(Mario70), 05/09/2008 21.33:
Per i teologi del forum o per chiunque voglia dire la sua...
Ed. Paoline: 1 Timoteo 6:13-16
"13 Ti scongiuro, davanti a Dio che vivifica tutte le cose, e davanti a Cristo Gesù che testimoniò la bella confessione sotto Ponzio Pilato, 14 di conservare immacolato e irreprensibile il comandamento fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo: 15 manifestazione che, nei tempi stabiliti, opererà il beato ed unico Sovrano, il Re dei regnanti e Signore dei signori, 16 il solo che possiede l' immortalità e abita una luce inaccessibile, che nessun uomo mai vide né potrà vedere. A lui onore e potenza eterna. Amen! "
Le domande sono le seguenti:
Chi è il beato ed unico sovrano: il padre, il figlio stesso o tutta la trinità?
Come si spiega il fatto che è "il solo che possiede l'immortalità" sia nei confronti delle altre persone della trinità, che ad esempio delle anime immortali.
Grazie Mario
Versione Nuova Riveduta: 1Timoteo 6:13 Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose, e di Cristo Gesù che rese testimonianza davanti a Ponzio Pilato con quella bella confessione di fede,
1Timoteo 6:14 ti ordino di osservare questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all'apparizione del nostro Signore Gesù Cristo,
1Timoteo 6:15 la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori,
1Timoteo 6:16 il solo che possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen.
Io, che comunque teologo non sono, penso che il soggetto del brano sia il PADRE, come mostra chiaramente il v.13. Il PADRE pertanto è Colui che solo possiede l'immortalità. Anche i titoli "Re dei re e Signore dei signori" rafforzano questa tesi in quanto, specie nell'AT, sono spesso applicati al Padre.
Ben difficilmente qui si potrebbe scorgere la Trinità, senza operare delle forzature. Inoltre, è sottinteso che il Cristo è stato risorto DAL PADRE, colui che "dà vita a tutte le cose" e Colui dal quale procedono tutte le cose.
Nel pensiero trinitario il Figlio procede dal Padre e non viceversa. Dal momento che Gesù Cristo si è fatto uomo è naturale che la questione dell'unicità dell'immortalità, che qui è riferita al Padre soltanto, venga vista più sotto l'aspetto soteriologico, della salvezza, cioè, che della Divinità.
C'è un altro discorso però da fare, la questione dei significati dei termini usati. Prendiamo per esempio questo testo:
Giuda 4:
Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo
In questo testo è affermato che
"l'unico Padrone e Signore" è Gesù Cristo. Il Padre ne viene escluso! E' mai possibile una cosa del genere sotto l'aspetto teologico? Certo no.
Penso quindi che gli scrittori biblici seguissero un filo di ragionamento, una logica che non è esattamente quella che noi ci aspetteremmo, cosa che A NOI potrebbe creare qualche problema di comprensione.
Agabo.
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[Modificato da Agabo 06/09/2008 09:39]
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