Mi sembra, cara Angela, che queste tue considerazioni siano convergenti con la mia ipotesi interpretativa (che, ripeto, è condotta solo sulle scarne informazioni che ho dedotto dagli articoli di giornale, per cui non ha alcuna pretesa di scientificità). Il “terzo giorno” non indica un lasso di tempo determinato, ma un lasso di tempo indeterminato (anche se breve) da attendere prima del ritorno alla vita, della risoluzione di un problema grave, di una situazione critica (non avevo sottolineato sufficientemente questo aspetto nel mio intervento, in effetti). Quindi è se non altro plausibile il ritenere che la stele in oggetto non annunciasse l’avvenuta risurrezione di Simone, ma fosse un messaggio rivolto ai suoi seguaci sconfitti onde nutrirne le speranze di riscossa. E' anche possibile che il tutto avesse un senso strettamente apocalittico e che i seguaci di Simone in questa stele stessero esprimendo la convinzione che presto sarebbe stato l'ultimo giorno e Simone sarebbe effettivamente risorto.
Del resto, i Vangeli ci parlano in più punti del fatto che i discepoli non comprendevano appieno che cosa volesse intendere Gesù quando palava loro di una sua futura risurrezione dai morti (ad esempio Mc 9,9-10), segno evidente che espressioni come quella che apparirebbe in questa stele e che riecheggia le parallele espressioni bibliche non avessero un senso letterale e univoco. Sempre i Vangeli ci dicono, infatti, che solo dopo l’avvenuta Risurrezione, i discepoli capirono il vero senso di quanto, in vita, Gesù aveva predetto loro.
A questo punto, ovviamente, non mi resta che attendere che degli specialisti in materia si pronuncino in maniera più circostanziata e approfondita.
[Modificato da Trianello 09/07/2008 07:39]
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)