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Davvero insegna questo? analisi "grissina" di "Cosa insegna realmente la Bibbia?"

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2009 19:41
06/05/2007 23:30
 
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Sinteticamente sulla questione dell’Ortodossia. Al mero scopo di chiarire il mio pensiero.

La Chiesa Ortodossa non ha mai rinunciato a considerarsi cattolica, anzi… a considerarsi, in ultima analisi, LA Chiesa Cattolica (quella di cui al Credo di Nicea-Costantinopoli).
La Chiesa Ortodossa è quindi UNA, SANTA, CATTOLICA e APOSTOLICA, articolata nelle chiese (comunità ecclesiali) autocefale.

Ad esempio, quando Papa Leone XIII con la sua enciclica di riunificazione si rivolse ai Patriarchi Ortodossi, questi ultimi (di Costantinopoli, di Mosca, di Gerusalemme, di Alessandria) risposero unanimi affermando, sempre e in modo forte, la Cattolicità della Chiesa a cui appartenevano. In particolare i Patriarchi scrissero così all’illustre Pontefice cattolico-romano:


E veramente per il santo scopo dell’unione, la Chiesa Orientale di Cristo, ortodossa e cattolica, è pronta ad accettare volentieri tutto ciò che sia le Chiese Orientali che le Occidentali hanno unanimemente professato prima del nono secolo, se essa lo avesse casualmente pervertito e non lo mantenesse. E se gli Occidentali dovessero provare dall’insegnamento dei santi Padri e dei divinamente riuniti Concili Ecumenici che la allora ortodossa Chiesa Romana, che era in tutto l’Occidente, anche prima del nono secolo, leggeva il Credo con l’aggiunta o usava pane ridotto in foglie o accettava la dottrina del fuoco del purgatorio o lo spruzzamento invece del battesimo, o l’immacolata concezione della sempre Vergine o la potenza temporale o l’infallibilità e l’assolutismo del Vescovo di Roma, noi non avremmo più niente da dire. Ma se, al contrario, è chiaramente dimostrato, come pure riconoscono quelli stessi dei Latini che amano la verità, che la Chiesa Orientale ed ortodossa cattolica di Cristo mantiene le dottrine anticamente trasmesse che erano in quel tempo professate in comune sia nell’Oriente che nell’Occidente e che la Chiesa Occidentale le ha pervertite per mezzo di diverse innovazioni, allora è chiaro, persino ai bambini, che la via più naturale verso l’unione è il ritorno della Chiesa Occidentale all’antica condizione di cose dottrinale ed amministrativa; perché la fede non cambia in nessun modo col tempo e le circostanze, ma rimane la medesima sempre ed ovunque, poiché c’è “un solo corpo e un solo Spirito” è detto, “così come voi siete stati chiamati ad una sola speranza, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, agisce per mezzo di tutti e dimora in tutti.”



E in tutta la plurisecolare storia dell’Ortodossia, mai i Patriarchi o i Vescovi o i chierici della Chiesa si espressero diversamente, mai dimenticarono di mettere in evidenza la propria Cattolicità . Con il nome di Cattolica Ortodossa la Chiesa Ortodossa è riconosciuta dal Consigli Ecumenico Mondiale delle Chiese.

Solo per brevità molto spesso la Chiesa ha accettato la semplificazione denominazionale, cioè di chiamarsi e farsi chiamare Chiesa Ortodossa. Questo perché di tutte le Sante e Essenziali qualità della Chiesa di Cristo, quella dell’Ortodossia, della custodia e professione della Retta Dottrina, è sempre stata ritenuta la più importante e quella che distingue la Chiesa Cattolica e Ortodossa da tutte le separata comunità ecclesiali, fra cui anche la Chiesa Cattolico-Romana.

Per evitare equivoci mi riferirò ora alla Chiesa Cattolica Ortodossa, Una e Santa, semplicemente come alla Chiesa Ortodossa.

Per la Chiesa Ortodossa il matrimonio è un Sacramento, celebrato dal sacerdote (e non dai coniugi), ed è sostanzialmente indissolubile. Ciò nonostante la Chiesa Ortodossa non nega il divorzio e anche le seconde e terze (fino alle quarte, comprese anche vedovanze…) nozze al coniuge che senza colpa ha subito la rottura del vincolo di coppia. Questo sulla base di quanto in un precedente post ho molto sinteticamente esposto. La Chiesa Ortodossa ritiene con questo, come su gli altri punti di distinzione con la Chiesa Cattolico-Romana, di essere rimasta fedele alla dottrina, alla disciplina e alla tradizione di quella che in occidente è spesso chiamata la Chiesa “Indivisa” del primo Millennio.

Spero, questa volta, di essermi spiegato.

P.S. = quanto all’uso nell’Ortodossia presente in Italia della locuzione “Chiesa Cattolica Ortodossa” si vada a questo indirizzo internet….e si constati personalmente come stanno le cose: www.ortodossia.info/sito-provvisorio/Teologia15.htm

Shalom

[Modificato da PFrancesco 06/05/2007 23.31]

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"Fiume inesauribile della grazia, Spirito Santo, Tu che rimetti i peccati, ricevi la nostra preghiera per il mondo, per i credenti e gli increduli, come per i figli della rivolta: e conducili tutti nel regno eterno della Santa Trinità. Che sia vinto da Te l'ultimo nemico, la morte, e che il mondo, rinascendo attraverso il fuoco purificatore, canti il cantico nuovo dell'immortalità: Alleluya!"
06/05/2007 23:43
 
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Forse sarebbe bene non intasare questa discussione prolungando diatribe terminologiche che in questo contesto sono assolutamente fuori luogo. Se si è interessati a discutere sul modo differente di concepire il Sacramento del Matrimonio nella Chiesa Cattolica rispetto a quella Ortodossa, e viceversa, si può sempre aprire una nuova discussione apposita nella sezione "Fuori Tema".

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

07/05/2007 00:07
 
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Re:

Scritto da: Trianello 06/05/2007 23.43
Forse sarebbe bene non intasare questa discussione prolungando diatribe terminologiche che in questo contesto sono assolutamente fuori luogo. Se si è interessati a discutere sul modo differente di concepire il Sacramento del Matrimonio nella Chiesa Cattolica rispetto a quella Ortodossa, e viceversa, si può sempre aprire una nuova discussione apposita nella sezione "Fuori Tema".



Spiacente, ma come si deduce da tutti i post precedenti, non è questo il mio interesse, ne' quindi può essere imputata a me la piega OT che ha inevitabilmente preso la questione (per DOVUTE precisazioni). Per quanto mi riguarda questo è l'ultimo mio intervento in questo topic.

Shalom

[Modificato da PFrancesco 07/05/2007 0.11]

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"Fiume inesauribile della grazia, Spirito Santo, Tu che rimetti i peccati, ricevi la nostra preghiera per il mondo, per i credenti e gli increduli, come per i figli della rivolta: e conducili tutti nel regno eterno della Santa Trinità. Che sia vinto da Te l'ultimo nemico, la morte, e che il mondo, rinascendo attraverso il fuoco purificatore, canti il cantico nuovo dell'immortalità: Alleluya!"
07/05/2007 06:49
 
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Molto bene, mi pare che ci siamo chiariti
Era tutta una questione terminologica, nient'altro. Sufficiente però a mostrare come è facile equivocare sui termini.

Diciamo che io mi sono sbagliato, va bene?
Io pensavo (ma lo penso tuttora!) che, facendo un esempio/parallelismo se chiedo oggi a mio figlio divorziato (applica: se chiedo ad un ortodosso) se è sposato (=se è cattolico), questi mi debba rispondere "No, sono divorziato (=ortodosso)". Invece qui apprendiamo che potrebbe rispondere "Sì, sì, sono sposato (=cattolico)" perché lui risponde pensando a com'era prima del divorzio-scisma e pensando che la colpa della separazione-scisma sia da parte della moglie (=chiesa cattolica, anzi diciamo "chiesa del Papa" così non ci gira la testa).

Perché è tutto qui il discorso. P. Francesco ammette che lo scisma esiste, come lo ammettono tutti gli ortodossi e lo ha registrato la storia. Solo che l'ortodosso di cui parla P. Francesco ritiene che egli sia nell'autentico cattolicesimo e che sia la Chiesa cattolica la scismatica che deve tornare alla casa custodita dall'Oriente e non viceversa.
Ma io parlando di cattolicesimo e ortodossia non intendevo significare di chi è la colpa della scissione e quele delle due Chiese sia la vera ma solo indicare che di fatto, ora, sono due fedi-denominazioni diverse, sono due realtà che chi appartiene all'una sa e sente di non appartenere all'altra e precisamente si fa riferimento non riguardo a punti di fede in cui Cattolici (=chiesa del Papa) e Ortodossi (=chiesa non del Papa) convergono ma a punti di fede (come il divorzio) in cui divergono e sono perciò tali che, al di là degli equivoci con cui uno vuol farsi chiamare, di fatto sono chiese diverse, anche se "sorelle".

E' esattamente questo che ha voluto significare l'addetto all'Ufficio Matrimoni della Curia diocesana di Roma dicendo con sicurezza "non sono cattolici"; voleva dire "non fanno parte della nostra confessione religiosa". Che poi essi amino chiamarsi "cattolici" perché ritengano che il vero cattolicesimo sia stato conservato da loro e non dalla chiesa del Papa che sarebbe scismatica, amen! E' un loro diritto il cui giudizio va demandato agli studiosi.
Peraltro anche nella nostra chiesa qualcuno (ma forse senza equivocare) dice talvolta di essere nell'ortodossia, come per esempio Chesterton che ha scritto da cattolico-papale un libro proprio dandogli questo titolo e intendendo parlare non della fede professata dalle chiese sorelle autocefale d'Oriente ma della fede professata dalla chiesa latina-papale.
E anche per me qui è punto e STOP
con tanto di pace e bene!
Bery

[Modificato da berescitte 07/05/2007 9.30]

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COME RICONOSCERE LA VERA RELIGIONE
5 Come si può trovare la ‘via della vita’? Gesù disse che la vera religione avrebbe avuto un notevole effetto sulla vita di coloro che l’avrebbero praticata. “Li riconoscerete dai loro frutti”, disse. “Ogni albero buono produce frutti eccellenti”. (Matteo 7:16, 17) In altre parole, coloro che praticano la vera religione si dovrebbero riconoscere da quello in cui credono e da come si comportano. Anche se non sono perfetti e commettono errori, come gruppo i veri adoratori cercano di fare la volontà di Dio. Esaminiamo sei aspetti che permettono di riconoscere chi pratica la vera religione.
E qui il geovismo sfodera le sue benemerenze, basate in gran parte sull’opinione pubblica che non è informata dei peccati che avvengono tra i TG e nutre di essi l’immagine propagandata di persone ineccepibili, oneste, laboriose, pulite eccetera… Tutte cose da “accertare bereanamente” e da ridimensionare intelligentemente sulla base dei fatti. Per esempio: hanno le mani pulite quanto al coinvolgimento bellico? Macché, le congregazioni dell’Australia in blocco hanno ammesso che si sono contaminate favorendo lo sforzo bellico (cf Annuario 1984, pag. 97) Si vantano della loro moralità? Eppure sono 35/40.000 all’anno le persone espulse per grave immoralità e “un numero ancora maggiore non disassociate perché sinceramente pentite”.
Non guasterà allora qualche testo per ricordare al CD il dovere dell’umiltà e/o del non essere ipocrita e ai TG di dare un’occhiata ai propri fantasmi nell’armadio prima di vantarsi.


«Perciò, affinché nessuna colpa segreta gravi su di noi, desideriamo confessare, alla presenza di Geova Dio e del suo Re Gesù Cristo, che durante la seconda guerra mondiale abbiamo contribuito in vari modi con le nostre mani alle ingiustizie di questo mondo in guerra; abbiamo impiegato vari beni del consacrato popolo di Dio in attività che ora comprendiamo facevano parte della propaganda e dello sforzo bellico, venendo meno in tal modo alla neutralità di tutti i seguaci delle orme di Cristo Gesù che erano nel mondo ma non autorizzati a farne parte. Questo, come ora comprendiamo chiaramente, non ha avuto la benedizione di Geova. Ha recato onta al suo nome e suscitato malintesi in merito alla sua causa, turbando e indebolendo i fratelli. Non vogliamo scaricare la colpa di questa condotta su qualcuno in particolare, ma desideriamo umilmente ammettere una responsabilità comune in questa faccenda qui in Australia.» (Annuario 1984, pag. 97)

«Triste a dirsi, durante l'anno di servizio 1986, 37.426 persone hanno dovuto essere disassociate dalla congregazione cristiana, per lo più per aver praticato l'immoralità sessuale. E questo senza contare il numero ancora più alto di quelli ripresi per immoralità, ma non disassociati in quanto sinceramente pentiti.» (Torre di Guardia, 15/9/1987, p. 13)

«Per quanto possa essere sconcertante, perfino alcuni che erano preminenti nell’organizzazione di Geova hanno ceduto a pratiche immorali, fra cui omosessualità, scambio delle mogli e molestie sessuali a bambini. Va anche notato che, nello scorso anno, 36.638 persone hanno dovuto essere disassociate dalla congregazione cristiana, la maggior parte per pratiche immorali.» (Torre di Guardia, 1/1/1986, p.13)


«È perciò necessario vivere in armonia con le nostre preghiere. Occorre sottolineare questo fatto oggi? Sì, e non solo per la situazione in cui si trova la cristianità, ma anche per la situazione in cui si trovano alcuni componenti del popolo dedicato a Geova. Lo scorso anno, su oltre 3.000.000 di proclamatori della buona notizia, più di 37.000 sono stati disassociati per aver tenuto una condotta che non si addice ai cristiani. Questo equivale a una proporzione di circa uno su 80. Molto probabilmente quasi tutti loro pregavano, per lo meno di tanto in tanto. Tuttavia, vivevano in armonia con le loro preghiere? Niente affatto! Fra coloro che hanno ricevuto una qualche forma di disciplina ci sono stati persino alcuni anziani che hanno svolto il servizio continuo per decenni. Che tristezza!» (Torre di Guardia , 15/7/1987, p. 15)

«Satana ha cercato forse di introdurre un'influenza simile a quella di Balaam o di Izebel nell'odierna congregazione cristiana? Sì, lo ha fatto, tanto che ogni anno vengono disassociate quasi 40.000 persone, per lo più a causa di immoralità. Che tragedia! Sia uomini simili a Balaam che donne simili a Izebel si sono ribellati agli anziani cercando di corrompere la congregazione.» (Torre di Guardia. 1/4/1989, p. 13)

«Tutti i cristiani conoscono bene le norme morali di Geova e non direbbero mai che pratiche impure come adulterio, fornicazione e omosessualità siano accettabili. Eppure ogni anno circa 40.000 persone vengono disassociate dall'organizzazione di Geova. Per quale motivo? In molti casi per queste medesime pratiche impure.» (Torre di Guardia, 1/4/1994, p. 16)


Per i TG meno riflessivi osserveremo che non soddisfa la scusante che la WT fa circolare e che suona “Però noi li cacciamo via”. Non funziona per un duplice motivo: 1) perché non cacciano via tutti, ma mantengono dentro quelli che a loro sembrano “sinceramente pentiti” anche se le hanno combinate proprio grosse; 2) perché il vanto di avere le mani pulite, per essere autentico, comporta il fatto di essere sani, di non avere la malattia, e non quello dell’avere un sistema drastico di terapia.
Chissà se lo capiranno…



6 I servitori di Dio basano i loro insegnamenti sulla Bibbia.
La dicitura “basano” è millantato credito. Bisognava scrivere “si sforzano di basare”. E tale sforzo poi va distinto: se si tratta di fedeli è vero, si sforzano; se di Dirigenza no, lo sforzo loro è solo parziale: cioè quando va tutto liscio, si basano sulla Bibbia; ma quando la Bibbia dà loro torto, si sforzano di aggirarla, perfino alterandone il testo, e vanno a basarsi sulla tradizione teologica (tecnicamente va considerata tale anche se il CD demonizza la “teologia”) accumulata negli anni dalla dottrina della WT. E cioè su insegnamenti che, in tal caso – come abbiamo visto per i trapianti –, non sono sempre gli stessi ma sono ondivaghi, secondo come la comprensione umana (e non certo quella divina che sarebbe sempre la stessa) suggerisce alle menti della Dirigenza.


La Bibbia stessa dice: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. (2 Timoteo 3:16, 17)
Ma a questa citazione la WT dà una estensione indebita. Essa riguarda la Bibbia in quanto contenente la rivelazione di Dio, non in quanto libro già ben strutturato che comprendesse tutti gli scritti che vi furono inseriti quando esso fu assemblato. Sia sa che, al tempo di Paolo, non esisteva il Canone biblico del Nuovo Testamento e dicendo “scritture sacre” non si intendeva il libro della Bibbia comsì come lo abbiamo oggi. Né risulta che Paolo avesse coscienza che una sua lettera, spedita per ricordare e per ammonire, sarebbe stata inserita un giorno tra le Sacre Scritture. Dire insomma “tutta la Scrittura è utile…” equivale a dire “tutta la Scienza è utile…” il che è giusto ma vago; non ci risolve il problema, per utilizzare libri scientifici, di dover prima determinare, nell’insieme di una caotica biblioteca, quali scritti siano rispondenti al criterio di scientificità e quali no. Per determinarlo occorre un criterio esterno. E lo stesso vale per i vari libri che contenevano l’ispirazione divina. Ma – sorpresa! – il critrerio/verdetto che ha individuato quanti e quali scritti/libri tra i vari aspiranti ad essere considerati Parola di Dio fossero davvero ispirati e perciò da includere nell’unico libro chiamato poi Bibbia (gr. tà biblìa,= i libri) fu emanato dalla Chiesa cattolica verso la fine dell’anno 400. Prima di allora il Nuovo testamento non era ancora ritenuto ovunque completo di tutti i 27 libri che dal 400 ad oggi lo compongono.


L’apostolo Paolo scrisse ai compagni di fede: “Quando riceveste la parola di Dio, che udiste da noi, l’accettaste non come parola di uomini, ma, quale veracemente è, come parola di Dio”. (1 Tessalonicesi 2:13) Quindi le dottrine e le pratiche della vera religione non si basano su idee o tradizioni umane, ma sull’ispirata Parola di Dio, la Bibbia.
Nossignore, i veri servitori di Dio sono i seguaci di Gesù e la loro fede, come fu fin dagli inizi, la basano sulla rivelazione di Dio. La quale rivelazione si è esplicitata dapprima a voce sulle labbra di Cristo e trasmessa e già “interpretata” (parola che significa semplicemente “spiegata nel suo vero senso” e non “travisata” come pretende di far credere il CD dei TG quando a spiegarla sono gli altri) ad opera degli Apostoli, e solo dopo vari decenni che tale contenuto veniva predicato e creduto e praticato, ci si appoggiò anche alla Bibbia libro come testo promemoria. Libro sempre soggetto, come tale, all’intendimento/interpretazione che solo la Chiesa Cattolica possedeva proprio in forza del carisma che le aveva permesso di individuare quali libri fossero ispirati e quali no (allora non esistevano né la Chiesa/religione Ortodossa sorta verso il 1000, né la Chiesa/religione Protestante sorta verso il 1500; c’erano solo gruppetti di eretici).
(seguita)
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(…) oggi i servitori di Dio non insegnano le proprie idee. Sono convinti che la Bibbia è la Parola di Dio e basano unicamente su di essa quello che insegnano.
L’usanza del basare il proprio credo unicamente sulla Bibbia è iniziato con il protestantesimo, cioè con lo scisma dalla Chiesa cattolica. Non riconoscendo più la funzione del Magistero che custodisce e spiega la rivelazione divina tramandata sin dall’inizio oralmente (lat. Tràdere=consegnare, trasmettere) rimane solo il libro. Ma questo, interpretato senza l’aiuto dell’intendimento della rivelazione tramandato a voce e spesso letto con criterio fondamentalista, ha avuto come risultato che le Chiese separate perdessero vari tesori di verità rivelata e tutt’oggi siano tra loro divise su tantissimi aspetti, così da realizzare una frammentazione sempre crescente dell’unico ovile di Cristo.
Che poi le Chiese e le denominazioni minoritarie si basino solo sulla Bibbia per formulare la propria dottrina è un’affermazione risibile. Di fatto hanno tutte una tradizione teologica che inculcano e a cui si rifanno, come propria interpretazione della Bibbia specificante la denominazione stessa. La Bibbia – occorre dirlo? – non può comunicare agli uni un messaggio e agli altri un altro. La diversità non può dipendere da lei! E ogni fedele che appartiene a qualche denominazione, lo ammetta o no, segue la dottrina professata dalla sua denominazione guardandosi bene dal dissentirvi. Dissentirà solo se e quando avrà le spalle così forti da fondare una nuova denominazione che sia autosufficiente. Così sono andate le cose e così andranno.



8 Coloro che praticano la vera religione adorano solo Geova e fanno conoscere il suo nome.
Con queste dizioni “vera religione… servitori di Dio… i cristiani… veri cristiani…vera adorazione, veri adoratori…” il CD identifica il suo movimento geovista. Sarà bene ricordarlo per evitare equivoci. Come sarà utile ricordare che, all’occorrenza, il geovismo, nonostante queste odierne dichiarazioni di essere la vera religione e che i volontari delle Betel sono un "ordine religioso", è stato capace di qualificarsi in passato come “non religioso” e di dire che “la religione è un imbroglio e una truffa” e che loro, i Testimoni di Geova, “non fanno parte della cristianità”. Misteri? Tutt’altro! E’ solo tecnica…


9 I servitori di Dio manifestano sincero, altruistico amore gli uni per gli altri. Gesù disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giovanni 13:35) I primi cristiani avevano un simile amore. Questo amore supera le barriere nazionali, sociali e razziali e unisce in un indissolubile vincolo di vera fratellanza. (Colossesi 3:14) Fra i seguaci delle false religioni non esiste questa amorevole fratellanza. Come facciamo a saperlo? Si uccidono a vicenda a motivo di contrasti nazionali o etnici. I veri cristiani non impugnano armi per uccidere i propri fratelli cristiani o altri.
E qui l’ipocrisia tocca il culmine!. Se c’è un posto ove la fratellanza non esiste è proprio nella Congregazione geovista. Oltre le corali testimonianze degli ex che denunciano un clima interno di controllo reciproco e gendarmeria degli Anziani, trattamenti autoritari e spietati, soprattutto in relazione ai rapporti con i familiari non aderenti, abbiamo l’analisi esterna dei fatti: nel movimento geovista non esiste né una caritas né alcuna attività di volontariato sociale neanche a favore degli stessi membri della Congregazione. Per contro “i seguaci delle false chiese” non solo hanno ciascuna una attività caritativa fiorente, sia a livello di base che di organismi superiori, ma realizzano forme di collaborazione anche interecclesiale e internazionale.
E c’è anche del populismo infantile nel vanto di non armarsi. Infatti ci si arma non “per uccidere i propri fratelli cristiani” ma per combattere un nemico, indipendentemente dalla religione che egli dica di professare. La veste che un soggetto, singolo o popolo che sia, assume, nel frangente che ci obbliga alla difesa, è quella di un aggressore ingiusto, contro il quale è giusto e a volte doveroso usare la forza. O forse la Betel non chiama in suo soccorso la forza pubblica se un’orda di Lanzichenecchi vuole raderla al suolo? E non si aspetta che, all’occorrenza e in sua difesa, la polizia usi anche le armi? Anzi, conoscendo la determinazione manifestata dai TG nelle loro controversie legal-giuridiche,* si può essere certi che se nel caso estremo la polizia non usasse le armi e per questo soccombesse agli aggressori, con danno della Betel e beteliti, la Società Torre di Guardia denuncerebbe il Corpo per omissione di atti dovuti!


* Si pensi alle denunce sporte contro i medici che, nell’intento di salvare loro la vita, hanno somministrato a pazienti TG una necessaria trasfusione di sangue. Una ragazzina è stata capace di dire: “Mi sono sentita come stuprata!”


10 Ovviamente il vero amore comporta molto più che non uccidere. I veri cristiani dedicano altruisticamente tempo, energie e risorse per aiutarsi e incoraggiarsi a vicenda. (Ebrei 10:24, 25) Si aiutano nei momenti difficili e sono onesti nei rapporti con gli altri. Mettono in pratica nella vita il consiglio biblico di ‘operare ciò che è bene verso tutti’. — Galati 6:10.
Ecco come si glissa sui propri difetti tornando ad incensarsi per le proprie presunte mani pulite. Ma fortunatamente abbiamo portato dei testi chiarissimi in base ai quali si potrebbe chiedere al TG che si illude di vivere tra santi “dove sta la messa in pratica del principio di operare ciò che è bene verso tutti, nel caso di un Anziano di Congregazione che dà molestia sessuale ai bambini?” o “nell’aver contribuito allo sforzo bellico?”


12 I veri adoratori non fanno parte del mondo. Quando fu portato davanti al procuratore romano Pilato, Gesù disse: “Il mio regno non fa parte di questo mondo”. (Giovanni 18:36) In qualunque paese vivano, i veri seguaci di Gesù sono sudditi del suo Regno celeste, quindi rimangono assolutamente neutrali negli affari politici del mondo e non partecipano ai suoi conflitti.
“Rimangono assolutamente neutrali”? Ma non è vero. E’ questione di interpretazione variabile. C’è stato un tempo che hanno insegnato che era legittimo il servizio militare. E poi anche rifiutando di votare si fa una scelta politica; si chiama "astensionismo".
“Non partecipano ai suoi conflitti”? E’ vero che l’Australia è lontana ma, come abbiamo visto, la sua eco è giunta sino alle nostre orecchie… Sono piuttosto gli occhi dei TG che funzionano poco se non si danno da fare a leggere tutto ciò che la WT ha stampato e perciò certe cose le sentono solo se gliele diciamo noi del GRIS che – se non lo si è capito ancora – abbiamo davvero “accurata conoscenza” del geovismo.

(seguita)

[Modificato da berescitte 08/05/2007 10.56]

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Comunque non interferiscono nelle scelte di chi decide di iscriversi a un partito, candidarsi o votare.
Perché non confessare candidamente che fino a poco tempo fa si interferiva? E fino al punto di disassociare il Tg che osasse recarsi alla cabina elettorale? E perché non dire schiettamente che anche oggi la cosa è rimasta invariata, salvo il furbesco escamotage – per evitare incriminazioni giuridiche – di dire che non viene disassociato più chi vota ma la Congregazione prende atto che il soggetto, con l’atto di votare ha già espresso implicitamente la propria dissociazione dal gruppo?


E, pur essendo neutrali, i veri adoratori sono ligi alla legge. Perché? Perché la Parola di Dio comanda loro di ‘essere sottoposti alle autorità superiori’, i governi. (Romani 13:1)
Ma questo lo fate perché obbedite alla Bibbia o perché i governi sanzionano le azioni non ligie alla Legge, come hanno fatto per le evasioni fiscali del movimento geovista in Francia e in Italia? Forse che quello era un tempo in cui chiaramente non ci si rendeva conto che evadere il fisco fosse contro la legge? Sta di fatto che è durata per un bel pezzo.
E quando Brooklyn insegnava che "le autorità superiori sono Dio e Cristo Gesù", al punto che i TG si ritenevano come ambasciatori del Regno, non soggetti alle regole dello Stato ospitante, tasse comprese, come funzionava? Poi, si sa, la dottrina è cambiata...



Quando c’è conflitto tra quello che richiede Dio e quello che richiede il sistema politico, i veri adoratori seguono l’esempio degli apostoli, che dissero: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. — Atti 5:29; Marco 12:17.
Ma questa cosa sacrosanta perché si tratta di opporsi al male e al sopruso statale, la facciamo anche noi, poveri “falsi adoratori”. Ogni confessione ha i suoi martiri.


13 I veri seguaci di Gesù predicano che il Regno di Dio è l’unica speranza dell’umanità. Gesù predisse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 24:14)
Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica ha la sua dottrina incentrata sul Regno. Salvo il fatto che esso predica quello vero. Il regno celeste. Cosa che il geovismo ha predicato per oltre 50 anni. Poi però Geova ha cambiato dottrina rivelando pure un regno terrestre. Invece il nostro Dio “non muta” (lo dice la Bibbia!) e perciò il nostro rimane celeste: per tutti.


14 In base a quello che abbiamo appena preso in esame, chiedetevi: ‘Quale gruppo religioso basa sulla Bibbia tutto quello che insegna e fa conoscere il nome di Geova?
Solo sulla Bibbia? Nessuno! Seguono tutti, voi compresi, l’interpretazione teologica della propria denominazione.
Far "conoscere il nome di Geova" è una domanda illogica. Dovevate scrivere “il nome di Dio”. E la risposta mia è: nessun gruppo in particolare. Far conoscere con esattezza come si pronunciasse il sacro tetragramma è compito non di un "gruppo religioso" ma dell’esegesi scientifica, che al momento, come è noto, propende per la pronuncia “Yahweh”. Se poi si intende far conoscere e onorare/venerare/adorare il nome di Dio, allora, dal momento che biblicamente il nome sta per la “persona”, sono tutti i gruppi religiosi che si rifanno a Cristo quelli che fanno tale cosa. Se invece si intende chiedere quale gruppo religioso fa conoscere e propaga, con tanto di minacce gabellate per divine, la pronuncia certamente sbagliata (per quanto storicamente spuntata e diffusa in alcuni luoghi e opere) del sacro tegragramma, allora la risposta è indubbia: questa cosa la fanno solo i Testimoni di Geova. E il motivo – ben venga chi ne trovasse degli altri - è che per la WT la parola “Geova” è come una etichetta aziendale esclusiva, da tenere stretta per il vantaggio reclamistico che porta con sé.



Quale gruppo manifesta vero amore, ripone fede in Gesù, non fa parte del mondo e proclama che il Regno di Dio è l’unica speranza concreta per l’umanità? Di tutti i gruppi religiosi esistenti sulla terra, qual è l’unico che soddisfa tutti questi requisiti?’ I fatti parlano chiaro: i testimoni di Geova. — Isaia 43:10-12.
Non avete resistito eh? Vi siete dati da soli la risposta alla domanda! Vi perdoniamo perché conosciamo la debolezza umana. Quando uno non sta in alto magari si mette un foglio di carta sotto ai piedi per avere un piedistallo e se la canta e se la suona, come quei poveri "pastori senza gregge" che salgono sulle cassette al Central Park. Non mi lodano gli altri? Mi lodo da me!
Buon pro vi faccia. Noi i fatti li conosciamo. Conosciamo perfino la “dichiarazione dei fatti” fatta da Rutherford a Hitler!...

(seguita)
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est modus in rebus
10/05/2007 11:39
 
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56.

VOI COSA FARETE?
15 Non basta credere in Dio per avere il suo favore. Dopo tutto la Bibbia dice che anche i demoni credono che Dio esiste. (Giacomo 2:19)
Confusione. Non basta trovare la parola “credere” (gr pistèuo) per dire che si parla di Fede nel soprannaturale. I demoni non “credono che Dio esiste”, lo sanno! Non c’è nessuno a dirglielo perché si fidino e lo credano: lo sanno! E lo sanno per esperienza diretta. Per diventare da angeli demoni devono aver avuto coscienza di Chi rifiutavano, e la batosta ricevuta, grazie al principio filosofico di causa-effetto per cui non si dà un effetto senza la Causa adeguata e sufficiente a giustificarlo, ha dato loro la garanzia sperimentale che è stato lo stesso Dio, da loro rifiutato, a conciarli per le feste.
Invece, quanto a un credere che indichi “fede”, essi non credono; non possono “credere”. Infatti la fede è una virtù teologale. Roba buona. E nei demoni non ci può essere alcunché di buono. Esiste anche una dimostrazione biblica di questa mancanza di fede in Satana: le tentazioni di Gesù. Il Demonio si sarebbe guardato bene dal tentare Gesù se avesse creduto (come lo hanno creduto gli angeli che cantarono a Betlemme) che egli era davvero il Figlio di Dio, e cioè Dio stesso incarnato. Doveva verificarlo, e ha escogitato dei test per vedere se glielo rivelavano. Ma Gesù non gli ha dato soddisfazione.



È ovvio, però, che non fanno la volontà di Dio e non hanno la sua approvazione. Per essere approvati da Dio non dobbiamo solo credere nella sua esistenza, ma anche fare la sua volontà. Inoltre dobbiamo abbandonare la falsa religione e abbracciare la vera adorazione.
Intendi dire che bisogna lasciare il geovismo e abbracciare (o riabbracciare) il cattolicesimo? Se dici questo hai parlato bene. Non sei lontano dal Regno di Dio.


17 La Bibbia indica che la falsa religione in tutte le sue forme fa parte di “Babilonia la Grande”. (Rivelazione 17:5) Questo nome ricorda l’antica città di Babilonia dove, dopo il Diluvio noetico, ebbe inizio la falsa religione.
Macché! La falsa religione, ovvero un modo sbagliato sia nel concepire la divinità che nel rapportarsi ad essa come creatura a Creatore, è esistito prima durante e dopo il diluvio “noachide”…


Parecchie dottrine e pratiche oggi comuni nella falsa religione ebbero origine molto tempo fa a Babilonia. Per esempio, i babilonesi adoravano trinità, o triadi, di dèi. Oggi la Trinità è la principale dottrina di molte religioni.
Confusione! Nelle cosiddette “triadi” le persone sono rappresentate sempre come separate e anche distinte nella loro entità. Non formano mai un unicum fuso assieme. Perciò è arbitrario paragonare il dogma trinitario a quelle credenze. Tra i personaggi delle triadi esiste anche differenza di potenza e di tempo. Non sono dunque "parecchie" le dottrine che credono nella Trinità che la WT intende contrastare: ci credono le grandi chiese cristiane storiche dei cattolici, degli ortodossi e dei protestanti, più vari gruppi scismatici originatisi da loro. Non hanno niente a che vedere con questa Trinità insegnata da Gesù le varie triadi di cui parla la WT e in cui credono tante altre fedi religiose.


Invece la Bibbia insegna chiaramente che c’è un solo vero Dio, Geova, e che Gesù Cristo è suo Figlio. (Giovanni 17:3)
Ma la Trinità non contraddice mica l’unicità di Dio! La contraddice solo se ve la figurate al modo delle triadi, ma sapete bene che non è così. State mentendo scientemente e fate confusione a bella posta non accettando la distinzione, necessaria per far chiarezza, tra “natura” e “persona”; concetti che il CD demonizza perché “filosofici” ma che quando gli servono usa. Ricordo (è un piccolo parallelo) quando c’era Mao Tse Tung che, intervistato circa l’incoerenza di rivolgersi all’America capitalista per avere prodotti industriali, che lui rispose candidamente: “Io non vedo il problema. A me servono dei trattori, l’America ce l’ha. Io li pago. Punto e chiuso!”
E pensare che era così semplice…

(seguita)
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est modus in rebus
11/05/2007 14:13
 
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57.

I babilonesi credevano pure che l’uomo ha un’anima immortale che sopravvive alla morte del corpo e può soffrire in un luogo di tormento. Oggi la maggior parte delle religioni insegna a credere nell’anima, o spirito, immortale che può soffrire nel fuoco dell’inferno.
Noi non abbiamo bisogno della religione che ci dica questo per “crederlo”. La diversità dello spirito dalla materia ed energia, con la conseguenza della sua indistruttibilità ad opera di agenti fisico-chimici, è verità di dimostrazione filosofica e perciò indubitabile. La fede non fa che confermarla aggiungendo notizie sia sulla risurrezione del corpo, sia sulla trasformazione operata da Dio nella glorificazione dei giusti.
Il fuoco dell’inferno, che va inteso come la separazione dalla visione beatifica è la sanzione rivelata da Dio tramite Gesù per gli ingiusti. E si tratta dell’auto scelta operata in libertà dai singoli soggetti. Che sia Dio a condannare all’inferno è un modo di dire antropomorfico.



18 Dal momento che l’adorazione dell’antica Babilonia si è diffusa in tutta la terra, l’odierna Babilonia la Grande può giustamente essere definita l’impero mondiale della falsa religione.
Appuntarselo, è geovese! Quando si parla di “Babilonia la grande” si parla di questo. Tale impero è raffigurato anche, in Apocalisse, da una prostituta ubriaca che cavalca una belva con sette teste e dieci corna, simbolo questa del demonio.


E Dio ha predetto che questo impero della falsa religione avrà una fine improvvisa. (Rivelazione 18:8) Capite perché è indispensabile separarsi da tutto quello che fa parte di Babilonia la Grande? Geova Dio vuole che ‘usciate da essa’ prontamente, finché c’è tempo. — Rivelazione 18:4.
Logica perfetta, se, date le premesse, si dice che “è indispensabile separarsi… uscire… prontamente”. Ma che dire se poi il tempo diventa elastico e “prontamente” nella testa di chi ha scritto queste cose voleva significare che Dio solo lo sa quanto tempo ancora c’è prima che venga quella fantomatica fine improvvisa che ha messo il sale sulla coda sin dal 1879 a fiduciosi TG convincendoli perfino a lasciare il lavoro per dedicarsi alla predicazione, e a non far figli “in questo tempo della fine” perché tra poco li avrebbero fatti nella perfezione del millennio paradisiaco?


19 In seguito alla vostra decisione di non praticare più la falsa religione, qualcuno potrebbe evitare la vostra compagnia. Comunque, servendo Geova insieme al suo popolo, troverete molto più di quello che potreste perdere. Come i primi discepoli di Gesù che lasciarono tutto per seguirlo, avrete molti fratelli e sorelle spirituali. Farete parte di una grande famiglia mondiale di milioni di veri cristiani, che vi mostreranno amore sincero.
E rieccoli il popolo perfetto e felice! Sei milioni e rotti di “veri cristiani” ma 35/40mila dei quali ogni anno vengono disassociati per immoralità e il doppio dei quali restano dentro a fare la figura dei “veri cristiani” perché “sinceramente pentiti e… per riformare la lista degli espulsi dell’anno seguente.
Amore sincero? Io sono un papà previdente e non mi va proprio che qualche Anziano che si diletta di “scambio delle mogli e molestie sessuali ai bambini” nutra un… sincero amore per i miei piccoli.



E avrete la meravigliosa speranza della vita eterna “nel sistema di cose avvenire”. (Marco 10:28-30) Forse col tempo coloro che si sono allontanati da voi a motivo delle vostre convinzioni esamineranno quello che insegna la Bibbia e diventeranno adoratori di Geova.
20 La Bibbia insegna che presto Dio porrà fine a questo sistema di cose malvagio e lo sostituirà con un giusto nuovo mondo governato dal suo Regno. (2 Pietro 3:9, 13) Che mondo meraviglioso sarà! E in quel giusto nuovo sistema ci sarà una sola religione, l’unica vera adorazione. Non è dunque saggio fare i passi necessari per unirvi sin d’ora ai veri adoratori?
No, non sarebbe saggio. Perché si tratta di un coacervo di illusioni. Questo sistema di cose non è solo malvagio come dite ma è grano e zizzania; non finirà presto perché le idee cristiane devono fare ancora molta strada per diffondersi su tutto il globo; non ci sarà un nuovo governo quaggiù perché la patria comune a cui Dio ci ha pre-destinati è il cielo; e là non ci sarà né religione né adorazione che sono concetti che hanno senso in questa vita; ci sarà la fruizione della visione beatifica, la partecipazione al “gaudio del nostro Signore”; e fare i passi per unirsi al gruppo di chi rinnega tutto questo e si nutre delle illusioni geoviste non sarebbe proprio saggio perché preluderebbe a cocenti delusioni e al rammarico di non aver valutato critica-mente le cose per tempo, così da non lasciare la primogenitura che abbiamo come cattolici per il famoso piatto di lenticchie (o “piatto di minestra” a sentire la NM che fa miracoli per la smania di distinguersi).
FINE DEL CAPITOLO QUINDICI
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est modus in rebus
15/05/2007 17:37
 
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PICCOLO BREAK

Come la tappa in un’oasi nel deserto, piazzo qualche post di relax ricavato spilluzzicando su due colonnine geoviste stampate su carta colorata in arancio. In esse titola la tematica: COME OFFRIRE “COSA INSEGNA LA BIBBIA”.

Le colonnine elencano, dall’A alla Z, i seguenti argomenti che, negli intenti, si spera possano fare da esca di interesse: Alloggio, Armaghedon, Bibbia, Famiglia, Geova Dio, Gesù Cristo, Guerra/Pace, Morte/Risurrezione, Preghiera, religione, Tragedie/sofferenze, Vita eterna.
Poiché sono tutte tematiche oggetto di trattazione approfondita in questo mio thread, ne esamino solo alcune, tanto per esemplificare a certi miei fratelli di fede “culturalmente indifesi” l’inconsistenza e falsità di certi “fascini”, ma anche per dare un po’ di panico al TG terrorizzandolo all’ipotesi di poter incontrare un “pesce” informato nella seguente maniera.

Iniziano tutti con una domanda al padrone di casa. Dopo la domanda c’è sempre scritto “Lasciate rispondere. Poi leggete…”. Si adopera così lo schema tattico presente su ogni numero della Torre di Guardia. Uno schema evidentemente efficace con i… chiamiamoli distratti, che:
a) dà l’impressione di valorizzarti chiedendoti il tuo parere su un certo argomento;
b) se ne infischia altamente di qualunque sia il tuo parere;
c) pretende di porti in ginocchio davanti al parere della WT, gabellato per parere divino, tramite la Bibbia aperta dove vuole la WT e interpretata come vuole la WT.

Ma supponiamo che in qualche caso non vada così. Che dire se qualcuno rispondesse come segue a quelle insinuanti domande? Domande che qui riproduciamo con scrupolosa esattezza in neretto inframmezzandovi, come è nostro solito, le risposte del “pesce-padrone di casa”, ma padrone in questo caso anche della propria mente. Il giudizio a chi legge…

___________________________________________________________

Alloggio
«In molti luoghi è sempre più difficile trovare un alloggio decente a un prezzo accessibile. Pensa che un giorno ci saranno alloggi adeguati per tutti?»

R- Altroché! Basterà ammazzare 6 miliardi di persone, catalogandole tutte come “nemici di Geova”, sia loro che i figlioletti piccoli perché la Bibbia assicura che “Geova non lascerà né radice né ramo”, e vedrai che per i rimanenti sei milioncini di Testimoni ci sarà solo la difficoltà della scelta degli alloggi! Infatti la WT assicura che, nonostante che dal cielo verranno giù chicchi di grandine da mezzo quintale, la guerra di Dio sarà selettiva e colpirà perciò solo le persone (i malvagi) lasciando indenni sia i TG, sia tutti i beni dei nemici che, una volta “scannati” loro, finiranno tutti “nelle mani dei fedeli servitori di Dio” come “bottino di guerra”.

La colonnina prosegue dicendo: «[Lasciate rispondere. Poi leggete Isaia 65:21, 22 e il paragrafo 20 a pagina 34]. Questo libro spiega come si adempirà questa promessa di Dio». Ma il padrone di casa possedeva già copia del volantino, perciò continua dicendo:

R- Sì, lo so, Isaia parla di case edificate e occupate dagli stessi proprietari, e poi ci dirà anche che ciascuno avrà la propria vite e il proprio fico. Ma si tratta di metafore! Di immagini dell’era felice messianica. Ce ne volle poi ai poveri israeliti per digerirla nel modo giusto! Cioè senza alcun regno terreno, passando dalla speranza del benessere materiale a coltivare le ricchezze del mondo delle beatitudini prospettate da Gesù e al dover rinunciare anche alla vendetta divina contro i nemici e ad allargare il concetto di prossimo all’intero pianeta!
Anche il paragrafo 20 di pagina 34 del libro, che illustra la terra diventata un paradiso, non corrisponde mica a verità. E’ solo una immagine della novità apportata da Gesù Redentore. Lo sapeva bene il vostro stesso Corpo direttivo che fino al 1935, cioè per più di 50 anni di scrutatio delle Scritture, nella Bibbia non ci ha visto illustrata nessuna terra paradisiaca, tanto è vero che ha prospettato a chi voleva diventare Testimone la sola speranza celeste.
(seguita)
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est modus in rebus
16/05/2007 12:38
 
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Armaghedon
«Quando sentono la parola ‘Armaghedon’, molti pensano a una terrificante distruzione di massa. Si meraviglierebbe se sapesse che in realtà Armaghedon è una cosa da attendere con ansia?»

R- Mi meraviglierei sì, perché significherebbe che si attende ciò che non verrà mai.

Il testo prosegue dicendo: «[Lasciate rispondere. Poi leggete Rivelazione 16:14, 16] . Noti cosa vien detto qui sulle condizioni di vita che ci saranno dopo Armaghedon.” Andate alle pagina 82-4 e leggete il paragrafo 21.» ma il padrone di casa aveva già quel volantino e perciò ha aggiunto:

R- E non mi legga Rivelazione 16, 14-16 che parla di Armaghedon perché sono ben informato e so che quella battaglia, che voi interpretate addirittura come un “bollettino di guerra anticipato” è solo una metafora della lotta del male contro il bene. E conosco anche cosa c’è scritto alle pagine 82-4 del libretto che volete farmi acquistare. Si parla del regno avvenire, ma sempre in maniera falsata perché lo si concepisce terrestre, mentre “il gaudio del tuo Signore”, promesso dalla parabola del servitore accorto, non può essere che il gaudio celeste. Cioè quel paradiso che fino al 1935 anche la WT riteneva sinonimo del Regno celeste e che solo da quella data in poi è diventato “giardino o parco” terrestre per le Altre Pecore. Mi dispiace ma a questa mia qualità di figlio di Dio, e perciò di erede del Regno del Padre, come garantisce Paolo, io non ci rinuncio.

Ma poi a pag. 84-85 del libro ci sono due altre belle bugie. Vi si legge che “Nel XIX secolo sinceri studenti biblici calcolarono che [il regno di Satana] sarebbe finito nel 1914… Gli avvenimenti mondiali che iniziarono nel 1914 confermano che quel calcolo era corretto” e si aggiunge che in quella data Gesù sarebbe diventato “Re e il celeste Regno di Dio cominciò a governare”. Sono bugie che ne tirano un grappolo, perché:

1) non è vero che quello fu il calcolo dei sinceri studenti biblici (alias Testimoni di Geova). Si trattò di un calcolo fatto tutto e solo da Russell;

2) e non è vero che era corretto; fu sbagliato perché aveva profetizzato che il Regno di Dio avrebbe spodestato i regni terreni e che la Chiesa sarebbe finita. Il che non è avvenuto.

3) Non è neanche vero che Gesù ha cominciato a regnare nel 1914 perché, alla Pentecoste, in Atti, Pietro dice che Gesù è già “alla destra di Dio”.

4)Ed è anche una bugia per mettere il sale sulla coda alla gente scrivere “Inoltre possiamo affermare con certezza che presto il Regno interverrà per far compiere la volontà di Dio sulla terra”. Sappiamo tutti che quel “presto” è stato detto da più di un secolo fa.

5)Quindi mente anche la chiusura dell’articolo che dice: “la Bibbia insegna realmente queste cose”. E’ la WT a insegnarle e non la Bibbia.
(seguita)
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est modus in rebus
17/05/2007 08:57
 
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Bibbia
«Spesso la Bibbia viene definita Parola di Dio. Si è mai chiesto perché un libro scritto da uomini si può correttamente chiamare Parola di Dio?»

R - Altroché se me lo sono chiesto, e ho trovato la risposta! Che però non è quella che esibite voi, mentendo. Non se la prenda se sono schietto, fratello, ma voi pretendete di ricavare la dimostrazione che la Bibbia è Parola di Dio tramite una citazione contenuta nella stessa Bibbia. Questo in filosofia si chiama "petitio principii", uno sgambetto logico che pretende di appoggiare un atto di fede tramite il ricorso ad un altro atto di fede. E' il "perché sì" che si dice ai bambini!
Per giunta quelle citazioni che credete probanti "tutta la scrittura è utile... chi ha scritto ha scritto sotto la mozione divina... al pari di tutte le Scritture..." non fanno riferimento alla Bibbia volume che abbiamo tra le mani ma solo a una parte di essa; cioè a quella parte che quando Pietro disse “ogni Scrittura è ispirata e utile” era conosciuta come Scrittura. Quella dichiarazione non si riferiva a tutti i “libri” (rotoli di papiri e codici) di Scritture greche-cristiane che furono uniti alla Bibbia ebraica secoli dopo. Sì perché la verità è che la Bibbia come ora l’abbiamo, cioè in un solo volume e comprendente Vecchio e Nuovo testamento, è – me lo insegnate – una bibliotechina di “libri” il cui elenco canonico è stato stabilito verso il 400 DC e ad opera della Chiesa Cattolica che li ha ritenuti ispirati! Così che noi sappiamo che quegli scritti sono Parola di Dio grazie a questo parere espresso allora dalla Chiesa Cattolica e non da altri motivi. Allo stesso modo cioè che gli Ebrei antichi sapevano che il VT era ispirato solo perché quello è stato il parere espresso dalla loro Sinagoga prima che venisse Gesù. Parere che, come sappiamo, ha espunto dall’elenco, come non ispirati, tanti altri scritti che aspiravano ad esservi compresi e che poi furono chiamati apocrifi.


Il testo continua dicendo:
«[Lasciate rispondere poi leggete 2 Pietro 1:21 e il paragrafo 5 alle pagine 19-20]. In questa pubblicazione troverà la risposta che la Bibbia dà a queste domande” Fate vedere le domande a pag. 6.» Ma il nostro padrone di casa, non va a leggere nulla, perché è ben preinformato e continua dicendo:

R- Il testo della 2 Pietro, come ho detto ma converrà ribadirlo perché vi entri in testa, non risolve il problema. E poi nessun libro al mondo può autodichiarare di essere parola di Dio. Nessuno può testimoniare per se stesso, né persona né libro (che tra l'altro è scritto sempre da un certo autore umano, e lo si vede dallo stile, dal vocabolario usato, dalle conoscenze umane che mostra di avere, comprese quelle sbagliate). Staremmo freschi! basterebbe che chi fa un qualunque libro ci scrivesse dentro questa dichiarazione per far sì che automaticamente questo sia prova che il contenuto del libro è Parola di Dio?

E neanche l’esempio dell’uomo d’affari che fa scrivere una lettera alla segretaria (che vediamo anche in "Potete" pag. 49) è probante. Sia perché appunto dicendo “Degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo” non si indica quali furono detti uomini, ovvero di quali libri si sta parlando (non dimentichiamo che, a quel tempo, i libri che poi sarebbero confluiti nella Bibbia erano ancora sparsi ognuno per conto suo); sia perché l’ispirazione non funziona come il dettare una lettera alla segretaria. Se fosse così bisognerebbe incolpare Dio di tutte le inesattezze storiche e scientifiche che la Bibbia contiene.

E poi le domande a pagina 6 sono solo alcune di quelle a cui la Bibbia dà realmente risposta. Ma non la dà nel modo che la Società Torre di Guardia ci legge.
Una per tutte: si chiede “Cosa accade quando si muore?” e il libretto spiega che si finisce nel nulla e che la “comune tomba del genere umano” sarebbe nient’altro che la memoria di Geova. Ma questo non è vero perché la Bibbia parla di persone morte che sono ancora vive (Abramo, Mosé, Elia…) e insegna che “si muore una volta sola dopodiché c’è il giudizio”. Senza contare che se Geova, in quella che impropriamente chiamate “risurrezione” riproduce una persona che lui ha memorizzato, questo tale non è lo stesso individuo storico che è stato precedentemente nullificato. Sarà una nuova creatura, copia somigliante all’originale ma non lo stesso originale di cui non è rimasto più nulla. A chiamarla con il suo nome questa è ri-creazione di copia conforme e non di risurrezione.


Il testo seguita dicendo:
«Oggigiorno le persone hanno accesso a un’enorme quantità di informazioni. Ma dove pensa che si possano trovare saggi consigli in grado di aiutarci a essere felici e ad avere successo nella vita?»

R- Saggi consigli? Boh! Ce n’è dappertutto. Mica solo nella Bibbia! Se vuole le posso indicare vari titoli di libri che sprizzano saggezza da tutti i pori e proprio finalizzati al nostro “essere felici”. Quanto allo “avere successo nella vita” distinguerei: se parlate di successo terreno, allora voi siete agenti commerciali, perché Gesù non ha promesso questo ai suoi seguaci ma ha garantito la persecuzione e l’apparente insuccesso della croce. Se invece alludete al successo di una vita riuscita secondo il progetto voluto da Dio, allora la strada migliore è quella di attingere dalla rivelazione di Dio che è stata trasmessa dalla Sacra Tradizione e dalla Bibbia ed è custodita e interpretata in maniera veridica dal Magistero della Chiesa. Il quale, come sapete bene, ha una veduta delle cose molto diversa dalla vostra; come ho già detto rispetto a ciò che succede dopo la morte.


Ancora, vi si legge: «Lasciate rispondere poi leggete 2 Timoteo 3:16, 17 e il paragrafo 12 a pagina 22]. Questa pubblicazione spiega come possiamo vivere in un modo che sia gradito a Dio e che sia di beneficio per noi”. Mostrate il prospetto e la figura alle pagine 122-3.» Ma il “pesce” previene dicendo:

R- So benissimo cosa c’è scritto in 2 Timoteo “Tutta la Scrittura è utile per insegnare, correggere ecc…” e a pagina 22 c’è Isaia che ci ricorda che Dio ci fa da insegnante. Ma chi lo nega? Io nego che solo nella Bibbia vi sia saggezza e soprattutto che, relativamente alla saggezza e verità che la Bibbia ci trasmette, sia saggio leggerla e capirla al modo con cui la legge e la capisce (o fa finta di capirla) il vostro Corpo Direttivo.
L’elenco a pag. 22 delle cose che Geova odia è in parte condivisibile perché proibisce l’immoralità sessuale, lo spiritismo, l’idolatria, il furto, la menzogna eccetera… Ma il punto è nel modo con cui la WT illustra queste cose. Per esempio se definisce idolatria la venerazione per le immagini, sta fuori fase perché venerare una cosa o una persona non è lo stesso che “adorarla”; e se la Bibbia dice che di Dio non si deve fare alcuna immagine, la WT ci deve spiegare perché mai a pag. 75 di “Rivelazione il suo grandioso culmine è vicino!” lei si è permessa di fare un’immagine di Geova in trono. Se tra le cose da evitare viene citato “l’uso errato del sangue” dovreste spiegarci da quando in qua donare il proprio sangue per salvare un essere umano sarebbe un uso errato. E perché mai, se è davvero la Bibbia a dare questo divieto, per la bellezza di più di 50 anni di insegnamento, nessun Unto di quelli rimanenti ha mai scorto tale divieto nella Bibbia, così che la trasfusione era praticata normalmente non solo da TG altre pecore ma perfino da cristiani Unti.
(seguita)
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18/05/2007 13:34
 
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Geova Dio
«Molti credenti vorrebbero sentirsi più vicini a Dio. Sapeva che la Bibbia ci invita ad accostarci a Dio?»

R- Accostarci? Di più! Ci offre la possibilità di diventare tutti suoi figli adottivi divenendo compartecipi della Sua natura divina! Sono proprio dolente di deluderla fratello, ma so perfettamente che la vostra proposta tende ad impoverirmi, a togliermi la dignità di figlio di Dio che ho da quando sono stato battezzato. Voi vorreste farmi credere che solo 144.000 persone sarebbero figli suoi e che noi siamo destinati tutti ad essere al massimo “nipoti” di Dio. Ma gli attestati biblici che vi danno torto sono numerosissimi. A me poi, come prova, la più evidente, che non esiste la categoria delle “altre pecore” destinate solo a una vita terrena, basta e avanza (come già per il sangue) il fatto che fino al 1935 tutto l’Unto rimanente sulla terra era convinto che la salvezza celeste fosse l’unica possibile e fosse destinata solo a loro. La categoria delle “altre pecore” o “grande folla” è stata escogitata proprio in quell’anno perché c’era una massa di gente che voleva salvarsi e i posti degli unti erano tutti occupati. Così è venuta fuori la dottrina della grande folla a cui è stato assegnato un paradiso terrestre e non celeste. E soprattutto così sono state reperite braccia utili a dirigere le nuove Sale del regno che superavano ormai di numero le unità degli Unti dirigenti rimasti in vita.


Il testo prosegue dicendo: «[Lasciate rispondere. Poi leggete Giacomo 4:8a e il paragrafo 20 a pagina 16]. Questo libro è stato scritto per aiutare le persone a conoscere meglio Dio usando la loro propria Bibbia”. Mostrare le domande introduttive a pagina 8.» Ma il “pesce” previene e dice:

R- Giacomo dice solo “appressatevi a Dio ed egli si appresserà a voi”. Non ci ricaviamo molto. Né si ricava molto dal paragrafo 20 che dice solo che la Bibbia ci aiuta a conoscerlo. Invece io molta della conoscenza su Geova l’ho appresa dal vostro “Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca” e da altri libri sempre vostri. Da questi testi emerge una Persona divina che è diametralmente opposta al vero Dio:
- il vero Dio trascende il mondo e Geova invece è collocato nello spazio;
- Dio, il nostro Dio, ha creato la dimensione dello spazio-tempo e invece Geova da sempre era tutto solo nello spazio che perciò sarebbe coeterno a lui;
- Dio è spirito e Geova ha invece un corpo, perfino di “forma ben definita” quindi fa parte delle realtà spaziate-materiali;
- Dio è Spirito e Geova invece “ha un cervello” e “organi di senso”;
- Dio è presente ovunque nell’universo perché continuamente Creatore di esso e Geova invece non ha l’onnipresenza.
- Dio è Spirito anche in rapporto alla sua attività generativa del Figlio, e invece la WT lo ritiene sessuato (nella NM del 1986 è stato definito “una virile persona di guerra”). Essa dice espressamente che non ha potuto "generare" il suo Figlio unigenito per carenza di qualsiasi donna nel reame dei cieli. Il che dice indirettamente che la carenza del necessario non era in Geova... [SM=g27829]

Insomma alla fin fine viene fuori che Geova, così come è immaginato dalla WT (che è vittima della sua lettura fondamentalista della Bibbia) non è altro che un dio fatto ad immagine e somiglianza dell’uomo; proprio tutto al contrario della Bibbia che insegna come sia l'uomo ad essere immagine di Dio; e poi solo per certe caratteristiche da intendere analogica-mente.

Devo però ammettere che la raffigurazione che ne fate in "Rivelazione, il suo grandioso culmine" a pag. 75, ponendolo a sedere su un trono, è coerente con tale concezione.
Non lo è invece in rapporto alla proibizione di FARE immagini di Dio. Ma questa è una cosa che abbiamo già detto.

Se questo significa “conoscere meglio Dio” preferisco le centomila volte tenermi la mia conoscenza che ne ho da cattolico.

E vi faccio grazia di altre due cose, cioè di due bugie, che sono nel prosieguo del punto su Geova Dio. Quella che dice che questo libretto “è stato scritto per aiutare le persone a conoscere meglio Dio usando la loro propria Bibbia”.
O vuole davvero, fratello, che io apra "la mia propria" Bibbia e la metta in imbarazzo esigendo che lei mi legga i testi eucaristici con “questo è il mio corpo” anziché con il “vostro questo significa il mio corpo”? O l’inno paolino che apre la lettera ai Colossesi e che dice che il Figlio “è generato prima di tutte le cose”, cioè senza l’aggiunta dell’aggettivo “altre” che vi serve per inserire frodolentemente Gesù nella categoria delle creature? Non glielo consiglio sa?

E le faccio grazia infine anche della domanda che butta il discorso sulla conoscenza del nome di Dio. E’ universalmente risaputo che “Geova”, parola che voi difendete con tanto ardore, è certamente una pronuncia sbagliata delle quattro consonanti impronunciabili con cui la Bibbia designa il Signore e che la pronuncia più probabile di quel sacro “tetragramma” è Yahwe. Ma, a parte questo, io trovo grottesco sostenere che chi non usa il nome sbagliato di Dio non può stabilire con lui una relazione da Lui approvata, intensa, affettuosa, eccetera… Da quando in qua il mio bambino dovrebbe chiamarmi per nome per stabilire una tale relazione con me? “Papino” funziona assai meglio! Ed è proprio così che Gesù ci ha insegnato a fare usando lui per primo “Abbà” e ispirando gli agiografi a scrivere “Patèr emòn” (Padre nostro). Perché non provate almeno ogni tanto a seguire i suggerimenti di Gesù anziché quelli che vi vengono da Brooklyn?

FINE DEL BREAK
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58.

CAPITOLO SEDICI(pag. 154-163)

Prendete posizione a favore della vera adorazione


Cosa insegna la Bibbia riguardo all’uso delle immagini?
Come considerano i cristiani le feste religiose?
Come potete spiegare agli altri quello in cui credete senza offenderli?



Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

La nostra condizione umana, calata nel tempo e nello spazio, struttura la nostra personalità non solo in modo ideale ma anche facendo riferimento a “segnali” spazio-temporali che ci aiutano a ricordare, a fare riferimento al mondo ideale, ad esprimere la nostra religiosità a livello sociale, ecc… Quindi è normale che nelle nostre “radici” figurino celebrazioni ricorrenti, immagini, usanze, e tutto ciò che può favorire questo legame e anche la “corrispondenza d’amorosi sensi” (Foscolo) con i cari che ci hanno preceduto.

Ma tutto ciò costituisce un potente richiamo, un ricordo alla struttura della nostra religione cattolica. Ed ecco dunque spiegata la cura che la WT adopera per strappare al più presto da queste radici coloro che vuole catturare alla sua causa. Dopo un certo numero di “lezioni bibliche” arriva puntuale l’intimazione a distruggere le immagini e il collegamento storico con le nostre origini e la chiesa che vive nell’eternità. Ecco come…



IMMAGINI E CULTO DEGLI ANTENATI
3 Alcuni hanno in casa da anni immagini o altri oggetti di culto. Ne avete anche voi? In tal caso, forse vi sembrerà strano o sbagliato pregare Dio senza l’aiuto di qualcosa di visibile. Forse siete anche affezionati ad alcuni di questi oggetti. Ma è Dio a stabilire come deve essere adorato, e la Bibbia insegna che non vuole che usiamo immagini. (Esodo 20:4, 5; Salmo 115:4-8; Isaia 42:8; 1 Giovanni 5:21) Potete dunque prendere posizione a favore della vera adorazione distruggendo tutti gli oggetti in vostro possesso che sono legati alla falsa adorazione. Cercate in ogni modo di considerarli come li considera Geova: qualcosa di “detestabile”. — Deuteronomio 27:15.
Ma è tutto un bluff. Perché l’esecrazione divina riguarda non le immagini o statue in quanto tali, bensì le stesse quando sono utilizzate come idoli. Prova evidente di questo sta nel serpente di bronzo. Si ricorderà che fu Dio stesso a comandare a Mosé di fare una tale effigie e che si dovesse rivolgere ad esso lo sguardo per essere salvati dal morso velenoso dei serpenti. (cf Numeri 21,8) Tuttavia venne un momento che – come succede immancabilmente tra gente di bassa cultura – il popolo trasformò in idolo quel simbolo, “cosificando” in esso il potere guaritore che invece veniva dall’azione divina. E fu allora che Dio stesso ne ordinò ad Ezechia la distruzione. (cf 2 Re 18,4)
E’ con tale intendimento che S. Giovanni della Croce ammonisce che perfino la corona del Rosario può diventare un idolo, quando uno ad esempio ritiene che “quella” corona specifica (e non invece l’invocazione a Dio con la preghiera) lo protegga e lo salvi . Quando ciò avvenisse, sarebbe il momento di disfarsene. Tutti i simboli religiosi sono a rischio di essere trasformati in idoli, ma ciò dipende solo dalla mente di chi li usa. Ogni parroco avverte che non è il ramoscello preso nella Domenica delle Palme che porterà la pace nella famiglia…



4 Anche il culto degli antenati è comune in molte false religioni. Prima di conoscere la verità biblica alcuni credevano che i morti fossero coscienti in un reame invisibile e che potessero aiutare o danneggiare i vivi. Forse anche voi facevate di tutto per placare i vostri antenati defunti.
Veramente io, prima di conoscere la verità biblica me ne infischiavo altamente dei miei morti. Quando però l’ho conosciuta ho saputo sì che nessun defunto può danneggiarci, ma che invece sia i beati che le anime purganti possono aiutarci tramite le preghiere di intercessione che rivolgono a Dio a nostro favore. Tra parentesi la cosiddetta "devozione alle anime sante del purgatorio" è una di quelle che, stando a matteo 7,8 e a Luca 18,5 dovrebbe funzionare meglio...


Ma, come avete imparato nel capitolo 6, i morti non hanno affatto un’esistenza cosciente, da nessuna parte. Quindi è inutile cercare di comunicare con loro. Qualsiasi messaggio che sembri venire da una persona cara che è morta in realtà proviene dai demoni. Per questo Geova aveva proibito agli israeliti di cercare di mettersi in contatto con i morti o di partecipare a qualsiasi altra forma di spiritismo. — Deuteronomio 18:10-12.
Io del capitolo 6 ho contestato e confutato, sia razionalmente sia biblicamente, la bugia geovista asserente che delle persone defunte non rimanga più assolutamente nulla di entitativo. Il loro cosiddetto “ricordo nella mente di Geova” che sarebbe “la comune tomba del genere umano” non fa parte della loro entità che, geovistica-mente, si ritiene perduta, finita nel nulla e nella trasformazione energetica del corpo fisico.
Tuttavia è vero che i morti, pur esistendo nella dimensione di Dio (siano santi che reprobi) non hanno un loro potere autonomo di comunicare con il nostro mondo. Ciò che dovesse avvenire di prodigioso (fenomeni di contatto tipo visioni, sogni, locuzioni ecc…) è da intendersi come provocato da Dio e/o Angeli e, in casi eccezionali e con la permissione di Dio che la dà per un fine salvifico, dai demoni.
Di spiritismo in senso proprio, e perciò come realtà proibita dalla Bibbia, si deve parlare solo quando l’uomo intende il contatto con l’altro mondo come evento autonomo da Dio, ottenuto tramite tecniche umane o invocazione dei demoni. E si capisce il perché Dio lo vieta: si tratta di un tentativo tantalico (e perciò prepotente) ma anche illusorio di appropriarsi di un potere divino (preveggenza, causalità soprannaturale) finalizzato all’interesse terreno. Dio perciò lo proibisce per il bene dell’uomo.
Ma quando è Dio a prendere l’iniziativa (come nelle apparizioni della Madonna o di angeli messaggeri, nel sogno di Giuseppe, nei casi in cui un santo avverte qualcuno che Dio lo guarirà ecc…) allora non si ha “spiritismo” ma un contatto dovuto a un dono speciale del Signore.



5 Cosa potete fare se l’uso delle immagini o il culto degli antenati facevano parte della vostra adorazione di un tempo? Leggete e ponderate i passi biblici che indicano come li considera Geova Dio. Pregatelo ogni giorno esprimendogli il vostro desiderio di prendere posizione a favore della vera adorazione, e chiedetegli di aiutarvi a pensarla come lui. — Isaia 55:9.
Quindi onorateli e fatene riferimento mnemonico per rivolgere a Dio più preghiera di quanto non ne fareste nel caso che in casa non aveste nulla che vi richiami visivamente che Dio, gli Angeli, la Madonna e tutta la Chiesa trionfante e purgante, sono e saranno, finché vivrete, vostri familiari che vi amano e vi aiutano nel vostro viaggio terreno verso la patria celeste.
(seguita)

[Modificato da berescitte 22/05/2007 11.39]

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59.

I PRIMI CRISTIANI NON FESTEGGIAVANO IL NATALE
6 La nostra adorazione potrebbe essere contaminata dalla falsa religione in relazione a certe feste popolari, per esempio il Natale. Il Natale dovrebbe commemorare la nascita di Gesù Cristo, e quasi tutte le religioni che si definiscono cristiane lo celebrano.
Preciso! Infatti anche la religione geovista lo ha festeggiato per almeno un cinquant’ennio. Ora non lo fate più, ma continuate a definirvi “cristiani” anzi “i veri cristiani”. Allora?...


Eppure non c’è nessuna prova che nel I secolo i discepoli di Gesù osservassero questa festa.
Un’opera di consultazione afferma: “Nei primi tempi, i cristiani non solo non provavano disagio per l’ignoranza della data di nascita di Gesù, ma neppure sentivano il bisogno di festeggiare” la sua nascita.
Ma si capisce! Nei “primi tempi” l’argomento che focalizzava ogni interesse e che veniva commemorato ogni settimana era quello del mistero pasquale: passione, morte e resurrezione di Gesù. Non esisteva neanche l’Ufficio della Anagrafe che annotasse le nascite. Di norma si commemorava la morte e solo di uomini famosi. Ma Gesù è più che uomo. A quale degli angeli Dio ha detto mai “Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato?” L’eccellenza di Gesù l’hanno capita, e senza fare riferimento alla sua divinità, perfino nel mondo babilonico governato da satana che ha eletto, tra le tante possibili datazioni, la nascita di Cristo come spartiacque della storia. A voi cosa è successo per trasformare le sigle a.C. e d.C. (avanti Cristo e dopo Cristo) in aE.V: e E.V. (avanti l’Era Volgare e Era Volgare)? Ma davvero volete bene a Gesù? E a Brooklyn oggi cosa si festeggia? Solo l’aumento della tiratura delle riviste?


7 Anche se avessero conosciuto la data esatta della nascita di Gesù, i suoi discepoli non l’avrebbero festeggiata.
Davvero? Allora è il caso di appuntarselo. Quindi il fondatore del geovismo (Russell) e tutti i suoi seguaci (i Rimanenti Unti dei 144.000) non erano discepoli di Cristo!!! Ma voi oggi siete o non siete seguaci di quella Congregazione fondata da Russell?


Perché? Perché, come dice un’enciclopedia, i primi cristiani “consideravano la celebrazione della nascita di chiunque un’usanza pagana”. (The World Book Encyclopedia)
Il parere di un’enciclopedia, di cui non si dà neanche il riferimento per controllarla, è un po’ poco per trattarla come un verdetto, non credete? Potremmo obiettare che sì, non veniva celebrato, ma non per questo motivo. Del resto sarebbe un po’ difficile trovare una qualsiasi usanza nata prima di Cristo che non appartenga al paganesimo!... Ragione vuole però che ci si chieda dove mai starebbe la peccaminosità davanti a Dio per una tale celebrazione. E se questa è una domanda che pensate che venga da noi vi sbagliate. E’ esattamente la domanda che (si prega di tornare indietro di qualche riga) si sono fatti sia Russell che tutti gli Unti rimanenti e che ha fatto concludere loro, dopo attento esame sulle Scritture, che il Signore doveva gradire una tale cosa. Così che a Natale il refettorio della Betel veniva addobbato a festa (abbiamo le foto!) e Russell augurava buona Natale a tutti e come dono natalizio dava una moneta d’oro ad ogni betelita.


Le uniche feste di compleanno menzionate nella Bibbia sono quelle di due governanti che non adoravano Geova. (Genesi 40:20; Marco 6:21)
Qui viene omesso stranamente che quei due compleanni, proprio a sottolineare che tale celebrazione sarebbe insufflata dal demonio, furono funestati da due omicidi. Il primo fu il compleanno di Faraone che giustiziò in quell’occasione il capo dei panettieri. (cf Genesi 40,20-22) Il secondo fu quello di Erode Antipa che fece tagliare la testa a S. Giovanni Battista. (Matteo 14, 9-10) Forse a Brooklyn si sono accorti che non esiste nessun nesso di causalità tra la celebrazione del compleanno e questi fatti di sangue? Se è così, complimenti! Sarebbe una “luce crescente”! Un po’ poco ma… hai visto mai? Pur rimanendo però documentata in perpetuo la scempiaggine di vederci un collegamento in tante pubblicazioni passate.


8 C’è un altro motivo per cui i cristiani del I secolo non avrebbero celebrato la nascita di Gesù. Probabilmente i suoi discepoli sapevano che le feste di compleanno erano legate a una superstizione.
Qui c’è un bel “probabilmente” e si parla al condizionale. Tanto basta a cestinarlo perché è un procedimento biasimevole in una WT che accetta solo ciò che è testimoniato biblicamente.
(seguita)
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24/05/2007 10:23
 
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LE ORIGINI DEL NATALE
9 Solo parecchi secoli dopo la venuta di Gesù sulla terra si cominciò a festeggiarne la nascita il 25 dicembre. Ma quella non era la data della nascita di Gesù, che a quanto pare avvenne in ottobre. Perché fu dunque scelto il 25 dicembre? Alla voce “natale” La Piccola Treccani dice: “Nella scelta del 25 dic. come giorno di Natale del Salvatore ha influito il calendario civile romano che alla fine del sec. 3° celebrava in quel giorno il solstizio invernale e il natale del ‘sole invitto’”. Alcuni che si definivano cristiani vollero far coincidere le due feste. D’inverno, quando il sole sembrava più debole, i pagani tenevano cerimonie perché quella fonte di calore e di luce tornasse dal suo lungo viaggio. Il 25 dicembre era ritenuto il giorno in cui iniziava il ritorno del sole. Nel tentativo di convertire i pagani, i capi religiosi adottarono questa festa e cercarono di darle una parvenza “cristiana”.
Non abbiamo che da dedurre ciò che intelligenza vuole: la festa del Natale non ha origine nel paganesimo ma, da parte della Chiesa, ha origine dalla volontà di far adorare il Signore Gesù "sole di giustizia". soppiantando la festa pagana del Dio Sole e di Mitra. Punto e basta! Inutile insistere. Si chiama battezzare le realtà terrene, inculturazione della fede. Con gradualità e nella misura in cui il popolo riesce a recepire. Ed ha recepito al punto che oggi nessuno vede più alcun riferimento o legame adorativo nei confronti di usanze pagane. Il fatto che cristiani all’acqua di rose e non cristiani approfittino delle feste natalizie per lasciarsi andare ad eccessi alimentari e “sbevazzamenti” non deriva dal Natale ma dalla sua profanazione e dalla mancanza di autocontrollo. Il Natale, come programma specifico, ha l’intento di festeggiare l’incarnazione del Figlio di Dio, che è l’inizio della Redenzione.
Ma si sa sono parole al vento. A Brooklyn (dal 1930 in poi) hanno adottato una logica diversa da quella normale…



Ma a motivo dei legami del Natale con la falsa religione, coloro che desiderano avere il favore di Dio non celebrano questa né alcun’altra festa di origine pagana.
Prendiamo nota: tutti gli Studenti Biblici, dall'inizio fino al 1930 circa, che erano per giunta tutti "unti!" (ivi compreso Rutherford che poi ci ha ripensato scagliandosi contro il Natale) non desideravano avere il favore di Dio!
Quanto a noi cristiani-cattolici che desideriamo avere il favore di Dio e non vediamo più alcun legame del Natale con la falsa religione, continueremo a celebrarlo per la gioia di tutti, a partire dai bambini e a finire coi grandi che, per l’occasione, sono più ricettivi e disposti a riconciliarsi col Signore e tra di loro.
E che San Criterione benedica chi ha la logica, e con essa la verità, dalla sua parte.



LE ORIGINI SONO DAVVERO IMPORTANTI?
11 Alcuni sono d’accordo che feste come il Natale hanno origini pagane, ma ritengono lo stesso che non sia sbagliato osservarle. Dopo tutto la maggioranza non pensa affatto alla falsa adorazione quando celebra una festività.
Lo vedi che le cose le sai? Quello che ti manca è solo il rispetto per il principio di coerenza!


12 Forse pensate che le origini delle festività abbiano poco a che fare con il modo in cui vengono celebrate oggi. Le origini sono davvero importanti? Sì. Per esempio, cosa fareste se vedeste un lecca-lecca caduto nel fango? Lo raccogliereste e lo mettereste in bocca? No di certo: è sporco! Come quel lecca-lecca, le feste potrebbero sembrare piacevoli, ma hanno origini impure. Per prendere una salda posizione a favore della vera adorazione, dobbiamo pensarla come il profeta Isaia, che disse ai veri adoratori: “Non toccate nulla d’impuro”. — Isaia 52:11.
Se è così che bisogna ragionare applichiamo…
Che fareste se sapeste che il geovismo è stato contaminato da pratiche impure? Vi aderireste lo stesso? Ebbene sappiate che il Fondatore Russell ha creduto nella bontà della festa del Natale; ha anche creduto che la grande piramide “pagana” di Giza avesse delle misure interne studiando le quali si ricavava la conferma delle profezie divine. La definì perfino come “la Bibbia di pietra” e volle che la sua “tomba commemorativa” avesse la forma di piramide. Sulla quale (dulcis in fundo) fece riprodurre la croce dentro una corona, emblema ostentato sia sulle copertine della Torre di Guardia che nella spilla che i TG portavano sul bavero della giacca. Ma il secondo presidente Rutherford disse che Russell, in tali credenze, sarebbe stato ingannato dai demoni, autori della piramide “pagana” d’Egitto e poi del culto “fallico” della croce. Com’era la finale? Ah sì… Isaia disse ai veri adoratori: “Non toccate nulla d’impuro” (Isaia 52,11 – CEI) Non vi resta che applicare… il Natale sta al paganesimo come il geovismo sta alla impurità russelliana. Il Natale deriva dal paganesimo e per questo va rifiutato? Ebbene anche il geovismo attuale deriva da quello russelliano e perciò... uscite da esso popolo mio!

(seguita)
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25/05/2007 13:12
 
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DISCERNIMENTO NEI RAPPORTI CON GLI ALTRI
13 Quando decidete di non partecipare a una festa, potrebbero sorgere dei problemi. Per esempio, sul lavoro forse i colleghi…14 Ci vuole buon senso per valutare come comportarsi in ogni situazione. Se per caso qualcuno vi fa gli auguri di buone feste, potreste semplicemente dire grazie. Ma supponiamo che si tratti di qualcuno che vedete regolarmente o con cui lavorate. In tal caso potreste… Ad ogni modo, usate tatto…. Fate attenzione a non mostrare mancanza di rispetto. Piuttosto, spiegate con tatto la vostra posizione. Chiarite che non c’è niente di male a stare insieme e scambiarsi regali, ma che preferite fare queste cose in un altro momento.
15 E se qualcuno desidera farvi un regalo? …Potreste decidere che, viste le circostanze, accettare il regalo non significherebbe prendere parte alla festa. Certo, se chi vuol farvi il regalo non conosce le vostre convinzioni, potreste menzionare che non celebrate la festa. Questo potrebbe aiutarvi a spiegare perché accettate il regalo ma in quella occasione non lo contraccambiate. Viceversa, non sarebbe saggio

RAPPORTI CON I FAMILIARI
16 Che dire se i componenti della vostra famiglia non la pensano come voi? Ancora una volta, abbiate tatto…. Rispettate piuttosto la loro libertà di opinione, come desiderate che rispettino la vostra. (Matteo 7:12) Evitate qualsiasi azione che vi renderebbe partecipi della festività. Eppure siate ragionevoli quando si tratta di cose che non hanno a che fare con l’effettiva celebrazione. Certo dovreste sempre agire in modo da sentirvi a posto con la coscienza. — 1 Timoteo 1:18, 19.
17 Cosa potete fare affinché i vostri bambini non si sentano privati di qualcosa perché non celebrano le feste non scritturali?....
I paragrafi dal 13 al 17 sono un tormentone. Si gira e si rimesta, si sottilizza e distingue, moltiplicando i “se” e i “però”, cercando di dire e non dire. E’ tutto un procedere camminando tra le uova. Alquanto ipocrita dal momento che il CD sa benissimo che poi, all’atto pratico, il TG “obbediente” prende posizione drastica e si mette in urto con tutti i familiari e i parenti, arrecando sofferenze soprattutto ai bambini. Al riguardo le testimonianze di ex sono corali.* E tutto senza motivo, tutto solo perché – sarà bene non dimenticarlo mai e rinfacciarlo al proclamatore TG – perché al secondo presidente geovista un giorno è saltato in testa di abolire la festa di Natale. Le ragioni (fasulle) sono che deriverebbe da una festa pagana; quelle dietrologiche che il Natale è efficacissimo per ristabilire i rapporti rotti con familiari e parenti e per spingere a ripensare criticamente la scelta geovista.
Potremmo anche osservare che è ben strano che Geova abbia tanto in urto il Natale se per 50 anni ha lasciato che venisse festeggiato nella sua Congregazione. E si può aggiungere ancora e con tutta logica che, non essendo mai infallibili gli enunciati dottrinali provenienti dalla WT (lo si annoti: “provenienti dalla WT” e non dalla Bibbia, giacché la Bibbia come non ha detto niente a favore del Natale a Russell, così non ha detto nulla a sfavore del Natale a Rutherford), non essendo mai infallibili dicevo, non è sicuro che questa cosa contro il Natale derivi davvero da Geova. E potrebbe essere benissimo che perciò un domani venga rivista e abolita. Ben strana giustizia questa di Geova di far soffrire inutilmente i suoi figli non rivelando subito e con certezza assoluta come la pensa su una faccenda così grave, no?
* Impressionate il caso narrato da Daniele F (un ex TG diventato Grissino). Festa di compleanno del cuginetto. Lui resta a casa per ordine del padre. La nonna no, la nonna va alla festa e (ahimé!) ne ritorna con una fetta di torta che il bambino mangia con gioia e semplicità. Ma il padre torna dal lavoro, si informa e sa dal figlioletto l’accaduto. La nonna riceve un’aggressione verbale con allusioni alla sua collaborazione con Satana. Il bimbo viene brutalmente portato in bagno dove il padre riesce fargli rivomitare la “tortina satanica”.



PRATICATE LA VERA ADORAZIONE
I paragrafi 18 e 19 indicano gli “antidoti” alla tristezza che il distacco, affettivo ed effettivo, da familiari e parenti e amici e clima sociale, provoca in occasione delle festività: frequentare le adunanze cristiane e impegnarsi nella predicazione.

Stando con i veri cristiani e parlando ad altri delle meravigliose verità bibliche che avete imparato, riscontrerete che la nostalgia che forse provate per le usanze legate alla falsa adorazione un po’ alla volta scomparirà. State certi che se prendete posizione a favore della vera adorazione sarete molto felici e avrete tante benedizioni. — Malachia 3:10.

Quanto all'essere felici sotto un regime di libertà vigilata abbiamo i nostri dubbi. E gli studi di Bergmann hanno dimostrato la maggiore incidenza di turbe mentali nel popolo di geova rispetto a "quelli di fuori". Il che è anche confermato da vari ex che scrivono sul FORUM.
Quanto invece alle benedizioni siamo sicuri che le avrete, fratelli testimoni. Il buon Dio guarda il cuore e terrà conto della vostra rettitudine di intenzione. Voi infatti non avete un problema circa la vostra salvezza, ne avete due: uno circa la vostra ragionevolezza e uno circa la autentica felicità vostra e dei vostri cari durante questa vita.

FINE DEL CAPITOLO SEDICI

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62.

CAPITOLO DICIASSETTE (pag. 164-173)

Accostiamoci a Dio in preghiera

Perché dovremmo rivolgerci a Dio in preghiera?
Cosa dobbiamo fare perché Dio ci ascolti?
In che modo Dio risponde alle nostre preghiere?



Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

2 Se vogliamo che Geova ascolti le nostre preghiere, però, dovremmo pregare nel modo che lui approva. Come possiamo farlo se non comprendiamo quello che insegna la Bibbia riguardo alla preghiera? È indispensabile sapere cosa dicono le Scritture, dal momento che la preghiera ci aiuta ad avvicinarci di più a Geova.
Se questo discorso fosse vero dovremmo dedurne che Dio non ascolta nessuna preghiera se non quella dei cristiani Testimoni di Geova, e addirittura soltanto quelle di essi che, dopo aver acquistato accurata conoscenza, lo pregano “nel modo che lui approva”.
Ovviamente non siamo d’accordo, né ci sembra che questo sia l’atteggiamento di un Padre.
Dio invece guarda alle intenzioni del cuore, e non al modo. Il modo può essere anche sbagliato, ma se l’intebnzione è pura, la preghiera Gli sarà accetta e otterrà la risposta che Dio vuole. Un esempio – e biblico! – per tutti: Cornelio, un devoto sincero di Dio, pregava pagana-mente e per giunta come uomo d’arme. Eppure l’angelo assicurò che le sue preghiere erano giunte fino a Dio (cf Atti 10, 1-4 ) e così gradite da determinare diciamo… Geova ad eleggerlo tra i suoi 144.000 Unti. Allora?...


PERCHÉ PREGARE GEOVA?
3 Un motivo importante per cui dovremmo pregare Geova è che lui stesso ci invita a farlo. La sua Parola ci incoraggia: “Non siate ansiosi di nulla, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù”. (Filippesi 4:6, 7) Non vorremo certo ignorare un provvedimento così amorevole preso per noi dal Supremo Sovrano dell’universo!
4 Un altro motivo per cui dovremmo pregare regolarmente Geova è che questo rinsalda la nostra relazione con lui. I veri amici non si parlano solo quando hanno bisogno di qualcosa. Si interessano l’uno dell’altro, e quando esprimono liberamente idee, preoccupazioni e sentimenti la loro amicizia si rinsalda. In un certo senso avviene la stessa cosa nella nostra relazione con Geova Dio.
Condivisibile.


Con l’aiuto di questo libro avete imparato molto su quello che insegna la Bibbia riguardo a Geova, alla sua personalità e ai suoi propositi. (…)
Questo proprio no. Questo libro ci aiuta a deformare la personalità divina. La Bibbia propone un Dio molto diverso.


COSA È RICHIESTO DA NOI?
(…)
Se preghiamo per essere aiutati a vincere una debolezza della carne, dovremmo fare attenzione a evitare circostanze e situazioni che potrebbero indurci in tentazione. (Colossesi 3:5) (…)
Fede… umiltà e sincerità…agire in armonia con le richieste…
Le raccomandazioni dei paragrafi 6,7,8 sono tutte cose condivisibili.



ALCUNE DOMANDE SULLA PREGHIERA
9 Chi dovremmo pregare? Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare il “Padre nostro che [è] nei cieli”. (Matteo 6:9) Le nostre preghiere devono dunque essere rivolte solo a Geova Dio. Ma Geova richiede che riconosciamo la posizione del suo Figlio unigenito, Gesù Cristo. Come abbiamo imparato nel capitolo 5, Gesù fu mandato sulla terra come riscatto per redimerci dal peccato e dalla morte. (Giovanni 3:16; Romani 5:12) Ed è stato costituito Sommo Sacerdote e Giudice. (Giovanni 5:22; Ebrei 6:20) Quindi le Scritture indicano che dobbiamo pregare per mezzo di Gesù. Lui stesso disse: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giovanni 14:6) Perché le nostre preghiere vengano ascoltate, dobbiamo rivolgerle solo a Geova per mezzo di suo Figlio.
E qui non ci siamo. Abbiamo visto che nella Bibbia ci sono varie testimonianze che insegnano che, oltre ad invocarlo come Mediatore nei confronti del Padre, si può e si deve pregare anche Gesù direttamente. Per esempio in Giovanni 14,14, alterato nella NM con la sottrazione del pronome “mi”, Gesù si dice destinatario ed esauditore della preghiera da fare a lui. In Atti 7,59, parimenti alterato nella NM, abbiamo Stefano che “invoca” Gesù preferendolo a Geova persino in sua presenza! E anche qui lo “invocava” è stato trasformato in “faceva appello” per eliminare queste prove bibliche che danno ragione alla Cristianità che ovunque nel mondo fa ancora quello che facevano i primi cristiani designati da Anania come coloro che “invocano il tuo nome” (Atti 9, 13-14).


12 Tutto quello che riguarda Geova Dio dovrebbe avere la priorità nelle nostre preghiere. Certo abbiamo ogni ragione di esprimergli profonda gratitudine e lodarlo per tutta la sua bontà. (1 Cronache 29:10-13) Nella preghiera modello, riportata in Matteo 6:9-13, Gesù ci insegna a pregare che il nome di Dio sia santificato, cioè ritenuto sacro, e poi che venga il suo Regno e che la sua volontà sia fatta sulla terra come in cielo. Solo dopo queste cose importanti che riguardano Geova, Gesù rivolge l’attenzione a questioni personali. Dando anche noi a Dio il posto più importante nelle nostre preghiere, dimostriamo che non ci interessiamo soltanto del nostro benessere.
Altra originalità tutta geovista, su cui opportunamente qui si glissa (per evitare un istintivo “ohibò!” di rigetto?) è la prescrizione di non recitare il Padre nostro. Cioè la preghiera suggerita da Gesù viene fatta passare come uno specimen indicativo, ma da non ripetere tale e quale. Lo stesso vale per i salmi che sono indicati come moduli e non invocazioni da ripetere tali e quali.
In tanti anni di letture geoviste non siamo riusciti a trovare la dietrologia che sostiene questa posizione. La prescrizione fa il paio con la proibizione di fare “preghiere ripetitive”, ignorando ovviamente che sia Gesù (cf Matteo 26, 44) che S. Paolo (cf 2Corinzi 12,8) le hanno fatte. Chissà che non sia una manovra per avversare frontalmente la preghiera del S. Rosario.

Il resto, fino al paragrafo 15 è condivisibile.

(seguita)
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28/05/2007 10:46
 
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Invece dal 16 al 20 ci sarebbero da fare varie puntualizzazioni, ma di relativa importanza. Una per tutte: ove si dice:
“Si sono verificati molti casi di persone che hanno pregato per essere aiutate a capire la Bibbia e subito dopo sono state contattate da un servitore di Geova. Casi simili sono una prova della guida angelica nell’opera di predicare il Regno.”
Verrebbe da osservare che Dio sicuramente non concede un solo istante di sospensione agli angeli in tale compito di “guida angelica”, del resto gli angeli non si stancano. Allora quando invece si prega e prega e la guida e l’aiuto non vengono, di cosa è “prova” questo? Non certo della non assistenza, e allora? Di inciampi messi da Satana? Ma questa sarebbe una risposta tipo sughero che vuole tornare a galla per forza. E potrebbero appropriarsene tutti gli altri MRA che fanno concorrenza sia ai TG che alle Chiese, dicendo a loro volta che se tutto va bene è Dio che benedice e se va male è il Nemico che mette i bastoni tra le ruote.

Saggezza biblica vuole invece – e forse hanno bisogno di rifletterci anche tanti nostri fratelli cristiani -, che l’unica presenza sicura di Dio e della sua volontà è quella che Egli collega alle azioni sacramentali. Per il resto così come noi possiamo vedere un influsso benefico di Dio in un evento, vi si può vedere una casualità fortuita. Altrimenti qualcuno potrebbe pensare che anche lo sviluppo mondiale del traffico di droga abbia una qualche benedizione divina, tanto è fiorente!

Qualche TG intelligente potrebbe chiedere “ma se noi siamo benedetti da Geova quando siamo fiorenti” chi è che benedice gli altri Movimenti Religiosi?”; è risaputo che i Mormoni e gli Avventisti del 7 Giorno sono da sempre numericamente il doppio dei Testimoni di Geova! E così pure qualcuno, se dovesse valere la correlazione preghiera-risultato benefico, potrebbe prendersela con Dio quando si è pregato perché benedicesse un’iniziativa, un evento, una persona… e poi invece è andato tutto a catafascio.

Quello che è sicuro invece è che Dio ha previsto tutto dall’eternità, e sia negli eventi buoni che in quelli indesiderabili, Dio offre la possibilità di trasformarli in crescita personale, in grazia di santità, in sviluppo di virtù, in aumento di saggezza e umanità. Omnia cooperantur in bonum diligentibus Deum (cf Romani 8,28). E dove il disastro sembra del tutto irreparabile (sia esso per eventi naturali sia per malvagità umana) l’Altissimo ripara alla grande donando immediatamente il suo paradiso e un giorno la risurrezione gloriosa a chi ha ricevuto il massimo dei torti e delle sofferenze ingiuste in questa vita.

FINE DEL CAPITOLO DICIASSETTE
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30/05/2007 15:43
 
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64.

CAPITOLO DICIOTTO (pag. 174-183)

Il battesimo e la vostra relazione con Dio

Come avviene il battesimo cristiano?
Quali passi dovete fare per essere idonei per il battesimo?
In che cosa consiste la dedicazione a Dio?
Qual è la ragione principale per battezzarsi?


Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

Leggo e rispondo passo passo…
2 Se avete studiato attentamente i capitoli precedenti con un testimone di Geova, forse ora vi chiedete: ‘Cosa impedisce a me di essere battezzato?
E mi rispondo che me lo impedisce il fatto che sono già battezzato. Tutta la Cristianità, tutti i discepoli di Cristo che hanno come base la fede nelle Scritture, nella Trinità e nell’incarnazione del Figlio, hanno un Battesimo valido. Sono cioè stati adottati da Dio come figli e hanno ricevuto in dono la compartecipazione alla natura divina divenendo tralci della Vite, membri dell’unico Corpo di Cristo, figli nel Figlio. E – si badi bene! – in maniera irreversibile. Vale a dire che se un domani perdessi la fede, non cesserei di essere figlio, e se un dopodomani la riacquistassi non avrei alcun bisogno di essere ribattezzato. I figli sono tali e restano tali indipendentemente dal loro comportamento morale. Perciò io, battezzato nella Chiesa Cattolica da un pezzo, sono già discepolo e “testimone di Cristo” e (ma sì) anche del Padre e dello Spirito Santo.

Ormai conoscete quello che promette la Bibbia: la vita eterna nel Paradiso. (Luca 23:43; Rivelazione 21:3, 4)
No, ormai conosco che sono figlio adottivo di Dio a cui la Bibbia promette il Regno dei cieli, a petto del quale la proposta della terra paradisiaca, oltre a non essere biblica, è di un impoverimento abissale, e di una eternità che definirla “allucinante” è il minimo che si possa dire.

Conoscete anche la vera condizione dei morti e la speranza della risurrezione. (Ecclesiaste 9:5; Giovanni 5:28, 29)
Veramente questa la conoscevo benissimo da prima. Il geovismo ha tentato di disimpararmi questa come tutte le altre verità della Bibbia che il Magistero cattolico custodisce e trasmette sin dall’epoca apostolica. Ma credo proprio che non ci sia riuscito.

Forse frequentate le adunanze di congregazione dei testimoni di Geova e avete visto di persona che praticano la vera religione. (Giovanni 13:35)
Oh sì che le ho frequentate, e con attenzione “bereana”! Perciò posso dire che se la vera religione è quella illustrata dalla Bibbia, i TG non la praticano. E questo a cominciare dal fatto che nel volume della loro NM essi non hanno la Bibbia, perché contiene una Parola di Dio deformata sia nel testo che nella interpretazione; e questo a finire con certe spiegazioni orripilanti come: 1) quella di vedere come comando divino l’obbligo di lasciar morire un bambino negandogli una trasfusione di cui ha bisogno; 2) o quella di non rivolgere più neanche il saluto al parente che avesse deciso di uscire dal movimento geovista; 3) o quella di vedere nei soli Unti rimanenti i fratelli di Gesù da fare esclusivo oggetto della propria caritas.

Ma soprattutto, avrete cominciato a stringere una relazione personale con Geova Dio.
Macché! quella ce l’avevo da un pezzo (con Dio, non con Geova, si capisce!). Anche se per la verità ogni tanto con Dio io ci “litigo”, per vari motivi, non escluso quello di lasciar proliferare in libertà tanti Nuovi Movimenti Religiosi. Movimenti che approfittano dell’attuale epoca di “pensiero debole”, relativistico, materialistico, edonistico, consumistico… e per questo affamato di una qualsiasi spiritualità che sappia reclamizzarsi. Questo clima è ciò che spinge tanta gente che non ha valorizzato la propria perla preziosa, il tesoro scoperto nel suo campo, ad elemosinare surrogati di spiritualità e pseudo salvezze presso fabbricatori di miraggi; geovismo in testa, qui in Italia.


3 Come potete dimostrare che desiderate servire Dio? Gesù disse ai suoi seguaci: “Andate . . . e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole”. (Matteo 28:19)
Il geovismo sostiene che quella di “predicare e fare discepoli” è l’unica opera che Gesù ha assegnato ai suoi seguaci. Mentre le normali Chiese storiche ritengono che, essendo “corpo di cristo” i suoi seguaci, sia singolarmente che come Chiesa, hanno il dovere di prolungare i gesti del Salvatore, che sono stati sintetizzati nel potere/ufficio profetico (evangelizzazione) potere/ufficio sacerdotale (celebrare il culto) e nel potere/ufficio regale (la pastorale e il servizio della caritas). Questi poi si ramificano in centinaia di iniziative e mansioni concrete e specifiche. Di tutto ciò presso i TG resta in piedi solo l’evangelizzazione; e questa intesa riduttivamente solo come “dovere di dare l’avvertimento” della prossima fine. La santificazione del popolo di Dio, anche se ora vi si sprecano pagine delle riviste, è sempre stata vista nel geovismo come marginale. Sia perché l’uomo non può santificarsi, essendo peccatore costituzionalmente (antico protestantesimo); sia perché gli unici “Santi” secondo il geovismo sono i 144.000 e solo per modo di dire giacché la loro santità è una mera “dichiarazione di giustizia” del tutto estrinseca all’essere “nuova creatura” (cosa che anche se la dice la Bibbia non è insegnata dalla dottrina geovista). Nelle antiche pubblicazioni si evince che la Bibbia è esclusivo appannaggio degli Unti (sfasatura dovuta al credere all’inizio che solo gli Unti si salvavano. La trovata del “paradiso terrestre” venne la bellezza di 50 anni dopo…).

Gesù stesso diede l’esempio facendosi battezzare in acqua. Non fu semplicemente asperso né gli fu versata un po’ d’acqua sulla testa. (Matteo 3:16) Il verbo “battezzare” deriva da un termine greco che significa “immergere”. Perciò il battesimo cristiano è un’immersione completa in acqua.
4 Tutti coloro che desiderano stringere una relazione con Geova Dio devono battezzarsi in acqua. Il battesimo indica pubblicamente il vostro desiderio di servire Dio.
Ecco un’altra particolarità del geovismo. Il battesimo, che poi non è inteso come un sacramento ma solo come una testimonianza pubblica di essersi dedicati a Geova, deve essere fatto per immersione totale. C’è da chiedersi come facevano all’inizio in America ove le vasche da bagno non esistevano ma si usavano tinozze? Nell’abbeveratoio per i cavalli?
Data l’occasione sottolineiamo anche come dalla lettura di un identico testo (in questo caso la Bibbia non è truccata) le varie intelligenze possono trarre comprensioni differenti del volere divino. E’ da sempre che esistono sia il partito dell’immersione che quello dell’aspersione. Ed è per lo meno singolare che la WT sostenga da un lato che non ha la sicurezza assoluta su niente di ciò che dice, giacché “non sono infallibili”, e dall’altro insista sulla formula immersoria come condizione senza la quale il battesimo non sarebbe valido.
Qualcuno scherzosamente ha chiesto come si sarà mai potuto “immergere” l’intera abitazione di convertiti, quando la Bibbia dice che uno fu battezzato e con lui tutta la sua casa.
Altri invece, con tutta serietà hanno osservato che nel testo greco originale, l’invito di Gesù a “fare discepoli tutte le nazioni” (CEI) non contempla il partitivo “di persone” che troviamo nella NM geovista, che restringe la salvezza a un piccolo gruppo, un campionario dell’umanità. La manovra ovviamente è funzionale a consolare i Testimoni, convincendoli di essere gli unici eletti alla salvezza, malgrado gli aderenti al movimento siano un piccolo, piccolissimo gruppo di fronte alla cifra di oltre sei miliardi raggiunta dall’umanità.

Dal paragrafo 5 al 16 sono elencate le condizioni da adempiere per diventare Testimoni, cioè previe e necessarie per simboleggiare in acqua la propria dedicazione, battezzandosi.


1) Acquistare accurata conoscenza e avere fede in “Geova Dio e Gesù Cristo”.
Il che comporta uno studio biblico a casa, partecipare alle adunanze, sostenere un esame relativo alle dottrine ritenute basilari. “Tra questi – dice il testo - ci sono la verità sulla condizione dei morti e l’importanza del nome di Dio e del suo Regno.” Tre “verità” del tutto diverse da come le intendiamo noi cattolici e che abbiamo criticato in dettaglio durante la nostra analisi. E occorre “…avere fede nelle promesse di Dio e nel potere salvifico del sacrificio di Gesù.”

2) Parlare ad altri di Dio e dei suoi propositi. Di ciò che è definito “la Verità”.
Si esige cioè il previo “servizio di campo” casa per casa, effettuato insieme a un TG già “dedicato”, oltre che la “testimonianza” della nuova fede presso amici e parenti. Il fatto della loro eventuale opposizione è già previsto e non fa problema. Occorrendo il TG troncherà i rapporti.


3) Se occorre (un “se” pleonastico!) fare i necessari “…cambiamenti nel vostro stile di vita e nelle vostre abitudini.” Si noti che questo viene richiesto preventivamente “prima di chiedere di diventare proclamatori non battezzati, dovete eliminare peccati gravi come immoralità sessuale, ubriachezza e uso di droga.”

4) Si passa quindi al pentimento e alla conversione; ovvero a una forma più incisiva di “cambiamenti” esercitata con fermezza. “Occorre fare qualcosa di più che provare rammarico. Dovete abbandonare il vostro precedente modo di vivere ed essere fermamente decisi a fare da ora in poi quello che è giusto. Il pentimento e la conversione sono passi che dovete fare prima di battezzarvi.”

5) Dedicazione a Geova Dio. “La dedicazione a Geova Dio è una fervida preghiera con la quale promettete di rendergli esclusiva devozione per sempre.(…) Prima del battesimo, dunque, fare la volontà di Geova Dio deve già essere il principale obiettivo della propria vita.” E’ superfluo dire che questo di porre la volontà di Dio al primo posto nella vita è l’obbligo di ogni cristiano. Quello che diversifica le varie fedi sta nell’individuare con esattezza qual è questa benedetta volontà e il modo in cui le varie vocazioni di vita permettono di attuarla a ciascuno. Si può fare utile riferimento alla metafora della vita come un “palcoscenico” ove Dio regista assegna ad ogni attore la propria parte, da compiere alla perfezione per quanto breve o marginale sia.
In breve, in un itinerario catecumenale per adulti, questi punti possono essere sostanzialmente condivisi, salvo fatto il diverso intendimento del pensiero divino ricavato dalla Bibbia.

(seguita)

[Modificato da berescitte 30/05/2007 15.47]

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VINCERE L’ESITAZIONE
17 Alcuni esitano a dedicarsi a Geova perché hanno un certo timore di fare un passo così importante. Forse temono che, una volta dedicati, dovranno rendere conto a Dio. Avendo paura di sbagliare e deludere Geova, pensano che sia meglio non dedicarsi affatto a lui. (…)
Quando io dico che a Brooklyn hanno una logica diversa intendo dire proprio questo: porre ipotetiche obiezioni di questo tipo è del tutto illogico! Io mi sentirei altamente insultato nella mia intelligenza se qualcuno ipotizzasse che potrei nutrire remore del genere. Con permesso? Voglio rispondere per le rime ad ogni punto…

Come sarebbe a dire che avrei timore di fare un passo così importante? Se Dio fosse davvero il Geova-gendarme che dite, la “Virile persona di guerra” per chi non aderisce, con tanto di prossimo Armaghedon sterminatore, la mia logica mi direbbe che dovrei aver timore a non farlo quel passo e non a farlo.

Peggio! Non solo dovrei temere di dover rendere conto a Dio-Geova-gendarme, se diventassi geovista, e perciò sarei assillato sempre nell’insicurezza di “aver raggiunto una condizione approvata ai suoi occhi”; ma dovrei rendere conto anche agli Anziani che mi saranno cogli occhi addosso e col fiato sul collo per vedere se rispondo o no a quanto l’Organizzazione si aspetta da me.

Ma certo che si deve sempre aver paura di sbagliare e deludere Geova, che, stando a come funziona la WT, sarebbe “un Dio di ordine” e perciò attentissimo ai rendiconti di ore dedicate alla predicazione e di riviste piazzate e di studi biblici effettuali e di famiglia intruppata sotto il regime waccetowerino! Ma con questo non segue logicamente che perciò posso pensare che sia “meglio” non dedicarsi affatto a Lui. Sarebbe “peggio”, assai peggio, perché andrei distrutto, avendo ricevuto l’avvertimento e facendo ricadere la “colpa del sangue” tutta su di me.

Volete un consiglio, proclamatori geovisti? Se parlate con Bery, dite le vostre convinzioni, fate solo "affermazioni", quelle che volete, ma… ma per carità (e per vostro interesse) tralasciate ogni tipo di "spiegazione" che tenti di appoggiarle o fondarle. Non seguite gli estensori di questo libretto che sto analizzando. Quando fate una cosa del genere realizzate sempre un infortunio illogico controproducente.

Comunque è ovvio che io penso di non dedicarmi a Geova perché già sono dedicato a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, IL QUALE, in confronto a Geova (mi si passi la metafora elementare) è come il caffè a petto del surrogato.



19 Non è necessario essere perfetti per dedicarsi a Dio. Geova conosce i vostri limiti e non si aspetta mai da voi più di quello che siete in grado di fare. (Salmo 103:14) Desidera che ce la facciate, vi sosterrà e vi aiuterà. (Isaia 41:10) Potete star certi che
Sì, amici lettori, nel geovismo – dati i frequenti cambiamenti di dottrina – non si può essere certi di niente. Per contro se c’è una cosa di cui potete star certi è che, dopo aver aderito, i zelantissimi agenti della WT vi scruteranno fin nelle midolla e vi indurranno, con lusinghe e minacce (carota e bastone avrebbe detto Churchill) a dare fin l’ultima goccia di sudore e di sangue alla causa geovista. Fino ad indurvi, se occorre, a lasciare un ottimo posto di lavoro per preferirne uno part-time che vi lasci tempo alla predicazione. Così, proprio così alla lettera, è successo all’ex TG Michele M. Ha lasciato il lavoro, e ha venduto l’auto per dedicarsi all’annuncio. E – dimenticavo! – ha anche riempito la cantina di scatolame per nutrire la famiglia durante i “mesi” previsti per la battaglia di Armaghedon, che era prossima ventura… nel 1975!


IL BATTESIMO SIMBOLEGGIA LA DEDICAZIONE
20 Pensare alle cose di cui abbiamo appena parlato forse vi aiuterà a fare una dedicazione personale a Geova in preghiera. Tutti coloro che amano veramente Dio devono inoltre ‘fare pubblica dichiarazione per la salvezza’. (Romani 10:10) Come potete far questo?
21 Informate il sorvegliante che presiede della vostra congregazione che desiderate battezzarvi. Lui disporrà che degli anziani ripassino con voi alcune domande sugli insegnamenti basilari della Bibbia. Se gli anziani vi riterranno idonei, vi diranno che alla prossima opportunità potrete battezzarvi. Di solito in occasione del battesimo viene pronunciato un discorso sul significato di questo passo. Poi l’oratore invita tutti i battezzandi a rispondere a due semplici domande per fare a viva voce “pubblica dichiarazione” della loro fede.
22 È il battesimo che identifica pubblicamente coloro che si sono dedicati a Dio e adesso sono testimoni di Geova. I battezzandi vengono immersi completamente nell’acqua per dimostrare pubblicamente che si sono dedicati a Geova.
Riproduciamo integralmente questo testo solo per opportuna informazione. Aggiungendo però che, ove gli anziani lo credano opportuno (incastrare prima che ci si ripensi?) possono provvedere a battezzare il soggetto anche privatamente, dentro la vasca da bagno. E non lo si dimentichi: il battesimo geovista non è un sacramento; non dona nessuna grazia, né toglie alcun peccato. E’ solo un gesto simbolico che “significa” agli astanti che il soggetto ha accettato di unirsi al popolo di Geova.


IL SIGNIFICATO DEL BATTESIMO
23 Gesù disse che i suoi discepoli dovevano essere battezzati “nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”. (Matteo 28:19) Questo significa che chi si battezza riconosce l’autorità di Geova Dio e di Gesù Cristo. (Salmo 83:18; Matteo 28:18) Riconosce pure la funzione e l’operato dello spirito santo, o forza attiva, di Dio. — Galati 5:22, 23; 2 Pietro 1:21.
Riconoscere l’autorità del Padre e del Figlio, e la funzione e l’operato della “forza attiva di Dio”, detta biblicamente (chissà perché?) “spirito santo”. Ecco reinterpretata, snervandola di ogni significato sacramentale, la formula del battesimo che è una delle più antiche e attendibili formule di fede trinitaria, in quanto collegata al rito con cui la Chiesa “generava” nuovi figli adottivi di Dio, membri del Corpo di Cristo. Va da sé che i TG non usano alcuna formula nell’atto dell’immersione del nuovo adepto.


24 Il battesimo non è una semplice immersione in acqua. Simboleggia qualcosa di molto importante. Essere immersi nell’acqua significa morire alla vita di un tempo. Essere tratti fuori dall’acqua significa iniziare a vivere per fare la volontà di Dio.
Si allude all’unico fattore di rinnovamento e di trasformazione che il TG può realizzare: l’acquisto delle virtù operato a suon di volontà. Da quel giorno in poi il TG è sempre sotto pressione. Se ha la fortuna di essere un po’ meno ligio alle regole dei vari “devi-non devi” riuscirà in certi momenti di relax anche a sentirsi “figlio” di Dio; beninteso non figlio adottivo, ma solo figlio in quanto creatura umana, giacché, come abbiamo visto, Geova ha solo 144.001 figli adottivi (l’unesimo sarebbe il primo e capo di tutti i Testimoni, Cristo Gesù) ed ha circa sei milioni e mezzo di “nipoti” ad oggi (maggio 2007).


Ricordate inoltre che vi siete dedicati a Geova Dio stesso e non a un’opera, a una causa, ad altri esseri umani o a un’organizzazione. La vostra dedicazione e il vostro battesimo sono l’inizio di un’amicizia molto stretta, di un’intima relazione con Dio. — Salmo 25:14.(…)
Parole belle e lodevoli. Purtroppo sono molte le testimonianze di ex TG che, al contrario di quanto scritto qui, dichiarano di aver soprattutto "temuto" e non "amato" Geova.

FINE DEL CAPITOLO DICIOTTO
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01/06/2007 14:17
 
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66.

CAPITOLO DICIANNOVE (pag. 184-193)

Rimanete nell’amore di Dio

Cosa significa amare Dio?
Come possiamo rimanere nell’amore di Dio?
In che modo Geova ricompenserà chi rimane nel suo amore?


Osservazioni critiche di BERESCITTE (lungo il testo in neretto)

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Questi pallini significano che, dal momento che io non ho avvocati a disposizione, provvedo alla salvaguardia del copyright di questa mia fatica nel seguente modo.
Eseguo una piccola "potatura" nel commento, offrendovi solo la finale del CAPITOLO DICIANNOVE.
Così con la carenza/potatuta del CAPITOLO QUATTRO saltata per cause non dipendenti dalla mia volontà, con la potatura attuale, e un'altra che farò alla fine dell'Appendice, avremo quanto basta a dissuadere l'utilizzo dell'opera da parte di estranei prima e a danno della sua pubblicazione. Pubblicazione che del resto avverrà non subito e non senza opportuna revisione e aggiunta di documentazione, oltre che con il completamento delle parti potate. Bery.

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RICERCATE “LA VERA VITA”
20 Geova ricompensa i suoi fedeli servitori dando loro la vita. Che genere di vita? Ebbene, adesso siete realmente vivi? La maggior parte di noi direbbe che la risposta è ovvia. Respiriamo, mangiamo e beviamo: certo che siamo vivi! E nei momenti più felici, forse diciamo: “Questa sì che è vita!” Comunque la Bibbia fa capire che, nel senso più pieno, oggi nessun essere umano è realmente in vita.
21 La Parola di Dio ci esorta ad ‘afferrare fermamente la vera vita’. (1 Timoteo 6:19) Queste parole indicano che “la vera vita” è qualcosa che speriamo di ottenere in futuro. Quando saremo perfetti, saremo vivi nel vero senso della parola, perché vivremo come intendeva Dio in origine. Finalmente godremo “la vera vita”, la vita eterna su una terra paradisiaca in completa salute, pace e felicità. (1 Timoteo 6:12) Non è una speranza meravigliosa?
No, è assai meglio una vita gloriosa nel Reame dei cieli. Non è là che vanno “i più buoni tra i buoni”, i vostri Unti? Là dunque (cioè nel “gaudio del tuo Signore”) vogliamo andare tutti perché ne abbiamo tutti la promessa e il diritto; “Dio non fa preferenza di persone” come sembra che faccia Geova… dal 1935 a questa parte!


22 Come possiamo ‘afferrare fermamente la vera vita’? Nello stesso contesto Paolo esortò i cristiani a “fare il bene” e a “essere ricchi di opere eccellenti”. (1 Timoteo 6:18) È dunque chiaro che molto dipende dal mettere in pratica le verità che abbiamo imparato dalla Bibbia. Ma Paolo voleva forse dire che compiendo opere buone ci guadagniamo “la vera vita”? No, perché questa prospettiva straordinaria in realtà dipende dall’“immeritata benignità” di Dio. (Romani 5:15)(…)
Questo è vero. Il dono della vita eterna gloriosa non può essere meritato; tanto è superiore ad ogni speranza e tanto insignificanti sono a questo riguardo le opere e preghiere dell’uomo. Il “merito” però deriva dall’unione al Corpo di Cristo, come sue membra. Allora questo innesto che inizialmente è un dono, diventa fonte di merito perchè quando io faccio le opere buone “non sono io che vivo ma Cristo che vive in me” ed è lo “Spirito che prega in me con gemiti inenarrabili e opera in me il volere e il fare”.


23 Ciascuno di noi fa bene a chiedersi: ‘Sto adorando Dio nel modo che lui ha indicato nella Bibbia?’ Se ci accertiamo, giorno per giorno, che la risposta sia affermativa, allora siamo sulla strada giusta. Geova è sicuramente il nostro rifugio. Egli proteggerà i suoi fedeli durante i difficili ultimi giorni di questo vecchio sistema di cose. Inoltre ci introdurrà nel glorioso nuovo sistema ormai vicino. Che momento emozionante sarà! E come saremo felici di aver fatto le scelte giuste durante questi ultimi giorni! Se fate ora le scelte giuste, avrete “la vera vita”, la vita come la intendeva Geova Dio, per tutta l’eternità!
No, grazie! Stiamo già facendo le opere di Dio, le scelte giuste, stiamo adorando Dio nel modo da Lui voluto (per noi Dio merita la L maiuscola!) e insegnatoci dalla Chiesa. Ci siamo accertati, e lo facciamo giorno per giorno, che la risposta sia affermativa confrontandoci con le nuove proposte di fede alternativa. Quella geovista, come abbiamo spiegato e credo dimostrato, non è credibile e non risponde alla verità insegnata dalla Bibbia. E confidiamo che avremo la vera vita come ce l’ha promessa Gesù quando ha detto “Padre voglio che dove sono io siano anche coloro che mi hai dato”.

L’ultima bugia di questo vostro libretto è proprio quella che ci ha fatto la spia della vostra sfasatura interpretativa sin dall’inizio del libro, in quanto ribadisce che saremmo negli “ultimi giorni”. La verità è che sì, siamo proprio negli “ultimi giorni” ma della nostra vita terrena non del mondo; il mondo durerà ancora per secoli e secoli. C’è invece del vero quando dite che sono “tempi difficili”. Sì, ma non esageriamo. In linea di massima ce la caviamo benissimo e anche se questa è una "valle di lacrime" ci si piange tanto bene!

FINE DEL CAPITOLO DICIANNOVE
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05/06/2007 09:35
 
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E togliamoci anche l'Appendice...
67.
Al termine dei diciannove capitoli il volumetto “Cosa insegna realmente la Bibbia?” è corredato di una “Appendice” a cui le varie note delle lezioni (note da noi trascurate) rimandavano. Essa, insieme alle illustrazioni, è servita alla WT a contenere ogni capitolo nel numero esatto di 10 pagine (Geova è “un Dio di ordine”!) e contiene delle informazioni su punti dottrinali che alla WT premono e che ritiene di dover approfondire o piuttosto ribadire in questa Appendice. In pratica sono tutti punti che abbiamo già toccato, ma li scorriamo per amore di completezza. Eccone l’elenco:
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APPENDICE (pag. 194-223)

Appendice
SOGGETTO PAGINA

Il nome divino: uso e significato............................195
La profezia di Daniele predice la venuta del Messia..........197
Gesù Cristo: il Messia promesso..............................199
La verità circa il Padre, il Figlio e lo spirito santo.......201
Perché i veri cristiani non usano la croce nell’adorazione?..204
Il Pasto Serale del Signore: una celebrazione che onora Dio..206
“Anima” e “spirito”: cosa sono realmente?....................208
Che cosa sono lo Sceol e l’Ades?.............................212
Che cos’è il Giorno del Giudizio?............................213
Il 1914: un anno importante nelle profezie bibliche..........215
Chi è l’arcangelo Michele?...................................218
Identificata “Babilonia la Grande”...........................219
Gesù nacque in dicembre?.....................................221
Dovremmo osservare le feste?.................................222


Il nome divino: uso e significato
NELLA vostra copia della Bibbia, com’è tradotto Salmo 83:18? La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture rende questo versetto: “Affinché conoscano che tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. Altre versioni della Bibbia lo rendono in modo simile. Molte traduzioni, invece, omettono il nome Geova e lo sostituiscono con titoli quali “Signore” o “Eterno”. Cosa c’è veramente in questo versetto? Un titolo o il nome Geova?
Il versetto menziona un nome. Nell’originale ebraico in cui fu scritta gran parte della Bibbia qui compare un nome proprio che è unico. In ebraico si scrive ???? (YHWH). In italiano la versione comune di questo nome è “Geova”. Ricorre solo in questo versetto? No. Nel testo originale delle Scritture Ebraiche ricorre quasi 7.000 volte!
La mia copia della Bibbia? E perché solo per il nome? Se essa è una buona Bibbia l’adoprerò per ogni citazione; anche per quelle che smentiscono la vostra traduzione, giusto?
Nome e titolo? Falso problema! I nomi antichi, pur essendo usati come nomi, facevano riferimento a una (o più) qualità della persona. Erano in pratica anch’essi dei “titoli”. “Io sono colui che sono” è stato giustamente reso dai fratelli protestanti con l’ Eterno.
E quanto al nome “Geova” abbiamo visto che non si tratta di una traduzione ma solo di una pronuncia certamente sbagliata perché creata dalla commistione delle consonanti YHWH con le vocali eOA di Adonay=Signore. Quindi è un ibrido. La pronuncia più probabile al momento attuale (cosa riconosciuta anche dal CD!) è YAHWEH.



È importante il nome di Dio? Prendiamo la preghiera modello insegnata da Gesù Cristo. Questa preghiera comincia così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. (Matteo 6:9) In seguito Gesù pregò Dio: “Padre, glorifica il tuo nome”. Dio rispose dal cielo: “L’ho glorificato e lo glorificherò di nuovo”. (Giovanni 12:28) Chiaramente il nome di Dio è della massima importanza.
Altro falso problema: santificare il nome! Il CD sa benissimo (lo ha anche scritto) che il “nome” presso gli ebrei significa la persona; vedi ad es. le espressioni “un luogo… un popolo per il tuo nome… quanto è grande il tuo nome su tutta la terra”. Il luogo per il nome voleva dire il tempio ove la persona di Dio si rendeva presente. Gesù pregava perché la Persona del Padre venisse benedetta, lodata, adorata, glorificata. Così come noi desideriamo che i figlioli amino la nostra persona, anche se invece che con il nome proprio ci chiamano con appellativi, e vezzeggiativi e nomignoli e titoli inventati e perfino insignificanti. Ecco perché Gesù ha suggerito di usare il titolo di “Padre”, anzi, lui usava “Abbà”= Papino.


Allora perché alcuni traduttori l’hanno omesso dalle loro versioni della Bibbia sostituendolo con dei titoli?
Lo abbiamo già detto. Perché ciò che conta è la Persona di Dio. Cornelio, uomo d’arme e pagano, ha avuto la conferma dall’angelo che le sue preghiere erano salite fino a Dio, cioè Dio ne aveva tenuto conto a suo merito - “Le tue preghiere e i tuoi doni di misericordia sono ascesi a ricordo dinanzi a Dio.” (Atti 10,4 - NM) - anche se non pregava Dio chiamandolo Geova giacché era un pagano.

(...)Nei tempi biblici il nome Gesù forse si pronunciava Yeshua o Yehoshua, ma nessuno può esserne sicuro. Eppure in tutto il mondo si usano varie forme del nome Gesù, pronunciandolo com’è comune in ciascuna lingua. Nessuno esita a usarne il nome solo perché non sa come si pronunciava nel I secolo.(…)
L’esempio di Gesù è impertinente. Noi sappiamo che lo pronunciamo bene perché lo ricaviamo dal greco Iesoùs. Ma, ripeto, è un falso problema e anzi questa insistenza fa pensare piuttosto a: “7 Ipocriti, Isaia profetizzò appropriatamente di voi, quando disse: 8 ‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me.” (Matteo 15,8 – NM) 9 Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine comandi di uomini’”. Parafrasando il versetto 11 seguente io aggiungerei: “Ascoltate e afferratene il significato: non è il chiamare Dio in un modo o un altro che contamina l’uomo, ma l’aver ridotto ad arcangelo e più giù a semplice uomo il suo Unigenerato Figlio, impronta della Sua sostanza divina e esatta rappresentazione del Suo essere, colui che con il Padre c’era sin dall’inizio perché era il Dio unigenito, era nel Padre e non solo unito al Padre, questo contamina l’uomo”.


Un secondo motivo per cui il nome di Dio viene omesso nella Bibbia deriva da una tradizione invalsa da tempo fra gli ebrei. Molti di loro sostengono che il nome di Dio non vada mai pronunciato. Questa credenza si basa evidentemente su un’erronea interpretazione della legge biblica che dice: “Non ti devi servire del nome di Geova tuo Dio in modo indegno, poiché Geova non lascerà impunito chi si serve del suo nome in modo indegno”. — Esodo 20:7. (…)
Perciò oggi i cristiani non esitano a usare rispettosamente il nome di Dio, come sicuramente faceva Gesù. — Giovanni 17:26.
Che Gesù facesse sicuramente quello che la WT desidera è tutto da dimostrare. Quello “evidentemente” (oltre ad essere parola filosofica!) è solo una supposizione non suffragata dal testo originale. Il testo sacro mostra che sia Gesù che gli Apostoli hanno accolto l’usanza stabilita dai rabbini nella versione della LXX di sostituire il sacro tetragramma ebraico impronunciabile YHWH con ADONAY che reso in greco suona KYRIOS (Signore). Siamo quindi in buona compagnia.


Sostituendo il nome di Dio con dei titoli, i traduttori hanno commesso un grave errore. Hanno fatto apparire Dio remoto e impersonale, mentre la Bibbia esorta gli esseri umani a coltivare “l’intimità con Geova”. (Salmo 25:14) Pensate a un vostro amico intimo. Se non ne conosceste neanche il nome che amicizia sarebbe? Similmente se si è tenuti nell’ignoranza riguardo al nome di Dio, Geova, come si può diventare davvero suoi amici? (…)
Chiaramente il nome Geova è parte integrante della Bibbia. Conoscendone il significato e usandolo liberamente nella nostra adorazione siamo enormemente aiutati ad avvicinarci di più al nostro Padre celeste, Geova.
Macché Dio remoto e impersonale! S. Agostino che lo definì “intimior intimo meo” risponda per tutti. E gli facciano eco tutti i fratelli orientali che coltivano la preghiera dell’esicasmo, la preghiera del cuore! E i fratelli protestanti che si nutrono della Sua Parola come un bambino del latte materno. Questo modo di procedere della WT è solo fumo, nient’altro che fumo! La WT parte promettendo di far conoscere la Bibbia ma, infilando al primo posto la storia del nome divino, vuole depistare l’attenzione su ciò che non ha importanza per far ribadire il titolo della propria ditta editoriale e far digerire una dottrina che di biblico ha ben poco. Di fatto noi nel nostro piccolo, con questo commento, e persone competenti, come esegeti di varie denominazioni, abbiamo bereanamente accertato che la WT nello stesso momento che si vanta di onorare il nome di Dio, bistratta, impugna, storpia e falsifica con aggiunte e sottrazioni la Sua santa Parola.
(seguita)

[Modificato da berescitte 05/06/2007 9.41]

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est modus in rebus
05/06/2007 10:10
 
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Tra parentesi la cosiddetta "devozione alle anime sante del purgatorio" è una di quelle che, stando a matteo 7,8 e a Luca 18,5 dovrebbe funzionare meglio...



Caro Bery,
ti spiacerebbe per piacere chiarire un pò meglio il concetto in relazione a quanto scritto su? In che senso metti in relazione i riferimenti biblici indicati e la preghiera come devozione alle anime sante del purgatorio?

Ogni bene
Marcu
05/06/2007 14:29
 
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Re:

Scritto da: =Marcuccio= 05/06/2007 10.10

Tra parentesi la cosiddetta "devozione alle anime sante del purgatorio" è una di quelle che, stando a matteo 7,8 e a Luca 18,5 dovrebbe funzionare meglio...



Caro Bery,
ti spiacerebbe per piacere chiarire un pò meglio il concetto in relazione a quanto scritto su? In che senso metti in relazione i riferimenti biblici indicati e la preghiera come devozione alle anime sante del purgatorio?

Ogni bene
Marcu


Che potrebbe "funzionare meglio" lo dico con un pizzico di umorismo (è evidente che la devozione mariana è la non plus ultra, tra la categoria dei santi) e lo dico in relazione alle grazie che esse possono impetrarci e alla insistenza con cui le chiederebbero al Giudice.
Il tutto salvo fatto il funzionamento reale dell'economia divina che, dovendo funzionare con previsione ab aeterno, per noi resta sicuramente misteriosa. Anche se Dio vuole ovviamente che noi si agisca "come se"; come se a seguito di questa preghiera nostra in suffragio delle anime sante del purgatorio, esse cominciassero a pregare per noi e dopo un certo tempo, raggiunta la quota richiesta, Dio si decidesse a dar loro ascolto eccetera...
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06/06/2007 11:26
 
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Che potrebbe "funzionare meglio" lo dico con un pizzico di umorismo (è evidente che la devozione mariana è la non plus ultra, tra la categoria dei santi) e lo dico in relazione alle grazie che esse possono impetrarci e alla insistenza con cui le chiederebbero al Giudice.
Il tutto salvo fatto il funzionamento reale dell'economia divina che, dovendo funzionare con previsione ab aeterno, per noi resta sicuramente misteriosa. Anche se Dio vuole ovviamente che noi si agisca "come se"; come se a seguito di questa preghiera nostra in suffragio delle anime sante del purgatorio, esse cominciassero a pregare per noi e dopo un certo tempo, raggiunta la quota richiesta, Dio si decidesse a dar loro ascolto eccetera...


Uhmmm... capito, ma forse non mi sono saputo spiegare o forse non ho saputo leggere bene e capire quest'ultima risposta... Allora cercherò di essere più chiaro. Dunque: ciò a cui la mia attenzione si riferisce e che non capisco, non è il problema del "funzionare meglio", ma il senso della relazione tra i riferimenti biblici indicati e la preghiera come devozione alle anime sante del purgatorio. Quindi in sostanza: i riferimenti biblici di matteo 7,8 e Luca 18,5 cosa servirebbero a dimostrare in riferimento alla devozione delle anime del purgatorio, o meglio in una discussione con TdG, se usiamo queste pericopi... in che senso le possiamo usare per portare avanti un nostro discorso sulla preghiera e sulla devozione alle anime sante del purgatorio? Mi spiego cosa voglio chiedere? Chiesto questo non insisterò più perchè non riuscirei a trovare parole o concetti diversi per farmi capire. Comunque grazie e ... a presto...

Ogni bene
Marcu
06/06/2007 11:53
 
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Carissimo
Guarda che io nel mio commento critico non mi rivolgo esclusivamente ai TG. Penso anche ai miei fratelli di fede che forse e senza forse hanno bisogno di ripassare certe verità del Catechismo.
La connessione che cerchi, e che riguarda solo il nostro ambito di fede giacché il TG è convinto che nell'aldilà non esiste alcuna persona umana, salvo gli Unti già assunti in cielo, è tutta nel concetto di INSISTENZA. Il riferimento biblico che, spiritualmente e figurativamente, fa assomigliare la povera vedova che implora giustizia dal giudice a un'anima del purgatorio sta nella sua INSISTENZA. Il che fa supporre (stando alla parabola di Gesù e anche al "chi bussa sarà aperto" e al "pregate senza stancarvi") la forza di impetrazione della preghiera che le anime sante potrebbero fare a nostro favore SE NOI A NOSTRA VOLTA COLTIVIAMO LA DEVOZIONE A LORO tramite preghiere di suffragio.
Ma non è roba che i TG possano digerire. Serve a te.
Ciao
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est modus in rebus
06/06/2007 12:41
 
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Aaaaaaahhh!!
Ecco! Adesso mi è chiaro il senso che volevi dare... Grazie e scusa per l'insistenza. Ma come vedi, insistendo mi è stato dato ciò che volevo. Bussando e ribussando finalmente la risposta è arrivata [SM=x570892]

Ogni bene
Marcu
07/06/2007 12:37
 
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68.

La profezia di Daniele predice la venuta del Messia
(…) Parecchie traduzioni bibliche fanno notare che non si tratta di settimane di sette giorni, ma di settimane di anni. Vale a dire che ogni settimana corrisponde a sette anni. Questo concetto di settimane di anni, o unità di tempo della durata di sette anni, era noto agli antichi ebrei, per i quali ad esempio ogni settimo anno era un anno sabatico. (Esodo 23:10, 11) Perciò le 69 settimane profetiche corrispondono a 69 unità di tempo di 7 anni ciascuna, cioè a un totale di 483 anni.
Premesso che non abbiamo difficoltà ad accogliere che certe pagine di Daniele possano vedersi come profezie riguardo al Messia.
Quella correlazione “fanno notare... perciò” non fa capire che, nel suo intendimento biblico, la WT si appoggia a studi fatti da altri?
Ma se si ritengono validi tali studi, soprattutto quando sono “parecchie” voci che coralmente sostengono la stessa cosa, perché mai si va contro tutti se si tratta di sostenere la pronuncia sbagliata di “Geova”? Non si pecca di “doppio peso e doppia misura”, cioè di opportunismo, anziché omaggiare la verità?


Adesso non ci resta che fare il conto. Partendo dal 455 a.E.V. e contando 483 anni arriviamo al 29 E.V. Quello fu esattamente l’anno in cui Gesù si battezzò e divenne il Messia. (Luca 3:1, 2, 21, 22) Non è uno straordinario adempimento della profezia biblica?
Ma se è vero – cosa che accetta anche la WT! – che per l’errore di Dionigi il Piccolo la data della nascita di Gesù va anticipata di 3/5 o addirittura 7 anni, come si fa a dire che il 29 E.V. fu esattamente l’anno in cui?... Non si va, tanto per fare un paragone, scopiazzando l’assurdo sistema usato in astrologia ove si ritengono poste sullo stesso piano stelle che tutti sanno essere situate a differente profondità nello spazio; e si considerano stelle esistenti anche quelle che (è possibilissimo!) forse non ci sono più nella realtà; e si insiste a parlare di 12 costellazioni sapendo di mentire perché c’è Ofiuco, una costellazione figlia, la tredicesima, che è stata cacciata di casa e si fa come se non esistesse?



Gesù Cristo: il Messia promesso
(…)Nella tabella a pagina 200 i versetti elencati sotto la voce “Profezia” contengono particolari relativi al Messia. Confrontateli con i versetti elencati sotto la voce “Adempimento”. Questo rafforzerà ulteriormente la vostra fede nella veracità della Parola di Dio.
Mentre esaminate questi versetti, ricordate che i passi profetici furono messi per iscritto centinaia di anni prima della nascita di Gesù. Egli stesso dichiarò: “Tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè e nei Profeti e nei Salmi dovevano adempiersi”. (Luca 24:44) Come potete verificare nella vostra Bibbia, si adempirono effettivamente, in ogni particolare. (…)
Siamo d’accordo che le profezie (come i miracoli) sono una prova della veracità della Bibbia come Parola di Dio. Ma non dimentichiamo che adoperare solo questo criterio per avere fede nella Bibbia è cosa ingannevole. Sia perché la Bibbia all’inizio era un insieme di “libri” sparpagliati e, prima che se ne stabilisse il Canone, mescolati ad altri libri che pure “speravano” di essere ritenuti parola di Dio. Sia perché ci sono libri biblici, riconosciuti Parola di Dio, che non contengono alcuna profezia.

Insomma la fede nella Bibbia quale Parola di Dio, ovvero la fede circa la ispirazione di certi scritti rispetto ad altri, va basata sulla cernita che di tali libri è stata eseguita dalla Sinagoga (per gli antichi scritti precristiani) e confermata da Gesù e dagli Apostoli che li hanno usati come tali; e poi (per gli scritti cristiani) va basata sulla cernita che di essi, espungendo quelli che poi sarebbero stati definiti “apocrifi”, ha eseguito la Chiesa Cattolica verso l’anno 400. Ne abbiamo già parlato.

(seguita)
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est modus in rebus
08/06/2007 11:26
 
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69.

Riguardo alla divinità di Cristo e quindi alla Trinità, la WT esibisce un concentrato della sua posizione che tocca molti punti controversi rispetto all’intendimento della normale cristianità (intendi sia cattolici che ortodossi che protestanti) in pratica rimanendo sola contro tutti.
E’ un argomento che, per la sua gravità, dovrebbe essere trattato con molta precisione e abbondanza di ragionamenti. In breve dovrebbe costituire un trattato a sé.
Non essendo questo il luogo, e avendo già dimostrato, lungo il commento fatto, come la WT per sostenere la tesi della esclusiva “creaturalità” del Figlio di Dio (sia visto come Arcangelo Michele che come Gesù di Nazareth) è ricorsa ad alterazioni della Bibbia, qui ci limiteremo a piccoli flashes di obiezioni e rilievi critici che inseriamo su qualche parola o periodo chiave nel discorso.
Il che – si badi bene! – non significa che su ciò che non commenteremo non avremmo da fare pure delle osservazioni; significherà solo che scegliamo un campionario sufficiente a far capire come il discorso della WT è eretico (perché sceglie e omette), confusionario (perché si rifiuta di distinguere) e infine truffaldino (perché deforma la verità biblica).
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La verità circa il Padre, il Figlio e lo spirito santo
PER coloro che credono nella dottrina della Trinità, Dio consiste di tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
No! “Consistere di” dà l’idea che il tutto sia formato da tre pezzi componenti. In Dio non è così. Il “pezzo”=Dio è unico, e le 3 Persone divine sono “fuse” in esso pur mantenendo la loro distinzione. Correttamente andava detto “tre Persone coesistono in Dio”.

Viene detto che ciascuna di queste tre persone è uguale alle altre, è onnipotente e non ha avuto inizio.
Sì, perché l’onnipotenza e l’eternità sono qualità della natura divina che esse hanno in comune. Dicendo “Dio” si intende la natura; ed essa appunto è eterna e onnipotente; onnipotenza ed eternità (oltre che onniscienza e altro) sono dunque prerogative di cui godono le tre Persone proprietarie di quella natura.

Secondo la dottrina trinitaria, dunque, il Padre è Dio, il Figlio è Dio e lo Spirito Santo è Dio, eppure esiste un solo Dio.
Questo “eppure” rivela che vedete una contraddizione matematica: 3 non è uguale a 1! Ma essa è immaginaria. Deriva dall’aver concepito, all’inizio del discorso, le persone come tre pezzi isolati. Dovete sforzarvi di più.

Molti di coloro che credono in questa dottrina ammettono di non saperla spiegare.
Altra inesattezza. Invece si sa “spiegare”, anche se limitatamente, ma non si sa “comprendere” il modo. I misteri (e quello trinitario è il più alto) non si possono comprendere quanto alla modalità perché gli uomini sono prigionieri della propria immaginazione. Per tutto ciò che è trascendente l’umano devono per forza procedere per analogie, le quali analogie appunto giocano sul qualcosa di simile e sul molto di dissimile che esiste tra l’umano e il divino, così che non siamo capaci di spiegare esaustivamente come stanno le cose divine. Salvo lo Spirito Santo che “scruta anche le profondità di Dio”, Dio per farsi capire da noi è stato costretto ad usare antropomorfismi e analogie nella Bibbia. Tuttavia la razionalità umana riesce a comprendere con certezza che non esiste contraddizione in termini nell’enunciato di tale mistero. Ve ne sarebbe se parlassimo di 3 persone che sono una persona o di tre nature che sono una natura. Ma se l’unità riguarda una categoria dell’essere (quello della natura-sostanza) e la trinità riguarda un’altra categoria (quella delle Persone) non c’è contraddittorietà, anche se non si riesce a vedere il modo con cui l’essere divino tiene insieme in Sé i due livelli, e questo perché noi abbiamo esperienza sempre ed esclusivamente di un’unica natura umana ma divisa nella sua partecipazione a varie persone, quindi posseduta isolatamente, e di persone parimenti isolate l’una dall’altra.

Tuttavia pensano che sia insegnata nella Bibbia. È degno di nota che la parola “Trinità” non compare mai nella Bibbia.
No, non è degno di nota. E’ una sciocchezza per impressionare i semplici il pretenderlo.

Ma almeno il concetto di Trinità vi compare?
Quello di sicuro! Anche se la formulazione che non suonasse come contraddittoria è stata elaborata vari anni dopo, con una scelta oculata dei termini che al tempo di Gesù non erano disponibili.

Per rispondere a questa domanda, esaminiamo un versetto biblico citato spesso a sostegno della Trinità.
Bravi! E poi noi esamineremo quelli che saltate, eh?

“LA PAROLA ERA DIO”
In Giovanni 1:1 si legge: “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. (Nuova Riveduta) Più avanti nello stesso capitolo l’apostolo Giovanni spiega chiaramente che “la Parola” è Gesù. (Giovanni 1:14)
No, non la Parola ma la Parola “incarnata” è Gesù, prima dell’incarnazione essa non aveva anche la natura umana propria di gesù di Nazareth, figlio di Maria

Tuttavia, dal momento che la Parola è definita Dio, alcuni concludono che il Figlio e il Padre debbano essere parte dello stesso Dio.
Parte eh? Di nuovo i tre pezzi componenti? Le Persone divine, come sono concepite dalla cristianità come tre parti (e si spera che voi stiate contestando la sua concezione e non uno modo di immaginare la Trinità tutto vostro). Sono indivisibili, si compenetrano l’un l’altra, non sono pezzi l’uno accanto all’altro, convivono nello stesso Dio che, per iniziativa del Padre ha originato le altre due: il Figlio da solo e lo Spirito insieme al Figlio. Che poi questo processo sia avvenuto da sempre, cioè nell’eternità e perduri eternamente, e quindi sia estraneo al “prima e dopo” temporali del nostro mondo è una verità collaterale che rende il Figlio e lo Spirito contemporaneamente “dipendenti” dall’iniziativa del Padre ma insieme “coeterni” a Lui perché non c’è stato nessun istante di tempo in cui il Padre sia stato senza il Figlio e senza lo Spirito. Essi non sono venuti “dopo”. Qui entriamo però nell’alta teologia, perciò basti tale accenno e notare come e quanto la nostra visuale contrasti con il semplicistico immaginare della WT che ritiene che “Un tempo Geova era tutto solo nello spazio universale”. (sic!)

Tenete presente che questa parte della Bibbia in origine fu scritta in greco. In seguito il testo greco venne tradotto in altre lingue. Alcuni traduttori, però, non resero quella frase “la Parola era Dio”. Perché no? In base alla loro conoscenza del greco biblico conclusero che la frase “la Parola era Dio” andasse tradotta in modo diverso. Come? Ecco alcuni esempi: “Il Logos [la Parola] era divino”. (A New Translation of the Bible) “La Parola era un dio”. (The New Testament in an Improved Version) “La Parola era con Dio e aveva la stessa natura”. (The Translator’s New Testament)
Ma non è che con questo tali versioni portino tutte acqua al mulino della WT! Alcune vogliono solo sottolineare che il Verbo è di natura divina, il che è vero, e il che non esclude che pertanto, quanto a dignità divina sia pari al Padre. Poi ve ne sono di quelle che ruotano attorno all’idea geovista, e per i quali l’essere “divino” equivale semplicemente e riduttivamente ad essere un “potente”. Ma si tratta di pochissimi insignificanti esponenti.

Secondo queste traduzioni la Parola non è Dio stesso.
Qui la confusione aumenta. La sottolineatura lascia supporre che noi sosterremmo che la Parola/Figlio/Gesù sarebbero Dio stesso/cioè il Padre. Ma questo è solo un grosso equivoco (forse studiato e voluto?) della WT che ci assegna colpe inesistenti per poterle poi facilmente contestare. Il Figlio e il Padre (il NT spesso dicendo “Dio” allude a Lui, come nell’inizio di Giovanni 1,1) non sono la stessa Persona! Sono distinti, anche se inseparabili. Il Figlio non è il Padre e il Padre non è il Figlio giacché paternità e filiazione sono in rapporto di causa ed effetto e vengono predicate intorno alle Persone e non riguardo alla divinità, come se Dio=natura potesse generare un Dio=altra natura staccato da sé così che avremmo due Dii onnipotenti (assurdo logico!).

Piuttosto, a motivo della sua elevata posizione fra le creature di Geova, la Parola viene definita “un dio”. Qui il termine “dio” significa “potente”.
E non ci siamo affatto! Qui il termine ‘dio’ va scritto 'Dio' perché indicando che il Figlio, persona distinta dal Padre, è tuttavia compartecipe dell’unica natura divina giacché convive con il Padre in essa (e anche con lo Spirito) dicendo che egli è Dio si intende dire non che va confuso e identificato con la Persona del Padre/Dio ma che convivendo nell’unica natura del Padre e in cui il Padre lo ha accolto, egli gode delle prerogative proprie di quella natura che, essendo divina, è per ciò stesso onnipotente, eterna, onnisciente, onnipresente, perfetta, attualità pura di ogni perfezione possibile. Quando dico che al tempo di Gesù, il vocabolario biblico non permetteva questa finezza espressiva voglio dire che la mente dei discepoli ha percepito la realtà di questa distinzione e unione anche se non sapeva comunicarla se non parlando del Padre e del Figlio come persone ben distinte e assegnando a Gesù le stesse prerogative divine del Padre, cosa che poi ha esteso allo Spirito Santo quando ha capito che anch’Egli era davvero un Consolatore e Insegnante e Guida, dotato di personalità che interagiva con la chiesa nascente.
(seguita)
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