sono stato per alcuni anni responsabile della contabilità.
Una cosa che mi aveva colpito durante il mio "mandato" era il rigore estremo nelle procedure di cassa.
Esistono delle istruzioni interne molto dettagliate e particolareggiate, e vanno seguite.
Ogni volta che il sorvegliante di circoscrizione faceva visita alla congregazione faceva un "audit" per verificare che in congregazione si seguissero con puntiglio le procedure dettate dalle istruzioni della società.
Più di una volta mi ha redarguito e mi ha invitato ad adeguarmi alle istruzioni, verificando puntualmente alla visita successiva se mi ero allineato con gli standard.
Ad esempio tutti i movimenti contabili sono controllati da almeno due fratelli.
Quando si raccolgono i soldi dalle cassette devono esserci due fratelli che contano e firmano la ricevuta in doppia copia.
Una copia la tiene il responsabile della contabilità e l'altra va al segretario.
Questo per evitare che , facendo sparire la ricevuta di incasso, uno si tenga i contanti per se.
Le due copie delle ricevute si ricongiungono a fine del trimestre, quando la contabilità deve essere controllata dagli anziani con il responsabile della letteratura.
Poi un ulteriore controllo avviene ogni sei mesi , durante la visita del sorvegliante di circoscrizione.
Le operazioni di contabilità occupano una mole considerevole di tempo.
Ancora, il conto corrente bancario deve avere tre firme congiunte.
I soldi cono importanti per la società, da Roma vogliono controlli rigorosi nelle congregazioni.
Mi ricordo di aver pensato spesso che questa cura maniacale nei conti da parte della società dimostra che non si fida per nulla dei fratelli nelle congregazioni o forse che ha avuto brutte esperienze in passato.
O entrambe le cose, dato che sono collegate.
Ora, tutto questo è per dire che l'Arsenio Lupin di Venissieux, se è riuscito a sottrarre tutti questi soldi per tanti anni, o è un genio del crimine o ha avuto almeno un complice.
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Il MALE sono quelli che impongono la propria autorità come verità assoluta e non si dispongono alla verità come autorità assoluta.