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Risposte alle obiezioni dei Testimoni di Geova

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2008 20:09
04/09/2008 16:47
 
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1. GESU' NON E' UN DIO MINORE
I Testimoni di Geova negano la divinità di Gesù Cristo, e affermano che nel verso di Giovanni 1:1 Egli è chiamato "un dio", e non "Dio". Per questo, le loro Bibbie (la cui versione è detta "Traduzione del Nuovo Mondo") sono state alterate in modo che quando si parla di Gesù si parla sempre di "un dio". Le alterazioni presenti nelle loro Bibbie sono elencate in questo studio , e messe a confronto con il testo originale del Nuovo Testamento.

Essi basano la loro interpretazione sul fatto che in greco (la lingua originale del Nuovo Testamento) non esiste l'articolo indeterminativo, così essi considerano fondamentale la presenza dell'articolo determinativo. Quando trovano "ho theos" ("il dio"), traducono con "Dio", mentre quando trovano solo "theos" ("dio"), traducono con "un dio".
È davvero questa l'interpretazione corretta? No. È una regola sbagliata, e infatti essi stessi la violano! Il verso di Giovanni 1:18 si riferisce a "theos" due volte senza l'articolo, eppure i Testimoni di Geova traducono "theos" in un caso con "Dio" e nell'altro con "dio". Il verso è il seguente: "Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere". È evidente che nel primo caso si parla di Dio Padre, e nel secondo si parla di Dio Figlio, cioè Gesù, che è chiamato "l'unigenito Dio".

Osserviamo ora il testo originale in greco di Giovanni 1:1 con relativa traduzione: "En archei en ho Logos [Nel principio era la Parola], kai ho Logos en pros ton Theon [la Parola era con Dio], kai Theos en ho Logos [la Parola era Dio]".
Per la precisione, "kai Theos en ho Logos" menziona prima "Theos" (Dio), e poi "Logos" (Parola). Perché questo? Perché in greco, per riconoscere il soggetto di una frase, è necessario osservare il modo in cui terminano le parole. Nel caso di parole come "Theos" e "Logos", che terminano nella stessa maniera, si utilizzava l'articolo determinativo per "marcare" il soggetto della frase.
L'apostolo Giovanni, dunque, scrisse "kai Theos en ho Logos" ("ho" è l'articolo) proprio perché non intendeva dire "Dio era la Parola" (frase che dottrinalmente poteva generare confusione), come l'ordine delle parole potrebbe far pensare, ma "la Parola era Dio". Questo è il motivo per cui, seguendo la grammatica greca, Giovanni omise l'articolo determinativo accanto a Theos.

Del resto, l'affermazione dei Testimoni di Geova secondo cui Gesù è "un dio minore", non poteva che essere falsa, in quanto, nelle Scritture, Dio dichiara almeno quattro volte l'impossibilità che vi sia "un altro dio" o "un dio" all'infuori di Lui!


2. LA DOTTRINA DELLA TRINITA' SI TROVA NELLA SCRITTURA
In questo studio abbiamo citato numerosi passi che confermano la Trinità, e ve ne sono molti altri ancora. Il concetto di Trinità è presente non solo nel Nuovo Testamento, ma in tutta la Scrittura, e fin dal primo verso della Genesi, dove leggiamo che "Dio" ("Elohim", nel testo originale ebraico) creò i cieli e la terra.
"Elohim" letteralmente significa "Dii" ma è accompagnato dal verbo al singolare. Il primo verso della Genesi significa letteralmente: "I Dii creò i cieli e la terra" (Gen. 1:1), e non "crearono". Questo nome di Dio al plurale sottintende la Trinità. Dio è una pluralità di Persone (Padre, Figlio, Spirito Santo), ma è e resta un unico e solo Dio, per questo motivo il testo sacro si riferisce a Lui usando il verbo al singolare.

Il concetto è ripetuto in Deuteronomio 6:4. Un'antica esegesi ebraica su questo verso spiega: "Perché è necessario citare tre volte il nome di Dio in questo versetto? Il primo, Jahwe, è il Padre. Il secondo è la discendenza di Iesse, il Messia (il Cristo), che viene dalla famiglia di Iesse, tramite Davide. E il terzo è lo Spirito Santo che ci mostra la via, e questi tre sono Uno." (cit. in: Wie erkennt man den Messias?, pag. 23, Der Òlbaum e.V., Lorrach).

3. GESU' E' DIO, NON E' UN ESSERE CREATO
Abbiamo già dimostrato che Gesù è Dio, ma vogliamo aggiungere alcune considerazioni. In Romani 1:25 l'apostolo Paolo dice, a proposito degli idolatri: "... Essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen" (Rom. 1:25). Noi dunque dobbiamo adorare Dio, e non le sue creature; non importa che sia una creatura potente come gli angeli o benedetta come gli apostoli, nessuna creatura deve essere adorata. Se Cristo fosse una creatura di Dio (che sia la prima o una delle tante non importa) noi saremmo degli idolatri. Sarebbero idolatri anche i discepoli, perché lo adorarono, come pure i magi, le donne che lo seguirono, e gli stessi angeli di Dio, perché lo adorano (Ebrei 1:6). Ma come abbiamo visto, Gesù Cristo non è una creatura, ma è "Dio benedetto in eterno" (Rom. 9:5).

Cristo viene definito "principio della creazione di Dio" e "primogenito di ogni creatura" nel senso che egli è superiore alla creazione e a ogni creatura, infatti è scritto che Egli "è sopra tutte le cose" (Rom. 9:5) e "sopra tutti" (Giov. 3:31), ed anche nel senso che tutta la creazione ha il suo principio in Lui, e senza di Lui nessuna cosa è stata fatta (Giov. 1:3).
Notiamo che se si volesse intendere che Gesù fu creato perché è chiamato "il principio" (Colossesi 1:18), la stessa cosa si dovrebbe dire anche di Dio Padre perché anche lui è chiamato "il principio" (Apocalisse 21:6).
Il termine "primogenito" usato nel verso in Colossesi indica la supremazia di Cristo sopra tutte le creature di Dio, come quando nei Salmi è detto: "Io altresì lo stabilirò il primogenito, il più eccelso dei re della terra" (Sal. 89:27).
Ricordiamo anche che il profeta Michea, profetizzando della venuta di Cristo, dichiarò che le sue origini non risalgono a un determinato momento della creazione, ma bensì "dall'eternità" (cap. 5:1-2).

Consideriamo infine ciò che Gesù disse ai Giudei: "Prima che Abramo fosse nato, io sono" (Giov. 8:58). Poté dirlo anche se esteriormente appariva come un uomo, perché egli esisteva dall'eternità prima di assumere la natura umana. Se così non fosse stato, cioè se Gesù fosse stato creato, egli non avrebbe potuto fare quell’affermazione perché si sarebbe arrogato un attributo che spetta solo a Dio. Avrebbe potuto affermare: "Prima che Abramo fosse nato io esistevo o io ero", ma non "io sono" (è evidente anche il riferimento al nome di Dio in Esodo 3:14).
Secondo alcuni Testimoni di Geova, Gesù non disse "io sono" ma "io ero". Guardiamo allora il testo greco di Giovanni 8:58: "eipen autois Iêsous, Amên amên legô humin, prin Abraam genesthai egô eimi". La conclusione della frase di Gesù è "egô eimi", che significa "io sono" (prima persona singolare, tempo presente indicativo). Sono le stesse identiche parole che Gesù usa quando dice "io sono" in numerosi altri passi dei vangeli.

4. GESU' E' CHIAMATO DIO POTENTE E PADRE ETERNO
Il profeta Isaia profetizzò della venuta di Cristo molti secoli prima della nascita di Gesù dicendo: "Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci é stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace" (Isaia 9:5). Questa frase equipara molto esplicitamente Cristo al Padre. Vediamo da vicino i titoli che sono elencati in questo verso.

Consigliere ammirabile. Nei Salmi è scritto che Dio disse a Davide: "Io ti consiglierò" (Sal. 32:8), e Davide stesso nel sedicesimo salmo disse: "Io benedirò l’Eterno che mi consiglia" (Sal. 16:7); quindi Dio era il consigliere di Davide. Del fanciullo che sarebbe nato fu detto che sarebbe chiamato Consigliere, e difatti Cristo Gesù è il nostro Consigliere. A conferma di ciò vediamo le seguenti parole che il Figlio di Dio rivolse all’angelo della chiesa di Laodicea: "Poiché tu dici: Io sono ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla, e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo, io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga" (Ap. 3:17-18).
Dio potente. Sotto l’Antico Patto Geremia chiamò così il Creatore di tutte le cose infatti gli disse: "Ah, Signore, Eterno! .... Tu sei l'Iddio grande e potente, il cui nome è l'Eterno degli eserciti" (Ger. 32:17-18). Anche Isaia chiamò così Dio quando disse: "Un residuo, il residuo di Giacobbe, tornerà all'Iddio potente" (Is. 10:21). Siccome non possono esistere due dii che si possano chiamare ambedue "Dio potente" perché c'è un solo Dio potente, ne consegue che Cristo Gesù è Dio. Egli mentre era sulla terra ha dimostrato ampiamente di essere l’Iddio potente, e tuttora lo sta dimostrando perché salva, guarisce, e opera potentemente in chi crede in Lui.
Padre eterno. Nessuna creatura avrebbe potuto portare un simile nome perché esso s’addice solo a Dio. Gesù è chiamato Padre eterno perché egli quale Figlio di Dio è eterno, cioè senza inizio di giorni e senza fine di vita, e poi perché noi credenti essendo stati generati da Lui diveniamo suoi figli. A tale proposito Gesù chiamò i suoi discepoli non solo fratelli ma anche figlioletti ("Figliuoli, avete voi del pesce?" (Giov. 21:5), e: "Figlioletti, è per poco che sono ancora con voi" (Giov. 13:33). Il profeta aveva detto di lui: "Egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda" (Is. 22:21), ed in verità Egli lo è un padre per tutti noi. Badate che con questo non vogliamo dire che Cristo Gesù è il Padre perché in tale caso negheremmo l’esistenza della prima persona della Trinità, cioè del Padre, ma solo che egli è un padre per tutti noi.
Principe della pace. Chi è colui che dà la pace? Dio, secondo che è scritto in Isaia: "O Eterno, tu ci darai la pace" (Is. 26:12); e per questo Egli è chiamato "l’Iddio della pace" (Rom. 16:20). Ma Isaia disse che Gesù sarebbe stato chiamato Principe della pace, e infatti Gesù disse ai suoi discepoli: "Io vi lascio pace; vi do la mia pace" (Giov. 14:27). Siccome solo Dio può dare pace all’anima afflitta e Isaia disse che Egli ci avrebbe dato la pace, vediamo anche qui che Gesù Cristo è Dio.
Riguardo alla gloria che spetta a Dio solo. Dio disse tramite Isaia: "Io sono l’Eterno; tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro, né la lode che m’appartiene, agl’idoli" (Is. 42:8). Gesù, prima di essere arrestato, nella preghiera che fece al Padre suo disse: "Ed ora, o Padre, glorificami tu presso te stesso della gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse" (Giov. 17:5); questo lo disse perché egli voleva che il Padre gli restituisse quella gloria di cui Lui, quale Figlio di Dio coeterno col Padre, si era privato per un breve tempo assumendo la forma di un servo e divenendo simile agli uomini per morire sulla croce annoverato tra i malfattori. Più avanti nella preghiera Gesù disse anche: "Padre, io voglio che dove son io, siano meco anche quelli che tu m’hai dati, affinché veggano la mia gloria che tu m’hai data; poiché tu m’hai amato avanti la fondazione del mondo" (Giov. 17:24); quindi da ciò si comprende che Dio ha dato la sua gloria al suo Figliuolo, e siccome che la gloria appartiene solo a Dio (secondo che è scritto: "A te appartengono il regno, la potenza e la gloria, in sempiterno. Amen" [Matt. 6:13]) si deduce che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è l’Iddio a cui appartiene la gloria. L’Agnello è ora circondato di gloria in cielo; Giovanni nel libro della Rivelazione dice tra le altre cose: "E vidi, e udii una voce di molti angeli attorno al trono e alle creature viventi e agli anziani; e il numero loro era di miriadi di miriadi, e di migliaia di migliaia, che dicevano con gran voce: Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricever la potenza e le ricchezze e la sapienza e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione" (Ap. 5:11-12); e siccome che poco prima egli aveva visto i ventiquattro anziani prostrarsi davanti a Dio Padre che era seduto sul trono ed adorarlo dicendo: "Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricever la gloria e l’onore e la potenza..." (Ap. 4:11), e tra le cose che anche l’Agnello è degno di ricevere al pari di Dio ci sono pure la gloria, l’onore e la potenza si deve affermare che Gesù è Dio benedetto in eterno.
Un saluto a tutti tdg e non vi voglio bene!!!!!!
Sia LODATO DIO PER IL SUO AMORE E PERCHE' SA CHE SIAMO POLVERE
EGLI CI AMA TUTTI. LEGGE I CUORI SINCERI! [SM=x570907]
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