I TdG di solito sono buoni vicini, ma in questo caso sembra che qualcosa non sia andato per il verso giusto....
Dal quotidiano
L'Adige di ieri:
All'ospedale dopo una lite con i vicini
I coniugi testimoni di Geova assalgono donna a San Vito
di MATTIA PELLI Scene da Far West a San Vito di Pergine, ma gli improvvisati pugili protagonisti di una lite tra vicini non hanno nemmeno la scusante del caldo per giustificare la loro alzata d'ingegno. Lo scenario è quello classico: due casette a schiera, con il cancelletto e l'entrata autonoma, ma nonostante questo sempre troppo vicine per gli inquilini che vi abitano, costretti a condividere spicchi di vita quotidiana. E quando c'è tensione la miccia può accendersi per un nonnulla. È successo ieri: Maria Cristina Lanzingher, che vive con la sorella in una delle due casette a schiera, stava strappando le erbacce sul terreno comune davanti a casa, cresciute rigogliose dopo le piogge dei giorni scorsi. Intenta al suo lavoro si accorge di colpo che un camion sta avanzando in retromarcia sulla stradina che porta alle abitazione, venendo verso di lei. Si spaventa, se lo vede addosso e urla all'autista: «Ma mi hai visto?», alzandosi di scatto. Quello si affaccia dal finestrino e risponde piccato: «No ho mai copà nessun!». Nel rialzarsi, la donna dimentica di avere in mano il tubo dell'acqua e ne spruzza un po' sul camion. Tanto basta. A quel punto dalla casetta a schiera vicina, spuntano - appunto - i vicini, moglie e marito entrambi testimoni di Geova, che come delle furie saltano addosso alla Lanzingher. Il camion trasportava materiale da costruzione che serviva loro per lavori in giardino. Secondo il racconto della donna aggredita, la moglie di 73 anni la blocca, mentre il marito, di 60 anni, comincia a picchiarla, strangolandola e tirandole due pugni. Risultato: la signora Lanzingher, portata dalla sorella in pronto soccorso all'ospedale di Borgo, ha rimediato una distorsione alla colonna cervicale, qualche contusione e un occhio nero. Così ora dovrà portare il collare per qualche tempo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Pergine, che hanno raccolto le versioni contrastanti dei contendenti, poi la vittima è andata a sporgere denuncia davanti ai militari dell'Arma. Un amaro compleanno per Maria Cristina Lanzingher, che ieri compiva 58 anni. E non è la prima volta: «Un anno fa - spiega dolorante - il vicino aveva già alzato le mani, proprio il giorno del mio compleanno». Era successo sul tetto, che è comune alle due casette a schiera: in quell'occasione l'uomo, per futili motivi, le aveva mollato uno schiaffo, rischiando anche di farla cadere dal tetto. «Se va avanti così - conclude preoccupata la donna - la prossima volta mi ammazza». «Non siamo sicure a casa nostra - dice la sorella di Maria Cristina Lanzingher - per questo questa volta abbiamo deciso di sporgere denuncia. Quando lascio sola mia sorella, ho sempre paura che succeda qualcosa. Se è questa la carità che predicano i testimoni di Geova...». Ma se si chiede alle due sorelle quale può essere la ragione di tanto odio, la risposta è incerta: rancore, invidie e chissà cos'altro. Meglio allora dimenticare e cercare di tirarsi su con gli amici del bar Al Faro di Pergine, dove ci sono dolci e un po' di calore, per festeggiare un compleanno finito male.
05/08/2006