Trianello, 10/07/2008 7.42:
Ora ho letto l’articolo Knohl (che ti ringrazio di aver linkato) ed ho una visione più ampia della faccenda. In effetti la traduzione del passo incriminato, così come viene qui proposta, è alquanto problematica (cosa che si deduce comunque anche dalle considerazioni di Epifanio di Salamina), anche per via del fatto che tutto il contesto in cui appare (dato lo stato di usura della stele che ne hanno mutilato il testo) non è poi così chiaro. Praticamente qui siamo al livello di una pura congettura, che i giornali hanno però voluto riprendere con i soliti toni sensazionalistici.
Anche io sono andata alla ricerca del testo ebraico originale e ho constatato che il versetto 80, è solo parzialmente leggibile con chiarezza:
Alle due lettere evidenziate in rosso, corrispondono la "het" e la "alef", come ci aveva già segnalato Epifanio di Salamina; esse costituirebbero le prime due lettere di una parola composta da altre due, però indecifrabili.
A partire dalla "het" e dalla "alef", Knohl ipotizza la parola "hayah" (vivrai!). Epifanio ricordava cmq che gli imperativi attestati di hayah son tutti senz'alef. Knohl ha messo in nota come sia attestato da altre manoscritti l'uso della "alef" come vocale.
Questi i riferimenti bibliografici sul fenomeno:
Come avevo premesso, se una tale lettura fosse accolta, non mi meraviglierebbe affatto, poichè all'epoca circolavano presso i movimenti apocalittici e di matrice enochica od essenica, le concezioni teologiche più svariate. Tuttavia onestamente, credo sia ancora troppo poco per poterlo attestare.
Lascio ai circoli accademici esprimersi circa la validità o meno dell'ipotesi proposte da Knohl.
Anche qualora, comunque, il testo della stele riflettesse davvero il concetto di un Messia morto e risorto già chiaramente delineato anni prima del ministero pubblico di Gesù, ciò non avrebbe alcun effetto sulla fede di coloro che credono che tale sequenza di eventi si sia poi storicamente realizzata, ma sarebbe solo un altro argomento a favore di coloro che sostengono una continuità di fondo tra il Giudaismo del Secondo Tempio (in alcune sue componenti) ed il Cristianesimo, cosa che ormai (ringraziando il Signore) davvero non scandalizza più nessuno, fatta eccezione per i fondamentalisti biblici.
Una tale ricerca difatti dovrebbe essere condotta con onestà intellettuale, non per gettare discredito su questa o quell'altra confessione religiosa. La ricostruzione delle correnti ideologiche del medio giudaismo dovrebbe semplicemente cercare di rimettere insieme dei cocci e comprendere quali testi sono stati scritti da correnti analoghe o gruppi collegati, e quali appartengono alla stessa tradizione di pensiero. Organizzando il materiale (centinai di testi del giudiasmo antico) possiamo ricostruire delle tradizioni teologiche le quali mettono l'accento su un determinato aspetto piuttosto che un altro.
"Se ogni cosa si osserva nel suo evolversi fin dall'origine, se ne potrà avere la visione migliore"
(
Fu Aristotele a sostenerlo?).
PS: Polymetis se ci sei batti un colpo!
[Modificato da Topsy 10/07/2008 17:00]