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Decadenza ?

Ultimo Aggiornamento: 20/07/2006 16:59
16/07/2006 16:49
 
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l'Art. 5 dice:

L’ammissione dei soci effettivi è deliberata dall’Assemblea su proposta del Comitato Direttivo, mentre l’ammissione dei soci aderenti è deliberata dal corpo degli anziani delle Congregazioni locali.

La qualifica di socio si perde:

a) per dimissioni;
b) per decadenza;
c) per espulsione.



Cosa significa per decadenza ? un inattivo non si ritrova n quella circostanza ?

Un'altra domanda: se il testimone che decide di farsi trasfondere il sangue, si dissocia automaticamente, in quale voce rientra ? Se viene poi obbligato a scrivere una lettera di dissociazione e si rifiutasse ?

Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
17/07/2006 21:42
 
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Scritto da: Xlsx 16/07/2006 16.49
l'Art. 5 dice:
L’ammissione dei soci effettivi è deliberata dall’Assemblea su proposta del Comitato Direttivo, mentre l’ammissione dei soci aderenti è deliberata dal corpo degli anziani delle Congregazioni locali.

La qualifica di socio si perde:

a) per dimissioni;
b) per decadenza;
c) per espulsione.

Cosa significa per decadenza ? un inattivo non si ritrova n quella circostanza ?

Un'altra domanda: se il testimone che decide di farsi trasfondere il sangue, si dissocia automaticamente, in quale voce rientra ? Se viene poi obbligato a scrivere una lettera di dissociazione e si rifiutasse ?

Secondo quanto si legge nell'art. 4 dello Statuto ( www.infotdgeova.it/statuto.htm ) «Sono soci effettivi della Congregazione i Testimoni di Geova con la qualifica di anziani che sostengono a tempo pieno l’opera di predicazione della buona notizia del Regno di Dio; che si sono resi disponibili per accettare qualsiasi assegnazione di servizio da parte della Congregazione; che concorrono direttamente e in notevole misura alla realizzazione delle sue finalità.

Sono soci aderenti i Testimoni di Geova battezzati, associati alle Congregazioni locali, che sono attivamente impegnati nella diffusione del messaggio biblico, frequentano le riunioni di culto e applicano le norme morali e di vita cristiana nella loro condotta».

Come si può decadere dalla qualifica di soci effettivi (che include anziani, pionieri speciali, sorveglianti viaggianti...) e da quella di soci aderenti (la generalità dei TdG)?

Viene detto nell'art. 5: «I soci effettivi e aderenti cessano per decadenza quando non esplicano una o più attività previste, per le rispettive categorie, di cui ai commi 1° e 2° del precedente art. 4.».

Quindi se un anziano smette di predicare, di frequentare le adunanze, di 'concorrere direttamente e in notevole misura alla realizzazione' delle finalità dell'associazione. diventando "inattivo", non è più un "socio".

Però, come sappiamo, gli "inattivi" possono essere disassociati, anche se non sono più "soci" ai sensi dell'art. 5 dello Statuto.

La domanda che mi pongo è questa: se un "decaduto" può essere disassociato, perché un "dimissionario" non potrebbe essere a sua volta espulso? [SM=x570872]

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 17/07/2006 21.46]

18/07/2006 19:13
 
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C'è un avvocato ? qualche esperto in legge ?

Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
18/07/2006 19:50
 
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Da quanto ho potuto capire quando viene fatto l’annuncio dal podio l’anziano dice che “ il soggetto X non è più TdG”( quindi non più socio dell’ente giuridico CCTG). Ora per rispetto dello Statuto dovrebbe essere specificato se la perdita della qualifica di socio della CCTG sia dovuta a decadenza o ad espulsione.
Il termine dissociazione non è contemplato dallo Statuto percui potrebbe adattarsi alla voce “espulsione” o " decadenza ". Ma una volta che il soggetto non è più socio dell’ente giuridico CCTG vuoi per decadenza o per espulsione su di lui gli organi decisionali non hanno nessuna autorità di intervento.
Quindi se un decaduto non è più socio non potrà essere disassociato, così come un dimissionario, non più socio, non può essere espulso.
Che poi nella pratica vengano compiuti atti illegali questa è altra cosa
ciao Siria [SM=x570892]
18/07/2006 20:08
 
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irias ha scritto:

Da quanto ho potuto capire quando viene fatto l’annuncio dal podio l’anziano dice che “ il soggetto X non è più TdG”( quindi non più socio dell’ente giuridico CCTG).

Penso che quando qualcuno viene disassociato principalmente cessa di essere un membro della congregazione religiosa. E, come conseguenza secondaria, non è più nemmeno un "socio" dell'ente giuridico.

Ora per rispetto dello Statuto dovrebbe essere specificato se la perdita della qualifica di socio della CCTG sia dovuta a decadenza o ad espulsione.

Negli annunci ci si limita a dire "che il tal dei tali non è più TdG", senza aggiungere ulteriori dettagli.

Il termine dissociazione non è contemplato dallo Statuto percui potrebbe adattarsi alla voce “espulsione” o " decadenza ".

Evidentemente lo Statuto utilizza una diversa terminologia, ma se il concetto espresso dal termine "espulsione" equivale a "decadenza", allora "dimissioni" = "dissociazione/disassociazione", con tutte le conseguenze che questo comporta.

Ma una volta che il soggetto non è più socio dell’ente giuridico CCTG vuoi per decadenza o per espulsione su di lui gli organi decisionali non hanno nessuna autorità di intervento.
Quindi se un decaduto non è più socio non potrà essere disassociato, così come un dimissionario, non più socio, non può essere espulso.

Tutti sanno però che un "inattivo" (= "decaduto") può benissimo essere disassociato. Non è più un "socio", ai sensi dello Statuto, ma può ciò nonostante essere espulso dalla congregazione.

Che poi nella pratica vengano compiuti atti illegali questa è altra cosa
ciao Siria

Mah, io non so se si può parlare di pratiche illegali.. Forse c'è qualcosa che ci sfugge in tutta questa complessa vicenda...
Sarebbe interessante sentire in merito il parere di un legale, addentrato nella materia...

Ciao
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 18/07/2006 20.16]

19/07/2006 14:25
 
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Leggendo lo statuto dei TdG all'articolo 4 si legge:

Sono soci aderenti i Testimoni di Geova battezzati, associati alle Congregazioni locali, che sono attivamente impegnati nella diffusione del messaggio biblico, frequentano le riunioni di culto e applicano le norme morali e di vita cristiana nella loro condotta.

Soltanto i soci effettivi hanno diritto di voto e sono eleggibili alle cariche sociali. [SM=x570872]

La qualifica di socio è personale. I relativi poteri non possono essere trasmessi ad eredi o legatari.

A tutti i soci spetta di: frequentare le riunioni di culto presso le Congregazioni locali; partecipare alla vita e all’attività di dette comunità e ricevere tramite esse assistenza spirituale e morale, addestramento e istruzione biblica.




A parte una cosa non chiara che ho evidenziato con l'emotion, si legge: "Sono soci aderenti i Testimoni di Geova battezzati..." ma scusate, com'è che si può diventare soci di qualcosa senza firmare niente e addirittura senza nemmeno essere a conoscenza dell'esistenza di uno statuto ?
è vero che tutti i TdG battezzati (dopo 85) hanno risposto a quella famosa 2° domanda che fa riconoscere l'organizzazione come unico mezzo usato da Dio... ma, come fanno ad accettare uno statuto se non gli viene fatto conoscere lo statuto ?

è legale imporre l'associacione di una persona a una società senza che questa persona firmi un ducumento ?
è legale imporre delle restrizioni a una persona sulla base dell'accusa di aver violato lo statuto della società, statuto che la persona non sa esistere ?


Art. 4:
"...Sono soci aderenti i Testimoni di Geova battezzati, associati alle Congregazioni locali,
(1° -)che sono attivamente impegnati nella diffusione del messaggio biblico,
(2° -) frequentano le riunioni di culto e
(3° -) applicano le norme morali e di vita cristiana nella loro condotta...."


Art. 5:
"...I soci effettivi e aderenti cessano per decadenza quando non esplicano una o più attività previste, per le rispettive categorie, di cui ai commi 1° e 2° del precedente art. 4...."

e allora perchè questa decadenza non arriva mai ?
e quando deve arrivare ?

"...La decadenza e l’espulsione dei soci effettivi sono deliberate dall’Assemblea su proposta del Comitato Direttivo. La decadenza e l’espulsione dei soci aderenti sono deliberate dall’Assemblea su proposta del corpo degli anziani delle Congregazioni locali, ratificata dal Comitato Direttivo."






Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
19/07/2006 17:28
 
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ciao Xlsx, dici

ma scusate, com'è che si può diventare soci di qualcosa senza firmare niente e addirittura senza nemmeno essere a conoscenza dell'esistenza di uno statuto?
(le sottolineature sono mie)
R. Si diventa soci della CCTG rispondendo sì alla domanda contenuta nella formula battesimale
"Comprendi che la tua dedicazione e il tuo battesimo ti identificano come testimone di Geova associato all'organizzazione diretta dallo spirito di Dio?"
La mancata conoscenza dello statuto non è imputabile all'Organizzazione ;"la legge non conosce ignoranza", tu devi documentarti riguardo alle azioni che compi.

è legale imporre l'associazione di una persona a una società senza che questa persona firmi un documento ?
R. La società non impone l'adesione all'Organizzazione ma il soggetto aderisce volontariamente rispondendo sì alla domanda.
Non è previsto dalla nostra normativa che l'adesione ad un Ente giuridico debba essere fatta obbligatoriamente attraverso domanda scritta e firmata. in questo caso l'adesione è verbale, niente di illegale.
è legale imporre delle restrizioni a una persona sulla base dell'accusa di aver violato lo statuto della società, statuto che la persona non sa esistere ?
R. L’adesione a qualsiasi associazione comporta il rispetto dello Statuto di tale Organizzazione .

e allora perchè questa decadenza non arriva mai ?
e quando deve arrivare ?

R. Per quanto di mia conoscenza, viene applicata nei confronti dei soci solo la procedura dell’espulsione che poi all’atto pratico, cioè riguardo al comportamento da tenere nei confronti di coloro che “non sono più TdgG” è lo stesso.
I TdG con i quali ho parlato non erano a conoscenza della loro appartenenza ad un Ente giuridico e dell’esistenza di uno Statuto. Di fronte alla mia perplessità hanno detto. "ma a noi non interessano le cose legali, a noi interessa servire Geova” [SM=x570881] [SM=x570881]
Ed ‘ su questa ignoranza (intesa come mancata conoscenza) che la WTS fonda il potere che ha acquisito sulla mente delle persone [SM=x570869]
ciao Siria [SM=x570892]


[Modificato da irias 19/07/2006 17.31]

19/07/2006 17:58
 
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Uno può sentirsi moralmente TdG ma se non ha firmato niente che lo lega a quella società, chi dice che ne faccia realmente parte ?
Tu dici lo stesso, è legalmente socio ?

Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
19/07/2006 18:01
 
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Per capire meglio:

Chi vuole uscire dai TdG deve fare uno scritto e annunciarne l'uscita.

Chi ne vuole aderire, basta che lo dice a voce di fronte a qualche persona.

[SM=x570876]

Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
19/07/2006 21:05
 
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ciao,
non so se il nome di coloro che si battezzano viene scritto in un apposito registro, comunque l'adesione avviene al momento del battesimo con la dichiarazione del battezzando.
Qualche anziano di congregazione potrebbe chiarirci le idee in merito. Se vuoi uscire dai TdG con atto di dimissione l'art. 5 dice :Le dimissioni dei soci effettivi devono essere presentate per iscritto al Comitato Direttivo, mentre quelle dei soci aderenti, sempre per iscritto, al corpo degli anziani delle Congregazioni locali..
Sull'"art. 5 e dimissioni" Achille ha fatto il riepilogo delle discussioni nella sezione "le cose già dette"

Siria [SM=x570892]
19/07/2006 21:25
 
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Scritto da: Achille Lorenzi 17/07/2006 21.42
Secondo quanto si legge nell'art. 4 dello Statuto ( www.infotdgeova.it/statuto.htm ) «Sono soci effettivi della Congregazione i Testimoni di Geova con la qualifica di anziani che sostengono a tempo pieno l’opera di predicazione della buona notizia del Regno di Dio; che si sono resi disponibili per accettare qualsiasi assegnazione di servizio da parte della Congregazione; che concorrono direttamente e in notevole misura alla realizzazione delle sue finalità.

Sono soci aderenti i Testimoni di Geova battezzati, associati alle Congregazioni locali, che sono attivamente impegnati nella diffusione del messaggio biblico, frequentano le riunioni di culto e applicano le norme morali e di vita cristiana nella loro condotta».

Come si può decadere dalla qualifica di soci effettivi (che include anziani, pionieri speciali, sorveglianti viaggianti...) e da quella di soci aderenti (la generalità dei TdG)?

Viene detto nell'art. 5: «I soci effettivi e aderenti cessano per decadenza quando non esplicano una o più attività previste, per le rispettive categorie, di cui ai commi 1° e 2° del precedente art. 4.».

Quindi se un anziano smette di predicare, di frequentare le adunanze, di 'concorrere direttamente e in notevole misura alla realizzazione' delle finalità dell'associazione. diventando "inattivo", non è più un "socio".

Però, come sappiamo, gli "inattivi" possono essere disassociati, anche se non sono più "soci" ai sensi dell'art. 5 dello Statuto.

La domanda che mi pongo è questa: se un "decaduto" può essere disassociato, perché un "dimissionario" non potrebbe essere a sua volta espulso? [SM=x570872]

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 17/07/2006 21.46]




L'aspetto di entrare a far parte di una società senza documenti è secondario. Qui la discussione iniziale alla quale sono interessato avere una risposta che per ora non c'è, è quello scritto qui sopra.

Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
19/07/2006 21:36
 
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Re:

Scritto da: irias 19/07/2006 21.05
ciao,
non so se il nome di coloro che si battezzano viene scritto in un apposito registro, comunque l'adesione avviene al momento del battesimo con la dichiarazione del battezzando.
Qualche anziano di congregazione potrebbe chiarirci le idee in merito. Se vuoi uscire dai TdG con atto di dimissione l'art. 5 dice :Le dimissioni dei soci effettivi devono essere presentate per iscritto al Comitato Direttivo, mentre quelle dei soci aderenti, sempre per iscritto, al corpo degli anziani delle Congregazioni locali..
Sull'"art. 5 e dimissioni" Achille ha fatto il riepilogo delle discussioni nella sezione "le cose già dette"
*************
Ciao Siria,
Fino a 4/5 anni fa (ero anziano) sulla "Cartolina del proclamatore" vi era un apposito spazio per registrare la data del battesimo. Questa era in uso solamente per la congregazione locale. Quando vi era la visitia del sorv. di circ., nel suo rapporto, metteva solo il numero totale dei battezzati della congregazione, e quanti di questi lo erano stati dall'ultima sua visita.
A Roma non hanno i nomi di tutti i battezzati. Se occorre li possono richiedere alle le congregazioni locali. Hanno però i nomi dei disassociati/dissociati sulle cartoline ricevute dalle congregazioni quando ciò è avvenuto, non so che avvenga nel csaso venga invocato l'art. 5.

Ciao
Brontolo [SM=x570892]




Siria [SM=x570892]

[Modificato da Muscoril 19/07/2006 21.38]

La verita' non danneggia mai una giusta causa. M. K. GANDHI
19/07/2006 21:56
 
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Però, come sappiamo, gli "inattivi" possono essere disassociati, anche se non sono più "soci" ai sensi dell'art. 5 dello Statuto

Come si può decadere dalla qualifica di soci effettivi (che include anziani, pionieri speciali, sorveglianti viaggianti...) e da quella di soci aderenti (la generalità dei TdG)?



Non è detto che un inattivo automaticamente non sia più socio perchè come riportato nell'art. 5

La decadenza e l’espulsione dei soci effettivi sono deliberate dall’Assemblea su proposta del Comitato Direttivo. La decadenza e l’espulsione dei soci aderenti sono deliberate dall’Assemblea su proposta del corpo degli anziani delle Congregazioni locali, ratificata dal Comitato Direttivo.

occorre una delibera, cioè la decisione di un organo collegiale,

quindi di fronte ad es ad un anziano che smette di predicare nulla toglie che possa essere deliberata l'espulsione. Dipende dalle argomentazioni che i componenti del corpo collegiale presentano in merito a quel caso,
(così come ad es nel caso di un forista che non rispetta il regolamento del forum non cessa automaticamente di appartenere al forum se non interviene la decisione del collegio dei moderatori)
Siria [SM=x570876]
é un pò più chiarO? [SM=x570881]
PS l'aspetto di entrare a far parte dell'Organizzazione non è secondario perchè è importante sapere prima in che modo si diventa soci per poi poter uscire [SM=x570882]

[Modificato da irias 19/07/2006 22.06]

19/07/2006 22:02
 
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ciao Muscoril
grazie per il chiarimento.Quindi confermi che la data del battesimo ( e quindi dell'adesione) viene scritta ed è comunque a conoscenza della congregazione locale,

Siria [SM=x570892]
19/07/2006 22:20
 
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Re:

Scritto da: irias 19/07/2006 21.56

Però, come sappiamo, gli "inattivi" possono essere disassociati, anche se non sono più "soci" ai sensi dell'art. 5 dello Statuto


Come si può decadere dalla qualifica di soci effettivi (che include anziani, pionieri speciali, sorveglianti viaggianti...) e da quella di soci aderenti (la generalità dei TdG)?



Non è detto che un inattivo automaticamente non sia più socio perchè come riportato nell'art. 5

La decadenza e l’espulsione dei soci effettivi sono deliberate dall’Assemblea su proposta del Comitato Direttivo. La decadenza e l’espulsione dei soci aderenti sono deliberate dall’Assemblea su proposta del corpo degli anziani delle Congregazioni locali, ratificata dal Comitato Direttivo.


occorre una delibera, cioè la decisione di un organo collegiale,


quindi di fronte ad es ad un anziano che smette di predicare nulla toglie che possa essere deliberata l'espulsione. Dipende dalle argomentazioni che i componenti del corpo collegiale presentano in merito a quel caso,
(così come ad es nel caso di un forista che non rispetta il regolamento del forum non cessa automaticamente di appartenere al forum se non interviene la decisione del collegio dei moderatori)
Siria [SM=x570876]
é un pò più chiarO? [SM=x570881]
PS l'aspetto di entrare a far parte dell'Organizzazione non è secondario perchè è importante sapere prima in che modo si diventa soci per poi poter uscire [SM=x570882]

[Modificato da irias 19/07/2006 22.06]





Quindi se ho capito bene, gli inattivi sono ancora soci e la voce decadenza NON é MAI ATTUATA

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Enea Nicod
19/07/2006 22:47
 
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Nella pratica viene solo annunciato che " il sig. X non è più TdG" poi non so (qui devono aiutarci i TdG)se nelle delibere viene specificato che il soggetto non è più socio per decadenza o per espulsione.
Il mio dubbio è che non venga data importanza all'aspetto legale e quindi questo non venga specificato.
E poi quando i singoli Tdg si sono preoccupati degli aspetti legali inerenti alla presenza dello Statuto?
ancora ciao [SM=x570894]
Siria
19/07/2006 23:16
 
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Io fino a 1 mese fa ero un TdG e conosco bene le procedure e cosa viene annunciato.

Ora la mia discussione nasce dalla semplice considerazione che se gli inattivi decadono secondo la voce dell'articolo 5 e nonostante questo sono passibili di comitato e quindi espulsione allora, anche chi si dimette tramite l'art. 5 può avere le stesse conseguenze.

A quanto pare, nessuno ha le idee chiare.

Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
20/07/2006 00:09
 
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DECADENZA - DIMISSIONI - DISSOCIAZIONE

Scritto da: Achille Lorenzi 17/07/2006 21.42

Quindi se un anziano smette di predicare, di frequentare le adunanze, di 'concorrere direttamente e in notevole misura alla realizzazione' delle finalità dell'associazione. diventando "inattivo", non è più un "socio".
Però, come sappiamo, gli "inattivi" possono essere disassociati, anche se non sono più "soci" ai sensi dell'art. 5 dello Statuto.
La domanda che mi pongo è questa: se un "decaduto" può essere disassociato, perché un "dimissionario" non potrebbe essere a sua volta espulso?


Scritto da: Achille Lorenzi 18/07/2006 20.08

... Evidentemente lo Statuto utilizza una diversa terminologia, ma se il concetto espresso dal termine "espulsione" equivale a "decadenza", allora "dimissioni" = "dissociazione/disassociazione", con tutte le conseguenze che questo comporta. ...
Tutti sanno però che un "inattivo" (= "decaduto") può benissimo essere disassociato. Non è più un "socio", ai sensi dello Statuto, ma può ciò nonostante essere espulso dalla congregazione. ...
Forse c'è qualcosa che ci sfugge in tutta questa complessa vicenda...
Sarebbe interessante sentire in merito il parere di un legale, addentrato nella materia...


Scritto da: Enea Nicod 19/07/2006 14.25

... ma scusate, com'è che si può diventare soci di qualcosa senza firmare niente e addirittura senza nemmeno essere a conoscenza dell'esistenza di uno statuto?
E' vero che tutti i TdG battezzati (dopo 85) hanno risposto a quella famosa 2° domanda che fa riconoscere l'organizzazione come unico mezzo usato da Dio... ma, come fanno ad accettare uno statuto se non gli viene fatto conoscere lo statuto?
E' legale imporre l'associazione di una persona a una società senza che questa persona firmi un ducumento?
E' legale imporre delle restrizioni a una persona sulla base dell'accusa di aver violato lo statuto della società, statuto che la persona non sa esistere?
E allora perchè questa decadenza non arriva mai?
E quando deve arrivare?. ... "



Chiedo scusa ad Achille e a tutti i foristi se, ancora una volta, mi permetto di intervenire LiberaMente per edificare e chiarire, giammai per abbattere.

Visti i precedenti, è bene ribadirlo.

Innanzitutto è necessario precisare che il termine "decadenza" non è assolutamente sinonimo di "espulsione", così come l'atto delle "dimissioni volontarie" non è assolutamente paragonabile a quello della "disassociazione" anzi, di solito, la terrificante ipotesi si essere disassociato è contraria alla volontà del singolo individuo.

Infatti, alla voce 'decadenza', il Nuovo Zingarelli così si esprime: "Estinzione di un diritto per mancato esercizio dello stesso entro il termine stabilito dalla legge. Sanzione amministrativa che determina la risoluzione di un rapporto per inadempienza di una parte ai propri doveri".

E i manuali di Diritto Privato spiegano che "la decadenza produce l'estinzione del diritto in virtù del fatto oggettivo del decorso del tempo" e "può essere impedita solo dall'esercizio del diritto mediante il compimento dell'atto previsto".

In altre parole, come giustamente osservato da Enea NICOD, a norma del 'misterioso' Statuto della CCTdG, la qualità di 'socio aderente' cessa di diritto quando il singolo Testimone di Geova diviene "inattivo", ovvero non frequenta più le riunioni di culto presso le congregazioni locali; non partecipa più alla vita e all'attività di dette comunità e non riceve più, tramite esse, assistenza spirituale e morale, addestramento e istruzione biblica.

Il fatto stranissimo, un vero 'mistero della fede', ben evidenziato da Achille LORENZI, secondo cui "Tutti sanno però che un 'inattivo' (= 'decaduto') può benissimo essere disassociato, non è più un 'socio', ai sensi dello Statuto, ma può ciò nonostante essere espulso dalla congregazione. ... " si spiega chiaramente ove solo si consideri che, non a caso, il testo dello Statuto è ignorato dalla quasi totalità dei fedeli TdG perchè contiene delle norme dettate a tutela dei diritti umani fondamentali di questi ultimi, e non solo dell'intera associazione dei fratelli.

In altre parole, come il più famoso "Statuto dei lavoratori" (Legge n. 300 del 1970) ha introdotto nell'Ordinamento dello Stato italiano delle norme specifiche a tutela dei diritti di tutti i lavoratori (ad es. diritto allo sciopero, diritto a non essere licenziato in tronco, ovvero 'senza giusta causa', ecc.), così lo Statuto della CCTdG ha introdotto nel 1985 delle norme specifiche a tutela dei diritti dei fedeli TdG che prima non esistevano nell'Ordinamento della confessione religiosa dei Testimoni di Geova.

Una delle norme più favorevoli ai fedeli TdG è proprio quella del famoso Art. 5 che, per la prima volta, ha sancito chiaramente il diritto fondamentale di ogni singolo associato a rassegnare le proprie dimissioni dalla Congregazione così evitando all'origine anche la semplice possibilità di essere espulso, e quindi di essere esposto al rischio concreto dell'ostracismo perenne e assoluto che tutti temono, a ragione, come la peste!.

Per le stesse ragioni (tutela dei diritti dei singoli 'soci aderenti'), è stato giustamente rilevato che un socio 'decaduto', proprio perchè decaduto, non può -in un momento successivo alla decadenza- essere 'espulso' ovvero 'disassociato' perchè, a seguito della dichiarazione di decadenza, non rientra più tra i 'soci aderenti' e come tale non può più incorrere nel parere disciplinare ('comitato giudiziario') del corpo degli anziani.

Tutte le volte in cui ciò è avvenuto (ovvero: un socio inattivo, e quindi decaduto, è stato successivamente 'disassociato') è stata commessa una grave illegalità che, volendo, il soggetto interessato poteva e -ricorrendone le condizioni- può tuttora far valere ad ogni effetto di legge.

Tanto anche ai fini dell'azione di risarcimento dei danni morali conseguenti al fatidico 'annuncio di disassociazione', vera e propria 'incitazione alla discriminazione religiosa e all'ostracismo', prevista e punita come ipotesi di reato dalla Legge speciale n. 205/93 recante: "Misure urgenti in materia di discriminazione ... religiosa".

Come giustamente osservato dalla dott.ssa Siria LOZZI (Irias), per evitare la ricorrenza di tale spiacevole inconveniente (cioè la disassociazione del socio inattivo o decaduto), è necessario che l'Assemblea dei 'soci ordinari' (quelli privilegiati) della CCTdG certifichi l'avvenuta decadenza del singolo 'socio aderente' per inattività.

Siccome gli anziani e la stessa Assemblea dei soci ordinari non hanno interesse a tale 'dichiarazione di decadenza' avendo invece l'interesse a conservare il più a lungo possibile la propria giurisdizione (ovvero il proprio 'potere') su tutti i singoli fedeli, sarà compito dell'eventuale fratello o sorella inattivo/a sollecitare la dichiarazione di 'decadenza' al fine più o meno dichiarato di non incorrere in una successiva spiacevole 'sentenza di disassociazione', con annesso e connesso 'ostracismo perenne e assoluto'.

******


A dire il vero anche il concetto di "dissociazione" è molto, molto diverso dal concetto di "disassociazione": infatti, nel primo caso è il singolo individuo che, con un atto deliberato della sua volontà, comunica ai vertici della congregazione locale di appartenenza di voler 'troncare' ogni suo rapporto con l'Organizzazione mondiale dei Testimoni di Geova (e, quindi, anche con l'Ente giuridico CCTdG); nel caso della 'disassociazione' (o 'espulsione'), invece, sono gli organi della congregazione che prendono l'inziativa di espellere il componente ritenuto non più meritevole di farne parte.

Al riguardo, lo stesso 'Libro nero' degli anziani ("Prestate attenzione a voi stessi e a tutto il gregge"), a pagina 101, dichiara apertamente quanto segue:

"MENTRE LA DISASSOCIAZIONE E' UN'AZIONE COMPIUTA DA UN COMITATO GIUDIZIARIO CONTRO I TRASGRESSORI IMPENITENTI, LA DISSOCIAZIONE E' UN'AZIONE COMPIUTA DA UN INDIVIDUO CHE HA DECISO DI NON VOLER PIU' ESSERE TESTIMONE DI GEOVA". (1 Giovanni 2:19)

Riassumendo: in base al principio secondo il quale 'il più contiene il meno', chi si 'dissocia' dall'Organizzazione mondiale dei Testimoni di Geova si 'dissocia' (recte: si 'dimette') anche dall'Ente giuridico locale qual'è la CCTdG e non può, perciò, più essere disassociato, mentre non è vero il contrario.

In altre parole, chi si dimette da 'socio aderente' dell'Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova non può più essere espulso dall'assemblea dei 31 'soci ordinari' (privilegiati e anonimi) dello stesso Ente giuridico anche se, formalmente, continua ad aderire all'Organizzazione mondiale (ovvero alla Religione) dei Testimoni di Geova.

Per effetto delle puntuali osservazioni sollevate, pur confermando la validità delle 'dimissioni ai sensi dell'Art. 5 Statuto', in data 8/7/2006 ho riformulato la LETTERA FAC-SIMILE di dimissioni a suo tempo pubblicata adeguandola all'esigenza, manifestata da più di un fratello interessato, di troncare definitivamente ogni rapporto non solo con l'Ente giuridico CCTdG, ma con l'intera Organizzazione mondiale dei Testimoni di Geova.

Realmente, a seguito della ricezione da parte del corpo degli anziani della congregazione locale di appartenenza di detta "RACCOMANDATA ar DI DIMISSIONI AI SENSI DEGLI ARTT. 18-20 DELLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI", rimane esclusa anche la semplice possibilità, da parte degli stessi anziani della congregazione locale di appartenenza, ovvero di altri (ad es. 'comitati giudiziari speciali' nominati dalla Betel), di procedere giudiziariamente nei confronti della persona che, preventivamente, si è dimessa nei modi e forme di legge, anche nell'ipotesi -prevista da alcuni- di 'peccati gravi', come adulterio, frode, ecc..
- Vedi freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=84889&idd=139

Infine, con esplicito riferimento all'auspicio di Achille ("Sarebbe interessante sentire in merito il parere di un legale, addentrato nella materia"), oggi più che mai, torna sempre a proposito l'insegnamento pratico del Prof. Marco PARISI, Ricercatore presso l'Università del Molise di Campobasso che, al riguardo del 'tema caldo' delle dimissioni/disassociazioni, così si è testualmente espresso:

E’ PACIFICO CHE, NEL NOVERO DELLE LIBERTA’ FONDAMENTALI RICONOSCIUTE ALLA PERSONA UMANA INTESA COME MEMBRO DI UN GRUPPO SOCIALE, DEBBA ATTRIBUIRSI UN RILIEVO PREMINENTE ALLA LIBERTA’ INDIVIDUALE DI INTERROMPERE IL RAPPORTO DI APPARTENENZA NEI CONFRONTI DELLA COMUNITA’, SENZA CHE LA DECISIONE DI ABBANDONO DEL GRUPPO POSSA ESSERE FORIERA DI SANZIONI LESIVE DEI DIRITTI COSTITUZIONALMENTE GARANTITI”.

IN QUESTO SENSO, LA LIBERTA’ RELIGIOSA, CONCEPITA QUALE DIRITTO FONDAMENTALE GARANTITO DALLA COSTITUZIONE, SI RITIENE COMPRENSIVA DEL DIRITTO DELLA PERSONA UMANA (CONSIDERATA NELLA SUA SPECIFICA QUALITA’ DI FEDELE) DI INTERROMPERE, IN QUALSIASI MOMENTO E SENZA ALCUNA CONDIZIONE, IL RAPPORTO DI APPARTENENZA CON UN GRUPPO CONFESSIONALE”.

Ovvero, “(…) IN OSSEQUIO AL PRINCIPIO FONDAMENTALE ESPRESSO DALL’ART. 2 COST., IL RAPPORTO TRA LA TUTELA DEL ‘VALORE SOCIALE’ DELL’APPARTENENZA ASCRITTIVA AD UNA FORMAZIONE SOCIALE E LA GARANZIA COSTITUZIONALE DEI DIRITTI E DELLE LIBERTA’ FONDAMENTALI DELL’INDIVIDUO, SI DEVE RISOLVERE A VANTAGGIO DELLA SECONDA OGNI QUALVOLTA QUELLA APPARTENENZA VENGA A PERDERE (O ENTRI IN CONFLITTO CON) LA SUA FUNZIONE STRUMENTALE AL PIENO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA”. …

E LO STATO, LO STATO LAICO IN PARTICOLARE, POTRA’ ASSOLVERE AL PROPRIO COMPITO ISTITUZIONALE SE ED IN QUANTO SARA’ CAPACE DI GARANTIRE LE CONDIZIONI PER LE QUALI L’APPARTENENZA AD UNA FORMAZIONE SOCIALE, E L’APPARTENENZA CONFESSIONALE IN SPECIE, RESTI PER L’INDIVIDUO UN ‘PERCORSO LIBERO’ IN TUTTE LE DIREZIONI (…)”. – Confronta R. BOTTA, Appartenenza confessionale e libertà individuali, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, 2000, parte prima, pagine 154-155.
- Vedi freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=84889&idd=139

Insomma, davvero "UNA BUONA NOTIZIA PER TUTTI I DISSOCIATI!" e, forse, nonostante la indiscutibile somiglianza, qualcuno comincerà a comprendere meglio anche la differenza esistente tra le "dimissioni ai sensi dell'Art. 5 Statuto" dall'Ente giuridico Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova, e la "dissociazione" (ovvero "dimissioni" ai sensi degli Artt. 18-20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)dalla Organizzazione mondiale dei Testimoni di Geova, menzionata nell'Art. 3, ultimo comma, dello Statuto.

A presto.

Vito

[Modificato da ednaservice 20/07/2006 0.43]

20/07/2006 01:38
 
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Grazie ednaservice per l'ottima risposta. [SM=x570864]

Se non condividi il mio pensiero, non considerarmi un nemico ma, bensì, un tuo alleato per la nostra crescita come persone.

Enea Nicod
20/07/2006 14:01
 
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Quando leggo delle dimissioni in base all'articolo 5 dello statuto dei TG, mi vengono in mente, per analogia, le direttive della WTS sui dissociati, prima degli anni 80.

I dissociati si potevano persino salutare.

Poi le cose cambiarono (vedi il caso Franz-Gregerson in "Crisi di Coscienza").

Il silenzio della WTS in merito alle dimissioni art. 5, a mio avviso, non è di buon auspicio.

Il Caso potrebbe essere stato sottoposto addirittura al Corpo Direttivo stesso, e Roma forse sta aspettando istruzioni. [SM=x570868]

Un caro saluto a tutti.
20/07/2006 16:59
 
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Re:

Scritto da: cervatillo 20/07/2006 14.01
Quando leggo delle dimissioni in base all'articolo 5 dello statuto dei TG, mi vengono in mente, per analogia, le direttive della WTS sui dissociati, prima degli anni 80.

I dissociati si potevano persino salutare.

Poi le cose cambiarono (vedi il caso Franz-Gregerson in "Crisi di Coscienza").

Il silenzio della WTS in merito alle dimissioni art. 5, a mio avviso, non è di buon auspicio.

Il Caso potrebbe essere stato sottoposto addirittura al Corpo Direttivo stesso, e Roma forse sta aspettando istruzioni. [SM=x570868]

Un caro saluto a tutti.


****************+
Ciao Cervatillo,

La tua ipotesi temo sia da tenere in seria considerazione.
Questo limitandosi solo all'art. 5.

Riguardo agli altri aspetti di questa questione, e mi riferisco ai diritti fondamentali di cui ogni persona dovrebbe beneficiare indipendentemente da ciò cui crede o non crede, la questione dovrebbe travaricare anche oltre l'ambito dei TdG. Ho apprezzato il post e le annunciate iniziative di Cerebreale di cui attendo ulteriori particolari. Se appropiati in questo stesso forum, che però vogliamo ricordare ha pur sempre un suo preciso scopo, oppure, diversamente altrove.

Sempre il vecchio
Matisse
La verita' non danneggia mai una giusta causa. M. K. GANDHI
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