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Religione e media in Italia

Ultimo Aggiornamento: 13/06/2008 12:28
13/06/2008 12:28
 
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Religione e media in Italia
ITALIA, 07:10:00

www.icn-news.com/?do=news&id=3840

2008-06-13 Praga

In occasione della relazione sulla situazione religiosa in Italia da presentare a Praga per il congresso dei giornalisti cristiani, il direttore di ICN-News ha chiesto il parere di autorevoli personaggi dell'evangelismo italiano:


Profilo del cristianesimo in Italia. Denominazioni principali.

[Prof. Carmine Napolitano, preside della Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose di Aversa]

L'Italia è la capitale del cattolicesimo; è evidente che la Chiesa Cattolica sia di gran lunga la più diffusa e potente. Dopo ci sono le chiese evangeliche che, come è noto, rappresentano un piccola minoranza anche se presente su tutto il territorio nazionale in modo costante da oltre un secolo e mezzo (da otto secoli se si considera la storia dei valdesi). Negli ultimi anni, per via dell'emigrazione, è divenuta molto consistente (e probabilmente più numerosa di quella evangelica) la presenza delle chiese ortodosse, quella rumena soprattutto. Tra gli evangelici i pentecostali sono di gran lunga i più numerosi rappresentando quasi il 90% del totale.



[Salvatore Rapisarda, vice presidente dell'UCEBI]

Il cristianesimo in Italia, a Pozzuoli e a Roma, come si evince dal libro degli Atti e dalla lettera ai Romani, precede la predicazione di Paolo, il più grande missionario della fede cristiana. Nel corso di oltre 2,000 anni di storia il cristianesimo ha subito diverse evoluzioni, trasformandosi da religione perseguitata a religione dell'impero, del potere, del rapporto con i governi. Alcuni movimenti di riforma e di risveglio hanno visto la luce nell'Italia del Medio Evo. I Valdesi sono ancora un esempio di questi movimenti. Altre denominazioni (Battisti, Metodisti, Pentecostali, Avventisti) da oltre un secolo hanno diffuso il loro messaggio, accrescendo il pluralismo delle fedi e favorendo un ascolto nuovo del messaggio di Cristo


[Valerio Bernardi, docente di storia e filosofia presso i licei ed è docente a contratto presso l'Università degli Studi della Basilicata per le discipline antropologiche ]

L'Italia è un paese a maggioranza cattolica (ancora oggi il 95%). Accanto al Cattolicesimo, religione predominante e molto presente anche perché siamo la sede dello stesso Papato, vi sono dei piccoli gruppi storici di protestanti. La principale denominazione protestante storica è rappresentata dalla Chiesa Valdese che ha una sua enclave nelle valli alpine del Piemonte. Vi sono poi dei gruppi di evangelici (evangelical) di cui i predominanti sono quelli provenienti dal mondo pentecostale. La denominazione evangelica più numerosa è quella delle ADI che sono circa 150.000. In tutto i protestanti e gli evangelici sono circa 400.000. Negli ultimi anni si assiste ad un fenomeno interessante che è quello della nascita di chiese protestanti di persone provenienti da paesi esteri. A tutt'oggi, nonostante non siano presenti statistiche si pensa che sono circa 150.000. In ultimo, si è assistito negli ultimi anni anche alla crescita della Chiesa Ortodossa che, anche in Italia, oggi conta circa 200.000 adepti.

Religione e media in Italia


[Prof. Carmine Napolitano, preside della Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose di Aversa]

Sostanzialmente i mass media si occupano quasi sempre solo della chiesa cattolica e dei suoi rapporti con il potere politico; tutto il resto, anche se a volte si riferisce a questioni diverse, passa sotto silenzio perché la parola d'ordine sui mass media è di minimizzare la visibilità degli altri cristiani; se poi capita che se ne possa parlare male lo si fa volentieri. L'oscuramento è tale che spesso nel riportare notizie dall'estero relative a casi di persecuzione anticristiana i massa media parlano di 'preti' anche se gli interessati sono 'pastori' e di 'messe' anche se si tratta di 'culti evangelici'.


[Salvatore Rapisarda, vice presidente dell'UCEBI]

I media prestano particolare attenzione al ruolo e alla presenza della chiesa cattolica. Non trascurano scandali che si presentano al suo interno, ma non enfatizzandoli molto. Al contrario tendono ad amplificare il ruolo della chiesa cattolica nella morale, nell'etica, nel rapporto con la politica e sui grandi temi che interessano l'umanità (guerra, fame, malattie). Molto spazio è dato alla chiesa cattolica, ma poco alle chiese evangeliche, anche se trattano da sempre gli stessi temi. Notevole è il fatto che il alla chiesa cattolica si dà spazio prevalentemente alle gerarchie e poco alle realtà di base, al dissenso che si potrebbe manifestare in queste realtà.


[Valerio Bernardi, docente di storia e filosofia presso i licei ed è docente a contratto presso l'Università degli Studi della Basilicata per le discipline antropologiche ]

Bisogna fare una distinzione. Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica , i media italiani sono sempre molto ossequiosi e, anzi, talvolta hanno teso anche ad occultare gli scandali come quello dei preti pedofili, reso noto in Italia solo mesi dopo rispetto alla diffusione che le notizie che vi erano nel mondo. I discorsi del Papa e qualsiasi manifestazione inerente ai santi (come San Pio di Pietrelcina) ha ampio spazio nelle TV e nei giornali. Ogni quotidiano ha un esperto vaticanista. Per quanto riguarda le altre chiese cristiane, esse sono quasi dimenticate. Ci si ricorda di loro solo in occasioni di cerimonie ufficiali (come il Sinodo delle Chiese Valdesi) e basta. Qualche giornale locale ha visto con attenzione alle chiese locali e ha dedicato dello spazio ad esse. Nella cronaca locale della Repubblica, qualche anno fa, vi è stata una indagine piuttosto puntuale di quanto accadeva a Bari nel mondo evangelico. Per quanto riguarda il mondo protestante-evangelico mondiale o le notizie sono quasi assenti oppure si riportano solo quelle sensazionali. Risulta inoltre difficile che un giornalista italiano media abbia una buona conoscenza del mondo evangelico e non faccia confusione. Ad esempio, per buona parte dei giornalisti italiani Mormoni e Testimoni di Geova fanno parte del protestantesimo.

[Giuliano Soveri, pastore della chiesa pentecostale di Pordenone, commercialista]

La risposta che mi viene spontanea è di sottolineare l'ignoranza grassa dei giornalisti italiani in materia religiosa. Ovviamente il Cattolicesimo romano ha l'assoluto monopolio delle informazioni con ampio risalto di tutte le affermazioni del papa e delle attività religiose e politiche svolte dal Vaticano. Basta vedere a quali ore sono confinati gli spazi modestissimi che la Rai riserva ai non cattolici. Mediaset e le altre Televisioni, che mi risulti, non danno spazio alcuno ai non cattolici salvo per qualche servizio in chiave scandalistica andando a cercare i fatti ed i personaggi strani, senza alcun distinguo, ma evitando di mettere in evidenza le cose positive o che comunque rientrano nella libera espressione della fede. La cosa che più si nota è che quando si parla di Chiesa l'unico riferimento è a quella Cattolica romana o se proprio non se ne può fare a meno si parla di cristiani ma quasi mai vengono citate le denominazioni. Mi limito ad un fatto personale: alcun anni addietro, nel corso di un viaggio in Cecoslovacchia da parte di Giovanni Paolo II, televideo Rai titolò che il viaggio avveniva con la contrarietà delle sette evangeliche. Tu sai che c'è ancora un doloroso ricordo risalente al martirio di Ian Hus e al successivo massacro di centinaia di migliaia di Hussiti da parte della Chiesa Romana e quindi le Chiese protestanti erano in comprensibile disaccordo. Impiegai quasi tutta la giornata fino a che, con gran fatica, riuscii a contattare un funzionario che, bontà sua, corresse l'articolo e parlò di disaccordo dei Protestanti. E' un piccolo esempio ma significativo. Sulla stampa nazionale non va meglio mentre ,a livello locale, è più frequente trovare articoli più equilibrati. In linea di massima direi che c'è comunque un sottile discredito nei confronti di chi non è allineato alla religione di massa. Sopravviveremo.

Agabo.
www.testimonigeova.com


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