La barca di S. Pietro
Fino a pochi anni fa la vita nelle campagne della Bassa Padovana era scandita da ricorrenze sacre e naturali, come la festa dei SS. Pietro e Paolo (29 giugno).
Era festa di precetto e coinvolgeva tutti, grandi e piccini, nell’usanza della “Barca de San Piero”, sia per ricordare che il primo degli Apostoli era stato un semplice pescatore, sia …. per trarre auspici sull’andamento dei raccolti nei mesi successivi. La notte precedente la ricorrenza si prendeva un fiasco di vetro bianco lo si riempiva di acqua e vi si lasciava cadere delicatamente l’albume (ciara) di un uovo freschissimo. Il tutto si portava poi in orto, tra l’erba, per poter ricevere la rugiada notturna.
Al mattino della festa, di buonora, i bambini correvano trepidanti a “leggere” l’evento: se l’albume, espandendosi verso l’altro, lasciava intravedere …. San Pietro in barca, si poteva prevedere tempo sereno ed asciutto, se invece aveva formato…. delle larghe vele la previsione la previsione era di prossimo arrivo della pioggia. Il risultato del prodigio veniva immediatamente riferito in famiglia, recando la bottiglia come in una processione e canterellando in coro, a seconda della previsione:
L’è vero, l’è vero l’è rivà San Piero
L’è vero, l’è vero l’è rivà la barca de Sanpiero
Se piove a San Paolo e Piero piove par on ano intìero
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