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L'Antico Testamento può dirci qualcosa sulla forma della croce di Cristo?

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2008 17:28
31/01/2008 20:17
 
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Affinché il mio interlocutore si metta in testa che i suoi svincolamenti logici non hanno alcun effetto con chi della logica ne ha fatto il suo mestiere, diamo l’ennesima confutazione riga per riga del pietoso tentativo:

“nnanzi tutto la TNM in nota dice chiaramente che la parola ebraica 'ets significa "legno, albero", ma è errato o abusivo tradurla con "palo" come vuol far credere il nostro amico? Questa definizione è quella che si trova sul Gesenius che citando Deuteronomio 21:22 parla di anche di "gibbet, stake, wooden post"”

Barnabino, come sempre, non capisce quello che scrivo o capisce benissimo e fa finta di niente. Mi motri dove io avrei affermato che quel termine non si può tradurre con palo. Ho semplicemente detto che indica qualunque oggetto di legno, dunque non ho certo escluso i pali. La mia argomentazione non si basava sul fatto che la TNM sbagliava a tradurre palo ma sul fatto che, poiché quello è solo un significato secondario di un termine che in primis vuol dire genericamente legno, non ha senso dire, come il suo fratello aveva fatto, che Cristo non può essere morto su una croce perché Deuteronomio parla di un “palo”, quando invece il primo significato del termine è “albero”/”legno”. Come avevo brillantemente scritto: “Perché il vostro ragionamento stia in piedi, non basta un “la nostra opinione non si può escludere”, a voi serve un “la nostra opinione è l’unica possibile”, altrimenti non ha più senso dire che è impossibile che Cristo sia morto su una croce perché il testo a vostro dire parlerebbe sicuramente e solo di un palo.”
Ergo, se non si fosse capito, non ho detto che è impossibile tradurre palo, ma che il testo parla del materiale, ed è solo per sineddoche che si può abbinare a qualunque oggetto, pali compresi.

“Perchè allora se altrove non si hanno problemi a leggere "palo" in Deuteronomio 21:22 si insiste tanto per "albero" o "legno"? Non è forse perchè si deve evitare di associare altre forme a quella tradizionale della croce? “

Non fa nessun problema tradurre il termine con “palo” finché a qualcuno non salti in mentesi dire che, siccome c’è scritto palo, Cristo non può che essere morto su un palo. Non ho criticato la traduzione dei tdG, ho criticato l’uso che ne ha fatto il suo fratello in fede il quale voleva dare a bere che dal testo di Deuteronomio e dal suo richiamo in Paolo si sarebbe ricavato con certezza “l’impossibilità dell’ipotesi croce”, quando invece, come s’è detto, il termine xylon citato da Paolo rimanda al materiale, e, a partire da questo, per sineddoche, a qualunque cosa composta di legno. Ancora una volta Banrabino non risponde difendendo le profezie “esclusiviste” del suo collega è s’è inventata una difesa su un argomento che nessuno ha mai conteso, cioè la possibilità di tradurre palo in Dt, quando la mia argomentazione era invece che quello era tuto fuorché il significato primario e dunque il passo non escludeva alcunché. Anche perché, come già detto, Paolo richiama il passo per dire che entrambi gli appesi sono divenuti maledizione, e, se anche xylon volesse dire solo palo, il richiamo che Paolo fa di quel passo non c’entrerebbe comunque nulla con la forma dello strumento del supplizio.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
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