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Geremia 29:10

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2006 08:57
25/03/2006 08:57
 
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Questo passo nella TNM viene reso in questo modo:

«Poiché Geova ha detto questo: ‘Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo’».

Questo passo viene reso diversamente in quasi tutte le centinaia di versioni bibliche esistenti:

«Così dice l'Eterno: Quando saranno compiuti settant'anni per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi ritornare in questo luogo» (Nuova Diodati).
Poiché così parla il SIGNORE: «Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo» (Nuova Riveduta).
Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo» (CEI).
Poiché così parla l'Eterno: Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo (Luzzi Riveduta).
«Invece così dice il Signore: «Quando saranno compiuti per Babilonia i settant'anni, Io vi visiterò e adempirò per voi la promessa di ricondurvi in questo luogo» (Nardoni).

La traduzione corretta di questo versetto, tenendo conto anche dei fatti storici oltre che della lingua ebraica, è senz'altro quella riportata nella versioni succiutate. Eccone un altro chiaro esempio:

«Il Signore dice ancora: La potenza di Babilonia durerà settant'anni. Solamente allora io interverrò a vostro favore e realizzerò la promessa che vi ho fatto di farvi ritornare nella vostra patria» (Parola del Signore, LDC ABU).

Leggo in un sito non ufficile e gestito da anonimi TdG la seguente osservazione per quanto rigurada il passo di Geremia 29:10:
Esaminiamo la lingua originale:
La preposizione inscindibile "La" usata nel costrutto "La-Ba-vel" (a Babilonia) può essere tradotta in vari modi: "a", "per", "dentro", "verso", "contro", ecc..

Notate infatti Isaia 10:28:

28 Egli è venuto su Aiat; è passato per Migron; a Micmas deposita i suoi oggetti

La preposizione "La" nel costrutto "La-MiCH-MaSH" e' tradotta dalla totalità delle versioni bibliche con "a". vi sono difatti molte traduzione bibliche che riportano Geremia 29:10 esattamente come la Traduzione del Nuovo Mondo:

The New King James Version
The Jerusalem Bible (Jewish).
Holy Bible by George M. Lamsa
Septuagint by Lancelot C.L. Brenton
Websters Bible
molte altre.
E già qui cominciamo a scrivere concetti fuorvianti: può essere infatti che nel passo di Isaia 10:28 la parola ebraica venga tradotta con "a" «dalla totalità delle versioni bibliche», ma questo non è assolutamente vero in Geremia 29:10! Questo però è quello che si è indotti a pensare leggendo la frase succitata!

Il passo di Geremia 29 10, in tutte le versioni italiane e nella quasi totalità delle centinaia di versioni in altre lingue, viene reso "per Babilonia" e non "a Babilonia".
Infatti gli anonimi autori di questo sito possono citare solo 5 (cinque) versioni che sostengono la tesi "a Babilonia" e di queste cinque almeno quattro sono davvero obsolete. La New King James Version, per esempio, è universalmente noto che mantiene una traduzione "tradizionale", che in diversi punti si discosta dai più recenti e corretti testi critici. La traduzione di George Lamsa è stata duramente criticata per la sua pesante dipendenza dalla KJV. Anche in Geremia capitolo 9, Lamsa segue pedissequamente la KJV. La sua "a Babilonia", pertanto non significa niente. La Websters Bible è una traduzione del 1833. La traduzione di Lancelot C.L. Brenton è del 1851 ( www.ccel.org/bible/brenton/ ).
Per quanto riguarda la The Jerusalem Bible (Jewish), non ho sotto mano il testo per poter verificare.
Fatto davvero singolare, come scrive C. Olof Jonsson, perfino la versione svedese della Traduzione del Nuovo Mondo ha modificato la precedente versione "in Babilonia" dell'edizione del 1992, in "per Babilonia" nell'edizione del 2003!

Geremia 29:10 esplicitamente afferma che 70 anni si riferiscono a Babilonia, non a Gerusalemme:
"Poiché così parla il SIGNORE: «Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia [lebâbel] , io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo."[cioè, a Gerusalemme] [Nuova Riveduta].
Come dicevo, quasi tutte le traduzioni bibliche rendono la preposizione le con "per" e solo pochissime (generalmente le più vecchie) traduzioni la rendono con "a" o "in". Gli studiosi sono al corrente che, secondo la cronologia secolare, esattamente 70 anni trascorsero tra la caduta definitiva dell'Assiria e la fine della potenza babilonese. Gli storici concordano che la fine definitiva dell'Assiria avvenne nel 610/609 a.C. Comprendendo che l'anno 609 segna il naturale punto di partenza dei "settanta anni per Babilonia", il prof. Jack Finegan, alle pagine 177 e 178 dell'edizione revisionata del suo ben noto Manuale di Cronologia Biblica (perabody, Mass.: Hendrrickson Publishers, 1998), scrive:
«In Geremia 29:10 la promessa del Signore è di riportare il popolo 'quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia'. Nella storia dell'Antico Oriente la sconfitta di Ashur-uballit II nel 609 a.C., avvenuta nella città occidentale di Harran dell'ultimo rimasuglio dell'impero Assiro, da parte di Nabopolassar di Babilonia, segnò la fine di quell'impero e l'inizio del potere dell'impero Babilonese. [p. 430] Quindi nel 539 Ciro il Persiano marciò vittorioso in Babilonia [p.329] e i 70 anni di Babilonia e i 70 anni della cattività giudaica furono completati: 609-539 = 70».
Come ogni studioso di greco può sottoscrivere, il naturale significato del dativo "babylôni" è "per Babilonia". E' un'esatta, letterale traduzione dell'originale ebraico lebâbel, che decisamente significa "per Babel". La preposizione ebraica le è la più comune preposizione nell’ebraico dell’Antico Testamento. Secondo un recente calcolo, essa ricorre 20.725 volte nell'Antico Testamento, 1352 delle quali si trovano nel libro di Geremia (Ernst Jenni, Die hebräischen Prepositionen. Band 3: Die Präposition Lamed, Stuttgart, etc.: Verlag Kohlhammer, 2000, p. 17).

Che significato ha in Geremia 29:10? Sebbene alcuni ebraisti abbiano spiegato che questa le, in poche espressioni (si noti: non nella maggioranza dei casi, come vogliono far credere gli anonimi TdG succitati) ha il significato locativo (“in, a”), nella maggioranza dei casi invece non è così e gli ebraisti, unanimemente, rigettano tale significato in Geremia 29:10.
Ecco cosa dice, per esempio, il Prof. Erst Jenni Basel, un autorevole esperto di lingua ebraica, ha scritto, infatti, tre volumi proprio sulle proposizioni ebraiche, be (beth), ke (kaph), e le (lamed); In Die hebräischen Prepositionen. Band 3: Die Präposition Lamed (Stuttgart, etc.: Verlag Kohlhammer, 2000), egli dedica 350 pagine all’esame di le:
Il mio trattato su questo passo [Ger. 29:10] si trova in Lamed-book p. 109 (capoverso 4363). La traduzione, in tutti i moderni commentari e traduzioni, è 'per Babilonia' (Babilonia intesa come potere mondiale, non come città); questo è chiaro dalla lingua così come dal contesto. Dal 'significato locativo' una distinzione va fatta tra "dove" (‘in, a’) e "verso dove" (locale, direzionale 'a, verso'). Il significato basilare di le è ‘con riferimento a', e con una specificazione di luogo esso può essere compreso come locativo o locativo-direzionale solamente in certe espressioni avverbiali (p.e. Numeri 11:10 [Clines DCH IV, 481b] 'all'entrata', cfr. Lamed pp. 256, 260, heading 8151). In Geremia 51:2 l è un dativo personale ('e spedì a Babel [come potere mondiale personificato i quali svuoteranno il paese'(Lamed pp.84f, 94) ). Riguardo a Geremia 3:17 'a Gerusalemme' (locativo terminativo), tutto ciò che può necessitare è in Lamed pp. 256, 270 and ZAH 1, 1988, 107-111.) Sulle traduzioni: la LXX ha con babylôni inequivocabilmente un dativo (‘per Babilonia’). Solo la Vulgata ha in Babilonia, 'in Babylon', infine la KJV ‘a Babylon’.(grassetto mio)
Anche questo autorevole studioso quindi afferma che la traduzione corretta dell'ebraico è "per Babilonia".

Queste osservazioni si basano su uno studio di C. O. Jonsson, visualizzabile (in inglese) a questo indirizzo: user.tninet.se/~oof408u/fkf/english/furulirev4.htm

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 25/03/2006 15.50]

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