Da notare che secondo gli ultimi "intendimenti" del CD, le parole di Gesù in Giov. 6
non sono da riferirsi all'istituzione della Cena del Signore o
eucaristia.
Notate infatti cosa si legge nell'ultima edizione del libro "Ragioniamo" (grassetto mio):
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*** rs p. 72 - p. 73 Commemorazione (Pasto Serale del Signore) ***
Giovanni 6:53, 54 indica forse che solo quelli che prendono gli emblemi riceveranno la vita eterna?
Giov. 6:53, 54: “Gesù disse loro: ‘Verissimamente vi dico: Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno’”.
Il mangiare e bere di cui parlava erano ovviamente da intendersi in senso figurato; in caso contrario si sarebbe trattato di una violazione della legge di Dio. (Gen. 9:4; Atti 15:28, 29)
È però il caso di notare che l’affermazione di Gesù in Giovanni 6:53, 54 non fu fatta in relazione all’istituzione del Pasto Serale del Signore. Nessuno degli ascoltatori aveva la minima idea di una celebrazione in cui si sarebbero usati pane e vino per rappresentare la carne e il sangue di Cristo. Questa celebrazione non fu istituita che circa un anno dopo, e l’apostolo Giovanni comincia a descrivere il Pasto Serale del Signore oltre sette capitoli dopo (in Giovanni 14) nel Vangelo che porta il suo nome.
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Nel 1985 (e negli anni precedenti) invece le parole di Gesù erano da mettere chiaramente in relazione con il "Pasto Serale" o Commemorazione:
«(Il mangiare e bere di cui parlava erano ovviamente da intendersi in senso simbolico, come al Pasto serale del Signore, altrimenti si sarebbe violata la legge di Dio che vieta di mangiare il sangue. Vedi Genesi 9:4; Atti 15:28, 29). Si noti che coloro che prendono il pane ed il vino emblematici [alla commemorazione]...». ("Ragioniamo", ediz. 1985, pagg. 72, 73).
Si noti anche come le parole di Gesù venivano messe in relazione all'istituzione del "Pasto Serale del Signore" nella
Torre di Guardia del 15/3/1979, in netta contraddizione con quanto si scrisse successivamente (il grassetto è aggiunto):
«Bevendo il calice ... secondo le parole di Gesù gli apostoli fedeli bevevano simbolicamente sangue, il sangue di Gesù. ... questo pensiero non parve loro ripugnante. ...
Gesù li aveva preparati a ciò con quello che aveva detto loro in una precedente occasione. Era poco prima della Pasqua del 32 E.V., il giorno dopo aver sfamato miracolosamente una moltitudine di ascoltatori moltiplicando alcuni pani e pesci. (Giov. 6:4) L'apostolo Giovanni ci dice: "Rispondendo, Gesù disse loro: '... Io sono il pane vivo che scesi dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà per sempre; e infatti il pane che darò è la mia carne a favore della vita del mondo'. "I Giudei contendevano perciò fra loro dicendo: 'Come può quest'uomo darci da mangiare la sua carne?' Quindi Gesù disse loro: 'Verissimamente vi dico: Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno; poiché la mia carne è vero cibo, e il mio sangue è vera bevanda. [...] Quindi nella conversazione riportata in Giovanni 6:52-65 Gesù [parlava] dei credenti che avrebbe introdotti nel nuovo patto. (Ger. 31:31-34; Riv. 20:4-6) Questi sarebbero diventati israeliti spirituali. Perciò, nell'istituire il "pasto serale del Signore", Gesù disse agli apostoli israeliti: "Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che sarà versato in vostro favore". (Luca 22:20; 1 Cor. 11:20, 25) O, secondo Matteo 26:27, 28: "Bevetene, voi tutti; poiché questo significa il mio 'sangue del patto', che dev'essere sparso a favore di molti per il perdono dei peccati". Gli 11 apostoli fedeli che presero il pane non lievitato e il calice di vino dalle mani di Gesù in quella sera di Pasqua del 33 E.V. furono introdotti nel nuovo patto il giorno di Pentecoste, il cinquantaduesimo giorno dopo la Pasqua».
Questo è un altro chiaro esempio di come si possano adattare le Scritture a quelle che sono le mutevoli opinioni del Corpo Direttivo.
Si veda anche
www.infotdgeova.it/storia/cena.php
Achille