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Marcinkus, la gerarchia vaticana si indigna

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2008 18:50
27/06/2008 23:26
 
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Il problema, caro Trianello, è che OGGI, io vedo la chiesa MOLTO, ma MOLTO lontana dall'esempio che gli originari padri hanno posto come basi sopra la pietra d'angolo posta dal Cristo stesso!



Il problema, caro Sonny, è che tu hai una concezione ancora troppo “settaria” della Chiesa di Cristo. Pensi ad una Chiesa di soli puri, di soli santi, ma la Chiesa non è mai stata composta di soli puri e di soli santi. Ti basterebbe rileggere le Epistole si San Paolo senza paraocchi per renderti conto che già nell’epoca apostolica la Chiesa era affetta da quei mali che ancora oggi la affliggono (compresi i ministri eretici, ladri e fornicatori), quei mali che sono il retaggio diretto del fatto che l’uomo è peccatore. Questo, ovviamente, senza contare il fatto che per ogni prete pedofilo ci sono cento preti che si fanno il mazzo per aiutare il prossimo e che per ogni inquisitore la Chiesa ha dato al mondo cento santi e benefattori dell’umanità. Ma, si sa, fa molto più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.

Sammy ha scritto:


Allora avevo letto bene il proclama era vietato ai laici di possedere la Bibbia



No, nel caso del concilio di Tours si vietarono le traduzioni in volgare della Bibbia. Ho detto che la Chiesa, entro certi limiti, nel Medioevo preferì limitare il possesso di copie della Bibbia presso i laici, non che questo concilio od altri lo stabilirono in modo perentorio.


Però scusa il motivo che hai postato non mi sembra molto sensato perchè, primo, ben poche persone sapevano leggere se non quelle che avevano studiato tanto quanto il clero e quindi avrebbero potuto tradurre da soli senza aspettare una traduzione da parte del clero; secondo, non riesco a capire il nesso di riprodurre un libro tramite la stampa o a mano. Con la stampa non ci sarebbe stato lo stesso problema?



In primo luogo, non tutti quelli che sapevano leggere il latino sarebbero stati in grado di produrre una traduzione della Bibbia fedele al testo originale. In secondo luogo, c’era tutta una classe di individui (la borghesia cittadina) che all’epoca si stava affermando e i cui appartenenti, pur sapendo leggere e scrivere, non avevano, in genere, una dimestichezza tale con il latino da permettergli di comprendere correttamente le Scritture (ed era probabilmente a costoro che le traduzioni in volgare erano destinate, esponendoli al pericolo dell’eresia).
La differenza tra la produzione a stampa o a mano dei libri sta tutta nei tempi e nei costi di produzione, i quali sono molto più grandi nel caso di libri riprodotti a mano. Nel Medioevo, i libri erano rarissimi (la biblioteca del Petrarca, che all’epoca era considerata una delle biblioteche private più grandi, non contava che 250 volumi, vale a dire quelli che stanno su un solo scaffale della mia libreria), difficilmente qualcuno avrebbe potuto avere accesso a due copie della Bibbia e quindi avrebbe potuto verificare l’esattezza delle medesime mediante un confronto. L’unica soluzione era vietare il possesso e la riproduzione di copie della Scrittura al di fuori del controllo ecclesiastico. Sai?, è proprio grazie al sistema dell’imprimatur e alla sistematica eliminazione delle copie spurie della Bibbia perpetrata lungo i secoli dalla Chiesa che tu oggi riesci a leggere la Bibbia proprio così come questa è uscita dalla penna degli agiografi (tranne, ovviamente, per alcune varianti testuali che, vuoi o non vuoi, si sono prodotte nei secoli).
La stampa eliminò di fatto questo genere di problemi (anche se ne causò altri di altro genere). Lo sai, infatti, quale fu il primo libro ad essere stampato da Gutemberg? La Bibbia.


Detta così sembra di più che il clero volesse il monopolio assoluto della bibbia e quindi la relativa interpretazione



Poni una questione che non ha alcun senso da un punto di vista storico. Per la Chiesa cattolica non si dà un concetto di “Sola Scrittura”, che è un’invenzione di Lutero (e che, quindi, è stato formulato più di due secoli dopo il periodo di cui stiamo parlando). La Bibbia, senza Chiesa, non esisterebbe e per i cattolici non ha senso parlare di una Bibbia senza la Chiesa. La Chiesa è la creatrice della Bibbia (tutti gli scrittori ispirati erano membri della Chiesa ed è stata la Chiesa che, nel IV secolo, ha stabilito il canone della Bibbia) e sente il dovere di preservarla nella sua integrità e purezza.


Ecco allora la parte in grassetto conferma che ho capito bene o sbaglio? Volevano che la Bibbia fosse tradotta esclusivamente da loro e come ritenevano fosse più giusto dal loro punto di vita.
Ma loro chi li controllava?



Nessuno, ovviamente, poteva controllare il clero in questo senso (se non indirettamente), così come nessuno poté controllarlo quando si trattò di selezionare il Canone della Bibbia e quindi di “creare” la Bibbia. Ecco perché non ha alcun senso credere nella Bibbia e non credere in quella Chiesa che è l’autrice della Bibbia.
Ora, così come ogni autore di un libro, ha il diritto di fare tutto ciò che è in suo potere affinché la sua opera non venga plagiata e/o manomessa, così la Chiesa, da sempre, si è sentita in diritto (anzi, in dovere) di fare in modo che nessuno manipolasse quel testo che lei aveva stabilito essere sacro.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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