Proverò a raccontarvi di questo “incontro” con Gesù Cristo avvenuto 20 anni fa circa.
Ciò che racconterò è frutto della mia esperienza personale, quindi nessun indottrinamento
imposto ma solo scelta libera e consapevole.
Cerchero’ di non dilungarmi anche perché certe cose sono difficili da spiegare con la scrittura, poi non sempre ricordo tutti gli eventi in modo cronologico in quanto è passato parecchio tempo, quindi scusatemi, anche per eventuali errori nell’espormi.
Bene, iniziamo:
avevo 22 anni più o meno, ed ero arrivato alla frutta, cioè ero stanco del mondo, stanco degli amici,
litigavo coi miei familiari, triste, mi dicevo, il mondo va allo sfascio, ognuno cerca di fregare il prossimo come meglio può, che senso ha la vita, se Dio c’è perché permette questo e quello; religioni di qua e di la che non fanno altro che confondere le idee; un giorno incontrai un prete e gliene dissi di tutti i colori talmente ce l’avevo con la Chiesa Cattolica! Stavo perdendo l’interesse per tutto ciò che mi stava attorno. Nonostante avevo avuto una vita “movimentata” e tutto sommato piacevole, c’era qualcosa che mi mancava. Perché questa insoddisfazione della vita? A volte ci pensavo meglio ed era come un sentirsi vuoto dentro. Così insoddisfatto di tutto e di tutti iniziai a chiudermi in me stesso e a non uscire più da casa (la depressione stava iniziando a fare effetto). Ansia, insonnia, tremori improvvisi e incontrollati, panico all’aperto, paura della morte. Cavolo mi chiedevo, ma come mi sono ridotto…?! Questa storia durò per parecchio tempo, non ricordo quanto, parecchi mesi comunque, se non qualche anno o più. I sintomi della depressione si fecero sempre più frequenti e intensi e un giorno iniziai a pensare pure al suicidio. Quando arrivai all’osso iniziai a cercare Dio e a chiedergli dove fosse veramente, tutte le religioni non facevano che confondermi le idee. Gli dissi che ero disposto a qualsiasi cosa purchè mi liberasse da quella situazione infernale, ma non ebbi subito risposta, ne passò di tempo. Un giorno mi telefonò un vecchi amico dicendomi che dato che lui doveva uscire con la sua ragazza, e c’era pure la cugina che era libera, se volevo unirmi a loro per uscire. Io accettai non so perché, ma comunque mi dicevo una donna libera se ci sta non me la faccio scappare. Bene, stetti insieme a lei per un paio di mesi. Poi un giorno mi disse che frequentava un gruppo di preghiera in un convento di carmelitani scalzi. Perché non vieni qualche volta mi chiese? E io gli risposi con disinteresse: vabbè vedrò se posso. Nel frattempo ero sempre più depresso, neanche una donna riusciva a tirarmi su.
Un giorno andai a trovarla in quella chiesa di cui lei mi aveva parlato. Per lei fu una sorpresa, per me un modo per far passare le ore dato che non avevo nulla da fare (tanto lei non mi interessava più di tanto). Dopo ci fu la celebrazione della S. Messa e io rimasi, almeno avrei ingannato il tempo. Ricordo un particolare di quella messa: la lettura del vangelo sulla parabola del figliol prodigo nel quale mi rispecchiai pienamente; ero li dopo tanti anni, che tornavo alla casa del Padre? Col tempo capii che ero io quel figlio. Ma andiamo avanti. Durante la celebrazione dell’Eucaristia dissi fra me e me: “se lui c’è mi aiuterà”, e andai a fare la comunione nonostante sapevo che non essendomi confessato da parecchi anni commettevo un sacrilegio secondo gli insegnamenti della Chiesa Cattolica. Con ciò non voglio dire di non confessarsi, ma semplicemente che i piani di Dio spesso sono diversi dai nostri e che lui agisce come ritiene opportuno. Dopo uscii col gruppo di giovani che facevano parte di quella chiesa, mi accodai a loro tanto per. Stranamente durante la serata mentre ero fuori col gruppo, iniziai ad avvertire qualcosa di strano, non so cosa, fatto sta che quel “qualcosa di strano” se così si puo chiamare lo percepii tutto il tempo fino a quando giunsi a casa e andai a letto. Non ricordo di essermi addormentato, me ne accorsi l’indomani quando capii che avevo dormito profondamente. Rimasi perplesso che di colpo avessi dormito così pienamente dato che ero KO coi nervi. Poi spinto da quella sensazione “strana” della sera prima, andai nella stessa chiesa il lunedì, incontrai uno dei padri che quel Sabato mi aveva chiesto di venirlo a trovare (quella sera capii che lui voleva che mi confessassi). Padre XXXX, un sacerdote carmelitano, un omone alto e robusto coi capelli bianchi come neve nativo di Belluno, sempre pronto a perdonare anche i peccati più gravi). Mi chiese vuoi confessarti? Io accettai, non so perché, ma accettai. Man mano che mi confessavo iniziai a piangere a dirotto, e più mi rendevo conto che stavo piangendo e avrei voluto non farlo, più una forza bellissima mi spingeva a farlo. Quella “sensazione strana” di prima che avvertivo, adesso stava cambiando in pace e gioia profonda interiore indicibile. La mia ex ragazza (ormai ci eravamo lasciati) mi aveva dato una bibbia dicendomi di dargli un occhiata se potevo e non aggiunse altro. Rincasato a casa dopo aver letto un passo del Vangelo in cui Gesù dice: “se uno mi ama anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Dissi fra me: voglio mettere in pratica ciò che dice il vangelo. Non pensai se fossi sulla strada giusta o sbagliata, ma quella pace interiore mi spingeva in maniera dolce ma nel frattempo decisa a farmi iniziare. Così iniziai a riconciliarmi con persone coi quali avevo litigato in passato, restituii prestiti, iniziai a rendermi utile in famiglia che so, lavando i piatti, ecc., e poi perdonare, perdonare tutti.insomma iniziai a mettere in pratica ciò che il Vangelo e la Chiesa dicono. Nel frattempo quella pace e gioia profonda aumentava a dismisura. Non potevo farci niente. Ero consapevole e sorpreso di ciò che mi stava accadendo, ma non riuscivo a dire di no a quel “qualcosa” che stava risanando il mio essere. Dio stava lavorando dentro di me proprio a causa del mio consenso e non me ne rendevo conto.
La sera iniziai a leggere la bibbia che la mia ex ragazza mi aveva prestato. Recitai la preghiera del S. rosario per la prima volta ( che quel monaco mi aveva consigliato), (allora non sapevo che ci fosse questa preghiera) tanto che per sbaglio recitai tutti e 15 misteri anziché 5, cioè 150 Ave Maria
più i Padre Nostro e Gloria che ci sono in mezzo invece di 50!!! Dormii profondamente ogni sera. Iniziai a ad andare a messa tutti i giorni e a pregare. Ricordo che la sera quando pregavo a casa, la stanchezza spariva, e più pregavo più avevo desiderio di pregare. Tutto ciò era come un alimentare e la preghiera, e l’andare a messa, fare del bene, e il desiderio di cambiare la mia vita secondo il Vangelo. Ricordo che quando ero per strada osservando la gente non riuscivo a fare distinzione alcuna, per me erano tutti uguali, non riuscivo a fare distinzione di ceto sociale ma erano semplicemente uguali, ne ricco, ne povero, ne bello ne brutto. Li guardavo diversamente! Che mi sta succedendo mi domandavo, ma appena ci pensavo quella forza interiore quasi zittiva questo pensiero. Mi sentivo come guidato da qualcosa che mi spingeva con forza ma con infinita calma e soavità a praticare del bene. Non potevo resistergli, anzi se prendevo consapevolezza di ciò scoppiavo a piangere e cominciavo a pregare e ringraziare Dio. Gli chiedevo, perché proprio io?
La notte dormivo profondamente e l’indomani mi sentivo come una pila che va a ricaricarsi.
I sintomi del panico, della depressione, ansia,tremori, spariti di colpo! Paura della morte non ne esisteva! Iniziai frequentare il gruppo di preghiera, a farmi una cultura su ciò che era la Chiesa , la preghiera, ecc. Non mi posi la domanda se la strada che avevo intrapreso fosse sbagliata ma ero certo che fosse quella giusta! Ero certo di aver incontrato Dio. Quel vuoto che avevo avuto da tempo, adesso era colmo. Tutto ciò che mi stava attorno era chiaro ora, vedevo le cose in maniera diversa, e tutto aveva un significato. Poi dopo un anno circa di “beatitudine”, iniziò il periodo di crescita. Dio prima si era fatto conoscere, mi aveva guidato per mano, ma poi, come nella vita reale dei bimbi, quando iniziano a camminare devono proseguire da soli per crescere, così Lui iniziò a farmi camminare da solo (o quasi perché non ci lascia mai soli). Tutto iniziò ad affievolirsi, la gioia il desiderio di pregare, la frequenza giornaliera della S. Messa; in comunità mi dissero che prima o dopo sarebbe accaduto. Sperimentai l’aridità della preghiera, il dubbio, le tentazioni, le mie cadute divennero sempre più frequenti e anche il confessarmi divenne frequente. Cavolo mi sentivo come a uno che dopo aver preso una discesa in un fiume senza bisogno di remare, adesso stavo pigliando una bella salita forte e dovevo darmi da fare. Però tutto avveniva gradatamente, non di colpo. Come se mi desse il tempo di “pigliare i remi e remare”. Iniziai a prendere consapevolezza che non ero stato io ad aver causato tutte quelle belle cose. Iniziai a vedere gli altri non con occhi critici. Io che ero debole comprendevo adesso cosa vuol dire camminare solo con la fede. Dovevo iniziare a corrispondere alla fedeltà di Dio. Come se mi avesse detto: ecco io mi manifesto a te perché mi hai cercato con tutto il cuore, vuoi seguirmi adesso? Stava iniziando il cammino di fede vera. Il primo passo biblico che lessi, il Signore mi diceva:
1Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
prepàrati alla tentazione.
2Abbi un cuore retto e sii costante,
non ti smarrire nel tempo della seduzione.
3Sta' unito a lui senza separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
4Accetta quanto ti capita,
sii paziente nelle vicende dolorose,
5perché con il fuoco si prova l'oro,
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Ma Dio non si allontana del tutto. I periodi di gioia e pace ci sono sempre, e anche il fervore della preghiera. Egli scende attraverso lo Spirito Santo e tutt’un tratto ti accorgi che è presente in te con discrezione e amore. Spesso risponde attraverso la bibbia ( a me è successo un sacco di volte nonostante non ci credessi), oppure attraverso gli eventi; sta a noi metterci in ascolto, cosa non difficile ma neanche facile in quanto dobbiamo metterci in “sintonia” con Lui. Tutto ciò porta a un cammino di crescita verso la santità con cadute e rialzate che dura tutta la vita. Una lotta tra il bene e il male. Ho avuto dei momenti di prova in passato nel quale la mia fede è venuta meno e mi sono allontanato. Ma Lui continua a chiamarmi. Una chiamata a cui non so dire di no.
Ed eccomi a dirgli nuovamente di si, per una chiamata ad amarLo. Questo è ciò che la Chiesa continua a fare anche se c’è della zizzania in mezzo Non mi importa se chi si dice praticante poi nella vita non lo è, io cerco di fare del mio meglio e prego anche per chi non crede.
Non mi sento migliore degli altri per questa esperienza, semmai scopro i miei limiti e peccati che senza Dio non supererei.
Chi non crede, chi crede, chi dice che la Chiesa Cattolica sbaglia, ma non si arriverà a conclusione coi ragionamenti umani se il nostro cuore non è aperto. Io stesso a volte rifletto su questa esperienza. Come spiegarla a me stesso? Eppure l’ho vissuta in prima persona. Adesso cammino per fede, di quell’esperienza, e di tante altre che sperimento nel cammino che ho iniziato.
Un grazie di cuore a quella mia amica di cui non faccio nome per la privacy,
a tutti i fratelli in Cristo che continuano a pregare per le conversioni,
alla Chiesa che sempre accoglie i suoi figli, ai sacerdoti che operano con amore,
e per ultimo ma non perché inferiore ma perché voglio chiudere questa frase col suo ricordo che mi accompagna sempre, cioè a Dio, che mi ha fatto conoscere il suo volto che è Amore.
Donami Signore la perseveranza di amarti sempre e amandoti, di amarti nei fratelli.
Grazie.
maco42
"Deus Caritas Est"
"Deus Caritas Est"