Per chiarire:
La risposta, era riferita sopratutto al contesto dei testimoni di Geova che perseguono LO SCOPO di essere salvati mediante le loro opere anche se non lo ammettono in realtà. Non è possibile infatti, non sentirsi in colpa, poco spirituali o additati da altri se non si esce in servizio, si frequentano tutte le adunanze e si commenta a queste ultime.. non è la coscienza (di cui parla Paolo) che li guida ma il senso di colpa che li porta a compiere tutte le opere possibili per sottrarsi a questa sensazione di non essere "giusti" davanti a Dio se non in quell'unico modo.
Come ho già detto diverse volte, a mio avviso, è lo SCOPO che fa la differenza. Riferendomi ai tdg dunque, sempre generalizzando, dicevo che pur compiendo varie opere, magari anche diverse da quelle della sola predicazione e via dicendo, non vengono svolte per fede ma per "salvarsi" dai sensi di colpa che manifestano un chiaro "schiavismo" alla legge dettata da essere umani e dunque non più alla libertà che deriva dalla fede, pur sempre alimentata con le opere.
Ho messo l'accento su questo fatto, ovvero che la salvezza è solo in Cristo Gesù e nessuna opera potrebbe sostituirsi al suo sacrificio sopratutto riguardo al discorso appena su citatoti dei tdg.
Ciao Mari,su quello che dici potrei essere d'accordo con te,anche se io non li giudico,perchè potrebbero essere anche in buona fede.Infatti io non sono dentro di loro e conoscere se quello che fanno lo fanno perchè si devono salvare o perchè sentono in loro che devono far conoscere Dio agli altri(che a loro modo di pensare è "la verità").Ora però scusami,madevo prepararmi per andare a lavoro,e riprenderò il discorso penso questa sera ,perchè sono tutto il giorno impegnato.Vi sqluto in Cristo Gesù.Ciao da Filippo65.