto poi che, negli incontri settimanali, si sentivano sempre discorsi di questo tipo, su liberati viventi, Maestri del più alto ordine e così via.
Per la cronaca, il Maestro di questo Centro era "del più alto Ordine", il più alto Maestro vivente, insomma!
Per il quale il Dalai Lama, Yogananda, ed altri, non erano Maestri del più alto Ordine, ma solo "Avatar". Ed i "Sant", in questa gerarchia, erano al di sopra. Tra cui il nostro Maestro, che in quel momento era il Maestro Vivente del più alto Ordine, superiore, d'un salto, al Dalai Lama, a Sai Baba, a Yogananda, e ad altri ancora!
In tutti gli incontri si sottolineava questo. E se si avevano dei cedimenti, ci si sentiva dire: "Ma tu non sai la fortuna che ti è capitata?". Una ragazza, mesi dopo, aveva detto: "Siamo tra le persone più fortunate della Terra!".
Anche qui si vedeva una modalità molto simile a quella dei Testimoni: noi e loro.
Ma nello stesso tempo, fortunatamente, nessuno incoraggiava a separarsi dai vecchi Amici. Tuttavia, credo, le caratteristiche della separazione c'erano. Noi siamo i privilegiati da Dio, i Liberati Viventi e così via. E, di fatto, più stiamo tra noi meglio è!
Devo ammetterlo: dopo tanti discorsi avevo quasi "soggezione" nell'avvicinarsi a queste persone "divine". Che sentivo come degli Esseri di Luce o quasi!
Dopo un po' di mesi, ecco il momento della richiesta dell'Iniziazione.
Che si doveva presentare compilando un modulo con foto, spiegando le motivazioni della scelta ed impegnandosi a seguire una Dieta Vegetariana.
Al mio amico, quello che mi aveva portato lì, ho chiesto: "Ma se non seguo una Dieta Vegetariana il Maestro se ne accorge?". Mi ha risposto arrabbiato: "Ma allora non hai capito chi è il Maestro! Secondo te, Dio non se ne accorge?". Insomma, il Maestro era Dio. Infatti, spesso, veniva chiamato: "Maestro o Uomo Dio".
Oggi mi sembra pura follia, ma allora sentivo la bellezza di questa partecipazione ad un Gruppo dove sarei stato di fatto un Liberato Vivente, un Essere Superiore, uno degli uomini privilegiati della Terra. Questo, con parole diverse, non è lo stesso discorso che fanno i Testimoni di Geova?
Compilo la domanda, e la porto durante una giornata in cui il Maestro era presente per tenere una Conferenza. Così, mi chiedo, risparmio tempo (il desideri di essere iniziato era davvero moltissimo!).
Chiedo, solitamente, quanto tempo il Maestro faceva aspettare. Mi dicono che dipende: per alcuni pochissimo, per altri molto di più. Ma "il Maestro sa quando uno è pronto", almeno così mi dicono!
Alla fine, il Responsabile di quel Gruppo mi chiama e mi dice di tenermi pronto, in quanto al prossimo incontro globale il Maestro mi avrebbe iniziato.
[Si veda l'analogia tra l'Iniziazione di questo Gruppo ed il Battesimo dei Testimoni di Geova. Diversi nella forma, uguali nella sostanza. Infatti, in entrambi i casi, "Non si appartiene più al Mondo"].
Le iniziazioni si tenevano presso la Sede di questo Centro in Toscana, sull'Aretino. Anzi, proprio vicino ad Arezzo, in collina.
Per andarci, devo disdire una Tournée Concertistica che dovevo fare con un Gruppo Vocale di una Chiesa Evangelica (dove allora cantavo)a Monaco di Baviera. Ovviamente non la prendono molto bene, visto che contavano sulla mia presenza. Ma l'idea di divenire un "Liberato Vivente" mi attraeva troppo!
Parto quindi con un Amico. Devo ammettere che avevo mentito sulla dieta vegetariana. Avevo dichiarato di essere strettamente vegetariano ma non lo ero. Prima di partire per l'Aretino, il giorno prima, ho mangiato Pesce Spada.
Il Maestro però non se n'è accorto! Strano, per un Uomo Dio!
Arrivo comunque alla sede del Centro, ricavata da un ex Monastero Rinascimentale. Un luogo meraviglioso. Il tutto era ad offerta libera.
Davvero un luogo bellissimo, quasi idilliaco.
Passo la notte insonne. ma trovo un Pianoforte, e scopro che il Maestro è un grande amante della Musica. Quindi, alla Musica mi dedico, con gioia dei presenti del Centro. Di fatto, vi erano anche dei Lavori Comunitari, ma spesso chi faceva Musica ne era di fatto esentato, considerando, almeno in modo "ufficioso", la Musica come una buona "Sostituzione" dei medesimi lavori.
La notte, dicevo, la passo insonne. Alla mattina presto mi avrebbero iniziato. Con un'altra persona, una giovane donna con la quale avevo stretto una buona amicizia, e con la quale siamo stati a parlare sino a tarda notte.
Il giorno dopo ecco l'iniziazione. Il Maestro ci convoca in una sala, ci fa un breve discorso, e ci trasmette un Mantra di cinque parole. Che dovevamo ripetere durante la Meditazione, concentrandoci sul Terzo Occhio (il centro della fronte). In tal modo, chiudendo gli occhi, potevamo vedere i Piani Superiori, sentire il Suono Divino e vedere la Luce Divina.
A quel punto mi sentivo in Cielo davvero. Ero tra i Liberato Viventi, ero tra le persone più fortunate della Terra.
Era il Giugno 2003. L'estate l'ho passata al Centro. Il ritiro, ufficialmente, finiva il 26 agosto. Ma io vi sono rimasto, su consenso del Maestro, sino al 10 Settembre, con l'impegno di fare dei lavori che il Maestro stesso assegnava.
Sono così rimasto tre settimane in tutto. E non volevo partire. Un uomo che lì risiedeva mi aveva detto: "Perché non vieni a stare qui? Non tornare più a casa!". E mi aveva rivelato che il progetto del maestro era proprio quello di creare una "Comunità di Iniziati" che risiedesse sempre assieme.
Insomma, davvero "Noi e il Mondo". L'accesso al Centro era sottoposto a un pesante portone, che si apriva solo se si suonava il citofono e si veniva riconosciuti. L'ingresso era riservato agli iniziati. Soltanto in rari casi anche a qualche "Pre Iniziato". Quindi, un luogo di fatto chiuso!
La separazione con il Mondo era anche data dal luogo e dal fatto che nessuna parte del Centro fosse accessibile al "Mondo". Si vedeva tutto dall'esterno, ma l'interno era solo per iniziati", per "liberati viventi". Ed io mi sentivo tale, in quel momento! (Come un testimone si sente di fatto "al di spora del Mondo, e detentore della Verità").
Insomma, l'analogia con i Testimoni appare abbastanza evidente. Anche qui, "Noi e Loro", anche qui, "Il Mondo e gli Eletti", anche qui una forte separazione.
Ma qui niente proselitismo. Anzi, invito a parlare il meno possibile di questa esperienza. E di farlo soltanto con coloro che si "sentiva" fossero pronti.
Mi dicono poi che vi sono persone che non hanno mai ricevuto l'iniziazione, e che soltanto a qualcuno era dato questo privilegio, conquistato anche grazie al Karma di Vite Passate.
Avevo anche notato un aspetto davvero "dubbio": io sono appassionato di videoriprese (vedi anche la mia passione per il Cinema). E spesso riprendevo alcuni momenti al Centro.
Mi è stato detto di non mostrare a nessuno non "Iniziato" le riprese da me effettuate. Infatti, così mi hanno detto, quello che si faceva lì dentro doveva rimanere soltanto "per noi".
Questo ha fatto scattare un campanello d'allarme in me. Come mai tutta questa segretezza? Perché?
Un altro campanello d'allarme mi è scattato quando ho provato a parlare di questo Centro (contravvenendo di fatto una direttiva) con altri, scoprendo che nessuno lo conosceva, né il Centro né il Maestro. Ma come mai, mi chiedevo, se questo è il Maestro Vivente del più alto ordine non lo conosce nessuno?
Qui però apro una parentesi. Tra i Testimoni si invita al Proselitismo. Qui si invitava al "Non Proselitismo".
Due estremi, che tuttavia si toccano molto bene. Infatti, i due atteggiamenti, anche se apparentemente opposti, hanno un'unica conclusione: noi siamo i privilegiati ed il Mondo è il Mondo. Da una parte il proselitismo era il modo per annunciarlo, mentre dall'altra il non proselitismo era il modo per annunciare a sé stessi ed al Gruppo che questa è cosa "per pochi" e solo pochi ne sono pronti.
In fondo, una delle cose più ripetute, era: "Quando l'allievo è pronto, il Maestro arriva".
Si veda qui un senso di "Lusinga" tipico dei Testimoni. Anche se all'opposto (auto - lusinga e non lusinga pubblica, nel senso di lusinga più velata e meno palese). Ma comunque un modo per sentirsi superiori al Mondo.
E in questo Centro questa era la sensazione: il Mondo esterno e poi il portone che si chiudeva dietro di te, facendoti sentire come un eletto (una signora del Centro aveva detto che "Questo è come un Paradiso, per pochi". Ancora lusinga o auto - lusinga!).
Ma il dubbio cresceva sempre di più. Ora notavo atteggiamenti di fanatismo, come quello di chi mi diceva: "Guarda il Maestro, stasera sta dando moltissimo!", gli sguardi quasi inebetiti davanti alla luce di questa persona, questo Dio in Terra, sentito come tale.
Sempre meno lo sentivo come tale. Io chiedevo come è possibile che Dio in terra abbia non folle oceaniche, ma soltanto poche centinaia di Iniziati come Discepoli. Mi dicono che anche per Cristo e gli Apostoli era così. Quanta similitudine con i Testimoni!
Inoltre, cominciavo, caduto il velo di tutto ciò che avevo appreso nei mesi precedenti, a vedere le persone del Centro senza più gli occhi che me li facevano percepire come esseri divini. E£ ne vedevo l'"Umanità", nel senso del fatto che fossero persone del tutto comuni. Anzi, persone che si arrabbiavano come gli altri, tra le quali non c'era poi sempre tutto questo accordo. Persone che si amavano per un po' poi si lasciavano. Persone che litigavano come gli altri, che piangevano e ridevano come gli altri.
Insomma: persone del tutto, in molti casi, "ordinarie". E allora, mi chiedevo, dove sono i Liberati Viventi? Sono questi? Così "comuni"?

E la mia ultima esperienza è stata il Capodanno 2003 passato al Centro. Una serie di giorni molto belli, ma che sono stati la mia ultima esperienza al Centro. Mai avrei, però, immaginato che, a distanza di solo tre settimane dal 7 Gennaio 2003, data della mia partenza (ancora un Concerto saltato per permanere al Centro, con un Gruppo Russo Ortodosso, già il 30 Gennaio 2003, sarei stato ad un incontro di un Gruppo Buddhista Zen, completamente differente.
Il motivo può ricordare i "Tribunali Giudiziari" dei Testimoni di Geova.
Al termine di un incontro del Gruppo che frequentavo di questo Centro, il Responsabile dice che vuole parlarmi. Era, se ben ricordo, l'11 Gennaio 2004.
Trovo lui in compagnia di un altro dei responsabili, il Padre dell'amico che lì mi aveva portato. Sembra che io alla sede Aretina avessi "osato" dire ad alcune persone che la Dieta Vegetariana non era necessaria. E per me non lo era, lo ammetto, visto che non la seguivo, di fatto!
Questo era un loro "dogma" che avevo contravvenuto.
Il tono di queste due persone era molto lontano dall'essere quel tono amichevole più volte dimostratomi. Ed aveva davvero quello del Tribunale Inquisitorio. Anche nei modi.
In malo modo mi hanno detto che, se avessi continuato su questo tono, non avrei più potuto andare ad Arezzo.
Insomma, anche qui vi sono le "dissociazioni", a quanto pare!
E così ho cominciato a guardare con sempre maggior occhio critico questo Centro, le proibizioni di far vedere le riprese che si facevano all'interno, quasi come se fossero cose segrete e da non divulgare (in questo caso la struttura è più simile ad una Setta, come si vede, che rispetto ai Testimoni, dove invece non vi sono queste restrizioni!), le proibizioni alimentari e così via.
Mi cominciava ad urtare il fatto che, in questo Gruppo, si ritenesse di essere i migliori. Si parlava delle altre Meditazioni come di Meditazioni inventate dall'Uomo, mentre quella che noi seguivamo era quella data da Dio.
Non se ne parlava come di "Una Meditazione", ma come "Della Meditazione". Un mio amico aveva detto: "Io ho fatto altre cose, ma come La Meditazione non c'è niente!". Insomma: le altre Tecniche non sono nemmeno degne di essere chiamate Meditazione!
Anche qui, non è così diverso di quando i Testimoni dicono che quella che loro praticano è "La Verità"! Qui si dice che è "La Meditazione" e le altre non lo sono!

Comunque, tornando a prima, decisi di scrivere al Maestro. Mi ha risposto con tono amorevole, dicendomi che i Maestri vengono proprio per le persone in difficoltà!
Ma nel frattempo ritrovo un libro di Thich Nhat Hanh, Maestro Zen Vietnamita, che avevo comperato l'anno prima, malgrado, tra le richieste che venivano fatte sul Modulo d'Iniziazione, vi era quello di "Abbandonare tutte le Pratiche di Meditazione che si seguivano in passato".
Questo, letto tra le righe, voleva dire anche "non leggere nulla che non sia di questa Scuola".
Ricordo che una volta stavo leggendo un libro sul Karma. Uno del Centro, dopo avermelo visto, mi ha chiesto: "Ma non l'hai fatto vedere al Maestro?". Insomma, prima dei leggerlo, avrei dovuto avere l'approvazione del Maestro! Anche qui, la distanza con i Testimoni non è poi eccessiva! cambiano le modalità, ma il risultato è lo stesso: tutto ciò che appartiene a qualcosa che non è questa Scuola Spirituale, va evitato o almeno occorre chiedere al Maestro il consenso!

Anche qui, ovviamente, si temevano spie della Chiesa, del Vaticano e così via.
Anche qui, insomma, "Satana", seppur con altre vesti, era presente. Non se ne parlava, ma soltanto si sentiva qualche volta parlare di "Potere Negativo". Ma non è la stessa cosa? Il Mondo è comunque un luogo di persone inferiori, che non sono liberati viventi, che dovranno passare ancora cicli di nascite e morti per essere liberati.
Poi, nel Buddhismo Tibetano, ho scoperto che il Liberato Vivente è l'Arhat (ne parlerò più avanti), o, nella Tradizione Mahayana (uno dei due filoni del Buddhismo. L'altro è il Theravada) anche il Bodhisattva (colui che torna per aiutare gli altri a liberarsi).
A saperlo, quanto avevo imparato al Centro in questione mi avrebbe fatto sorridere. Ma allora, come dicevo, avevo il Mondo in mano. Almeno finché non ho capito che non era così!

Ma torniamo al libro di Thich Nhat Hanh. L'avevo in casa da oltre un anno, comprandolo durante la mia frequentazione di quel Centro, pensando che i miei "Fratelli" (anche qui ci si chiamava così!)non avrebbero approvato, in quanto, una volta trovata la Verità (ancora anche qui la Verità!), in questo caso la Via di Ordine più alto, non occorreva cercare altrove.
Comunque, lo acquisto. Forse era una sorta di premonizione? Può darsi!
Al termine del libro trovo un Sito Web: www.esserepace.org. Vi vado, e vedo che esistono diversi Gruppi di Pratica. Di cui uno vicino a me. Contatto la Responsabile (due donne, di cui una quella da me contattata), e lei mi dice, quando decido di partecipare al Gruppo, di chiamarla. Vedo che già quel venerdì c'è un incontro, e decido di parteciparvi.
Mi piace: semplice, sobrio, diretto, dove nessuno ha la pretesa di imporre nulla, né diete né altro.
Scrivo la cosa al Maestro. Mi risponde con poche righe, dicendo che mi faceva gli auguri di Pace e Serenità.

Qui, però, nonostante la mia uscita, nessuno mi emargina. Ma alcuni mi dicono che avevo fatto una scelta discutibile, anche con molta rabbia (vedi il mio amico).
Tuttavia, mi confermano che l'Amicizia sarebbe rimasta.
E questo è stato per un po'. Visto che sono anche stato a trovare amici che avevo in quella zona, nel Maggio 2005, per una serata dedicata alla Poesia nel locale creato da un'amica di questo Centro (una sorta di Centro Culturale Vegetariano). Ma quella fu l'ultima occasione di incontro. Poi basta, tutto sparito.
Quando, poco dopo, nell'Agosto 2005, mi sono ritrovato a La Spezia, a casa di un'amica, ho cercato di contattare questo Amico, che era vicino (abitava a Massa), dicendo che, dovendo poi scendere con questa Amica (e con altre due) a Gubbio per un ritiro (stavolta l'Associazione era si stampo Induista Brahmanica, ma era interessante, anche se vi era una grande rigidità!), il mio amico mi ha risposto con un telegrafico Sms: "Suono. Ciao". Nulla di più. Insomma, un modo per dirmi che non voleva più avere nulla a che fare con me, mi è sembrato! Altrimenti, avrebbe cercato di dirmi, almeno, dove suonava, per invitarmi a partecipare alla serata!
Insomma, quando hanno visto che ero irrecuperabile, almeno come Centro che frequentavo, sono stato di fatto escluso. "Testimoni Docent", non vi sembra?
Altri mi avevano detto che, una volta iniziato, lo rimanevo per sempre, quindi comunque ci saremmo rivisti. In quanto rimanevo comunque iniziato, e prima o poi avrei dovuto tornare a completare l'opera che ora interrompevo per dedicarmi ad altre esperienze spirituali (tra le righe "esperienze inferiori", ma nessuno l'ha mai dichiarato!).

Ho poi saputo, ancora anni dopo, che dal Centro vi era stata un'"emorragia" di persone, che ha coinvolto anche uno dei responsabili (il Padre del mio Amico), oltre che molta altra gente.
Ho rivisto, nell'inverno 2008, ad un incontro legato al miglioramento personale (tenuto da un'amica), una ragazza del Centro, quella che aveva detto: "Siamo tra le persone più fortunate della Terra". Anche lei era uscita dal Centro. E mi ha detto: "Se hai un po' di intelligenza, ne esci".
Ma questa "Intelligenza", quando sei in mezzo, non l'hai.
Tutto indottrina, anche se in buona fede. Quando, per ore ed ore, ti senti dire che quello è il Maestro del più alto Ordine, quando ti senti dire che sei un privilegiato da Dio e così via, quando, velatamente ma in modo presente, vieni di fatto "invitato" a non leggere testi spirituali che non siano di questa Scuola, quando vieni, stavolta in modo palese, se ti inizi, "obbligato" a lasciare qualsiasi altra Pratica Spirituale, non considerata demoniaca ma comunque "Inferiore" da quella data da Dio (la loro, naturalmente!), allora ci credi. Soprattutto se, come me, in quel periodo, non vuoi rimanere solo.
Ancora tempo dopo, questo Giugno, durante un Seminario di Musicoterapia ed in particolare sull'uso della Voce, che ho seguito dalle parti di Piacenza, ho incontrato per caso due membri di questo Centro. Meglio dire Ex Membri.
Uno era proprio il padre del mio amico, e l'altro era, guarda caso, il cugino del proprietario del luogo dove ero!
Mi hanno solo detto che, oramai, non sentivano più quel Maestro come il "loro Maestro".
E così si erano "disassociati", per usare un termine Geovista.

Terza esperienza (breve racconto, quasi solo un'osservazione)

Comunque, anche nel Mondo di Thich Nhat Hanh non è stato tutto un idillio. A sentire lui sì. Ma a conoscere i praticanti, si trovano anche lì dogmatismi e divieti, più o meno palesi.
Nessuno chiede di non leggere testi di altre Scuole, di abbandonare Pratiche e così via. Ma vi sono alcune restrizioni, che divengono via via maggiori man mano che si entra nella struttura, un Ordine Monastico che però ammette anche i Laici (Monaci Laici, che vestono la casacca da Monaco pur essendo laici. naturalmente la vestono soltanto quando vi sono i ritiri!). Per questi, sequela quasi assoluta e grande dedizione al Centro.
Ma devo dire che nessuno sorveglia o controlla. Almeno a questo livello! E di certo nessuno invita ad entrare nell'Ordine dell'Interessere (così si chiama l'Ordine fondato da Thich Nhat Hanh), ma la cosa si ottiene attraverso un luogo cammino.
E anche chi entra può uscire. Non so cosa succede se uno esce, anche se di fatto, velatamente, mi è stato detto che "per un po' è meglio che non frequenti gli incontri". Non sarebbe un esempio positivo!

Ho frequentato questo Gruppo per diversi anni, ottenendo anche qui una sorta di Iniziazione (Trasmissione dei Cinque Addestramenti alla Consapevolezza, qualcosa di molto simile ai Voti Laici del Bodhisattva del Buddhismo Tibetano, ed alla "Presa di Rifugio" dello stesso Buddhismo Tibetano. Si dice che "sei nella corrente", quindi è una dichiarazione che pratichi. Comunque, se non reciti questi Addestramenti per tre mesi, la trasmissione decade, e devi ricevere una conferma (insomma: devi riprenderli!). Io non li recito da ben più di tre mesi, quindi ormai sono abbondantemente "decaduti". Ma ho ancora il certificato relativo, con relativo nome di Dharma (Forza Trasformatrice del Cuore).
Anche qui, qualche amico l'ho conservato. Ma devo dire che praticamente tutti sono spariti. Magari all'inizio si fanno sentire, per invitarti a tornare. Ma quando ormai "esci" in modo almeno per il momento senza repliche possibili, la gente la perdi. Nessuno si fa più sentire. Nessuno di fatto chiede di te. Anche perché, comunque, non sei mai "un bell'esempio" per il Gruppo. E non è bello che, magari, conosci altra gente che sta entrando, con la tua esperienza di fuoriuscito.
Quindi, almeno ai loro incontri anche "informali" non ci sei più.
Poi qualcuno lo si frequenta singolarmente, e l'Amicizia può rimanere. Ma comunque, anche in questo caso, spesso primna o poi svanisce.

Conclusione o conclusioni possibili: cosa fare se lasci un Gruppo? Cosa succede? Perdere le amicizie di quel Gruppo è quasi inevitabile. Ma da questo può nascere nuova Vita

Credo che la solitudine sia uno dei problemi più grossi quando si lascia un Gruppo. Sei abituato a fare certe cose, a dedicare tempo al Gruppo, a sentirti qualcosa che ora sai di non essere più. Prima hai il Mondo in mano, poi il Mondo ha in mano te. Prima ti senti sopra il Mondo, poi di colpo il Mondo ti sovrasta.
Nessuno, anche nel Centro di cui parlavo, mi ha più invitato.
Nel Mondo Buddhista, devo dire, sono ancora invitato regolarmente agli incontri dei miei amici più veri e sinceri.
Anche se ultimamente li sento meno. Di fatto, non li sento più da più di due mesi, a parte qualche messaggino.
Come ho detto, nel Centro di cui parlavo si stava virando verso il Fondamentalismo. Questo potrebbe includere l'invito ad evitare coloro che hanno lasciato il Dharma, in cammino verso uno degli Inferni del Buddhismo Tibetano. Insomma, se da una parte c'è Satana, qui ci sono gli Inferni Avici, ma il succo è lo stesso!
Naturalmente è soltanto una supposizione, ma non così infondata! E comunque possibile!

Ricordo, poi, che nelle Tradizioni Orientali, il Maestro viene visto sovente come un "Arhat", vale a dire (ora ne parlo!) come una persona che ha raggiunto l'Illuminazione.
Questo gli dà, di fatto, un Potere Assoluto. Di fatto, qui, non occorre una delibera di un Comitato Giudiziario per far sì che una persona risulti sgradita. Basta che il Maestro lo dichiari tale, perché la persona venga allontanata di fatto. Anche se, formalmente, occorre una delibera da parte del Comitato Direttivo perché ciò avvenga.
Ovviamente non è sempre così, ma talvolta lo è.
Nel Centro Tibetano di cui parlavo si è verificato un caso consimile. Nell'Estate 2006 avevo partecipato, con questo Centro, ad un Viaggio in Tibet, accompagnati dal Lama Residente.
Subito mi ha colpito come ogni respiro del Lama Residente del Centro venisse considerato uno ordine perentorio da eseguire senza discutere.
Anche quando, a Lhasa, con la guida che ci aspettava per portarci in giro, il Lama aveva deciso di andare a vedere il Monastero, senza avvertire la guida stessa, con un gruppo di persone che l'avrebbero seguito ovunque. La Presidente del Centro ha detto: "Ma sai, Ghesce Là aveva voglia di vedere il Monastero!". Anche ignorando i programmi fatti e concordati!
Ricordo due ragazzi che ci hanno molto aiutato in Nepal, e che ci hanno fatto conoscere un loro amico, il quale ci ha portati in giro, e ci ha permesso di conoscere persone che ora permettono importazione di oggetti sacri che il Centro poi rivende.
A "ringraziamento" di questo aiuto, il Lama ha fatto dire ad uno di questi che non voleva più aver niente a che fare con lui.
Il motivo non è stato mai spiegato. La Presidente ha detto solo: "Se Ghesce Là ha detto così, avrà le sue buone ragioni!". Se questo non è indottrinamento....Almeno i testimoni hanno un Comitato Giudiziario! Qui basta la parola del Maestro per essere estromessi.
Quando c'era stata la serata dedicata alle proiezioni del materiale fotografico e filmico del Viaggio in Tibet, questa persona non era nemmeno stata invitata.
Quando ha partecipato all'incontro con il Dalai Lama non è stato nemmeno, di fatto, salutato dalla Presidente. Trovandosi ad una serata pro Tibet, la Presidente del Centro ha quasi girato la faccia dall'altra parte per non salutarlo.
Almeno, qui, molti amici sono rimasti, anche per lui. Ma come si è visto, non siamo poi così lontani dai Testimoni! Se il Guru (equivalente di Maestro) decide, alcuni (non tutti, fortunatamente!) si adeguano!
E non sono richieste motivazioni, nemmeno formali! Basta la parola! "Il Maestro sa quello che fa!".

Concludo riprendendo le parole di Achille. Chi fuoriesce dai Testimoni è abituato ad un modo di fare Spiritualità molto "totalizzante". E quindi potrebbe finire in un Gruppo come il Centro che frequentavo io, con il Maestro che è Dio che toglie il Karma e che rende Liberati Viventi.
Lasciare un Gruppo totalizzante come i Testimoni lascia un vuoto che spesso viene colmato soltanto da un altro Gruppo altrettanto totalizzante, dove alla "Verità" si sostituisca l'"Uomo Dio", dove alla coscienza di essere tra gli "Eletti" si sostituisca quello di essere tra i "Liberati Viventi". E dove all'autorità indiscussa della "Watch tower Society" si sostituisca quella di qualche Maestro il cui volere è indiscutibile.

Il rischio c'è. E molti Gruppi sono pronti ad "accogliere" persone che cercano qualcosa di totalizzante. Perché questi Gruppi vi sono.
Prossimamente posterò uno scritto dove darò dei criteri per capire come scegliere un Gruppo.
In generale ne do due subito: il primo, il Gruppo non dice di avere la Verità assoluta. Se dice di essere il Gruppo più alto esistente, di avere la Verità, è già degno di dubbio. O, meglio, di "passare avanti".
Il secondo è l'invito a lasciare tutte le Pratiche Spirituali e di Meditazione che prima si facevano. Thich Nhat Hann, piuttosto, invitava ad approfondire le proprie Radici Religiose.
Queste due caratteristiche già sono spie interessanti. Se le trovate, passate oltre. Quel Gruppo non fa per voi!
Ma attenzione: talvolta, anche dietro facciate luminose, basta entrare un po' di più per capire che vi sono molti punti oscuri. Come per i Testimoni, la facciata è bella, ma quando sei dentro, il dissenso non è permesso.
I Testimoni sono spesso in buona compagnia. E chi ne esce potrebbe essere portato, anche inconsciamente, a sostituire un Gruppo totalizzante con un altro simile.

Suggerisco anch'io, quindi, di fare attenzione. Tutto sommato, il consiglio del mio amico, di cui parlavo in un precedente invio, "Partecipare senza appartenere" mi sembra il più sensato. In tal modo, dopo che le due condizioni sopra sono verificate, potrete frequentare tranquillamente senza troppi rischi di ulteriori delusioni.
E vedere se quello che vi trovate davanti fa per voi.

Per quanto riguarda l'uscita e il perdere le persone del Gruppo, questo è quasi inevitabile. Purtroppo, le amicizie nei Gruppi sono spesso legate a quello che insieme si fa. Quando si esce questo substrato comune viene a mancare. Forse qualche amico lo conserverete. Con altri ci si riprometterà di rimanere in contatto. Questo non accadrà quasi mai. Infatti, venendo a mancare quell'aggancio comune, l'amicizia, nata proprio in virtù di questo propellente che è la comune frequentazione, andrà svanendo. E dopo un po' non vi sentirete più. Questo è quasi inevitabile.
Per questo molti non lasciano un Gruppo. Anche per questo. L'Uomo è un Animale Sociale, quindi, per definizione, è fatto per vivere in Società. L'Uomo è sempre apparso in Comunità. L'Uomo non è fatto per la Vita Solitaria. Da qui l'esigenza di fare Gruppo.
Ma quando si esce da un Gruppo, di fatto sei una persona che non fa più quell'esperienza. E quindi, prima o poi, chi la fa ti dimentica. Anche perché la sopravvivenza di un Gruppo è data dal dedicarsi ai nuovi che giungono, non dal pensare a chi se ne è andato. E quindi, piano piano, si verrà dimenticati anche dagli Amici. Talvolta anche perché, per il Gruppo stesso, come dicevo, il fuoriuscito non è mai un bell'esempio agli occhi di chi giunge, che del Gruppo deve avere un'immagine perfetta o quasi! (molti Gruppi hanno una patina dorata, sotto la quale si nasconde però qualcosa che è ben lontano dall'essere d'oro. E spesso quella che si vede subito è la patina. Ti accorgi del resto quando ormai sei già dentro al Gruppo).
Quando quindi lasciate un Gruppo, dovete cominciare a pensare che il passato è passato. E che quella porta ormai si è chiusa. Non attaccatevi al passato a tutti i costi. Il Dalai Lama dice che non sono i cambiamenti che generano sofferenza, ma il resistere ai cambiamenti.
Quindi, non è l'uscita da un Gruppo che fa male, ma il fatto che si nega che la situazione non è cambiata.
I casi Testimoni di Geova sono eclatanti, ma quando si lascia un Gruppo occorre rassegnarsi a perdere molti degli Amici. E che molti ci guarderanno con freddezza, laddove prima c'era amore e comprensione. Succede ovunque: sul lavoro, a scuola nei Gruppi Sportivi, ed anche in quelli Spirituali. Quando mancano gli intenti comuni, l'amicizia prima o poi svanisce.

Occorre lasciare il Passato, come anche il Buddhismo dice, e vivere l'attimo presente. E' come vivere una perdita irreversibile. C'è, la Vita cambia. Ma come dice il Buddhismo, tutto è impermanente. E quello che è passato è svanito.
Se lasciate un Gruppo in modo "definitivo" o quasi, rassegnatevi: molti degli Amici di quel Gruppo appartengono al passato.
Ma il futuro vi riserverà altri Amici, altre frequentazioni.
Accettate anche un po' di solitudine. Magari, come dice Osho in altri casi (ma è bello parafrasarlo anche qui), la "Emptiness" (vuotezza, vuoto ma anche vista come "Vacuità" in senso Buddhista, quindi vuoto di un sé separato)può essere vista come "fulness" (pienezza). In fondo, vuoto e pieno sono solo due facce della stessa medaglia. E un periodo di assenza può essere un'occasione per ritrovare quella "presenza" interiore, che permetterà di trovare nuova Vita, più consapevole.

Un saluto con un augurio che questa consapevolezza possa verificarsi in ogni momento della propria vita.

Sergio.
24/10/2008 05:50
 
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Registrato il: 17/02/2008
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Grazie di averci fatto partecipi delle tue esperienze.
Indubbiamente c’è molto materiale su cui riflettere.
Circa le concordanze tra i movimenti religiosi da te frequentati e i Testimoni, relative all’espulsione-disassociazione, affinché tu possa considerare quanto le “regole” esistenti in quest’ultimo gruppo possano essere nefaste, ti invito a leggere qui:
www.infotdgeova.it/esperienze.php

Nonna Pina
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