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Correttezza in via della Bufalotta 1281

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2006 17:01
15/08/2006 14:40
 
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Questa è la risposta che ho ricevuto dalla CCTG alla mia lettera in cui chiedevo, per una mia paziente TdG, l'elenco delle strutture sanitarie dove poteva rivolgersi per essere sottoposta ad un trapianto con la garanzia del rispetto del rifuto delle trasfusioni.

1) la lettera non è firmata (ho provveduto con raccomandata a rispedirla al mittente)
2) l'elenco si riduce al''indirizzo di un sito web
3) alla luce del c.5 art 1 dello Statuto della CCTG

-Rappresenta le Congregazioni locali e i Testimoni di Geova di fronte alle autorità e a terzi, e ne cura gli interessi(sottolineaura mia)

possiamo prendere atto del modo in cui tali interessi vengono "curati"

e .... alla faccia della buona educazione!!!! [SM=x570881]


Siria Lozzi

[Modificato da irias 15/08/2006 14.50]

15/08/2006 16:18
 
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Veramente Irias non ho capito quale risposta ti attendevi dalla CCTG di Roma.
Se qualcuno è TdG e vuole farsi operare senza sangue, si rivolge alle locali congregazioni o ai locali "Comitati sanitari" e può ottenere le informazioni che gli interessano, così come ti ha scritto la Congregazione.
Suggeriscono alla loro associata di rivolgersi al Comitato di assistenza sanitaria dei TdG più vicino per sapere a quale equipe chirurgica rivolgersi.
L'elenco delle varie strutture sanitarie non viene inviato a chiunque ne faccia richiesta.

Ciao
Achille
15/08/2006 16:28
 
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post 4095 achille
Leggo:
L'elenco delle varie strutture sanitarie non viene inviato a chiunque ne faccia richiesta
----------------------
C'è una massoneria sanitaria ? Mah!!!
Ciao omegabible [SM=g27825]
15/08/2006 16:33
 
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Per me fanno bene a non rivelare le Loro indicazioni sanitarie, d'altra parte si adeguano alla legge sulla Privacy; che poi se ne infischino con l'annuncio dal palco dei vari dissociati, non è colpa Loro, ma lo dice anche geova di fare i nomi degli infedeli non tdg. [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]


)Mefisto(
15/08/2006 17:20
 
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La verita'
e che nonostante ci sia un elenco di queste strutture e medici,rimane sempre un elenco virtuale.Quanti di questi dottori e cliniche ,messi alle strette qualora l'unica soluzione sia la somministrazione di sangue,non farebbe la trasfusione?Nessuno o veramente pochi [SM=x570881]
mi apro alla chiusura
15/08/2006 17:33
 
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Re: La verita'

Scritto da: @bigpuffo@ 15/08/2006 17.20
e che nonostante ci sia un elenco di queste strutture e medici,rimane sempre un elenco virtuale.Quanti di questi dottori e cliniche ,messi alle strette qualora l'unica soluzione sia la somministrazione di sangue,non farebbe la trasfusione?Nessuno o veramente pochi

Infatti:

Dal quotidiano La Stampa del 18 gennaio 2005

Rifiuta la trasfusione Salvata da un giudice
La donna, Testimone di Geova, si era opposta per motivi religiosi

Un imprevisto in sala operatoria nella clinica Villa Maria Pia ripropone il delicato tema del rapporto tra etica professionale e libertà personale. Il medico: «Ho chiesto l’ok alla Procura, è stato un atto di coscienza»

Viva e, nonostante tutto, in rapida guarigione. Eppure questa donna di 45 anni che adesso giace su un lettino di Villa Maria Pia, casa di cura sulla collina Torinese, l’altra notte ha rischiato di morire per colpa di una emorragia interna, imprevedibile complicazione post-operatoria di un intervento di asportazione dell’utero. Testimone di Geova e convinta sostenitrice, per credo religioso, del rifiuto delle trasfusioni di sangue, è stata salvata da un magistrato. Che ha parlato con il chirurgo, e lo ha autorizzato a trasfondere il sangue, nonostante la donna avesse chiesto di evitare ogni tipo di manipolazione. «Ho agito secondo coscienza» dice il medico, che chiede l’anonimato. Replicano, in modo pacato, i Testimoni di Geova: «La sua era una scelta consapevole, dettata dalla fede religiosa, e nessuno può imporgliela. Ma dobbiamo ricordarci che i medici sono sottoposti ai vincoli e agli obblighi della legge». La storia di questo intervento chirurgico è breve e allo stesso tempo drammatica. Federica entra in ospedale qualche giorno fa. Sceglie Villa Maria Pia perché, da sempre, la struttura «collabora» con i Testimoni di Geova. Rispetta in modo totale le convinzioni personali. Insomma, offre il massimo delle garanzie quando si tratta di interventi senza trasfusione. L’operazione a cui viene sottoposta è complessa, ma sembra si risolva tutto per il meglio. A sera inoltrata, però, subentra un'emorragia interna. C’è la necessità di riportare la donna in sala operatoria. L’emoglobina è scesa a livelli minimi. Federica rischia di morire se non le viene immesso subito altro sangue in vena. Il chirurgo parla con i parenti. È un dialogo franco e gentile. Loro, però, sono fermi nel rifiuto: «Dottore, faccia tutto il possibile ma non quello». Lui insiste: Federica è grave, molto grave. La morte potrebbe sopraggiungere da un momento all’altro. Lei non può decidere, è in coma, ma i parenti devono sapere tutto. Loro gli parlano delle convinzioni religiose della donna. Di quell’obbligo scritto sui testi sacri, di astenersi dal sangue: «Agisca secondo coscienza, dottore, confidiamo in lei».
È allora che il medico chiama il 113. Una volante sale a villa Maria Pia. Accerta che, davvero, la situazione è critica e che ormai non si sono altre strade. Dalla centrale operativa un poliziotto si mette in contatto con il magistrato di turno, Carlo Pellicano. Che non ha la minima esitazione ed ordina la trasfusione. Il medico informa i familiari, fa rientro in sala operatoria, conclude l’intervento e ritorna dai parenti di Federica, a spiegare la sua decisione e le motivazioni che lo hanno spinto ad agire così. «Siamo un centro di riferimento per i Testimoni di Geova e rispettiamo al massimo la loro volontà. Ma i medici, in certi momenti, hanno obblighi ai quali non possono venire meno. Siamo vincolati al giuramento di Ippocrate: è nostro compito e dovere salvare la vita alle persone» spiega il medico. E aggiunge: «Negli anni si sono sviluppate tecniche operatorie che consentono interventi in assenza di trasfusione. Si utilizzano accorgimenti particolari ed è ormai patrimonio del sapere comune che una persona può vivere anche valori molto bassi di emoglobina». Ma, una volta su un milione, c’è una necessità diversa, una complicazione: «E per risolverla si deve anche ricorrere ad un atto che può apparire di forza. Ad una presa di posizione che non si vorrebbe mai adottare...». Com’è accaduto l’altra notte, per salvare la vita a Federica.


15/08/2006 17:36
 
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Veramente Irias non ho capito quale risposta ti attendevi dalla CCTG di Roma.


La risposta alla mia domanda: "quali sono le strutture sanitarie alle quali la mia paziente si può rivolgere, considerato che da qualche anno, dietro indicazione dei Comitati di assistenza sanitari, sta girovagando per l'Italia senza trovare un centro che non le chieda di firmare un consenso alla trasfusione?

Suggeriscono alla loro associata di rivolgersi al Comitato di assistenza sanitaria dei TdG più vicino per sapere a quale equipe chirurgica rivolgersi


Nella mia lettera avevo precisato che la paziente aveva già proceduto a questo. Forse non hanno nemmeno letto la lettera [SM=x570881]

L'elenco delle varie strutture sanitarie non viene inviato a chiunque ne faccia richiesta.


Ho scritto la lettera su carta intestata e ho firmato con Nome e Cognome per cui non credo di essere "chiunque".
Oltre a questo mi sono rivolta a loro per risolvere un problema sanitario della paziente, non credevo che questi elenchi fossero elenchi di équipes chirurgiche affiliate a qualche setta carbonara e tali da rimanere segrete.
La legge sulla privacy? Ho chiesto l'elenco di strutture pubbliche posso chiedere al Garante se esiste in merito violazione del Dlgs 196/2003.

Siria
15/08/2006 17:43
 
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«Siamo un centro di riferimento per i Testimoni di Geova e rispettiamo al massimo la loro volontà. Ma i medici, in certi momenti, hanno obblighi ai quali non possono venire meno. Siamo vincolati al giuramento di Ippocrate: è nostro compito e dovere salvare la vita alle persone» spiega il medico. E aggiunge: «Negli anni si sono sviluppate tecniche operatorie che consentono interventi in assenza di trasfusione. Si utilizzano accorgimenti particolari ed è ormai patrimonio del sapere comune che una persona può vivere anche valori molto bassi di emoglobina». Ma, una volta su un milione, c’è una necessità diversa, una complicazione: «E per risolverla si deve anche ricorrere ad un atto che può apparire di forza. Ad una presa di posizione che non si vorrebbe mai adottare...». Com’è accaduto l’altra notte, per salvare la vita a Federica.



Questo mi fa pensare che effettivamente, anche nei centri di riferimento per i TdG, possa essere richiesto di firmare il "consenso alla trasfusione" nel caso in cui si verificasse il caso di "una volta su un milione".
Ma questi malati come si devono comportare? Non sono pacchi postali che viaggiano da un ufficio all'altro in attesa di destinazione!!!!

Siria [SM=x570872]
15/08/2006 18:39
 
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Cara Siria,
La mia esperienza, che riguardava l'intervento al cuore di mio figlio, mi ha fatto capire che "ognuno si gratta la propria rogna".
Più il problema che hai è grave, più tutti prendono le distanze, o ti danno deboli suggerimenti.
Le persone veramente interessate alla salute di mio figlio, sono state, i nonni, la mamma, il papà, il fratello e la sorella, stop!
Ce la siamo cavata!
Saluti
15/08/2006 18:45
 
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ciao Pino,
allora devo riferire alla paziente che il motto di via della Bufalotta in questi casi è:"speriamo che me la cavo"
o no? [SM=x570872]

Siria
15/08/2006 18:47
 
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irias ha scritto:

Nella mia lettera avevo precisato che la paziente aveva già proceduto a questo. Forse non hanno nemmeno letto la lettera [SM=x570881]

Grazie per il chiarimento Siria. Non si era capito che la tua assisitita si era già rivolta ai "Comitati sanitari". In tal caso, concordo con te che la risposta della Congregazione rivela superficialità e una mancanza di considerazione per le tue legittime richieste. E' davvero probabile che non abbiano nemmeno letto con attenzione la tua lettera...

Ho scritto la lettera su carta intestata e ho firmato con Nome e Cognome per cui non credo di essere "chiunque".
Oltre a questo mi sono rivolta a loro per risolvere un problema sanitario della paziente, non credevo che questi elenchi fossero elenchi di équipes chirurgiche affiliate a qualche setta carbonara e tali da rimanere segrete.
La legge sulla privacy? Ho chiesto l'elenco di strutture pubbliche posso chiedere al Garante se esiste in merito violazione del Dlgs 196/2003.

Per quello che mi risulta, i TdG non sono autorizzati dalla Congregazione a rilasciare questi elenchi a persone che non fanno parte dell'Organizzazione.
Solo quando gli "anziani" vengono contattati personalmente da qualche "fratello" o "sorella" che devono subire qualche intervento possono essere provvedute queste informazioni.

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 15/08/2006 18.49]

15/08/2006 19:01
 
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Per quello che mi risulta, i TdG non sono autorizzati dalla Congregazione a rilasciare questi elenchi a persone che non fanno parte dell'Organizzazione.
Solo quando gli "anziani" vengono contattati personalmente da qualche "fratello" o "sorella" che devono subire qualche intervento possono essere provvedute queste informazioni


Mi sono per questo rivolta alla Sede centrale nella figura del suo Presidente al quale è stata indirizzata personalmente la richiesta e p.c. inviata alla sede di Brooklyn.
Ho fatto una richiesta ufficiale in qualità di medico con vincolo tra l'altro del segreto professionale nei confronti della paziente.
Siria [SM=x570892]
15/08/2006 19:27
 
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Re:

Scritto da: irias 15/08/2006 18.45
ciao Pino,
allora devo riferire alla paziente che il motto di via della Bufalotta in questi casi è:"speriamo che me la cavo"
o no? [SM=x570872]

Siria



Devi sapere che in Italia ci sono circa 3.000 "sale del Regno", per cui, gestire queste "mini-filiali" è una impresa molto faticosa, per quanto si possa essere organizzati.
Mi ricordo una espressione di una persona, circa 35 anni fa, quando in Italia c'èrano 24.000 TdG: "né riparleremo quando sarete in tanti".
Oggi i TdG sono molti di più e di persone qualificate ce ne sono sempre di meno.
Le risposte della "società" che una volta sembravano più "efficaci", oggi, sono più "meccaniche"!
Non sto difendendo nessuno, voglio dire che mi rendo conto delle enormi difficoltà che si possono incontrare, quando i casi da 100 diventano migliaia; si cerca di delegare, ma le persone veramente qualificate sono poche.
Un abbraccio
16/08/2006 12:53
 
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Che delusione.....
Non ho parole.....
NOn ci sono speranze, avevo ragione, è tutta una presa in giro.. [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866] [SM=x570866]
lydy@
"In fondo...anche Dio era single..."
16/08/2006 13:32
 
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Per Siria
Ogni città ha a suo servizio un comitato sanitario, questo comitato sotto istruzioni di Via Della Bufalotta fornisce le liste aggiornate dei medici e strutture che collaborano con i Testimoni di Geova assecondando i loro principi sulla questione del sangue.
Ogni anziano sa bene a quale comitato sanitario la sua congregazione deve fare riferimento, da esso riesce a ottenere un rapporto quasi immediato nel caso di necessità.
Per queste ragioni la congregazione centrale di Roma non ti ha dato ulteriori informazioni, spetta al comitato di pertineza della tua assistita a dare informazioni ,
qualora contattata dall' interessata!
Non fa parte della loro politica dare informazioni dettagliate a chiunque non TdG che ne chieda (anche se medico curante di una fedele).
Dario Piraino




Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.

Ralph Waldo Emerson

16/08/2006 16:20
 
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Per Dario
Secondo te se perchè è nata questa discussione?
Fosse tutto così semplicistico come dici tu avremmo già ottenuto le nostre risposte....
Complimenti per la perspicacia!!
lydy@
"In fondo...anche Dio era single..."
16/08/2006 17:00
 
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Re: Per Dario

Scritto da: lydy@ 16/08/2006 16.20
Secondo te se perchè è nata questa discussione?
Fosse tutto così semplicistico come dici tu avremmo già ottenuto le nostre risposte....
Complimenti per la perspicacia!!



Te lo spiego in un modo semplice:
La sede di Roma non ci risponde alle nostre domande!
Per loro l'iniziativa di Siria è fuori prassi, quindi chiusa con una banale e inutile lettera!
Possiamo dire tutto quel che vogliamo in questo topic ma non ci porta a nulla!
Tu preferisci dire quanto questo atteggiamento sia sbagliato,fastidioso,arrogante,fallo pure ma rimane una conversazione fine a se stessa!
Ti ascolto, illuminami d'immenso con le argomentazioni profonde che stai per esporci!
Dario Piraino




Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.

Ralph Waldo Emerson

16/08/2006 19:53
 
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La Signora xxx per la quale il trapianto xxxxxx rappresenta la soluzione al suo problema clinico, si è rivolta a vari Centri Ospedalieri ( xxxx. xxxx. xxx) indicati dalla Congregazione alla quale appartiene, per essere inserita nelle liste di attesa per il trapianto ma ovunque l’equipe chirurgica ha richiesto la firma del consenso ad effettuare la trasfusione di sangue in caso di estrema necessità, qualora la paziente si trovasse in pericolo di vita e l’unica possibilità di salvarla fosse quella di trasfondere sangue.

Preso atto dello stato di paura di incorrere nella “disassosociazione” presentato dalla Signora xxx chiedo gentilmente se e dove operano equipe chirurgiche nel rispetto di quanto richiesto dall’Organizzazione Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
Confidando nella Sua disponibilità Le invio i miei più distinti saluti

Dr.ssa Siria Lozzi

questo è quello che ho chiesto

questo è il commento della mamma della paziente alla risposta della CCTG

Provo un forte disappunto di fronte a questa cosa, anche perchè mia figlia è scoraggiata tantissimo, è entrata nel suo ennesimo periodo di depressione e per ora non vuole più saperne di ritentare altrove solo per ricevere un' altra delusione, e sembra che di firmare quel benedetto consenso non ne voglia sapere.
Le porte sono sbarrate ovunque evidentemente e la Betel non vuole confermarlo perchè per loro sarebbe uno smacco totale, visto che si riempiono la bocca sui grandi progressi che hanno fatto in questo campo.
Io non so proprio che dire, con quanti fratelli di vari comitati sanitari abbiamo parlato io e mio marito!!
Però non è giusto alimentare false speranze così, in quelli che dovrebbero essere loro "fratelli".
L' impotenza di fronte a tutto ciò mi turba, specialmente quella di non poter avere il diritto di ricevere una risposta CHIARA. (grassetto mio)

Siria
16/08/2006 20:30
 
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Cara Siria..
[SM=x570870] Se non c'è nessun medico che voglia prendersi la responsabilità dell' intervento della tua assistita senza l'uso incondizionato del sangue...a Roma questo diventa un'agomento quanto meno scomodo!
Questa situazione per la sede di via della Bufalotta è molto difficile da trattare, qualsiasi affermazione sarebbe un auto gol!
Per come la penso aspettare una risposta come desideri tu sarebbe quanto meno utopico sperare di riceverla!
Io non ci sperei!
Le vie da intraprendere possono essre tutte profique, tranne quella di chiedere aiuto al presidente della congregazione di via della bufalotta!

Con sommo dispiacere, Dario Piraino
Dario Piraino




Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.

Ralph Waldo Emerson

18/08/2006 13:37
 
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Te lo spiego in un modo semplice:
La sede di Roma non ci risponde alle nostre domande!
Per loro l'iniziativa di Siria è fuori prassi, quindi chiusa con una banale e inutile lettera!
Possiamo dire tutto quel che vogliamo in questo topic ma non ci porta a nulla!
Tu preferisci dire quanto questo atteggiamento sia sbagliato,fastidioso,arrogante,fallo pure ma rimane una conversazione fine a se stessa!
Ti ascolto, illuminami d'immenso con le argomentazioni profonde che stai per esporci!




Cara Siria..


Se non c'è nessun medico che voglia prendersi la responsabilità dell' intervento della tua assistita senza l'uso incondizionato del sangue...a Roma questo diventa un'agomento quanto meno scomodo!
Questa situazione per la sede di via della Bufalotta è molto difficile da trattare, qualsiasi affermazione sarebbe un auto gol!
Per come la penso aspettare una risposta come desideri tu sarebbe quanto meno utopico sperare di riceverla!
Io non ci sperei!
Le vie da intraprendere possono essre tutte profique, tranne quella di chiedere aiuto al presidente della congregazione di via della bufalotta!




Scusa Dario...ma ad esempio se uno chiede un'importante informazione ad un impiegato statale o di qualsiasi altro ente e questi non sa rispondere con precisione, la persona non cercherà di parlare con un superiore, un direttore o cmq una persona molto più in alto dell' impiegato fino a quando non otterrà le spiegazioni che vuole?
Mi sembra riduttivo fare questo esempio,ma era solo per far comprendere il fatto che se il "tramite", ( in questo caso i vari comitati sanitari a cui la paziente si è rivolta), fra la paziente e la CCTG, si fosse rivelato davvero così efficiente, non ci sarebbe stato bisogno di scavalcare la procedura dei TdG con l' intervento di un medico non TdG. In effetti i comitati sanitari hanno "inviato" ripetute volte la paziente in estrutture ospedaliere che non effettuano trapianti a TdG senza sangue....e il tutto sarebbe stato fatto sotto indicazione della CCTG...
Dico, puoi sbagliare una volta, due...ma quando capita già la terza allora c'è qualcosa che non va in sta procedura!
La paziente sta semplicemente cercando aiuto altrove
Tanto " porte in faccia" mi sembra che se ne sia prese già abbastanza...una più una meno...tanto vale tentare no?

Concludo dicendo che non volevo essere offensiva nella mia risposta...mi sembrava solo estremamente semplicistico il tuo intervento di fronte ad una situazione del genere. Mi scuso ad ogni modo se lo sono stata. Saluti [SM=x570892]
lydy@
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18/08/2006 16:33
 
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Ciao Dario

Questa situazione per la sede di via della Bufalotta è molto difficile da trattare, qualsiasi affermazione sarebbe un auto gol!


E quando a rivolgersi all'Organizzazione è una persona in qualità di "medico curante di...." che chiede informazioni atte a tutelare la salute di una paziente diventa ancora più difficile da trattare nel caso in cui, tale comportamento negligente, sia suscettibilie di causare un danno alla persona in questione.

codice penale
43 Elemento psicologico del reato
c.1. Il delitto: è doloso, o secondo l'intenzione, quando l'evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell'azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l'esistenza del delitto, è dall'agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione; è preterintenzionale, o oltre l'intenzione, quando dall'azione od omissione deriva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall'agente; è colposo, o contro l'intenzione, quando l'evento, anche se preveduto, non è voluto dall'agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

La troppa leggerezza potrebbe far inciampare qualcuno

Siria
19/08/2006 16:36
 
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Oggi ho chiesto ai miei amici TdG quale è la procedura che viene seguita nei casi simili a quello della mia paziente anche perchè un loro famigliare è stato sottoposto solo pochi mesi fa ad un intervento chirurgico per il quale non c'è stato nessun problema.
Il TdG interessato deve rivolgersi al comitato degli anziani della sua Congregazione; questo comitato è in possesso dell'elenco di tutti i comitati sanitari presenti in Italia ;in relazione al tipo di intervento a cui deve sottoporsi e alle strutture ospedaliere in grado di eseguire l'intervento secondo i canoni richiesti dall'Organizzazione dei TdG viene indirizzato ad uno di questi comitati.
E' poi il comitato saniario stesso che si fa carico di parlare con l'équipe chirurgica ed intervenire nel caso in cui sorgano problemi quali ad es una richiesta di firmare il consenso alla trasfusione.
In più un rappresentante di questi comitati sanitari può chiedere di poter entrare in sala operatoria per assistere all'intervento e verificare che le richieste del paziente siano rispettate. Da quanto mi è stato riferito questi comitati devono prendere in carico il caso e seguirlo, non possono lasciare le persone allo sbaraglio. Su questo mi hanno detto ci sono precise indicazioni da parte della sede centrale
Siria [SM=x570892]
19/08/2006 16:58
 
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Cara Siria,
Confermo quello che hai scritto.
I TdG seguono una procedura precisa e ortodossa per quanto riguarda situazioni che riguardano la salute.
Ci sono istruzioni e metodi, indicati da "scritti interni" e modulistica apposita.
Per cui, le scelte sono abbastanza nette: o ti affidi al "comitato" incaricato e addestrato a seguire la "tua cartella clinica", o ti "arrangi" per conto tuo.
Non ci sono vie di mezzo!
E' anche per questo che le risposte della Betel, ad alcune "richieste", sono spesso "poco coinvolte".
E' la prassi burocratica e istituzionale di un organizzazione mondiale!
Ciò non toglie che il caso, da te sollevato, poteva ricevere maggiore "attenzione".
Saluti
19/08/2006 17:01
 
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Per Lydy@
Mi scuso io...
Nel post 182 mi sono espresso male io!
Non intendevo insegnarvi come dovrebbe funzionare il comitato sanitario...ma che purtroppo la lettera di Siria viene bollata ( a torto ) fuori prassi!
Con questo voglio sottolineare il mio disappunto su un comportamento così "leggero " da parte di quelli di Via della Bufalotta! Mettono le burocrazie le prassi i moduli davanti alla vita di un singolo uomo!!Li si ragiona per codici e moduli!
Magari minacciarli che se non si trova uno straccio di comitato che trova un medico disposto a fare l'intervento si adrà a chiedere l'aiuto ai giornali locali e nazionali?
Purtroppo se il paziente è tdg si sentirà in colpa anche ad alzare la voce contro la betel di roma anche se ha ragione e rischia di morire!!
[SM=x570870]
Dario Piraino




Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.

Ralph Waldo Emerson

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