È interessante, però credo che prima di discutere troppo occorrerebbe leggere che cosa c'è scritto sulla stele...
La linea chiave del documento sembra essere la 80, dove si parla di "tre giorni". Secondo il professor Israel Knohl bisognerebbe leggere "Dopo tre giorni tu rivivrai; io, Gabriele, te lo comando". Io guardo la trascrizione ebraica della stele e leggo le seguenti parole (c'è anche qualche altro segno ma non sufficiente per ipotizzare una parola):
che tradotto significa:
"per il terzo giorno..... io Gabriele.....".
Aggiungendo la consueta vocalizzazione tiberiense e scrivendo in ebraico "puro" dovremmo allora leggere (salvo errore mio):
che può essere traslitterato per i “non ebraisti”:
lišlošet yamim […] ’ani Gabriel.
In verità sulla stele come seconda parola c'è "ymyn" invece di "ymym" ("giorni"). Ci ho pensato un po’. Forse si tratta di un plurale aramaico a terminazione "in" invece del classico plurale ebraico che termina in "im" (cfr. Gesenius-Kautzsch, Hebräische Grammatik, §87e). Infatti per quanto vedo io "ymyn" significa "destra" e qui non farebbe senso. Qualche esperto di grammatica ebraica più di quanto lo sia io potrebbe dire qualcosa di più su questo plurale particolare.
Ma rimane assodato che, anche ammesso il plurale irregolare, non c'è scritto da nessuna parte "tu rivivrai" né " te lo comando".
E la questione, **come al solito**, risulta sgonfiata come un pallone.
Che ne dici, Topsy?
Cari saluti
Andrea