IL MIO GEOVISMO

I parte
Vi racconto la mia esperienza geovista:
Premetto che avevo rimosso, in questi lunghi anni di ricostruzione della mia esistenza, i miei ricordi di quel periodo per via della rabbia per come persi in maniera così sciocca il mio lavoro, in questi giorni ci ho ripensato e ho scritto molte parole, perciò preferisco dividere il racconto della mia esperienza geovista in otto parti, per poter discutere e confrontarci sui vari avvenimenti principali che hanno contraddistinto la mia esperienza geovista, affinchè possa aiutare le persone che leggono a non cadere nella mia stessa trappola mortale.
Avevo 24 anni ed ero un Finanziere, in un periodo di depressione, dovuto al fatto che essendo in servizio lontano dalla mia famiglia e per giunta in un reparto che sembrava Sodoma, nel senso che ogni finanziere cercava in tutti i modi di metterlo in un certo posto ai colleghi per farsi belli agli occhi dei superiori (mi fece molta rabbia sentire dalla porta dell’ufficio del comandante, mentre passavo per caso, un collega che ritenevo mio amico, fare la “spia” al mio capo reparto per rivelargli questioni private della mia vita, al fine di svilire la mia reputazione), e in quel periodo di debolezza, accadde che quando 2 sorelle mi parlarono della "verità" fui disposto ad ascoltarle ed essendo completamente ignorante riguardo Dio e la Bibbia (ero ateo), mi convinsi dei bei discorsi delle sorelle ed accettai lo studio biblico, e avendo io una certa cultura, un sorvegliante si occupò direttamente di tenermi lo studio biblico che fu per me interessante ed entusiasmante.
Salvatore (voglio scrivere il suo nome) era un'anziano di congregazione che viveva sinceramente da cristiano, lui condusse pazientemente il mio studio biblico, e lo vedevo mettere in pratica i principi cristiani, e ritenendo tutto il geovismo come Salvatore, mi innamorai così tanto dell’Organizzazione geovista che mi convinsi di tutte le castronerie che lo “studio biblico” mi proponeva, infatti se da un lato mi insegnavano il vangelo di Gesù, dall’altro l’insegnamento però strideva con certe dichiarazioni di odio da parte della WTS verso la "cristianità infedele" che era accusata di essere "Babilonia la grande", ma queste “perle di saggeza biblica” mi furono proposte quando ormai ero ben indottrinato e dunque, alla fine, provavo odio per la “cristianità apostata”, inoltre all’inizio rimasi pure perplesso per l'importanza eccessiva che si dava alla WTS, anche se poi proseguendo lo studio, ormai indottrinato finii per credere alla WTS più che a Dio, ma con Salvatore come anziano più influente vedevo una congregazione di veri e sinceri cristiani, mi ricordo con che imbarazzo Salvatore dovette rispondere ad una mia domanda, ovvero che per essere battezzato dovevo rinunciare al mio lavoro, si vedeva chiaramente che lui non era tanto convinto di quella applicazione di Isaia sul "non imparare più la guerra", la coscienza gli diceva che il mio era soltanto un lavoro, caricandomi così di un peso che poi si rivelò insostenibile, ma ormai ero così ben indottrinato da ritenere giusta quella richiesta assurda.
La congregazione che frequentavo comunque era amata cristianamente da Salvatore e i fratelli lo amavano e venivano per qualunque problema sempre da lui, piuttosto che dall'altro "anziano" che non aveva le sue stesse qualità ma in fondo non era cattivo neanche lui, anche se fu lui il primo a processarmi per un “peccato”, in fondo commetteva solo l’errore di essere troppo “zelante” nel geovismo e si dimenticava il fatto che pur essendo un “anziano” per nomina, di fatto, essendo un modesto lavoratore poco istruito non era preparato per condurre il “gregge”, infatti sua moglie non pareva tanto felice e anni dopo assistetti pure all’abbandono dell’organizzazione da parte della sua prima figlia, colpevole di aver rovinato il matrimonio di una sorella con un “incredulo” (avevano due figli) e di essere andata a vivere con lui, fu un episodio che scandalizzò la congregazione, mentre il padre diede le dimissioni dal suo incarico di anziano, ma fu convinto dal sorvegliante viaggiante a rimanere al suo posto, ma la vera vergogna per me fu il mio atteggiamento con quella ex sorella che quando incontravo mi voltavo dall’altra parte e quando mi salutava non le rispondevo, in ossequio ai regolamenti WTS, inoltre rimasi scioccato nell’udire dagli altri due figli che meditavano, appena trovato un lavoro e resisi indipendenti, di seguire la loro sorella nell’abbandono del geovismo.
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