In un altro topic, nel quale si parlava di argomenti simili, ebbi modo di far osservare che le testimonianaze di alcuni 'padri' come Ignazio di Antochia, vanno prese con cautela. Costui, infatti fu un fanatico 'apologo' del martirio inutile e gratuito.
In verità Ignazio si limita a scoraggiare coloro che avrebbero voluto sottrarlo al suo destino dal compiere ogni tentativo in questo senso. E’ evidente che la sua era una preoccupazione anche di tipo pastorale: non voleva che i suoi fratelli di fede si esponessero personalmente per salvarlo ed incappassero così essi stessi nella sorte che ora attendeva lui. Così, per sostenere i suoi figli spirituali in questo momento tanto duro, egli ha scritto una pagina splendida sulla speranza cristiana: l’unione con Dio. Proprio il martirio al quale lo si vorrebbe sottrarre presto gli permetterà invece di appagare il suo desiderio di unione con Dio, ecco perché non è affatto terribile quella sorte che lo attende, ma anzi (in questo senso) invidiabile. Egli va incontro alla morte proprio come aveva fatto Cristo, certo di andare incontro a Cristo attraverso la morte che lo attende. A me sembra proprio che meglio di così il messaggio di Cristo non avrebbe potuto essere compreso e praticato.
Non sono certo uno specialista dei testi del Mar Morto, ma tali Testi hanno dimostrato che le Scritture dell'AT sono state sostanzialmente coservate bene rispetto ai Testi che si possedevano prima del loro ritrovamento. Tanto basta.
In verità, questo vale solo per alcuni di questi testi, per altri, invece si sono riscontrate delle differenze anche notevoli rispetto al testo Masoretico, segno evidente che ci troviamo di fronte ad una tradizione testuale differente rispetto a quella poi confluita in questo. In alcuni casi, poi, il testi di Qumran sono più prossimi alla Settanta che non al testo Masoretico. C’è poi da considerare che proprio a Qumran si sono ritrovati frammenti degli originali ebraici di alcuni Deuterocanonici, oltre a molti apocrifi poi non confluiti nella Bibbia ebraica così come questa è stata canonizzata nel II secolo d.C., prova evidente che all’epoca di Gesù non esisteva alcun canone ebraico. Per ciò che concerne il testo del NT le varianti testuali riscontrate sono così diffuse che hanno condotto uno studioso della mole di B. Erdman ad abbandonare la sua fede fondata sulla Sola Scrittura.
Per onestà intellettuale, i sostenitori della Tradizione dovrebbero sottoporre essa Tradizione allo stesso vaglio al quale essi sottopongono le Scritture..., non mi sembra che questo venga fatto e il motivo lo si comprende bene...
E’ evidente che tu non hai mai aperto un manuale di Patrologia (né un qualsiasi manuale di dogmatica cattolica), altrimenti ti saresti guardato bene dallo scrivere una cosa del genere.
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)