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Altro Libro spazzatura?

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2008 10:38
12/10/2006 19:58
 
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Copio/incollo, con il permesso dell'autore, un'interessante lettera scritta alla "casa editrice" Azzurra7, specializzata nella pubblicazioni di libri apologetici sui TdG o in sintonia con le loro dottrine.

Questa lettera è rimasta senza risposta.
-----------------------------

19 agosto 2006
Spett. Casa Editrice Azzurra

p.c. Egregio Dott.
Mimmo Cellammare

p.c. Spett.li Editori
Watch Tower Society
Via della Buffalotta 1281
00100 Roma


Mi congratulo della nuova veste assunta dal vostro sito, e in continuo rinnovamento.
Sono sicuro che avrete la bontà di accettare alcune mie critiche derivanti dalla consultazione di alcune sue pagine. E’ vero che tali osservazioni riguardano pagine che apparivano mesi fa e che oggi non ci sono più, ma sono certo che conservano la loro validità perché lo spirito che anima la vostra attività, scorrendo le opere che presentate, permane lo stesso.

Su molte pagine si leggeva più volte quanto segue:

“Queste ricerche a differenza del parere di un singolo, essendo fatte a 360° contengono la maggioranza delle informazioni presenti nel panorama mondiale sul soggetto rendendole autorevoli”.

Ho letto i titoli e la presentazione di alcuni lavori e ho ravvisato che, a mio parere, l’angolo con cui vengono trattati i vari argomenti non è affatto a 360°.
Si evidenzia in modo chiaro un giudizio completamente negativo, ad esempio, sulla Cristianità in genere, e in particolare, sulla Chiesa Cattolica.
Di conseguenza le tesi, almeno nelle pagine presentate dal sito, sono accompagnate o da numerosi rimandi a opere e scrittori che hanno tutti la stessa lunghezza d’onda o può accadere di imbattersi in alcuni autori dei quali vengono riportati solo le citazioni che avvalorano le tesi del libro, tralasciando, degli stessi autori, i pareri che invece risultano contrari verso alcune posizioni sostenute dalla vostra Casa Editrice.

Prendo, come esempio, il primo lavoro con cui si apre nel vostro sito la sezione “LIBRI”:

"Al di là dei mulini a vento - Crimini compiuti in nome di Dio"
di Mimmo Cellammare.


L’opera si presenta come un dossier su 1600 anni di storia della Chiesa cristiana.

Avrei però qualcosa da far osservare su alcune fonti che vengono citate che, sempre a mio parere, non sono molto autorevoli e quindi svigoriscono il valore dei documenti.

Su questo punto alcune brevi considerazioni.
Premetto intanto che “chi vuole offrire un serio lavoro di storia, lasciando al lettore di tirare le sue conclusioni, deve prima di tutto accostarsi allo studio della storia con animo sereno e guardingo, libero da pregiudizi, senza alcun altro scopo che non sia quello di conoscere in quali maniere l'uomo, attraverso il travaglio lento e faticoso compiuto nel lungo, svolgersi dei secoli, abbia attuato se stesso nelle varie vicende” (Giovanni Giovannini , già Ordinario di Filosofia e di Storia, Semplice compendio di Storia, Ed. Remo Sandron, per studenti)

Vengo alle osservazioni.
Il libro da pagina 494 vuole dimostrare le contraddizioni vissute dal pontificato di Giovanni Paolo II°, riportando il prospetto 151.
Titolo: “Le eresie di Giovanni Paolo II°”.

1. Oltre al disordine con cui sono disposte le varie eresie, appare solare dalle sigle che chi ha steso l’elenco non conosce a sua volta il valore delle fonti indicate. Mette infatti sullo stesso piano di importanza e quindi di valore dottrinale i pensieri espressi dai Papi ovunque si rinvengono.
Tutti sanno che una “Enciclica” è diversa da una “Esortazione”, una “Lettera Apostolica” da un “Commento”, un “Motu proprio” e un “Decreto” da un articolo dell’Osservatore Romano. Si aggiunga il fatto poi che libri come “Porta dell’Inferno” di Suor Catherine Clarke, “Pietro mi ami tu?” di Abbè Daniel Le Roux, “Il Papa va in America” vengono presentati anch’essi come testimonianze autorevoli delle affermazioni dei Papi.

2. Nelle 101 eresie, leggo fra l’altro:

- Eresia 13:

- Gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori nella fede.CH:99, 1994.
- Gli ebrei rigettano la Fede di Gesù Cristo.Gregorio I, ETC

Le due affermazioni sono presentate come antitetiche fra loro. Invece vogliono e sono la descrizione dello sviluppo storico-dottrinale del Cristianesimo nei confronti dell’Ebraismo.
Forse che Paolo la pensava diversamente nella Lettera ai Romani nel capitolo 11?

- Eresia 32:

Può Clemente I nella sua Lettera ai Corinzi aver scritto che “I protestanti sono nemici nostri e della Chiesa”?
Siamo solo nel 96 E. V.!!!

3. Invito poi qualche responsabile della Casa Editrice a prendere visione in toto del sito norvegese di Alfred Olsen ( holywar.org/ ) da cui è stato ricavato l’elenco delle eresie.
Il sito, a detta dell’autore stesso, è stato denunciato perfino da alcuni famosi quotidiani italiani.
“La Repubblica”, ad esempio, definito nel sito “noto giornale "sinistro" e menzognero, neanche buono per incartarci il pesce del mercato”, ha scritto al riguardo: “Il delirio antisemita trova il suo spazio anche sull'Internet italiano. Un sito, registrato da tale …………., intestato al Movimento di resistenza popolare - Alternativa cristiana, sezione italiana del norvegese Folkets Motstandsbevegelse - Der kristne alternative, sciorina sulla Rete tutto il peggio del peggio del tradizionalismo cattolico, e non pago di pubblicare tutto il repertorio del razzismo antiebraico, mette in rete i cognomi di 9 mila 800 famiglie ebree italiane”

E’ ragionevole allora avvalorare le proprie tesi ricorrendo proprio a quell’area del “mare informatico (di internet)”, che accelera il degrado umano della società (terrorismo, illegalità, pedofilia, droga, immoralità, demonismo, ipocrisia religiosa, vizi dannosi, ecc)”? Le si può definire: “Fonti imparziali che non possono essere sottovalutate”?

Un’altra considerazione sulla finalità dell’opera.
Sono convinto che “il vero storico deve abbandonare ogni intendimento moralistico (la storia concepita come un insieme di esempi da imitare e di fatti da condannare) e deve essere eliminata ogni preoccupazione politica (la storia concepita come un mezzo per infondere sentimenti di patriottismo, di nazionalismo, di classismo, ecc.). Solo in questo modo si potrà sperare di raggiungere la verità” (Giovanni Giovannini , op. cit.)

Un dossier deve quindi presentarsi come puro elenco di fatti, testimonianze, documenti che aiutano e lasciano al lettore di tirare le sue conclusioni.
La seconda parte del libro, al contrario, termina così:

“Da parte nostra, abbiamo la certezza che il Grande Giudice dell'universo darà presto una risposta concreta e definitiva a tutte queste domande, e che nella sua memoria rimane scolpito indelebilmente il ricordo dei milioni di vittime della cristianità!”

E’ un giudizio solenne e senza attenuanti. Ma una tale conclusione spetta a un vero storico?

Hans Kung, teologo cattolico citato dall’autore, a pagina 786 del suo documentatissimo libro dal titolo “Cristianesimo - Essenza e storia” , ed. BUR – Saggi – ristampa febbraio 2000, conclude così la sua analisi storico dottrinale del Cristianesimo. Non è di poca importanza ricordare proprio qui che l’autore conosce bene e in prima persona le conseguenze di una scomunica inflittagli dalla Congregazione della Fede di Roma (l’Inquisizione moderna!) per la sua sincerità nel denunciare i mali del cristianesimo.

Egli scrive:

“E’ vero, per i criminologi e i patologi del cristianesimo questa storia spesso segreta del cristianesimo è altrettanto poco interessante quanto per determinati giornalisti che corrono dietro alla sensazione del giorno. E’ comunque molto più facile riferire di uno scandalo episcopale o di un viaggio papale che di parroci – uomini o donne - impegnati sul fronte delle comunità, i quali si logorano servendo i giovani e i vecchi, e per di più esercitano questo loro servizio con cuore lieto e grande dignità. Sono però proprio queste donne e questi uomini, non importa se ordinati o non ordinati, a proseguire la causa di Gesù Cristo. Anzi, si sono avuti continuamente, come abbiamo visto, tempi in cui c'era poco da vedere del vero cristianesimo nella vita e nel comportamento degli uomini della gerarchia e dei teologi, ma in cui c'erano pur sempre quegli innumerevoli cristiani per lo più sconosciuti (“gente umile” , ma anche alcuni vescovi, teologi e in particolare parroci e religiosi), che tenevano desto lo Spirito di Gesù Cristo.
Che sorta di Spirito, che sorta di forza è questa che è all'opera ovunque? Tutto soltanto caso? Tutto soltanto destino? Tutto soltanto costellazione strutturale? No, per il cristiano credente qui è indubbiamente in gioco qualcosa di più. Per lui è evidente che nel caso di questo potente Spirito di Gesù Cristo si ha a che fare, non con un non santo spirito umano, ma con lo Spirito Santo, con lo Spirito, la forza e la potenza di Dio: presenza dello Spirito di Dio nel cuore dei credenti e, quindi, anche nella comunità di fede. Questo Spirito si preoccupa che sul cristianesimo non ci si limiti a parlare, studiare, informare e insegnare, ma che esso venga sperimentato, vissuto col cuore e anche realmente realizzato nella vita - bene o male, a seconda del tipo di comportamento dell'uomo, e ,con fiducia in questo Spirito di Dio. E perciò i cristiani possono confidare che anche nel terzo millennio dopo Cristo il cristianesimo abbia un futuro, che questa comunità dello Spirito e della fede possieda un proprio tipo di “infallibilità”, fondato non sul fatto che determinate autorità non fanno sbagli e non commettono errori in determinate situazioni, bensì sul fatto che nonostante tutti gli errori e sbagli, peccati e vizi, la comunità dei credenti viene mantenuta dallo Spirito nella verità di Gesù Cristo”
(Il grassetto è mio)

Ben altro respiro e ben altra ottica quella di Hans Kung!
A mio parere egli è uno splendido esempio di cosa vuol dire analizzare la storia a 360°.

Un’ultima annotazione

Mimmo Cellammare chiude il suo lavoro con una appassionata appendice sul “Nome di Dio” trascrivendo un testo del libro "Dio esiste?" di Hans KfuJg (?) , ed. Mondadori, 1987, pagg. 691-2.
Ebbene faccio notare che lo stesso Hans Kung, pur concordando in pieno con il significato non ontologico ma storico-dinamico del Tetragramma, a pagina 60 del libro , “Ebraismo, ed. BUR - Saggi” ha un esplicito richiamo proprio a proposito dei Testimoni di Geova e il nome di Dio “Geova”:

"Questo nome tuttavia, per rispetto, non verrà più pronunciato dagli ebrei a partire dagli ultimi secoli prima di Cristo; nel nome è presente Dio stesso. Esso verrà sostituito soprattutto dalla parola "Adonaj" ("Signore"), per cui alle quattro consonanti JHWH si penserà di assegnare le vocali di "Adonai" dando così ai teologi medievali (e oggi "ai testimoni di Geova") il pretesto di leggere erroneamente, "Jehova" invece di Jahvè". (Il grassetto è mio)

Mi domando, allora, è ragionevole terminare un lavoro di storia di 630 pagine con un argomento, quale è quello del nome di Dio, visto che presso tutti o quasi gli studiosi della Bibbia presenti nel panorama mondiale, almeno in ciò che riguarda la trascrizione e la vocalizzazione del Tetragramma, il suddetto argomento trova conclusioni opposte a quelle sostenute oggi soltanto dai Testimoni di Geova?

A conclusione faccio una richiesta.

E’ possibile conoscere l’indirizzo dell’Istituto di Studi Storici e Umanistici “Erasmo”, di cui è presidente Cosimo Cellammare, per poter eventualmente chiarire e approfondire gli argomenti trattati nel suo libro?

Sono in attesa di un riscontro.

Cordiali saluti. E ad meliora!!!

------------
Come dicevo, la lettera, spedita il 19 agosto 2006, è ancora in attesa di risposta.

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 12/10/2006 20.02]

12/10/2006 20:04
 
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Caro Achille, immagino che la domanda che hai posto come titolo di questa discussione sia a tutti gli effetti una domanda retorica. [SM=g27817]

-------------------------------------------

Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

12/10/2006 20:10
 
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Trianello ha scritto:

Caro Achille, immagino che la domanda che hai posto come titolo di questa discussione sia a tutti gli effetti una domanda retorica.

Immagini bene [SM=g27828]

Ciao
Achille
20/10/2008 07:35
 
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Achille Lorenzi ha scritto:

Copio/incollo, con il permesso dell'autore, un'interessante lettera scritta alla "casa editrice" Azzurra7, specializzata nella pubblicazioni di libri apologetici sui TdG o in sintonia con le loro dottrine.

.....
- Eresia 32:

Può Clemente I nella sua Lettera ai Corinzi aver scritto che “I protestanti sono nemici nostri e della Chiesa”?
Siamo solo nel 96 E. V.!!!

Nell'elenco delle eresie si legge:

32. I protestanti non sono i nostri nemici, ma i nostri fratelli.
UUS:42, 05/25/1995 I protestanti sono nemici nostri e della Chiesa.
St. Clemente I, EIC:42,46

EIC vuol dire Epistola ai Corinti di Clemente 1° (si veda it.wikipedia.org/wiki/Papa_Clemente_I ).

Io ho un libro contenente la lettera ai Corinti di Clemente(I Padri Apostolici, Ed. S. Paolo 2005)
Non esiste in questa lettera nessun capitolo 42:46.
Il capitolo 42 consiste di soli 3 versetti e non si fa ovviamente alcun accenno ai protestanti, nemmeno alludendo ad eventuali eretici o scismatici.
Clemente scrisse la sua lettera tra il 95 e il 98 d.C. e i "protestanti" sarebbero sorti parecchi secoli dopo.

Achille
20/10/2008 10:38
 
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Io credo che questa lettera rimarra' senza risposta oppure una risposta di natura redazionale che dice tutto e dice niente....Aggirniamoci su questo....
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