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La "verità" nei tribunali

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2008 12:39
12/04/2008 07:48
 
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In questa pagina www.infotdgeova.it/strategia/menzogna.php si legge fra l'altro quale dovrebbe essere il comportamento dei TdG quando vengono chiamati a testimoniare nei casi di affidamento dei figli. Cito:

«Una delle pubblicazioni che abbiamo precedentemente elencato, quella intitolata Preparing For Child Custody Cases (Preparati per i casi di affidamento dei figli), apertamente invita i Testimoni a mentire nel corso della loro deposizione. L’opuscolo in questione, infatti, come ha scritto Rosalie Duron (in Liberty, settembre-ottobre 1991, pag. 16):
È stato preparato ad uso interno per provvedere assistenza ai loro membri nel prepararsi a rispondere nelle questioni relative alle cause di divorzio e per incoraggiare i giovani Testimoni a presentare, sotto giuramento, una veduta totalmente distorta delle opportunità che sono loro concesse di farsi strada nel mondo civile. Un esempio di questo è rappresentato dal fatto che questa pubblicazione suggerisce al minore di dichiarare in tribunale che una delle sue aspirazioni sarebbe quella di fare il giornalista (professione che richiede una laurea), quando è ben noto che l’organizzazione è fortemente contraria all’istruzione universitaria, e che i Testimoni la considerano come la causa della sicura perdita della fede e fonte di associazioni immorali.
Nel 1994, dopo aver esaminato l’opuscolo di cui ci stiamo occupando, un magistrato della città di Kansas City, il giudice Bouska, in occasione di un procedimento che vedeva contrapposti marito e moglie sull’affidamento del loro bambino di sei anni, concluse che il manualetto "era preparato allo scopo di istruire i Testimoni a nascondere alcune delle loro vere credenze e per fuorviare i giudici in merito a ciò che veramente sono le loro dottrine e atteggiamenti nei confronti dei minori". Egli concluse dicendo che la Torre di Guardia insegna: "Non vi è niente di male nel
depistare o anche nel mentire a qualcuno se questi non è un Testimone di Geova"».

La cosa paradossale è che i TdG sono ormai così abituati a questo modo di sviare/depistare i loro interlocutori che non si rendono quasi più conto che questo modo di fare è ingannevole e quindi moralmente riprovevole.

Ho trovato un video su youtibe dove si parla di ciò:



Achille
12/04/2008 09:43
 
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Re:
Achille Lorenzi, 12/04/2008 7.48:

Egli concluse dicendo che la Torre di Guardia insegna: "Non vi è niente di male nel
depistare o anche nel mentire a qualcuno se questi non è un Testimone di Geova"».




Per quanto riguarda il depistare esiste esiste la cosidetta "dottrina della restrizione morale",
una dottrina non TdG ma elaborata da altri cristiani
(e che i TdG hanno fatto propria andando probabilmente pure oltre).
Anni fa ero rimasto stupito leggendo il passo seguente,
un passo che trovo ancora oggi indigesto,
come trovo indigesta ogni menzogna teocratica,
di chiunque sia.

L'unico commento che faccio è che in un processo una simile condotta viene sanzionata se a attuarla e' qualcuno che viene chiamato a testimoniare (mentre invece viene attuata da ogni avvocato di mia conoscenza e dalle parti coinvolte)


-------------------------------------------------------------------
Ma e' lecito dire una menzogna per
difendere se stessi o qualcun'altro ?

Non dimentico mai lo slogan di teologia morale che diceva:
"La bugia mai, la verita' non sempre!".
Con queste parole voleva mettere in luce come la verita'
debba essere detta solo a chi ha il diritto di conoscerla,
mentre a chi non ha questo diritto e'lecito non manifestarla.
Secondo la dottrina della cosidetta 'restrizione morale'
e' consentito **eludere** o **ingannare** l'interrogante
quando sussiste un motivo moralmente valido.
Del resto appare a chiunque ovvio come l'astensione
dalla falsa testimonianza non comporti di conseguenza
l'obbligo a testimoniare."
"Inoltre e' del tutto legittimo, anzi talvolta persino doveroso,
non comunicare la verita' a chi non ha la forza di sopportarla:
tacere per preteggere fisicamente o moralmente
qualcuno non e' la stessa cosa che mentire.
E cosi', se in talune situazioni la verita' non puo'
essere tollerata, e' prudente non comunicarla.
Ma questo e' ben diverso dalla menzogna vera e propria,
perche' dicendo una bugia contraddico la verita',
in un certo senso la elimino, mentre con il non dirla,
mi limito a tenerla nascosta.

tratto da pag. 125 del libro "i comandamenti"
di Dionigi Tettamanzi, attuale vesvovo di Milano
--------------------------------------

[Modificato da Mauro di Arcisate 12/04/2008 09:47]
12/04/2008 09:45
 
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Re: Re:
msg da cancellare, grazie
[Modificato da Mauro di Arcisate 12/04/2008 09:46]
12/04/2008 10:36
 
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E' del tutto evidente che può essere elcito, e anzi sia obbligo, mentire in certe occasioni. Se durante la II guerra mondiale stessi nascondendo degli ebrei in cantina, e la Gestapo durante un rastrellamento mi bussa alla porta chiedendomi se nascondo degli ebrei fuggitivi in casa, dovrei dirgli che sono in cantina?
Il problema dei TdG ovviamente è che per essi la strategia teocratica è applicabile verso chiunque sia "del mondo", e sopratutto non mentono alla Gestapo ma dissimulano anche dinnanzi gente che invece avrebbe tutto il diritto di essere informata, come i giudici nei casi di affidamento dei minori, come l'esilarante risposta su cosa farà Dio alla fine del mondo: "è Dio a giudicare, non noi".
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
12/04/2008 11:47
 
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Re:
Polymetis, 12/04/2008 10.36:

Se durante la II guerra mondiale stessi nascondendo degli ebrei (...)




in casi come questi concordo.
Rimango molto perplesso in altri casi,
per esempio nel caso dell'avvocato cristiano
che nella requisitoria finale in un processo
dice cose non vere per difendere il suo cliente.

oppure in altri fatti di cronoca.


ciao,
Mauro


12/04/2008 12:08
 
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"nel caso dell'avvocato cristiano
che nella requisitoria finale in un processo
dice cose non vere per difendere il suo cliente. "

Dipende, credo, dalla priorità che si vuole dare alla vicenda che mi coinvolge, mi spiego:
se la mia priorità è la fede, posso anzi, devo ricusare la difesa di un imputato che sò colpevole (così come esiste l'obiezione di coscienza per i medici).
Se la mia priorità è la professione (e riesco a far tacere la coscienza se difendo un colpevole), accetto e mento.

Nonna Pina
12/04/2008 12:12
 
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Re:
Vecchia Marziana, 12/04/2008 12.08:


Dipende, credo, dalla priorità che si vuole
dare alla vicenda che mi coinvolge, mi spiego:
se la mia priorità è la fede, posso anzi,
devo ricusare la difesa di un imputato
che sò colpevole (così come esiste
l'obiezione di coscienza per i medici).
Se la mia priorità è la professione
(e riesco a far tacere la coscienza
se difendo un colpevole), accetto e mento.




appunto per quello ho parlato di cristiano.


perplessita' le mie, non giudizi.
Secondo i comandamenti ebraici "noachidi"
la Giustizia è uno dei sette comandamenti
che tutti, pure i non ebrei, devono seguire
se vogliono piacere a Dio.

ciao,
Mauro


12/04/2008 12:39
 
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"appunto per quello ho parlato di cristiano. "

La mia opinione, da cristiana non erudita ed anche ingenua (nonostante l'età), è che un cristiano, se non in casi estremi come descritti da Polimetys, non deve mentire mai.

Nonna Pina
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