Inchiesta “LA NAZIONE” del 7. febbraio 1990
Ecco lo sconcertante documento di un Testimone che vieta la trasfusione di sangue per se e per i propri figli con un atto liberatorio indirizzato ai medici e ai familiari. Le motivazioni religiose
TRA LA FEDE E LA MORTE
Cecina: Una dichiarazione di fede può anche trasformarsi in una sentenza di morte. E’ il caso di quelle firmate da quasi tutti i Testimoni di Geova con le quali rifiutano ogni terapia che prevede trasfusioni di sangue.
La Bibbia dice no e gli adepti rigorosamente eseguono preoccupandosi di mettere per scritto il loro desiderio e cercando medici disposti ad assumersi la responsabilità di non praticare trasfusioni.
Il divieto di sottoporsi a questa terapia resta uno dei principi più stabili della setta, e la comunità cecinese segue alla lettera la direttiva.
Anche tra i fedeli frequentatori della Sala dl regno molti si sono preoccupati di redigere delle dichiarazioni con le quali si prendono pienamente la responsabilità di ciò che chiedono.
Spesso sono i genitori che si preoccupano di rifiutare pratiche ematiche anche a nome dei figli minorenni.
Dietro ad ognuna di queste dichiarazioni si nascondono tanti drammi privati di famiglie divise dalla religione. Quando una persona non si sente particolarmente protetta dai congiunti, giudicati, di scarsa fede o peggio non convertiti, si preoccupa di affidare la propria salute (spirituale) a un atto notarile per essere sicuro di non venire ingannato di fronte ad una malattia o a un grave incidente.
Dichiarazioni forse non idonee a evitare l’intervento di un medico in caso di emergenza, ma sicuramente sufficienti a creare fratture e conflitti all’interno delle famiglie.
“Chiedo che non mi venga somministrata – si legge in una di queste liberatorie, della quale per ovvii motivi omettiamo il nome dell’interessato che ha deciso anche per i suoi figli minorenni – nessuna trasfusione di sangue anche se i medici, la ritenessero indispensabile per la mia salute o la mia vita o quella dei miei figli. La mia religione mi consente di accettare solo preparati non ematici tipo “Plasmaexpander”. Redigendo di mia spontanea volontà questo documento esercito i diritti di paziente che la costituzione mi riconosce ed è conforme alla mia convinzione di associato ai Testimoni di geova.
La Bibbia comanda: “Astenetevi dal sangue”. Questa è la mia convinzione pertanto chiedo che non mi venga somministrata nessuna trasfusione di sangue, e sono disposto ad accettare ogni rischio che posa derivarne. Pertanto sollevo i medici. Gli anestesisti, l’ospedale e il suo personale da qualsiasi responsabilità che potrebbe derivare dal mio rifiuto”.
Le dichiarazioni sottoscritte dai Testimoni di Geova, se non sono legalmente riconosciute fanno riferimento agli anziani della congregazione (citati nel documento), ai quali affidano la responsabilità di sostenere la propria convinzione di fronte ai sanitari.
Sempre agli anziani viene delegato il compito di trovare dei medici disposti a rispettare queste convinzioni religiose con le cure.
Negli ultimi anni si sono ripetuti con costanza impressionante casi di persone decedute per aver rifiutato terapie che avessero a che fare con il sangue. Casi clamoroso che hanno anch portato gli interessati sul banco degli imputati quando la mancata trasfusione si è rivelata fatale per la vita di molti bambini.