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la chiesa anglicana chiede scusa a darwin

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2008 23:07
15/09/2008 11:22
 
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www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_762310...

QUSTO dimostra l'umilta' della chiesa anglicana,nel riconoscere gli errori commessi in passato.

E' vero che come dice la cattolica ann widdecombe ex ministro conservatore, che e tardi per chiedere scusa, ma secondo il mio parere:meglio tardi che rimanere nell'orgoglio di non chiedere scusa.

I corpo direttivo dei tdg avrebbe fatto altrettanto?

QUANDO cambia vedute e' intendimento dottrinale come ess: trapianti,vaccini,emoderivati,servizio civile ecc. avete mai letto una torre di guardia dove il cd chiede scusa ai suoi adepti per le sofferenze recati negli anni passati?

IO CREDO PROPRIO DI NO!!!! [SM=g1543902] [SM=g1543902] [SM=g1543902]
15/09/2008 13:13
 
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2008-09-14 17:15
LA CHIESA ANGLICANA CHIEDE SCUSA A DARWIN
LONDRA - Ad un secolo e mezzo di distanza la Chiesa anglicana chiede scusa a Charles Darwin per le aspre critiche che gli mosse quando nel 1859 a Londra uscì il suo fondamentale libro sull'evoluzione delle specie. Con il beneplacito del primate, l'arcivescovo di Canterbury, il sito ufficiale della chiesa anglicana ospiterà da domani un articolo di rammarico per la "incomprensione" mostrata un secolo e mezzo fa dalla gerarchia nei confronti di Darwin, che scandalizzò profondamente la società vittoriana sostenendo la discendenza dell'uomo dalle scimmie.

"Charles Darwin, la Chiesa Anglicana - così si legge nell'articolo anticipato dal tabloid domenicale 'Mail on Sunday' - ti deve delle scuse, anche per in fatto che la sua incomprensione iniziale ha portato a numerosi fraintendimenti". "La gente e le istituzioni - sostiene l'articolo - commettono errori e i cristiani e le chiese non sono un'eccezione. Quando spunta una nuova grande idea che cambia la visione del mondo, è facile sentire che le vecchie certezze sono sotto attacco e che bisogna combattere le novità".




A parte il fatto che le "scuse" di questo genere lasciano il tempo che trovano perchè, storicamente parlando, i protagonisti di certi eventi sono rimasti cocciutamente attaccati alle loro convinzioni e a cambiare idea sono stati altri uomini viventi in altri tempi.

C'è da osservare che chiedere scusa a Darwin OGGI è perlomeno anacronistico dato che parecchie tesi darviniste sono state abbandonate dagli stessi evoluzionisti ed altre ancora verranno riviste.

Poi, chiedere scusa perché, per aver forse "scoperto" che l'uomo ha ragione e che Gesù Cristo e la Bibbia, che ci parlano della CREAZIONE sono bugiardi? [SM=x570868]

VISITA: www.origini.info

Agabo.
www.testimonigeova.com



"E' bello morire per ciò in cui si crede;
chi ha paura muore ogni giorno,
chi non ha paura muore una volta sola" -P. Borsellino-
[Modificato da Agabo 15/09/2008 13:45]
Visita:

"MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
"Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
16/09/2008 23:07
 
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se la Chiesa anglicana chiede scusa, la Chiesa Cattolica non lo farà. Perchè? semplice, non ha mai condannato nè Darwin nè le sue opere.
Parola di Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.



Presentato in Vaticano un Convegno sull'evoluzionismo. Mons. Ravasi: fede e teorie evoluzioniste non sono incompatibili




“L’evoluzione biologica: “Scienza e fede: dibattito sull’evoluzione”: presentato stamane in sala stampa il Convegno internazionale - che avrà luogo a Roma dal 3 al 7 marzo del prossimo anno - organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana e dalla Notre Dame University negli Stati Uniti, sotto il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura. L’iniziativa nasce nell’ambito del Progetto STOQ, ovvero Scienza, Teologia e Questione ontologica, cui partecipano sette Università pontificie, coordinate dal Dicastero vaticano. Progetto teso a costruire un ponte tra scienza e teologia. Il servizio di Roberta Gisotti:

"L’evoluzione biologica: fatti e teorie”: a 150 anni dalla pubblicazione dell’"Origine della specie" di Charles Darwin, scienziati di varie discipline e filosofi - credenti e non credenti - chiamati da tutto il mondo, insieme a teologi, faranno il punto sulle teorie evoluzionistiche, sgombrando anzitutto il campo da un equivoco che potrebbe inficiare i lavori, come ha premesso il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, mons. Gianfranco Ravasi:


"Io vorrei ribadire la non incompatibilità a priori tra le teorie dell'evoluzione con il messaggio della Bibbia e della teologia. Darwin, sapete, non è mai stato condannato, 'l'Origine della specie' non è all'indice, ma soprattutto ci sono pronunciamenti molto significativi nei confronti dell'evoluzione da parte dello stesso Magistero ecclesiale, e sarà interessante seguire questo Congresso internazionale perché esso cerca in tutti i modi di intrecciare in armonia da un lato sicuramente la parte scientifica, che avrà un grande rilievo nei primi giorni, con la parte filosofica e la parte teologica".


L’arcivescovo Ravasi, ha citato il pronunciamento di Pio XII nell’‘Umani Generis’ nel 1950 e il discorso di Giovanni Paolo II nell’ottobre del ‘96 all’Accademia delle Scienze. Il presule ha quindi auspicato che tre virtù possano animare il dibattito in questo Congresso: anzitutto la ricerca, seria, non approssimativa, oltre i luoghi comuni, gli stereotipi, le arroganze, i radicalismi ed anche oltre i complessi d’inferiorità di cui a volte soffre la teologia. Le altre due virtù raccomandate sono l’umiltà e l’ottimismo:


"Noi, certo, il teologo da una parte, lo scienziato dall'altra, abbiamo i piedi piantati su terreni diversi, su regioni differenti che hanno bandiere differenti, statuti differenti. Ma l'importante è che la linea di demarcazione non sia una 'muraglia cinese' o una 'cortina di ferro', oltre la quale non si guarda per disprezzo o per non-desiderio; ma ci sia proprio la nobiltà, io direi, della distinzione: la distinzione che non è separatezza. La distinzione è necessaria! Quindi, ci vuole un atto di umiltà anche da parte del teologo, che deve ascoltare e imparare e dall'altra parte, occorre superare quell'arroganza di alcuni scienziati che sbeffeggiano chi si ostina nella fede, considerata - la fede o la teologia - come il relitto di un paleolitico intellettuale buttato ormai ai margini di un luminoso e progressivo viale battuto dalla scienza".


Presenti alla conferenza stampa il prof. Marc Leclerc, ordinario di Filosofia della Natura alla Gregoriana, il prof. Alessandro Minnelli docente di Zoologia all’Università di Padova ed il prof. Gennaro Auletta, direttore scientifico del Progetto STOQ, che ha riassunto nello slogan ‘No ad evoluzionismo chiuso Sì ad un evoluzionismo in evoluzione', come la ricerca in particolare degli ultimi decenni ha dimostrato. Infine, un'anticipazione di mons. Ravasi, che ha annunciato importanti eventi incentrati su Galileo Galilei per il prossimo 2009, proclamato dall'ONU Anno dell'Astronomia.

fonte:
www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=231307






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



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