20/08/2006 23:45 |
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Proverbi 8:22
Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, fin d'allora.
Come si concilia il termine "creato" con l'essere "generato" di Gesù?
Salmi 2:7
Annunzierò il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato
grazie Siria
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20/08/2006 23:52 |
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Complimenti per l'arrovellante quesito,ora sono curioso di sentire le opinioni di chi è più preparato di noi,penso che sarà una gran bella discussone!
La mia curiosità cresce!Dario Piraino
Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.
Ralph Waldo Emerson
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20/08/2006 23:56 |
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In Pr 8,22 non si sta parlando del Figlio, ma della Sapienza di Dio. E’ vero che la Sapienza di Dio è qui personificata, ma si tratta di un artificio letterario, non di una vera e propria ipostatizzazione della medesima. Solo col NT avverrà l’identificazione della Sapienza di Dio col Figlio, anche perché nell’AT la rivelazione della Trinità non si è ancora compiuta. Non a caso i teologi parlano della progressività della Rivelazione.
Comunque sia, c’è da notare che il verbo ebraico che molti traduttori antichi e moderni (sulla scia della Settanta) rendono con “creare” in ebraico non ha propriamente questo significato.
Nel testo ebraico di Proverbi 8,22 è usato “quanah” che vuol dire comprare, possedere, stabilire, fondare, formare, costruire o generare, mentre in Genesi 1,1 per “creare” è usato “barà”. La differenza tra generare e creare è semplice e comprensibile: la generazione avviene da un essere precedente, mentre la creazione avviene dal nulla. La traduzione esatta del testo ebraico è pertanto: “mi possedette, mi ebbe con sé, mi generò.” Tale traduzione, fu seguita scrupolosamente dalle versioni greche di Aquila, Teodozione e Simmaco che resero “quanah” con “ektesatò”.
La Versione dei Settanta tradusse “quanah” con “ektisen” cioè mi fece, mi costruì, mi fabbricò, mi edificò, mi partorì, mi diede alla luce. Pur essendo tale verbo molto efficace dal punto di vista figurato, la Settanta aprì la strada ad interpretazioni carnali e giustificò traduzioni errate (mi creò), peraltro presenti anche in alcuni Padri della Chiesa (Tertulliano, Clemente Alessandrino, Taziano, Origene, Eusebio di Cesarea) e in non poche autorevoli Bibbie. In base a quanto specificato sopra, però, una traduzione più corretta del verso in oggetto è: “Il Signore mi ha generato all’inizio della sua attività”. Così traduce, ad esempio, la Bibbia di Gerusalemme nella versione francese. Alcune traduzioni, rendono il verso in: "Il Signore mi ha posseduto fin dall'inizio della sua opera."
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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21/08/2006 02:04 |
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Proverbi 8:22-30
22 L'Eterno mi possedette al principio della sua via, prima delle sue opere più antiche. 23 Fui stabilita dall'eternità, dal principio, prima che la terra fosse. 24 Fui prodotta quando non c'erano ancora gli abissi, quando non c'erano sorgenti rigurgitanti d'acqua. 25 Fui prodotta prima che le fondamenta dei monti fossero consolidate prima delle colline, 26 quando non aveva ancora fatto né la terra né i campi né le prime zolle della terra. 27 Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sulla superficie dell'abisso, 28 quando rendeva stabili i cieli di sopra, quando rafforzava le fonti dell'abisso, 29 quando assegnava al mare il suo limite perché le acque non oltrepassassero il suo comando, quando stabiliva le fondamenta della terra, 30 io ero presso di lui come un architetto, ero ogni giorno la sua delizia, rallegrandomi ogni momento davanti a lui.
Ho letto e riletto il capitolo 8 dei Proverbi e quello che trovo è che parla la sapienza di Dio, quale venne usata nella creazione per far sì che il Creatore creasse con sapienza e con intelligenza. Leggiamo in Prov.3:19: Con la sapienza l’Eterno fondò la terra, e con l’intelligenza rese stabili i cieli. Questo ci dice che la creazione di Dio fu fatta con sapienza, o sapientemente, ma non mediante la sapienza, anzi mediante la Parola.
Nei versi sopra riportati di Proverbi 8, io non trovo che la sapienza stia creando qualcosa, ma solamente che era là col Creatore, (v.27) e noi sappiamo chi è il Creatore di tutte le cose. Anzi qui la sapienza stessa parla facendoci capire che un altro creava, e non la sapienza.
Dio non è mai stato senza sapienza, altrimenti non fosse Dio savio, ma questa sua sapienza fu messa fuori, cioè, fu messa all’opera , fu usata nella creazione, per creare sapientemente.
Io ho letto da una fonte di fiducia che nel libro dei Proverbi, il verbo ‘creare’ non esiste neanche una volta. Il termine creare in ebraico è, ‘bàrà’, mentre in proverbi 8:22, è ‘quanah’ che vuol dire possedere.
La versione Riveduta ha tradotto: mi formò, ma il traduttore spiega in fonda pagina che altri traducono: mi produsse: mi ebbe seco: mi possedé, riferendosi alla sapienza e non alla Parola/Verbo di Dio che ha creato tutte le cose.
Mosca
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21/08/2006 06:42 |
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Una spiegazione piuttosto ampia ed esauriente di questo passo si trova anche qui:
digilander.libero.it/domingo7/LA%20SAPIENZA%20DI%20DIO%20(Proverbi%208...
Ciao
Achille |
21/08/2006 07:23 |
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In effetti la trattazione è ottima. Il mio stesso intervento è una sorta di riassunto della medesima integrato con qualche altra nozioncina.
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
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21/08/2006 19:03 |
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grazie a tutti per le utili informazioni
Siria |
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