La sofferenza di una persona è Soggettiva, è unica, indivisibile con altri, non vi è, e non può esserci un metro di misura, dove si stabilisce chi ne ha di più, chi di meno, per la persona che soffre essa è totale, il massimo, e nessuno è in grado di percepirne l’intensità.
Per il testimone che viene disassociato (per il dissociato è un altro argomento) ed in special modo per coloro che sono “ nati nella verità” il peso della sofferenza è grandissimo, è vero che non tutti si trovano nelle stesse circostanze, poiché le medesime sono diverse da persona a persona, ma lo schiacciamento emotivo è per tutti della stessa grande intensità.
Molti di questi “ nati nella verità” si sono formati a suo tempo una famiglia, con gli ascendenti TdG, vorrebbero uscire, ma non possono, non possono farlo senza “distruggere quello che a suo tempo hanno costruito, il prezzo da pagare è oltre le loro possibilità, che fare dunque?.
Decidono di rimanere, e chi è uscito per vari motivi desidera rientrare, è forse questa loro situazione migliore di quanto sopra accennato?, è vero che il rapporto con gli altri è “ normale” ma dove è finita la propria dignità come persona?, hanno dovuto reprimerla, soffocarla, e tutto questo affinché la propria famiglia possa crescere unita.
Sono queste persone ipocrite?, false?, assolutamente NO, sono persone che soffrono, persone che devono vivere con la propria realtà, persone che Amano il proprio coniuge, i propri figli, non facendo nulla che possa recare gravi difficoltà, anche se questo significa per cosi dire “ una doppia vita”.
A queste persone che io stimo, comprendo, dico: continuate ad agire come state facendo, e ricordate che , il tempo spesso muta le cose quando meno lo aspettiamo.
Un abbraccio a tutti voi.
Franco