Una sera da ricordare … o da DIMENTICARE?

Sta a voi giudicarlo ....!

Questo sarà il secondo anno che non assisteremo alla … sera da ricordare, la Commemorazione della morte di Cristo, come celebrata dai TdG.

Guardo l’invito stampato sull’ultima pagina della rivista La Torre di Guardia del 15 maggio, che come ogni anno da molti anni ormai, rappresenta una mano che tende un “invito” ad assistere alla Commemorazione che si terrà il 12 aprile prossimo nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova, e rifletto sul soggetto.

Ma quest’anno le mie riflessioni si posano sul significato dell’invito del Cristo a “continuare a fare ciò in memoria di me” (Luca 22:19), non in quanto a queste parole di per sé e sulle quali sono state date diverse interpretazioni e nel merito delle quali non voglio entrare, ma ad un aspetto ben diverso, al quale non avevo mai prestato attenzione negli anni scorsi.

I Testimoni tengono circa 300 adnunaze all’anno, ma considerano l’adunanza della Commemorazione come l’unica davvero speciale, alla quale non si deve mai mancare.
Per sottolinearne l’importanza, la si mette in relazione con la celebrazione della pasqua ebraica, e si ricorda al Testimone che, in Israele, chi non partecipava alla celebrazione della pasqua doveva essere messo a morte (Numeri 9:9-14), a meno che non fosse cerimonialmente puro o si trovasse in viaggio, nel qual caso doveva celebrarla lo stesso giorno, ma il mese successivo, quello di ziv.
Il libro Perspicacia, vol 1 pag. 228 aggiunge anche il seguente giudizio “Il trascurare volontariamente di assistervi sarebbe stata certamente un’indicazione di allontanamento da Dio.”

Essendo così eccezionale e speciale come adunanza, non solo richiedono che tutti i Testimoni vi assistano, ma fanno uno sforzo speciale per radunare quante più persone possibile, arrivando, l’anno scorso alla presenza di 16'383'333, di cui solo circa 6'400'000 Testimoni.

In quell’occasione, viene pronunciato un discorso (cosa che ho fatto tante e tante volte durante tutti questi anni) che ha come scopo di spiegare all’uditorio quale sia il valore del sacrificio di riscatto del Cristo, ... ovviamente, ma si chiarisce prontamente che esso non ha lo stesso valore per tutti ....
Qui viene ricordato che, ci sono due “speranze” o “salvezze”, quella celeste, come si crede nella maggior parte della cristianità, e quella terrestre.

Anche qui, non è mio scopo oggi entrare nei meriti dell’interpretazione data riguardo alle due classi di cristiani. Il mio desiderio è di dare risalto ad un altro aspetto, quello per il quale quella sera, invece di essere una “serata da ricordare” ... è in effetti per la maggior parte dei Testimoni, “una serata da ... dimenticare”.

Viene spiegato durante il discorso che coloro che hanno la “speranza celeste”, sono gli Unti, coloro ai quali il Cristo realmente si riferiva quando diede il comando di “fare ciò in memoria di me”. E sono loro, di conseguenza, a prendere il pane e il vino, gli emblemi stabiliti dal Cristo per l’occasione, mentre tutti gli altri, con la “speranza terrestre” ne rimangono testimoni, senza parteciparvi.

Mentre si continua a ricordare che il Cristo è morto per i nostri peccati, quello che i Testimoni dimenticano immediatamente dopo la fine del discorso pronunciato quella sera è che quei medesimi che sedevano forse nella propria fila di sedie durante la Commemorazione e che hanno partecipato prendendo il pane e il vino, non solo si identificano automaticamente come membri degli Unti 144'000, ma anche come unici rappresentanti dello Schiavo Fedele e Discreto, l’Organo che, secondo l’Organizzazione, Dio impiega per comunicare con noi, poveri mortali con speranza ... terrestre.

È vero, forse localmente qualche proclamatore sarà fiero di avere nella propria congregazione uno dei circa 8524 che hanno partecipato l’anno scorso agli emblemi, ma non si chiederà mai minimamente come fà, quel benedetto Unto della propria congregazione a partecipare anche alla direzione dell’Organizzazione. Questa è una cosa che, di quella sera, nessuno vuole ricordare, né i membri di quella congregazione, e tanto meno, ma tanto tanto tanto meno, l’Organizzazione stessa.
Il solo ricordo che rimane di loro è il .... numero impresso sul rapporto annuale che appare nell’Annuario dei Testimoni di Geova, e nella rivista La Torre di Guardia del 1 febbraio! Dell’identità di costoro, non se ne trova più nessuna traccia in nessun registro dell’Organizzazione, né nella congregazione locale, né alla Betel o filiale nazionale e tanto meno alla sede centrale dell’Organizzazione. Sono persone da dimenticare!

Ma l’ignaro Testimone, malgrado tutto ciò (purtroppo devo mettermi nella stessa categoria, almeno in quel tempo), continua a credere che chi dirige questa Organizzazione sono ... i dimenticati, forse non da Dio, ma certo dagli uomini che realmente dirigono, avendone usurpato il diritto, l’Organizzazione, il CD o Corpo Direttivo, eletto senza nessun intervento da parte dei ... “dimenticati”, i famosi “desaparecido”.

Che tristezza ragazzi ... e dire che più di 6 milioni di persone credono ancora a queste favole .....

Perciò, se avevate ancora qualche esitazione, ora che avete ricordato queste informazioni, sta a voi decidere se partecipare o meno alla farsa del mercoledì sera 12 aprile, l’adunanza burla più importante dell’anno!

Nick!