>Io sono propenso a chiamare tutto ciò “Ipocrisia”. E voi?
R- Beh, siamo in umorismo e non è il caso di aprire qui un discorso dottrinale (che del resto è già stato trattato, vattelappesca dove).
Ma, così tanto perché è ancora presto e nessuno ci sente così da creare assembramento fuori posto, ti dirò che io vedo la cosa:
1) In sé accettabile se intesa nei limiti e in senso giusto. E cioè quando la persona che chiede l'informazione è malvagia (nemico) e/o non ha diritto di averla (giuridicamente non autorizzato).
Il caso classico è quello della richiesta da parte delle SS di rivelare se un certo convento nasconde dei partigiani. Sarebbe idiota sostenere che si è in dovere di dire loro la verità. Del resto se così fosse si sarebbe già precedentemente in dovere di non nasconderli ma anzi di denunciarli a vista. Siamo nello stravolgimento di ogni logica. Diverrebbe morale la collaborazione con l'assassino!
Ma la stessa cosa vale per il segreto d'ufficio che va rivelato solo agli aventi diritto e non per esempio a un giornalista curioso. Invece di dire "non te lo dico" si può dire "non lo so".*
2) Nei TG diventa ipocrisia e distorsione logica perché inquadrano tout le monde, estraneo al loro movimento, come "nemici" ai quali si avrebbe appunto diritto di non rivelare tutta la verità. E si noti la finezza; non dicono che si può "mentire" ma che si può essere evasivi, rivelare parzialmente ecc...
Quella di rivelarne una parte non è solo strategia teocratica ma strategia morale anche cattolica e serve ad evitare di essere incriminato dall'inquirente (malvagio) come reticente e favoreggiatore. Si chiamano "restrizioni mentali".
Io per esempio non ho mai rivelato la mia vera età e identità. E se qualcuno per caso la indovinasse e la volesse propalare, negherei di averlo indovinato e chiederei al gestore del forum la bannazione del soggetto per grave violazione della privacy.
In tal caso infatti sarebbe il mio diritto di privacy, che verrebbe violato dal rivelante. Quindi non sarei io a compiere ingiustizia nascondendo la verità ma lui a fare ingiustizia contro di me violando un mio diritto (che del resto ha i migliori motivi per essere mantenuto
).
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* Un caso in cui la reticenza a dire, o il nascondere la verità, pienamente legittimo i TG lo attuano quando introducono la loro letteratura in maniera clandestina in uno Stato che li ha messi al bando.
Non ci vedo nessuna differenza dal comportamento dei cattolici in regime ateo e totalitario. Nascondono l'identità dei pastori, portano la comunione dentro un panino, alimentano il samizdat contestatore ecc... a rischio della pelle perché sono tranquilli in coscienza di agire legittimamente.
Nessuno di loro, martirtizzato, sarebbe stato portato agli onori degli altari se avessero avuto anche per una sola volta un comportamento non imitabile. Anzi, la proclamazione di "santi" nella Chiesa cattolica comporta proprio un additarli come eroi e proporli all'imitazione di tutti.
[Modificato da berescitte 24/04/2008 06:58]
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est modus in rebus