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Bibbia Vangeli e loro credibilita'

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2008 13:57
10/08/2008 12:23
 
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E diciamola tutta, allora!!!

Articolo di Giovanni Grasso tratto da "L'Avvenire" dell'1/08/2007.
«Pio XII durante la guerra ha fatto in favore degli ebrei perseguitati più di qualsiasi altro capo di Stato, penso a Churchill o a Roosevelt. È stato l'unico leader mondiale che ha contribuito a salvare circa 800 mila ebrei; eppure è l'unico che viene continuamente accusato di accondiscendenza verso il nazismo. Credo che parte della comunità ebraica dovrebbe, alla luce dell'imponente documentazione storica che ormai abbiamo a disposizione, ripensare il suo atteggiamento ostile nei confronti di papa Pacelli». Margherita Marchione, ottantasei anni portati strepitosamente, è una suora minuta delle Maestre Pie Filippini, americana di origine italiana, che ha speso gran parte della sua attività di studiosa alla figura di Pio XI, dedicandogli una decina di libri. In questi ultimi giorni è stata ospite in Italia per presentare un nuovo libro («un pamphlet », tiene a precisare, intitolato Papa Pio XII ha aiutato gli ebrei?, Bibliotheca edizioni, pagine 60) che
condensa in poche pagine il suo lavoro di apologeta di papa Pacelli. «Sarà l'età che avanza - spiega suor Margherita con il suo accento americano - ma comincio a provare irritazione per questa opera continua di discredito di Pio XII, nonostante le tante
testimonianze, anche da parte ebraica, che attestano il contrario. E man mano che la ricerca storica va avanti, con l'apertura di nuovi archivi, le ipotesi di un papa succube o addirittura complice del nazismo impallidiscono. Documenti nazisti, rapporti della Gestapo,
provano che Pio XII agli occhi di Hitler era il nemico numero uno. Testimonianze diplomatiche alleate concordano nell'attribuire a Eugenio Pacelli sentimenti di irriducibile ostilità verso Hitler e il suo movimento e di grandissima preoccupazione per il trattamento
disumano riservato agli ebrei. Infine, le migliaia di ebrei, 5000 solo a Roma, nascosti nei conventi, nelle chiese, muniti di lasciapassare o di falsi certificati di battesimo... Le
Maestre Pie Filippini nei tre conventi che avevano a Roma sal varono 141 ebrei dalla deportazione. Nell'istituto di via Arco dei Ginnasi, al quarto piano, c'è una statua della Madonna di Fatima: fu regalata al convento, dopo la guerra, dalle famiglie ebree che ebbero dei loro cari ospitati lì. È possibile pensare che i conventi, dove vigeva la clausura, spalancassero le porte agli ebrei perseguitati senza una disposizione precisa proveniente dal Papa?».
Lei nei suoi libri ha raccolto una serie formidabile di testimonianze di ebrei perseguitati attestanti l'aiuto fornito dalla Chiesa Cattolica; ma anche gli attestati di stima e gratitudine
per l'impegno di Pio XII in favore degli ebrei da parte di importantissime personalità di Israele e del mondo ebraico. Ma nonostante questo nel museo dell'Olocausto a Gerusalemme (Yad Vashem) papa Pacelli viene ancora incluso nella lista di coloro che
davanti all'Olocausto tacquero o tennero un atteggiamento di non aperta condanna... «Sì, ci sono testimonianze di tanti ebrei romani e anche quelle di personalità come Chaim Weizmann, Golda Meir, Albert Einstein, il rabbino capo di Israele Isaac Herzog, il
segretario del Congresso ebraico mondiale Leon Kubowitzky, i rabbini capi di Roma Israel Anton Zolli ed Elio Toaff e tanti altri... Ho scritto qualche anno fa allo Yad Vashem per sapere quali sono i criteri per essere dichiarato "Giusto". Mi hanno risposto che il criterio base è quello di aver rischiato la propria vita per salvare quella di un ebreo. Certamente Pio XII non è sceso personalmente per strada per salvare dalla furia nazista qualche fuggitivo, ma la impressionante rete messa a disposizione degli ebrei perseguitati, in Italia e in altre parti d'Europa, fu decisiva per salvare migliaia di vite. Quando il cardinale Pietro Palazzini fu insignito a Gerusalemme del titolo di "Giusto Gentile" disse esplicitamente di
aver salvato ebrei per ordine del Papa. Sto lavorando al caso di due bambini ebrei assistiti personalmente da Pacelli ma su questo non posso dire di più...». A Pio XII vi ene talvolta imputato il silenzio nei confronti della persecuzione. «Ci sono suoi discorsi che, pur senza nominare il nazismo, esprimono la condanna per metodi disumani e violenti, con espliciti riferimenti alla Germania nazista, così come attestano i rapporti furibondi della Gestapo. Ma, a parte questo, ci sono moltissime testimonianze sul fatto che la prudenza del Papa fosse motivata soltanto dalla consapevolezza che un intervento pubblico avrebbe aggravato e non certo mitigato la furia nazista contro gli ebrei. Fu una prudenza laboriosa, che agiva nell'ombra. Senza contare che furono i capi alleati, Roosevelt e Churchill, a consigliare più volte la Santa Sede a non prendere di petto Hitler e il nazismo». Una leggenda nera, quella su Pio XII, che è dura a morire. Perché? «È un'opera di disinformazione che affonda le radici negli anni della guerra fredda. Ci sono prove che attestano, subito dopo la guerra, l'azione dei servizi segreti dell'Urss in una campagna di diffamazione contro Pio XII, colpevole di essersi levato contro il comunismo. Ion Mihai Pacepa, ex generale dei servizi rumeni, ha ammesso di aver manipolato, per anni, su ordine del Kgb, l'immagine di Pacelli presso l'opinione pubblica internazionale. Anche la famigerata opera teatrale Il Vicario, dello scrittore tedesco Hochhut, sarebbe stata basata su documentazione, procurata da religiosi rumeni, e poi contraffatta dai sovietici. Oggi credo che si voglia colpire, infangando la memoria di Pio XII, la Chiesa Cattolica per il suo messaggio coraggioso di difesa della vita e di opposizione a ogni tentativo di manipolare l'uomo».
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