18/07/2007 15:56 |
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Il giorno dopo la maturità di Stefano ho cercato di chiamare mio fratello gemello per informarlo.
Ho chiamato più volte con il mio cellulare e non mi ha mai risposto.
Avevo pensato che era impegnato.
Però ho fatto un nuovo tentativo utilizzando il centralino del mio lavoro facendo solo alcuni squilli, non volendo utilizzare il telefono altrui.
Non conoscendo il numero che lo aveva chiamato, ma molto simile a quello della sala delle assemblee, ha subito richiamato.
Il collega (o il compagno) che ha risposto lo informava che non gli era stata fatta nessuna telefonata, non sapendo del fatto che io avevo utilizzato il telefono.
Gli diceva anche che il caso voleva che presso la CGIL era presente un Rosati (lui si era presentato appunto con il suo nome).
Ascoltando il contesto della conversazione ho capito che era lui e me lo sono fatto passare.
Gli ho fatto notare che solo pochi minuti prima gli avevo fatto ben 4 chiamate alle quali non avevo ricevuto risposta, ma ha negato di averle viste.
Gli ho detto di Stefano e molto freddamente mi diceva che l'ho avrebbe chiamato, cosa che ancora non ha fatto.
Gli ho fatto notare che aldilà del motivo della telefonata, potevono esserci anche altri motivi, urgenti o meno.
Poteva riguardare una richiesta di aiuto, o una necessità di salute, mio o di nostra madre 94enne.
In modo molto formale si scusava e mi salutava senza permettermi di continuare la conversazione.
Non so cosa pensare.
Ciao Gianni |
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