Avviso per i nuovi utenti

Per essere ammessi in questo forum è obbligatorio  
compilare il modulo di presentazione.

Cliccare qui

ATTENZIONE:
il forum è stato messo in modalità di sola lettura.
Le discussioni proseguono nel nuovo forum:
Nuovo Forum
Per partecipare alle discussioni nel nuovo forum bisogna iscriversi:
Cliccare qui
Come valeva per questo forum, anche nel nuovo forum non sono ammessi utenti anonimi, per cui i nuovi iscritti dovranno inviare la loro presentazione se vorranno partecipare.
Il forum si trova su una piattaforma indipendente da FFZ per cui anche chi è già iscritto a questo forum dovrà fare una nuova registrazione per poter scrivere nel nuovo forum.
Per registrarsi nel nuovo forum clicccare qui

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Geovismo e Depressione

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2006 23:25
09/12/2006 07:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Ciao,
sull'argomento ti consiglio di leggere "i testimoni di Geova e la salute mentale" di Bergman (se mi scrivi in privato posso fartene avere una copia)

Ti incollo la prefazione a cura dello psicologo Maurizio Antonello:

Ma uno dei problemi più assillanti per i Testimoni, tanto da essere quasi una loro caratteristica peculiare, è la depressione. A dispetto dell’immagine di sé che propongono all’esterno, essi sono tutt’altro che un «popolo felice». Da qualche anno, con preoccupante frequenza, le riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi! trattano da par loro questo problema, indirettamente confermando che esso esiste ed è ben grave.
Ovviamente le cause possono essere molteplici, legate alla struttura di personalità del singolo, alla sua storia personale, all’ambiente ove vive o alle condizioni contingenti in cui si è venuto a trovare in un particolare periodo. Occorre dire però che l’ideologia geovista non è certamente la più adatta a rinforzare l’autostima né ad incentivare il pieno sviluppo delle potenzialità del soggetto; tantomeno lo gratifica quando esprime abilità o interessi non legati direttamente al lavoro secolare e, soprattutto, a quello dell’Organizzazione (es.:sport, hobbies...).
Tutto ciò comporta la formazione della tipica personalità compressa, frustrata, svilita, avente sempre presenti le proprie incapacità e difetti, mai appagata né dall’adesione al gruppo né dalle attività previste in esso, per quanto siano svolte con zelo. Subentra quindi la depressione che, secondo la lezione freudiana, è la forma più grande di auto aggressività.
Abbiamo riscontrato comunque che solo in specialissimi casi l’adesione al credo dei Testimoni di Geova svolge un’azione positiva sulla famiglia, soprattutto su nuclei emarginati o cresciuti in ambienti sub-culturali e marginali.
Riguardo poi ai singoli, un’Organizzazione dove tutto è previsto, nulla è lasciato al caso o all’iniziativa individuale e che è caratterizzata da regole rigide ed onnicomprensive come quella dei Testimoni, è certamente d’aiuto a soggetti che non sono riusciti ad interiorizzare completamente norme e regole sociali e di comportamento, e che pertanto hanno bisogno di qualcuno o di qualcosa che ricordi loro ciò che è giusto (o non giusto) fare.
Un ulteriore aspetto meritevole di attento studio riguarda la triste condizione psicologica relativa ai dissociati e disassociati. Per coloro che volontariamente se ne vanno, quasi sempre a seguito di un sofferto percorso interiore, il distacco definitivo dall’Organizzazione è doloroso ma non traumatico. Spesso, se il motivo dell’abbandono è di carattere dottrinale, si sono presi tutto il tempo necessario per fare appropriate ricerche ed approfondimenti, maturando e meglio motivando il proprio diverso convincimento. Un po’ diversa è la situazione di chi lascia per aver subito un’ingiustizia o per aver rilevato contrasti tra l’insegnamento biblico e la prassi della Società. La decisione è più immediata, ma in alcuni casi è il risultato di una insopportabile saturazione verso il gruppo e le sue regole.
Decisamente traumatiche invece sono le conseguenze della disassociazione. Il soggetto è ancora psicologicamente dentro il gruppo, ritiene ancora. di farne parte e ne condivide il pensiero e le regole in esso vigenti: l’allontanamento comporta una lacerazione della sua persona, buona parte del la quale è rimasta accanto all’oggetto amato, la Società.
12
Uguale, comunque, è il trattamento riservato sia ai dissociati sia ai disassociati: totale isolamento da parte di ogni adepto, soprattutto se familiare. Riteniamo che molti dei «cadaveri nell’armadio» della Società consistano proprio nei suicidi o nei tentati suicidi, come pure di gente «che ha perduto il bene dell’intelletto», a seguito dell’atteggiamento di totale
chiusura tenuto dai familiari dopo la loro dissociazione o disassociazione.
Riteniamo che l’altra faccia dell’universo geovista possa essere ben illuminata dal presente libro.
DR. MAURIZIO ANTONELLO - psicologo
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:25. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com