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Il Corano nelle nostre scuole.

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2006 13:15
10/03/2006 11:03
 
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Il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio di Giustizia e Pace, ha proposto che venga inserito nell'ora di religione delle scuole italiane l'insegnamento, se vi è richiesta, del Corano.
IL cardinale Tettamanzi afferma contrario, no, prima la "reciprocità" e gli fa eco il neo-con fondamentalista Pera, presidente del Senato. Reciprocità. Reciprocità.

Una riflessione su questa richiesta di "reciprocità".
Scandalizzati si richiede questo a gran voce perchè negli stati arabi non si dà spazio, anche, alla religione cattolica.
Ma, in Italia, quale "reciprocità" religiosa esiste nella scuola?
C'è l'ora di religione protestante?
C'è l'ora di religione dei Testimoni di Geova?
C'è l'ora di religione induista? (abbiamo 70.000induisti immigrati)
C'è l'ora di religione buddista?
C'è l'ora di religione Mormone?
Tutti NO.
C'è solo l'ora di religione cattolica.

Quanti sono i paesi protestanti in Europa, che hanno l'ora di religione protestante?
E, negli Stati Uniti?
Perchè accampare legittimità democratiche quando chi le richiede vuole mantenere la sola propria religione?

Tra l'altro io penso che la proposta del cardinale Martino, sia comunque negativa e che vada rigettata perchè altrimenti si avallerebbe la tesi negativa cha "la" religione debba essere materia di studio nella scuola pubblica laica a-confessionale.
Mentre "le" religioni dovrebbero essere inserite in un programma didattico scolastico che riprenda la storia delle religioni in un contesto di influenza nella crescita dei vari popoli.

Ciao
Maurizio





10/03/2006 11:09
 
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Caro Maurizio .....
... questioni di opportunità politiche..... [SM=g27825]

Di certo ciò "roderà" a molti cattolici ... mi unisco al loro "rodimento" .... [SM=g27831]

alex
10/03/2006 11:54
 
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Re:

Scritto da: maurizio pederzini 10/03/2006 11.03
Il cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio consiglio di Giustizia e Pace, ha proposto che venga inserito nell'ora di religione delle scuole italiane l'insegnamento, se vi è richiesta, del Corano.
IL cardinale Tettamanzi afferma contrario, no, prima la "reciprocità" e gli fa eco il neo-con fondamentalista Pera, presidente del Senato. Reciprocità. Reciprocità.

Una riflessione su questa richiesta di "reciprocità".
Scandalizzati si richiede questo a gran voce perchè negli stati arabi non si dà spazio, anche, alla religione cattolica.
Ma, in Italia, quale "reciprocità" religiosa esiste nella scuola?
C'è l'ora di religione protestante?
C'è l'ora di religione dei Testimoni di Geova?
C'è l'ora di religione induista? (abbiamo 70.000induisti immigrati)
C'è l'ora di religione buddista?
C'è l'ora di religione Mormone?
Tutti NO.
C'è solo l'ora di religione cattolica.

Quanti sono i paesi protestanti in Europa, che hanno l'ora di religione protestante?
E, negli Stati Uniti?
Perchè accampare legittimità democratiche quando chi le richiede vuole mantenere la sola propria religione?

Tra l'altro io penso che la proposta del cardinale Martino, sia comunque negativa e che vada rigettata perchè altrimenti si avallerebbe la tesi negativa cha "la" religione debba essere materia di studio nella scuola pubblica laica a-confessionale.
Mentre "le" religioni dovrebbero essere inserite in un programma didattico scolastico che riprenda la storia delle religioni in un contesto di influenza nella crescita dei vari popoli.

Ciao
Maurizio


maurizio,maurizio.... [SM=g27828]

il punto,come tu ben sai,non è il garantire a tutti il libero accesso agli insegnamenti religiosi,ognuno secondo il proprio credo....
"chissenefrega dei diritti religiosi dei musulmani?"...
sembra alcuni,in realtà nessuno....

in un momento in cui il dibattito politico si interroga sulla legittimità della presenza religiosa nelle istituzioni dello stato laico,l'unione(di intenti) farà la forza?

vedremo.
ma perchè appoggiarsi proprio al mondo islamico? [SM=x570872]
10/03/2006 12:11
 
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Giai ha scritto:
>>>n un momento in cui il dibattito politico si interroga sulla legittimità della presenza religiosa nelle istituzioni dello stato laico,l'unione(di intenti) farà la forza?
---------------------------------------
Potrebbe essere, specialmente in vista di elezioni dove una forza politica chiede l'abolizione del Concordato, e visto che le previsoni danno ..OT...mi auto-censuro...OT...vincente, potrebbero verificarsi cambiamenti o ridimensionamenti della presenza cattolica nella scuola.

Ciao
Maurizio
10/03/2006 16:54
 
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Se in una scuola ci sono cento bambini mulsulmani,non vedo perchè non si possa insegnare la loro religione....è chiaro che devono rispettare i nostri simboli come noi rispettiamo i loro.
10/03/2006 19:26
 
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L'unica obiezione che ho contro l'insegnamento della religione musulmana a scuola è che allora sarebbe legittimo che ciò avvenga per qualunque altra confessione ne faccia richiesta, con chissà quale caos organizzativo. Se ci fossero solo due religioni sul pianeta o se per ipotesi avessimo aule infinite e docenti infiniti non avrei obiezioni. I cattolici hanno il diritto di avere un'ora di religione a scuola dove si insegna la cultura del loro popolo per la semplice ragione che sono la maggioranza e questo paese è stato edificato da loro(gli altri sono ospiti), lo stesso vale per i paesi musulmani che hanno il diritto all'insegnamento della religione islamica. Insegnare religione non vuol dire indottrinale bensì far conoscere qualcosa che è indispensabile per capire l'Europa: dall'arte alla letteratura.

Ad maiora
---------------------
Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
17/03/2006 14:22
 
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Sal 77 ha scritto:

>>>Se in una scuola ci sono cento bambini mulsulmani,non vedo perchè non si possa insegnare la loro religione....è chiaro che devono rispettare i nostri simboli come noi rispettiamo i loro.
------------------------------------------------
Non è una questione di numero, ma di merito
La religione è la credenza del soprannaturale, cioè al di sopra dei poteri di conoscenza dell’uomo, pertanto, affermare che è “verità” la credenza di Dio, la spiritualità dell’anima, un premio o un castigo dopo la morte, non è didattico. Le speranze e i sogni non sono, “materia”, scientifica-biologica da insegnare nelle scuole laiche pubbliche.
Le singole religioni vanno insegnate nei singoli luoghi di culto, come sinagoghe, parrocchie, templi o moschee.


Polymetis ha scritto:

>>>Insegnare religione non vuol dire indottrinale bensì far conoscere qualcosa che è indispensabile per capire l'Europa: dall'arte alla letteratura.
-----------------------------------------

Nella nostra laica Italia nelle scuole pubbliche “insegnare la religione” vuole dire insegnare la religione cattolica.
Non ho visto un programma elementare o superiore dove arte e letteratura fossero parte della materia “religione cattolica”.
Si insegnano i precetti della religione cattolica che significa “indottrinamento” .
Diverso sarebbe l’insegnamento di “storia delle religioni” per spiegare ai ragazzi quanto, e perché, le religioni hanno influito sulla storia dei popoli.

Un saluto

Maurizio

17/03/2006 17:24
 
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"Non ho visto un programma elementare o superiore dove arte e letteratura fossero parte della materia “religione cattolica”.

Non hai compreso. Non ho detto che devono insegnare arte e letteratura, ma che quello che viene insegnato è indispensabile per comprendere l'arte e la letteratura degli ultimi duemila anni. Come capire tutte le metafore di Dante o tutta l'arte rinascimentale se vendendo due persone sotto la croce in un dipinto non sanno neppure che sono Giovanni e Maria? Le nozioni di cultura cattolica sono indispensabili per capire la società di cui sono figli, il patrimonio che appartiene anche a loro . Può la scuola privarli di questi strumenti?

Ad maiora
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17/03/2006 18:59
 
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Re:

Scritto da: Polymetis 17/03/2006 17.24
"Non ho visto un programma elementare o superiore dove arte e letteratura fossero parte della materia “religione cattolica”.

Non hai compreso. Non ho detto che devono insegnare arte e letteratura, ma che quello che viene insegnato è indispensabile per comprendere l'arte e la letteratura degli ultimi duemila anni. Come capire tutte le metafore di Dante o tutta l'arte rinascimentale se vendendo due persone sotto la croce in un dipinto non sanno neppure che sono Giovanni e Maria? Le nozioni di cultura cattolica sono indispensabili per capire la società di cui sono figli, il patrimonio che appartiene anche a loro . Può la scuola privarli di questi strumenti?

Ad maiora



La questione a mio avviso nasce dal fraintendimento che sta alla base di tutto: insegnamento della religione cattolica a scuola non vuol dire catechismo. Il catechismo si fa in parrocchia, l'insegnamento della religione cattolica è appunto spiegare gli elementi base di questa religione più dal punto di vista delle implicazioni culturali che non da quello delle implicazioni spirituali. Purtroppo, però, all'atto pratico le cose non stanno così. L'IRC è affidato a persone designate dai Vescovi (perché non persone reclutate come tutti gli altri docenti di tutte le altre materie?) e spesso queste ore di IRC a scuola si traducono in catechismo oppure in un break rilassante tra discipline "pesanti".
17/03/2006 19:58
 
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Re:

Scritto da: Polymetis 10/03/2006 19.26 (...) I cattolici hanno il diritto di avere un'ora di religione a scuola dove si insegna la cultura del loro popolo per la semplice ragione che sono la maggioranza e questo paese è stato edificato da loro(gli altri sono ospiti)



gli altri sono *ospiti* ?
francamente io non considero ospiti, ma bensi' *cittadini* italiani ebrei e valdesi.
Fra l'altro la religione ebraica e' presente in Italia battendo di qualche secolo il cattolicesimo.

Mauro

18/03/2006 01:18
 
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Polymetis scrive:

>>>Non hai compreso. Non ho detto che devono insegnare arte e letteratura, ma che quello che viene insegnato è indispensabile per comprendere l'arte e la letteratura degli ultimi duemila anni.
------------------------------
Singolare ma non originale.
Insegni l’arte insegnando la religione cattolica, o insegni la religione cattolica per insegnare l’arte?
Quando spieghi un opera d’arte, nell’ora assegnata all’arte, ne spieghi il contesto per capire il soggetto. Sacro o profano che sia.
Hai capovolto la logica. E’ quando insegni l’arte che devi spiegare il contesto.

Ciao
Maurizio

21/03/2006 14:43
 
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A qualcuno sicuramente interesserà: Giovedì 23, ore 12:40, Rai 3, Vittorio Messori sarà ospite da Corrado Augias nella trasmissione Cominciamo bene-Le storie per parlare dell'ora di religione.
Saluti, Mario
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21/03/2006 15:43
 
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“Insegni l’arte insegnando la religione cattolica, o insegni la religione cattolica per insegnare l’arte?
Quando spieghi un opera d’arte, nell’ora assegnata all’arte, ne spieghi il contesto per capire il soggetto. Sacro o profano che sia.”

Ma in questo modo c’è la dispersione assoluta. Occorrerebbe dinnanzi ad ogni singola occorrenza letteraria o artistica spiegare un frammento di cristianesimo, è molto più razionale che abbiano prima una base in modo che siano in grado di affrontare qualunque evenienza venga loro incontro nello studio di duemila anni di storia artistico-letteraria. Solo così si ha un piano compositivo coerente, e soprattutto solo così li si mette in grado, avendo come sfondo il paradigma generale, di riconoscere le contingenze particolari che incontreranno nella vita. Quando a trent’anni andranno nei musei non avranno una professoressa intenta loro a spiegare coso per caso cosa stanno vedendo. L’ignoranza delle proprie radici culturali è un delitto.
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21/03/2006 16:20
 
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Nella classe di mia figlia (scuola statale,5°ginnasio),visto che stanno facendo come programma l'arte medioevale,la professoressa lavora in tandem con il professore (laico)di religione ;al contrario di quanto ho letto in alcuni interventi,durante la lezione di "religione"il credo cattolico viene spiegato talmente bene,che spesso mi trovo con mia figlia a dover spiegare da capo:in questo senso sono molto contenta..... [SM=g27818]
22/03/2006 14:10
 
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Polymetis scrive:

>>Quando a trent’anni andranno nei musei non avranno una professoressa intenta loro a spiegare coso per caso cosa stanno vedendo. L’ignoranza delle proprie radici culturali è un delitto.
-----------------------------------------

E’encomiabile il tuo tentativo di fare passare per la “cruna di un ago” il cammello con il beduino sopra.
In Francia e in Germania i giovani non sanno cosa guardano nei musei perché nelle scuole dell’obbligo non c’è l’ora di religione cattolica?
Forse hai un pò esagerato.

Un saluto
Maurizio



Tartuca scrive:
>>>al contrario di quanto ho letto in alcuni interventi,durante la lezione di "religione"il credo cattolico viene spiegato talmente bene,che spesso mi trovo con mia figlia a dover spiegare da capo:in questo senso sono molto contenta....
---------------------------------------

Scusa ma non ho capito il contenuto del tuo messaggio. Puoi spiegarti meglio. Grazie.

Ciao
Maurizio

22/03/2006 15:53
 
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"In Francia e in Germania i giovani non sanno cosa guardano nei musei"

Esattamente
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
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22/03/2006 23:42
 
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"In Francia e in Germania i giovani non sanno cosa guardano nei musei"

>>>>Esattamente
----------------------------------
Polymetis..... questo è un colpo basso.

Ciao
Maurizio



23/03/2006 06:39
 
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Un articolo sul tema pubblicato da Panorama:

DIBATTITI - LO STUDIO DELLA RELIGIONE ISLAMICA A SCUOLA

È giusto insegnare il Corano in classe?

20/3/2006


Per i musulmani il Corano è rivelazione divina.

Gaetano Quagliarello dice: «Io dico di no: perché bisognerebbe inserire anche Ebraismo e Buddismo. E il multiculturalismo è un modello fallito».
Mentre Afef Jnifen risponde: «Io dico di sì: perché così si evita il fondamentalismo e si abituano i giovani all'idea della tolleranza». »


SBAGLIATO. DI GAETANO QUAGLIARELLO

La questione dell'insegnamento del Corano nelle scuole deve essere affrontata in modo più laico, eliminando dalla discussione tutto il sovrappeso ideologico per cercare di privilegiare i fatti e le loro conseguenze. Il primo fatto è di natura giuridico-legislativa. Nelle scuole italiane viene insegnata la religione cattolica in forza del Concordato tra Stato e Chiesa che così recita: «La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del Cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, assicura l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado».

Non esiste una simile obbligazione nei confronti di alcun'altra confessione religiosa e questo per un motivo storico preciso e non taciuto: il Cattolicesimo fa parte del «patrimonio storico del popolo italiano». Attiene alle sue radici costitutive e alla sua identità. Si può discutere se sia giusto o meno insegnare la religione cattolica nelle scuole.

Io ritengo che lo sia, perché noto con preoccupazione un declino del senso identitario soprattutto tra i giovani e non troverei sconveniente che studenti di altre religioni apprendessero qualcosa di così consustanziale all'identità del paese che li ospita. Ma se questa può legittimamente considerarsi un'opinione controversa, mi sembra inconcepibile richiamare l'insegnamento della religione cattolica come un precedente che di diritto apra la porta ad altre confessioni.

Privilegiamo ancora una volta i fatti. Se ammettessimo l'insegnamento della religione islamica, sarebbe difficile poi respingere la stessa richiesta da parte di studenti ebrei, valdesi, buddisti, figli di Geova o magari adepti di Scientology. Cosa accadrebbe in concreto? Allo scoccare dell'ora di religione la classe si frantumerebbe in tante microcomunità, senza contare gli agnostici che in virtù dell'esonero formerebbero un ulteriore gruppo. Chi ha appena fatto amicizia si vedrebbe separato dal proprio compagno e comincerebbe a crederlo diverso da sé.

È difficile definire tutto ciò un aiuto all'integrazione. Sembra, piuttosto, una prefigurazione di quel modello di convivenza in cui le comunità vivono chiuse in loro stesse, isolate dal resto della società e soggette solo alle proprie regole interne. Quel modello si chiama multiculturalismo e non ha prodotto che fallimenti. Oggi esso sembra scadere in «dialoghismo», che è poi l'esatto contrario del vero dialogo e dell'effettivo rispetto della libertà religiosa per ogni individuo.

Fonte: www.panorama.it/italia/politica/articolo/ix1-A020001035367

Nel sito di Panorama c'è anche un forum dove si può intervenire su questo argomento: forum.panorama.it/WebX?230@@.f1f1299

Saluti
Achille

23/03/2006 09:06
 
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Per chi pensa che l'Italia sia l'unico paese d'Europa
in cui vi è l'ora di religione nelle scuole, ecco un grafico tratto da Avvenire di Giovedì 16 Marzo
che mostra la reale situazione (Francia e Germania compresi):

[Modificato da duemulini 23/03/2006 9.07]

Saluti, Mario
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23/03/2006 13:42
 
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Ho appena ascoltato Messori su RAI 3 che ha spiegato il suo parere sull’ora islamica a scuola.
E’ stato il solito sornione.
Come non dargli ragione quando afferma che per evitare scontri di culture diverse la religione, “tutte” vanno insegnate nelle sedi di culto? Lo avevo già detto anch’io in post precedenti.
Ma Messori ne spiega meglio i motivi. La religione cattolica và insegnata, afferma, con metodo di catechesi, non come storia religiosa. Così come viene insegnata a scuola non serve a niente.
La sua tesi è più fondamentalista di come parrebbe, in quanto l’islam verrebbe insegnato come catechesi, ma a causa della modifica al Concordasto il cattolicesimo no. Quindi di fatto afferma “o tutta catechesi o niente”

Nonostante i suoi propositi, sono d’accordo quando afferma di insegnare le religioni nei luoghi di culto e pagati dai fedeli.

Voglio dire all’amico Mario che ha mandato una parte di Avvenire sulla religione a scuola in Europa che io ho parlato di, religione cattolica, e ho citato la Francia che consente liberamente, per chi lo chiede, un’ ora settimanale della religione prescelta fuori dall’orario scolastico,
e la Germania che non ha la sola religione cattolica in quanto il 50% è protestante-luterana e il 50% è cattolico e nel concordato del 2002 lascia la facoltà di scegliere una delle due religioni.

Ciao
Maurizio
28/03/2006 15:43
 
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Quando Diliberto dice che e' favorevole allo studio del Corano nelle nostre scuole,mi ha preso un sussulto di rabbia....

Io non so quanto siano in grado gli islamici di tenere separati Stato e religione,non mi sembra visto come sono messe le cose nei paesi Arabi.

Dico questo perche' so che nelle ultime elezioni non mi ricordo se provinciali o regionali,vidi affisso vicino casa mia un manifesto in cui appariva un candidato islamico.

Dove andremo a finire?

Paolo
28/03/2006 16:44
 
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Re:

Scritto da: pcerini 28/03/2006 15.43
Quando Diliberto dice che e' favorevole allo studio del Corano nelle nostre scuole,mi ha preso un sussulto di rabbia....

Io non so quanto siano in grado gli islamici di tenere separati Stato e religione,non mi sembra visto come sono messe le cose nei paesi Arabi.

Dico questo perche' so che nelle ultime elezioni non mi ricordo se provinciali o regionali,vidi affisso vicino casa mia un manifesto in cui appariva un candidato islamico.

Dove andremo a finire?

Paolo



sul primo e secondo punto sono d'accordo, pensa che nei paesi di matrice islamica la sharia è inserita nella costituzione dello stato stesso.
Mentre sul terzo dissento perchè in un paese civile come il nostro deve essere permesso a chiunque partecipare attivamente alla vita politica dello stato.
Saluti.
Roberto.
28/03/2006 17:08
 
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Caro pcerini, il fatto che gli altri siano barbari ed incivili non ci autorizza a fare altrettanto.

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29/03/2006 01:28
 
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>>>il fatto che gli altri siano barbari ed incivili non ci autorizza a fare altrettanto.
-------------------
Esattamente quello che pensano loro di noi occidenteli.

In alcuni comuni italiani sono state previste contemporaneamente alla elezioni amministrative, delle elezioni di candidati della comunità islamica in una lista con il solo valore simbolico. Gli eletti saranno presenti nei Consigli Comunali e Provinciali per tutelare gli interessi dei connazionali.

Le affermazioni di Diliberto sono demagogiche e ritengo provocatorie nei confronti della Chiesa cattolica.
Nessuna religione in uno Stato laico a-confessionale deve avere la "sua" ora di catechesi. Lo Stato democratico deve garantire a tutte le religioni di potere praticare i propri riti fuori dagli edifici scolastici pubblici.
Il cardinale Martino è stato subito bloccato da Ruini perchè non avendo la reliigone islamica un "concordato" con l'Italia che stabilsce l'insegnamento storico del culto cattolico e non la catechesi, gli islamici insegnerebbero solo la catechesi.

Penso che la scelta francese sia la migliore.

Ciao
Maurizio
29/03/2006 03:10
 
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Caro Maurizio,
forse la cosa ti stupirà, ma una volta tanto sei d'accordo con... Messori.

-------------------------------------------

Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

29/03/2006 13:15
 
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>>forse la cosa ti stupirà, ma una volta tanto sei d'accordo con... Messori.
-----------------------
Caro Trianello, non mi stupisce. Sono d'accordo con Messori perchè afferma che l'ora di religione nelle scuole pubbliche andrebbe abolita.
Ma perchè lo dice? Perchè Messori è pià realista del Rè, in questo caso del "Papa Re"
Dal momento che con il Concordato l'ora di religione cattolica nelle scuole "PUBBLICHE" deve essere finalizzata alla storia di quella religione e non alla cetechesi; Messori afferma che così non serve a nulla quindi meglio farla in parrocchia dove l'indottrinamento dei bambini è fatto in modo capillare.
Come vedi il suo è un sano e vero fondamentalismo.
Il mio è un sano e vero Stato laico a-confessionale.

Ciao
Maurizio
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