predestinato74, 21/10/2007 22.14:
questo modo di fare personalmente l'ho notato in pochi preti anziani.
in quelli più giovani si ha una "parlata" normale durante la celebrazione.
non mi sono mai posto questo problema, comunque credo che abbia a che fare con un senso di solennità che il sacerdote vuole dare alla celebrazione; tutto ciò che è sacro va usato con estremo rispetto, non tratto, per esempio, la Bibbia come gli altri libri ma come qualcosa di sacro. allo stesso modo la celebrazione liturgica è "cosa sacra" in quanto Gesù stesso è presente e unisce a sé la comunità che prega.
probabilmente qualche sacerdote per risaltare la sacralità della parola annunciata, cambia il modo di parlare. non credo sia comunque una regola. ogni sacerdote ha il suo personale modo di fare.
Credo che tu abbia centrato la questione. La Sacra Liturgia, in tutti i suoi momenti, va celebrata con la massima attenzione, solennità....sacralità. Forse l'uomo d'oggi è poco abituato a tutto ciò e trova queste cose "strane", e trova persino le celebrazioni liturgighe e i sacramentali.... "troppo lunghe" e i rituali "troppo complessi".
Shalom
[Modificato da PFrancesco 24/10/2007 18:57]
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"Fiume inesauribile della grazia, Spirito Santo, Tu che rimetti i peccati, ricevi la nostra preghiera per il mondo, per i credenti e gli increduli, come per i figli della rivolta: e conducili tutti nel regno eterno della Santa Trinità. Che sia vinto da Te l'ultimo nemico, la morte, e che il mondo, rinascendo attraverso il fuoco purificatore, canti il cantico nuovo dell'immortalità: Alleluya!"