filippo65, 27/03/2008 22.35:
Ciao Mari,credo che la risposta te la sia data tu stessa,quando citi la lettera ai Romani.Infatti quando io chiedo cosa sarà a salvarci,la grazia,o la fede?Mi dici:veramente si!
Per chiarire:
La risposta, era riferita sopratutto al contesto dei testimoni di Geova che perseguono LO SCOPO di essere salvati mediante le loro opere anche se non lo ammettono in realtà. Non è possibile infatti, non sentirsi in colpa, poco spirituali o additati da altri se non si esce in servizio, si frequentano tutte le adunanze e si commenta a queste ultime.. non è la coscienza (di cui parla Paolo) che li guida ma il senso di colpa che li porta a compiere tutte le opere possibili per sottrarsi a questa sensazione di non essere "giusti" davanti a Dio se non in quell'unico modo.
Come ho già detto diverse volte, a mio avviso, è lo SCOPO che fa la differenza. Riferendomi ai tdg dunque, sempre generalizzando, dicevo che pur compiendo varie opere, magari anche diverse da quelle della sola predicazione e via dicendo, non vengono svolte per fede ma per "salvarsi" dai sensi di colpa che manifestano un chiaro "schiavismo" alla legge dettata da essere umani e dunque non più alla libertà che deriva dalla fede, pur sempre alimentata con le opere.
Ho messo l'accento su questo fatto, ovvero che la salvezza è solo in Cristo Gesù e nessuna opera potrebbe sostituirsi al suo sacrificio sopratutto riguardo al discorso appena su citatoti dei tdg.
Comunque, dopo aver elencato le diverse opere che sono soliti assolvere i tdg (predicazione, studio delle pubblicazioni..), chiedi:
"Ma sarà forse la nostra fede che ci salverà?Sarà forse la grazia messaci a disposizione da Dio a salvarci?"
Aggiungendo poco dopo che in realtà nel momento del giudizio non ci verrà chiesto quanto abbiamo studiato o predicato (alla maniera dei tdg) bensì se abbiamo sfamato il prossimo e così via .. e questo mi è sembrato un controsenso dato che Paolo dice che IN OGNI CASO saremo salvati per grazia di Dio e solo quelli sotto la legge saranno giudicati secondo la legge, che prevede appunto tutte le opere che andavi correttamente esponendo. Che si tratti di predicazione svolta in buona fede o dello sfamare un affamato (che personalmente ritengo molto più legittimo) si parla in entrambi i casi di OPERE per questo ritengo che Dio non ne chiederà conto.. (che Dio abbia pietà di me se dico sciocchezze...
).
Non che le due cose non possano essere "proporzionali" (la grazia e le opere), anche se questo termine mi sembra più adatto ad un analisi scientifica della questione che non ha nulla a che vedere con l'argomento, che è l'amore. Ovviamente vada sè che una fede senza opere non è fede poichè è naturale che un Cristiano abbia premura del suo prossimo, ma lo scopo ultimo di queste devono essere in tal caso fine a se stesse, gratuite e genuine appunto.
Io credo che ci siamo capiti .. o è solo una sensazione? Alla fine dei conti probabilmente diciamo la stessa cosa, perdonami se non è così, è solo un mio parere.Ma se non fosse così.......
.......
Chiaramente scherzo caro Filippo ..
Mari
[Modificato da Maribella77 27/03/2008 23:32]
Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi