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Un convegno-dibattito su M.R.A. e problematiche costituzionali

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2008 13:02
26/04/2008 13:02
 
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Relatori: Dott. Achille Aveta - Prof. Avv. Emanuele Nacci
Un convegno-dibattito su movimenti alternativi religiosi e problematiche costituzionali

L’inizio dei lavori è previsto per le ore 18.30 circa.

di La Redazione
Si terrà domani presso l’Auditorium della Scuola III Circolo “Battisti” il convegno organizzato dal Circolo ACLI “M. Carboni”, con il patrocinio del Comune di Corato e dell’Ordine degli Avvocati di Trani.

A voler individuare l’obiettivo dei lavori di questo convegno, lo si può riassumere nell’espressione “Diritto di libertà di religione costituzionalmente orientato”, impiegata come titolo della relazione di un’audizione presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati nel gennaio ’07: il percorso del convegno verterà sull’analisi del quadro normativo della libertà religiosa, per passare successivamente all’analisi delle intese tra Stato e movimenti religiosi, fino a toccare l’attuale situazione legislativa sul problema del plagio.

Su questa premessa, l’esigenza di una normativa ad hoc sulle implicazioni della libertà di religione fu per la prima volta avvertita nel momento stesso in cui si concluse l’accordo di revisione del concordato lateranense e fu stipulata la prima intesa.

Nella fase immediatamente successiva la Corte Costituzionale riconobbe un dato di fatto importante e cioè che vi sono alcune confessioni “convenzionate” con lo Stato ed altre non, così prive delle medesime garanzie assicurate alle prime.

Prima esigenza avvertita fu quella di attuare il diritto di libertà di religione, che l’art. 19 Cost. riconosce a tutti ed alla norma strettamente collegata, contenuta nel primo comma dell’art. 8 Cost., secondo la quale tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Sotto questi ultimi profili non è quindi legittima la distinzione tra confessioni con intesa e confessioni senza intesa, come confermato dalla Consulta (sent. 27 aprile 1993, n. 195 e 8 luglio 2002, n. 346): ne deriva che la stipulazione di intese non vale a discriminare le confessioni che ne sono prive per volontà loro o dello Stato, anche al livello della legislazione regionale e delle amministrazioni locali.

L’assenza di una legge di attuazione del diritto di libertà in questione, in forma individuale e associata, è sicuramente all’origine di un proliferare di intese, finalizzate a riconoscere a ciascuna confessione le identiche garanzie e agevolazioni attribuite alle altre: con la conseguenza, però, di un’applicazione molto ridotta dell’art. 8 Cost., finalizzato a tutelare con le singole intese quelle peculiarità di ciascuna confessione, che non possono perciò trovare habitat nella legge comune.

L’esistenza di numerose intese accanto al Concordato consente perlomeno di ricavare dalle loro norme gli elementi per un diritto comune delle intese, che può costituire la premessa della legge di attuazione, i cui lavori sono rimandati alla Commissione del nuovo Parlamento.

Aspetto della questione di stretta applicazione pratica è sicuramente la reperibilità del sostentamento, ovverosia a livello normativo, il riconoscimento dell’otto per mille alle confessioni senza intesa: nell’attività svolta dalla Consulta, tale dato di fatto fu motivato dalla mancanza di una disciplina, scaturente da una legge comune, finalizzata ad agevolare l’esercizio di un diritto di libertà dei cittadini (C. Cost. 31 maggio 1996, n. 178).

Il richiamato art. 8 Cost., per la sua concreta applicazione, diventa così fondamentale nel suo secondo comma, allorché sancisce che gli statuti non devono contrastare con l’ordinamento giuridico italiano: in quest’ottica si pone anche l’analisi della problematica di una normativa sul plagio che, come quadratura di un cerchio, consente sicuramente di estromettere dal riconoscimento di diritti quelle confessioni e quei movimenti che di fatto contrastano con il dettato costituzionale.

La laicità pluralista della nostra Costituzione è un indubbio caposaldo di orientamento nel pluralismo esistente in una società come la nostra, in cui convivono fedi, culture e tradizioni diverse.Dopo l’introduzione del P.A. Tommaso Loiodice (Presidente Provinciale ACLI-UNAPOL), sono previste le relazioni del Dott. Achille Aveta (Giornalista) e del Prof. Avv. Emanuele Nacci (Docente Universitario di Diritto e Procedura Penale), cui seguirà l’intervento conclusivo del Prof. Michele Faraone (Presidente Circolo ACLI “M. Carboni”). A collaborare come moderatore ci sarà l’Avv. Sergio Lagrasta (Presidente Comitato Tecnico-Scientifico Fondazione Ordine Forense di Trani).

L’inizio dei lavori è previsto per le ore 18.30 circa.



Fonte: www.coratolive.it/News/news.aspx?idnews=5724


[SM=g1543902]

Bruno
[Modificato da brunodb2 26/04/2008 22:22]
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