In margine a ciò che ha scritto…
Achille il 27/08/2006 7.37
>In altre parole è come se il CD dicesse: "Vi avremmo spiegato anche prima come stavano realmente le cose, se solo Geova ci avesse illuminato in tempo e a sufficienza...".
R- Altre possibilità:
“ Geova ci aveva illuminato , ma noi non ve lo abbiamo detto subito. Abbiamo inventato una cosa falsa per poterla poi smentire al fine di educarvi alla… variabilità! Mai sentito parlare di bordeggio? E beh, c’è anche un bordeggio non costretto dal vento ma fabbricato a bella posta. Noi siamo fini…”
“ Come avremmo potuto dirvi cose diverse? Neanche Geova sapeva come stavano le cose! Non era già successo per la croce? E’ durata per 50 anni e solo con le ricerche ulteriori Egli deve aver realizzato che Suo Figlio era stato appeso ad un palo.”
“ In realtà Geova ci aveva illuminato per tempo e a sufficienza. Solo che noi eravamo duri di comprendonio e nient’affatto ‘qualificati per insegnare’.”
Ancientofdays il 28/08/2006 10.27
>.. Molti tra i TdG con cui sto dialogando , sono ormai "costretti" ad ammettere gli errori compiuti nel passato dall'organizzazione.
Ma questo non li induce a dubitare , anzi, li convince di più
ancora della sincerità negli sforzi che il CD compie nella ricerca della verità.
R- Perché non sanno che il CD, nella persona del presidente Franz, ha dichiarato sotto giuramento in tribunale che la Società “è responsabile esclusivamente di stampare ciò che riceve dalla Suprema Sede” opportunamente trasmesso dagli Angeli, come si evince anche dallo schema del “Canale” che si vede a pag. 16-17 di “Rivelazione il suo grandioso culmine è vicino!”
Non si tratta di “frutto di ricerca” ma di consegna autoritativa dall’alto.
>Il CD ammette candidamente in diversi articoli e nel libro "Proclamatori" che alcune cose sono state mal comprese e alcune ancora non si possono capire.
Come ha fatto notare Achille , queste ammissioni in realtà sono uno scarico di responsabilità verso la comunità dei TdG che risulta essere responsabile dei vecchi intendimenti che vengono abbandonati, ma il gioco è molto sottile e difficile da individuare senza una lettura critica.
R- Quanto ricordato sopra è pietra miliare per una valutazione critica. Stabilisce un aut aut: o è vero che il CD “riceve”, e allora la colpa delle inesattezze e falsità è di Geova; o invece “ricerca”, e allora la colpa è sua. Con la conseguenza che non si è mai certi di alcun suo pronunciamento, neanche di quello odierno.
Il dilemma è “cornuto”: tertium non datur!
>In definitiva l'effetto di tali cambi di intendimento , revisioni, aggiustamenti è quello di rendere profondamente umili e pronti a correggersi tutti i membri del CD , agli occhi dei TdG.
R- Guarda tu dove va a cacciarsi l’umiltà!... Ma, a parte il fatto che, per testimonianza unanime degli ex, ci risulta che “l'effetto di tali cambi di intendimento… è quello di” far passare il CD da una arroganza all’altra, c’è da chiedersi razionalmente: ma per i CD esiste o no un discrimine tra vero e falso? Mettiamola così: se un esponente di altra denominazione religiosa dicesse loro che… - che so? – che Gesù è andato ad istruirsi in Tibet in quelli che il Vangelo chiama 40 giorni nel deserto, i TG ce l’hanno o no un criterio certo per poter affermare che questa è una balla? E se ce l’hanno, e si accorgono che esso consiste basilarmente nella incongruenza con i dati certi, perché non lo applicano anche per capire che non si può far passare per umiltà il suo esatto contrario che è l’arroganza?
>In contrasto con l'arroganza del "magistero cattolico" (per dirne uno) che dichiara di essere infallibile.
Che dire in questi casi ?
R- Riservando a un dibattito apposito il discorso valutativo sul Magistero cattolico (questo è un forum sul Magistero geovista, non è vero?) io direi solo, in prima battuta,
che da quando sono nato (e di anni ne ho!) la “arroganza” del mio Magistero si è espressa solo due volte in maniera infallibile. Laddove, a confronto, ho sentito dire che presso i TG si viene scomunicati per apostasia negando valore a qualsiasi riga degli stampati geovisti.
Il seconda battuta direi che, per fare un paragone equo, cioè in rapporto alla importanza dell’articolo di fede circa il 1914, bisognerebbe contemplare il caso che il Magistero cattolico, nella persona del Papa che volesse pronunciarsi ex cathedra, cioè definendo una verità di fede da credersi, esibisse l’arroganza di smentire la presenza reale di Gesù nel SS.mo Sacramento.
Il che, se - per ipotesi di lavoro - avvenisse, sarebbe accolto dal mondo cattolico non con “umiltà” ma deponendo il Papa per eresia.
The Red Baron il 28/08/2006 20.12
>Ma è Ovvio che la colpa non è del CD ma di Geova che non li ha illuminati Prima.
R- Perfetto! Salvo le altre ipotesi possibili elencate…
>Se metto in dubbio l'operato di DIO nessuno si scandalizza in sala,
Ma se mi azzardo a mettere in dubbio qualcosa anche marginale del CD scattano tutti come molle!!!
R- Oh beh! Questo succede anche in altre denominazioni. E’ risaputo che Gesù si lascia prendere a schiaffi ed è disposto anche (forse lo farebbe con le sue gambe se potesse, ove non si crede più in Lui) ad uscire dalle aule scolastiche; mentre se vai contro un qualsiasi ecclesiastico puoi aspettarti querele e altro…
>Alias:- Adorano il CD Idolatria pura!!!
R- Io direi “temono”.
>Alias:- i fratelli sono più colpevoli del CD
R- Questo è un giudizio che lascerei a Dio. Ci possono star dentro mille scusanti: la paura della disassociazione in primis, la propria incapacità di giudizi, la impossibilità di fare ricerche e accertamenti, quella di Satana che li illude, dello sprecare del tempo prezioso, vera e propria umiltà, fiducia di delega a chi dirige anche in ciò che spetterebbe alla propria responsabilità personale, convinzione che fuori sia tutto satanico e pieno di nemici eccetera…
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PS
Chiedo gentilmente ad Achille e a Brunodb2 se possono fornirci, oltre ai testi in cui si è insegnato il 1914, quelli in cui si è insegnato che Geova da quella data in poi ha cominciato a giudicare l'umanità dividendola in capri e pecore e che lo ha fatto sulla base del rifiuto o accettazione della proposta di cambiamento di fede offerta dai "proclamatori".
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est modus in rebus