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Matteo 6:9-13,Padre nostro...

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2007 10:49
09/09/2007 19:40
 
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Cari amici,
devo dire che su questo sito ci sono davvero tantissime informazioni accurate che in larga parte contraddicono gli insegnameti della WTS,ed è davvero un ottima fonte per chiunque cerca materiale di confronto.
Tuttavia (anche se probabilmente lo avete fatto altre volte),vorrei chiedere a chi di voi ha unpò di tempo e pazienza da spendere,di spiegarmi chiaramente a che cosa si riferisce Gesù quando insegnando il Padre nostro parla di:venga il tuo Regno,sia fatta la tua volontà come in cielo e così sulla Terra...(da Matteo 6:9,13)
Lo chiedo perchè questa preghiera(anche se stranamente non viene usata nella sala del regno,dove ci sono le adunanze)è uno dei cavalli di battaglia dei TdG per "dimostrare" che deve venire un regno qui sulla terra,ecc..Grazie a tutti
Latinboy
[Modificato da Latinboy 09/09/2007 19:41]
10/09/2007 00:47
 
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I TdG non recitano il Padre Nostro perché per loro si tratta solo di una preghiera "esemplare", per dir così.
Per ciò che riguarda il Regno di Dio, anche noi cattolici preghiamo che esso venga (del resto noi sì che siamo soliti recitare il Padre Nostro), la differenza sta tutta nel concetto che abbiamo del Regno di Dio, che è molto distante da quello che ne hanno i TdG.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

10/09/2007 02:18
 
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Ecco cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica relativamente alla seconda e alla terza domanda del Padre Nostro:


II. « Venga il tuo regno »

2816 Nel Nuovo Testamento la parola « Basileia » può essere tradotta con « regalità » (nome astratto), « regno » (nome concreto) oppure « signoria » (nome d'azione). Il regno di Dio è prima di noi. Si è avvicinato nel Verbo incarnato, viene annunciato in tutto il Vangelo, è venuto nella morte e risurrezione di Cristo. Il regno di Dio viene fin dalla santa Cena e nell'Eucaristia, esso è in mezzo a noi. Il Regno verrà nella gloria allorché Cristo lo consegnerà al Padre suo:
« È anche possibile che il regno di Dio significhi Cristo in persona, lui che invochiamo con i nostri desideri tutti i giorni, lui di cui bramiamo affrettare la venuta con la nostra attesa. Come egli è la nostra risurrezione, perché in lui risuscitiamo, così può essere il regno di Dio, perché in lui regneremo ». (76)

2817 Questa richiesta è il « Marana tha », il grido dello Spirito e della Sposa: « Vieni, Signore Gesù ».
« Anche se questa preghiera non ci avesse imposto il dovere di chiedere l'avvento del Regno, noi avremmo, con incontenibile spontaneità, lanciato questo grido, bruciati dalla fretta di andare ad abbracciare ciò che forma l'oggetto delle nostre speranze. Le anime dei martiri, sotto l'altare, invocano il Signore gridando a gran voce: "Fino a quando, Sovrano, non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?" (Ap 6,10). A loro, in realtà, dev'essere fatta giustizia, alla fine dei tempi. Signore, affretta, dunque, la venuta del tuo regno! ». (77)

2818 Nella Preghiera del Signore si tratta principalmente della venuta finale del regno di Dio con il ritorno di Cristo. (78) Questo desiderio non distoglie però la Chiesa dalla sua missione in questo mondo, anzi, la impegna maggiormente. Infatti, dopo la pentecoste, la venuta del Regno è opera dello Spirito del Signore, inviato « a perfezionare la sua opera nel mondo e compiere ogni santificazione ». (79)

2819 « Il regno di Dio [...] è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo » (Rm 14,17). Gli ultimi tempi, nei quali siamo, sono i tempi dell'effusione dello Spirito Santo. Pertanto è ingaggiato un combattimento decisivo tra « la carne » e lo Spirito: (80)
« Solo un cuore puro può dire senza trepidazione alcuna: "Venga il tuo regno". Bisogna essere stati alla scuola di Paolo per dire: "Non regni più dunque il peccato nel nostro corpo mortale" (Rm 6,12). Colui che nelle azioni, nei pensieri, nelle parole si conserva puro, può dire a Dio: "Venga il tuo regno!" ». (81)

2820 Con un discernimento secondo lo Spirito, i cristiani devono distinguere tra la crescita del regno di Dio e il progresso della cultura e della società in cui sono inseriti. Tale distinzione non è una separazione. La vocazione dell'uomo alla vita eterna non annulla ma rende più imperioso il dovere di utilizzare le energie e i mezzi ricevuti dal Creatore per servire in questo mondo la giustizia e la pace. (82)

2821 Questa domanda è assunta ed esaudita nella preghiera di Gesù, (83) presente ed efficace nell'Eucaristia; produce il suo frutto nella vita nuova secondo le beatitudini. (84)


III. « Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra »

2822 La volontà del Padre nostro è « che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità » (1 Tm 2,4). Egli « usa pazienza [...], non volendo che alcuno perisca » (2 Pt 3,9). (85) Il suo comandamento, che compendia tutti gli altri e ci manifesta la sua volontà, è che ci amiamo gli uni gli altri, come egli ci ha amato. (86)

2823 « Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto, nella sua benevolenza, aveva [...] prestabilito [...], il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose [...]. In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà » (Ef 1,9-11). Noi chiediamo con insistenza che si realizzi pienamente questo disegno di benevolenza sulla terra, come già è realizzato in cielo.

2824 È in Cristo e mediante la sua volontà umana che la volontà del Padre è stata compiuta perfettamente e una volta per tutte. Gesù, entrando in questo mondo, ha detto: « Ecco, io vengo, [...] per fare, o Dio, la tua volontà » (Eb 10,7). (87) Solo Gesù può affermare: « Io faccio sempre le cose che gli sono gradite » (Gv 8,29). Nella preghiera della sua agonia, egli acconsente totalmente alla volontà del Padre: « Non sia fatta la mia, ma la tua volontà! » (Lc 22,42). (88) Ecco perché Gesù « ha dato se stesso per i nostri peccati [...] secondo la volontà di Dio » (Gal 1,4). « È appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo » (Eb 10,10).

2825 Gesù, « pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì » (Eb 5,8); a maggior ragione, noi, creature e peccatori, diventati in lui figli di adozione. Noi chiediamo al Padre nostro di unire la nostra volontà a quella del Figlio suo per compiere la sua volontà, il suo disegno di salvezza per la vita del mondo. Noi siamo radicalmente incapaci di ciò, ma, uniti a Gesù e con la potenza del suo Santo Spirito, possiamo consegnare a lui la nostra volontà e decidere di scegliere ciò che sempre ha scelto il Figlio suo: fare ciò che piace al Padre: (89)
« Aderendo a Cristo, possiamo diventare un solo Spirito con lui e così compiere la sua volontà; in tal modo essa sarà fatta perfettamente in terra come in cielo ». (90)
« Considerate come [Gesù Cristo] ci insegni ad essere umili, mostrandoci che la nostra virtù non dipende soltanto dai nostri sforzi, ma anche dalla grazia di Dio. Egli comanda ad ogni fedele che prega, di farlo con respiro universale, cioè per tutta la terra. Egli, infatti, non dice: "Sia fatta la tua volontà" in me o in voi, "ma in terra, su tutta la terra"; e ciò perché dalla terra sia eliminato l'errore e sulla terra regni la verità, sia distrutto il vizio, rifiorisca la virtù, e la terra non sia diversa dal cielo ». (91)

2826 È mediante la preghiera che possiamo discernere la volontà di Dio (92) ed ottenere la costanza nel compierla. (93) Gesù ci insegna che si entra nel regno dei cieli non a forza di parole, ma facendo « la volontà del Padre mio che è nei cieli » (Mt 7,21).
2827 Se uno [...] fa la sua volontà, egli [Dio] lo ascolta » (Gv 9,31). (94) Tale è la potenza della preghiera della Chiesa nel nome del suo Signore, soprattutto nell'Eucaristia; essa è comunione di intercessione con la santissima Madre di Dio (95) e con tutti i santi che sono stati « graditi » al Signore per non aver voluto che la sua volontà:
« Possiamo anche, senza offendere la verità, dare alle parole: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra" questo significato: sia fatta nella Chiesa come nel Signore nostro Gesù Cristo; sia fatta nella Sposa, che a lui è stata fidanzata, come nello Sposo che ha compiuto la volontà del Padre ». (96)


(76) San Cipriano di Cartagine, De dominica Oratione, 13: CCL 3A, 97 (PL 4, 545).
(77) Tertulliano, De oratione, 5, 2-4: CCL 1, 260 (PL 1, 1261-1262).
(78) Cf Tt 2,13.
(79) Preghiera Eucaristica IV: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 413.
(80) Cf Gal 5,16-25.
(81) San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mystagogicae, 5, 13: SC 126, 162 (PG 33, 1120).
(82) Cf Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 22: AAS 58 (1966) 1042-1044; Ibid., 32: AAS: 58 (1966) 1051; Ibid., 39: AAS 58 (1966) 1057; Ibid., 45: AAS 58 (1966) 1065-1066; Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 31: AAS 68 (1976) 26-27.
(83) Cf Gv 17,17-20.
(84) Cf Mt 5,13-16; 6,24; 7,12-13.
(85) Cf Mt 18,14.
(86) Cf Gv 13,34; 1 Gv 3; 4; Lc 10,25-37.
(87) Cf Sal 40,8-9.
(88) Cf Gv 4,34; 5,30; 6,38.
(89) Cf Gv 8,29.
(90) Origene, De oratione, 26, 3: GCS 3, 361 (PG 11, 501).
(91) San Giovanni Crisostomo, In Matthaeum homilia 19, 5: PG 57, 280.
(92) Cf Rm 12,2; Ef 5,17.
(93) Cf Eb 10,36.
(94) Cf 1 Gv 5,14.
(95) Cf Lc 1,38.49.
(96) Sant'Agostino, De sermone Domini in monte, 2, 6, 24: CCL 35, 113 (PL 34, 1279).



Il Regno di Dio deve venire, ma è già qui nei cuori di coloro che si affidano a Cristo.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

10/09/2007 10:49
 
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approfitto per lasciare il link ufficiale del sito del vaticano in cui si trova il Catechismo della Chiesa Cattolica on-line:


www.vatican.va/archive/ITA0014/_INDEX.HTM






"Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro."
"Formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo."

Ezechiele



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