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Del Giuramento

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2008 15:25
23/01/2007 22:39
 
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Altra curiosità. [SM=g27822]

E' notorio che per l'assunzione della gran parte dei pubblici uffici è necessario prestare il giuramento di fedeltà alle leggi della Repubblica.

Ciò vale per la quasi totalità dei pubblici dipendenti: dall'impiegato comunale al magistrato.

In passato si usava anche per i docenti. Ora credo sia stato abolito per questa categoria.

In un caso del genere come verrebbe "consigliato" ad agire un tdg zelante ed esemplare, stante che il fatto stesso di servire lo Stato Italiano costituirebbe una palese infrazione del principio di neutralità biblica?

saluti

Michele
"Conosco la metà di voi soltanto a metà; e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate". (Bilbo Baggins)


23/01/2007 23:27
 
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Carissimo,
Per i TdG “servire lo Stato Italiano” non costituisce una violazione della loro dottrina.

La violazione di neutralità si attua quando si viola Isaia 2:4 ““Essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”.(TNM).

Il TdG che venisse a far parte di un organismo statale come l’Esercito, o in ultima analisi del Ministero della Difesa, anche non dovesse usare armi avrebbe violato il principio di nazione contro nazione. Quindi il problema non è solo l’uso di armi, ma far parte di un organismo che, sia pure potenzialmente, ha il compito di fare e/o organizzare guerre fra nazioni.

Il pubblico ufficiale (civile) che detiene un arma, anche la dovesse usare per motivi di ordine pubblico non viene meno alla sua “neutralità”, non sono implicate altre nazioni. Sarà comunque considerato poco esemplare in congregazione con conseguenze per privilegi speciali, ecc.

Riguardo al giuramento necessario per poter accedere a pubblici uffici, che non siano quelli sopra menzionati. Non mi risulta ci siano problemi. Si giura qualcosa che dovrebbe già far parte della condotta del buon TdG. Molti TdG lavorano in Istituzioni statali: Ferrovie, Poste, Ministeri, ecc.

Un “burocratico” [SM=g27823] saluto
Matisse

La verita' non danneggia mai una giusta causa. M. K. GANDHI
23/01/2007 23:44
 
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Ciao Matisse! [SM=g27822]

Mi fa piacere constatare come almeno in questo ci sia un po' di ragionevolezza. [SM=g27822]

Strano però che non si obietti nulla sulla pratica del giuramento in sè che, se ben ricordo, è pratica aborrita.

ciao [SM=g27822]

Michele
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23/01/2007 23:54
 
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Re:

Nel caso del medico tdg e giuramento di Ippocrate.

Vitale

La giustizia di ogni luogo é l'ingiustizia di ogni luogo.
Martin Luther King
24/01/2007 08:40
 
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Re:


Scritto da: Elrond di Gran Burrone 23/01/2007 22.39
Altra curiosità. [SM=g27822]

E' notorio che per l'assunzione della gran parte dei pubblici uffici è necessario prestare il giuramento di fedeltà alle leggi della Repubblica.

Ciò vale per la quasi totalità dei pubblici dipendenti: dall'impiegato comunale al magistrato.

In passato si usava anche per i docenti. Ora credo sia stato abolito per questa categoria.

In un caso del genere come verrebbe "consigliato" ad agire un tdg zelante ed esemplare, stante che il fatto stesso di servire lo Stato Italiano costituirebbe una palese infrazione del principio di neutralità biblica?

saluti

Michele





Il discorso di fare la "promessa" ed il "giuramento" solenne nel rispettare e far rispettare le leggi della Repubblica, in TUTTI i comparti della P.A. (Pubblica Amministrazione), è stato omesso fisicamente fin dal lontano 1998.

Oramai, solo alcuni settori ed a discrezione dei vari Capi, vengono fatte queste promesse e giuramenti.

25/01/2007 13:46
 
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Grazie Carissimo... [SM=g27822]

...immaginavo che non si usasse più in svariati settori, ma non conoscevo il provvedimento del 1998. [SM=g27822]

Grazie dell'utilissima precisazione. [SM=g27823]

Michele
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25/01/2007 13:54
 
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Re: Re:

Scritto da: Vitale 23/01/2007 23.54

Nel caso del medico tdg e giuramento di Ippocrate.

Vitale




Al giuramento d'Ippocrate di "pagano" resta solo il nome.

Ecco il testo classico:


Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto. Terrò chi mi ha insegnato quest' arte in conto di genitore e dividerò con Lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con Lui, e considerò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro quest'arte se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico e nessun altro. Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un' iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto. Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi. Tutto ciò ch'io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori della della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev'essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell' arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.



(da notare, per mera curiosità storica, la netta presa di posizione su questioni oggi alacremente dibattute come l'eutanasia e l'aborto)

Ed ecco il testo moderno:


Consapevole dell' importanza e della solennità dell' atto che compio e dell' impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell' uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell' esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione. Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d' urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell'Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell' esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; di astenermi dall' "accanimento" diagnostico e terapeutico.



Quello che, al limite, potrebbe lasciare perplessi è la possibilità per un tdg di "giurare" (pratica detestata da Dio per la dottrina geovista, se ho ben capito) senza contravvenire alla propria morale.

saluti

Michele




[Modificato da Elrond di Gran Burrone 25/01/2007 13.55]

"Conosco la metà di voi soltanto a metà; e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate". (Bilbo Baggins)


18/05/2008 12:15
 
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Re: Re: Re:
Elrond di Gran Burrone, 25/01/2007 13.54:



Al giuramento d'Ippocrate di "pagano" resta solo il nome.

Ecco il testo classico:


Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto. Terrò chi mi ha insegnato quest' arte in conto di genitore e dividerò con Lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con Lui, e considerò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro quest'arte se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico e nessun altro. Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un' iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto. Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi. Tutto ciò ch'io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori della della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev'essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell' arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.



(da notare, per mera curiosità storica, la netta presa di posizione su questioni oggi alacremente dibattute come l'eutanasia e l'aborto)

Ed ecco il testo moderno:


Consapevole dell' importanza e della solennità dell' atto che compio e dell' impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell' uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell' esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione. Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d' urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell'Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell' esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; di astenermi dall' "accanimento" diagnostico e terapeutico.



Quello che, al limite, potrebbe lasciare perplessi è la possibilità per un tdg di "giurare" (pratica detestata da Dio per la dottrina geovista, se ho ben capito) senza contravvenire alla propria morale.

saluti

Michele




[Modificato da Elrond di Gran Burrone 25/01/2007 13.55]




OBBLIGO A VIOLARE IL SEGRETO PROFESSIONALE NEL "SUPERIORE" INTERESSE DELL'ORGANIZZAZIONE.

Tra i Testimoni di Geova l'istituzionalizzazione della violazione del segreto professionale ha raggiunto un livello tale che dagli Stati Uniti i pochissimi terapeuti di fede geovista, fanno redigere ai propri pazienti correligionari una dichiarazione liberatoria prima di iniziare la terapia, con la quale si autorizza preventivamente la violazione del segreto professionale. Infatti, se durante la cura, il paziente dovesse rivelare al terapeuta di aver commesso azioni vietate dal "codice geovista" e tenute segrete fino a quel momento, lo specialista sarebbe autorizzato - in base alla dichiarazione sottoscritta in precedenza - a rivelare ai responsabili della comunità geovista, cui appartiene il paziente, le trasgressioni rivelate in corso di terapia. Per giunta, se a seguito di tale delazione del consulente, il paziente fosse espulso dall'organizzazione, con la citata dichiarazione, le parti (il terapeuta ed il paziente) s'impegnano a troncare la terapia in atto. (Cfr. Torre di Guarda 1/9/87 p. 15 e 15/7/94; Ks. 1991 p. 97).

E come la mettiamo con il giuramento di fedeltà alle leggi della Repubblica?

[SM=x570868]

Ciao. Ilnonnosa

18/05/2008 15:25
 
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Re: Re: Re: Re:
ilnonnosa, 18/05/2008 12.15:



OBBLIGO A VIOLARE IL SEGRETO PROFESSIONALE NEL "SUPERIORE" INTERESSE DELL'ORGANIZZAZIONE.

Tra i Testimoni di Geova l'istituzionalizzazione della violazione del segreto professionale ha raggiunto un livello tale che dagli Stati Uniti i pochissimi terapeuti di fede geovista, fanno redigere ai propri pazienti correligionari una dichiarazione liberatoria prima di iniziare la terapia, con la quale si autorizza preventivamente la violazione del segreto professionale. Infatti, se durante la cura, il paziente dovesse rivelare al terapeuta di aver commesso azioni vietate dal "codice geovista" e tenute segrete fino a quel momento, lo specialista sarebbe autorizzato - in base alla dichiarazione sottoscritta in precedenza - a rivelare ai responsabili della comunità geovista, cui appartiene il paziente, le trasgressioni rivelate in corso di terapia. Per giunta, se a seguito di tale delazione del consulente, il paziente fosse espulso dall'organizzazione, con la citata dichiarazione, le parti (il terapeuta ed il paziente) s'impegnano a troncare la terapia in atto. (Cfr. Torre di Guarda 1/9/87 p. 15 e 15/7/94; Ks. 1991 p. 97).

E come la mettiamo con il giuramento di fedeltà alle leggi della Repubblica?

[SM=x570868]

Ciao. Ilnonnosa





DICHIARAZIONE LIBERATORIA

Sono a conoscenza del fatto che in quanto Testimone di Geova o socio accettato dai testimoni di Geova, il terapeuta dovrà mantenere la massima segretezza durante le consulenze. Questo vale per ogni tipo di questione, tranne per quelle che se rivelate richiedeebbero una azione giudiziaria da parte del consiglio degli anziani del paziente. Se il terapeuta dovesse essere messo a conoscenza di una violazione grave, entrambi il terapeuta e paziente, sono consapevoli del fatto che il terapeuta farà pressioni sul paziente e gli concederà un periodo di tempo ragionevole (due settimane) per mettere il consiglio degli anziani a conoscenza tale violazione.

Se durante questo periodo di tempo il paziente non si confiderà con gli anziani, il terapeuta verrà prosciolto dal segreto professionale per poter mettere il consiglio degli anziani al corrente della violazione.

Comprendo ciò che è stato sopracitato e sollevo il terapeuta Dr. ............, di prendere i provvedimenti sopraindicati se si dovesse presentare una simile situazione.

Sono inoltre a conoscenza del fatto che se durante la procedura terapeutica perderò lo status di membro, ................, in conformità con la Bibbia e la mia conoscenza in quanto Testimone di Geova (e sottomettendomi al Consiglio Giuridico degli Anziani) questo porrà fine alla nostra associazione. Comunque a causa di obblighi morali e professionali verrò indirizzato/a ad un terapeuta competente che verrà messo a conoscenza della situazione.

Nome (in stampatello)____________________

Firma____________________________________ Data_________________

Congregazione____________________________

Testimone________________________________

[SM=g1543902] Ilnonnosa
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