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Marco 9:1

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2006 19:29
01/02/2006 15:36
 
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Cari foristi, sono anni che rifletto e leggo diverso materiale su quanto sto per scrivere, data la vostra preparazione, qualsiasi vostro commento è gradito.
I tdg dicono che le loro dottrine sono basate sulla Bibbia, ogni volta, nei dialoghi prendono versetti e impongono la loro esegesi. Dalla mia esperienza ho potuto capire che posso parlare all’infinito con un tdg facendo notare le differenti traduzioni e conseguenze dottrinali. Il tdg considera la TNM la migliore traduzione e ogni mio ragionamento finisce nell’essere considerato frutto di apostati! Da qualche tempo a questa parte discuto con loro di un argomento che mi preme tanto e che non sono in grado di fornire (a parte qualche mia personale ipotesi) una spiegazione plausibile!
Ho potuto notare che il testimone rimane colpito, in passato infatti, proprio chiedendo spiegazioni alla Betel in merito, diversi abbandonarono il culto!
L’ argomento in questione è la parusia, la seconda venuta di Gesù sulla terra.
In passato (in estrema sintesi) i tdg interpretarono il termine ‘generazione’di Matteo come la generazione in vita dal 1914 per sostenere la fine immediata, quando si avvicinava la fine, sostenerono si riferisse ai nati nell’anno 1914. La successiva interpretazione fu che il termine ‘generazione’ non si riferisce ad un contesto temporale di ottanta anni ben determinato (potreste voi riportare la citazione più corretta).

Il passo in questione:

Matteo 24:29-34 Or subito dopo l'afflizione di que' giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de' cieli saranno scrollate.
E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell'uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell'uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.
E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall'un capo all'altro de' cieli.
Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l'estate è vicina.
Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte.
Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Ma quant'è a quel giorno ed a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figliuolo, ma il Padre solo.

L’argomento così per i tdg è stato chiuso, la luce progressiva ha svelato il termine generazione!

Riprendendo questo argomento, con i tdg, non devo far ricorso alle differenze di traduzione e anche usando la loro TNM posso sostenere i miei ragionamenti, ciò mi consente di iniziare un dialogo diverso, inaspettato e pieno di sorprese. La cosa che più conta è che il tdg ragioni con la sua testa e tenta di trovare una spiegazione a quanto da me proposto, facendo ciò inizia la ricerca e si …incrocino le dita!

A chi si riferisce Gesù con il termine ‘generazione’?

Personalmente credo che ogni evidenza porti a considerare il termine riferito alla generazione in vita al tempo di Gesù. E credo che Marco 9:1 ne è una prova schiacciante, come lo sono i numerosi passi che trattano la fine!

Marco 9:1 E diceva loro: In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il regno di Dio venuto con potenza.

Qualche tdg ha ipotizzato si riferisse alla trasfigurazione di Gesù, ma a mio avviso il “regno di Dio” non può essere identificato qui con la trasfigurazione. Il regno di Dio, a mio avviso, dovrebbe essere inteso come in (Mr.1,14 -15; Mt.4,17) “ Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo »”. Inoltre, la trasfigurazione è avvenuta dopo sei giorni! Non credo minimamente ad una tale ipotesi visto il breve tempo trascorso! Sarebbe stata un’affermazione troppo logica, scontata, anzi errata visto che era più probabile fossero tutti vivi dopo sei giorni! Il termine ‘alcuni’ lascia invece supporre che Gesù avesse in mente una generazione, appunto, e qui concorderebbe con il resto del NT, tutti i passi escatologici e soprattutto con
1 Corinzi 15:51-53 «Ecco, io vi dico un mistero: Non tutti morremo, ma tutti saremo mutati,
in un momento, in un batter d'occhio, al suon dell'ultima tromba. Perché la tromba sonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati.
Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità» e 1Tessalonicesi 4:15-18 «Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati,
perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi;
poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; così saremo sempre col Signore.
Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.»

Credo che il dizionario più diffuso tra i tdg sia il John McKenzie sarebbe buona cosa mostrare quanto sostiene il dizionario.

Dizionario Biblico ‘John McKenzie’ all’esponente: ‘Parusia’, pag. 699

… Nei vangeli sinottici la parusia è descritta come venuta del Figlio dell’Uomo…Il momento della parusia non è precisato; ma i discepoli non avranno terminato di predicare a tutte le città d’Israele quando verrà il Figlio dell’Uomo (Mt. 10,23), e la generazione presente non passerà prima che siano avvenute queste cose (Mt. 24,34; Mr. 13,30; Lc. 21,32). …
L’atteggiamento del NT e della Chiesa primitiva nei confronti del tempo della parusia è uno dei più tormentati problemi dell’esegesi e della teologia del NT. Una serie di testi sembra suggerire con tutta chiarezza che la parusia sia un fatto imminente (Mt. 10,23; 24,34; Mc. 13,30; Lc. 21,32, 1 Ts. 4,13 ss; 1 Pt. 4,7, Ap. 3,11; 22,20). Si è pensato che i testi dell’apocalisse sinottica (Mt. 24,34; Mc. 13,30; Lc. 21,32) non si riferiscono alla parusia ma alla caduta di Gerusalemme, che in questo discorso ha lo stesso rilievo della parusia. Ma questo forse elude il reale problema, che è quello del rapporto in quel discorso tra la caduta di Gerusalemme e la parusia. Attualmente la moderna critica delle forme dimostra che il discorso escatologico può essere una compilazione di detti di Gesù, come il discorso della montagna Mt. 5-7, e quindi non è detto che sia stato pronunciato nella forma in cui si trova. Tuttavia l’impressione della prossimità della parusia non nasce da un singolo testo, ma da tutta una serie di testi che si trovano in libri diversi, e quindi non è del tutto onesto cercare di spiegarla al di fuori del suo modo di presentarsi. Sembra che non si possa dubitare che questa impressione fosse comune nella chiesa primitiva. …La parusia non fu mai descritta da Gesù come un avvenimento riservato a un futuro remoto … in un mondo dagli orizzonti geografici e storici tanto limitati, «la fine di tutte le cose» non sembrava essere necessariamente remota. …
Ritornando allo scopo principale (far ragionare il tdg), questo aspetto escatologico porta fuori strada sia me che il tdg! Perché si, il tdg resta perplesso e sconvolto ma io non sono in grado di fornire una risposta alternativa e logica come il ragionamento appena fatto! Come dire, ti porto fuori dalla tua strada per metterti alla ricerca della verità! In fondo è quello che ho sempre voluto!

Sarei grato di una vostra opinione.

PS: ho voluto lasciare tutto senza conclusioni di proposito!

01/02/2006 21:02
 
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Interessante.
La questione posta in questo 3d è molto interessante.

Il passaggio di Marco9:1 e di alcuni altri citati, sono spesso utilizzati da coloro che non credono al messaggio salvifico di Gesù. Sarebbe interessante discutere approfonditamente sull'argomento, poichè se si legge letteralmente Mc9:1 non si può che ammettere l'errata previsione di Gesù.

Attendo anche io con curiosità l'esegesi che i foristi competenti vorranno postare.

Ciao.
01/02/2006 22:15
 
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Re: Forse è cosi!
..........omissis.......... Indubbiamente è una cosa difficile perchè il "finito" cioè l'uomo non può sondare" l'infinito" che è Dio. Il problema stringi stringi si riduce a una questione di tempo.Il tempo di Dio non è il tempo dell'uomo. Mi hanno spiegato che in greco il tempo di Dio è KAIROS mentre il tempo dell'uomo è CRONOS. Orbene se noi leggiamo 2Pt.3v.8 troviamo "...per il Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno". E' evidente che il tempo divino e il tempo umano sono valutati in un modo tutto particolare. Se ci fidiamo di questa Scrittura allora possiamo dire che da quando Gesù disse queste cose sono passati soltanto....due giorni.

=omegabible=

[Modificato da berescitte 02/02/2006 16.35]

02/02/2006 00:41
 
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generazione
preciso che oggi i tdg interpretano il termine "generazione" non più come un gruppo di persone definite in un tempo definito.

ma"generazione" è divenuta "generazione malvagia" nel senso di un gruppo di persone qualitativamente identificabili.

questo ha permesso di eliminare la necessità di far quadrare i conti a partire dal 1914 e sposta potenzialmente in un futuo anche remotissimo la venuta di harmaghedon.

sul senso che Cristo voleva dare a questa parola aspetto ad esprimermi in maniera più profonda.
anche se il raffronto con il fico indica probabilmente un rifermento da analizzare temporalmente.

ciao

bruno
02/02/2006 06:12
 
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generazione

Scritto da: giainuso 02/02/2006 0.41
preciso che oggi i tdg interpretano il termine "generazione" non più come un gruppo di persone definite in un tempo definito.

ma"generazione" è divenuta "generazione malvagia" nel senso di un gruppo di persone qualitativamente identificabili.

questo ha permesso di eliminare la necessità di far quadrare i conti a partire dal 1914 e sposta potenzialmente in un futuo anche remotissimo la venuta di harmaghedon...

Già, Svegliatevi! dell'8/3/1963, pp. 28,29, nell'articolo dal titolo "Questa generazione non passerà", affermava:

«Che Matteo 24:34 non si riferisse ad una simbolica applicazione di una 'generazione' di empi è evidente quando leggiamo nel versetto precedente: "Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che il Figlio dell'uomo è vicino. Egli è alle porte". La generazione che vede tutte queste cose è la generazione a cui Gesù si riferisce nel versetto 34, sia che fossero persone giuste o empie ... L'attuale generazione è quella che egli descrisse nella sua profezia degli ultimi giorni ... La "generazione" menzionata in Matteo 24:34 include le persone che erano vive quando nel 1914 cominciò la guerra ... Tutti quelli che erano in vita o che nacquero verso quel tempo fanno parte di questa generazione. I membri di questa generazione vedranno la fine del mondo» (il grassetto è mio).

Secondo il precedente 'intendimento' era evidente che Matteo 24:34 non si poteva riferire ad una 'generazione' di empi. Invece dal 1995 le parole di Cristo "devono" invece riferirsi "ai popoli della terra che vedono il segno della presenza di Cristo ma non cambiano condotta" (wt w95 1/11 p. 20).

www.infotdgeova.it/generazione.htm
www.infotdgeova.it/generazione1.htm

Ciao
Achille
02/02/2006 09:08
 
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La riflessione che ho fatto é la seguente: considerando che ad es. secondo l'esegesi cattolica gli ultimi tempi e quindi fondamentalmente l'avvento del regno di Dio avviene con la resurrezione di Cristo, si potrebbe formulare l'ipotesi che Mc 9:1 si possa riferire a questo. Nel momento della resurrezione, e soprattutto al momento della Pentecoste in cui lo Spirito Santo ha aperto gli occhi degli apostoli alla comprensione degli argomenti "oscuri" predicati da Gesú, infatti, Giuda era morto e gli altri no. Da cui: "alcuni di voi non vedranno la morte".
Questa é una mia riflessione e non mi dispiacerebbe che potesse venire confermata/corretta da chi ne sapesse piú di me.
[SM=x570892]
02/02/2006 10:51
 
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Spiega così la Bibbia di Gerusalemme:
Mt24,34 non passerà: questa affermazione concerne la fine di Gerusalemme e non la fine del mondo. Nella predicazione Gesù aveva forse distinto meglio le prospettive (cf Mt 24,1 e 16,28)

Mt 16,28 “Piochè il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padr esuo con i suoi angeli,e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.In verità vi dico:vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finchè non vedranno il Figlio dell’uomo venire nel suo regno.”
La nota spiega così: i vv 27-28 accostano,per la loro analogia,due parole di Gesù su due avvenimenti diversi:il Regno del Padre instaurato con il giudizio finale(v27),il regno di Cristo,che si manifesta con la rovina di Gerusalemme (cf: Mt 24,1).

Io ritengo che sia plausibile che Mt 9,1 si riferisca alla rovina di Gerusalemme del 70 come riportato in Mt 16, 28 e Lc 9, 27,quindi come Mazzinga penso che il termine generazione sia riferito alle persone in vita alle quali Gesù parlava.

Ciao
Aurora [SM=x570892]
02/02/2006 12:06
 
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Re.

Ringrazio omegabible e Achille per la precisazione sul termine ‘generazione’.
Non sono d’accordo con la soluzione ‘temporale’ data da omegabible perché la ritengo un’ interpretazione forzata. Se fosse solo Marco 9:1 a porre il problema non mi preoccuperei più di tanto, ma il fatto che sia tutto il Nuovo Testamento ad evidenziare l’imminenza riferendosi a quella precisa generazione, o meglio, sostenendo che alcuni avrebbero visto la fine; mi preoccupa! Secondo me è la chiave principale di lettura del NT! Ogni passo pare sia stato scritto proprio per l’imminente fine, tutto sembra ormai svanito!

Per SimFab
SimFab ha scritto:
La riflessione che ho fatto é la seguente: considerando che ad es. secondo l'esegesi cattolica gli ultimi tempi e quindi fondamentalmente l'avvento del regno di Dio avviene con la resurrezione di Cristo, si potrebbe formulare l'ipotesi che Mc 9:1 si possa riferire a questo. Nel momento della resurrezione, e soprattutto al momento della Pentecoste in cui lo Spirito Santo ha aperto gli occhi degli apostoli alla comprensione degli argomenti "oscuri" predicati da Gesú, infatti, Giuda era morto e gli altri no. Da cui: "alcuni di voi non vedranno la morte".
Questa é una mia riflessione e non mi dispiacerebbe che potesse venire confermata/corretta da chi ne sapesse piú di me.


Anche questa riflessione mi sembra forzata, basterebbe riflettere sulle parole di Paolo (resurrezione gia avvenuta).
1Tessalonicesi 4:15-18 «Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati,
perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi;
poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; così saremo sempre col Signore.
Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.»

Per Aurora
L’ipotesi della caduta di Gerusalemme è stata sostenuta parecchio e da vari esegeti (adesso c’è un’inversione di rotta), ma…non credo che Gesù si riferisse a questo evento dicendo: «vedrete il regno di Dio venire con potenza», sono troppe le citazioni che si riferiscono alla fine e troppo poche le allusioni alla caduta di Gerusalemme!

La sconfitta di Dio – Sergio Quinzio - Adelphi – pagg. 37-38, 76
Noi veniamo quasi duemila anni dopo. Non c’è bisogno di essere «schernitori beffardi»
- come è scritto nella seconda Lettera di Pietro – per accorgersi che le promesse non sono state mantenute, che i miti non hanno mai posseduto la terra (Mt. 5,4) che Dio non ha reso ai suoi fedeli « pronta giustizia»
(Lc. 18,8). …La parabola del giudice iniquo si chiude con un’altra domanda: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà forse la fede sulla terra? »
(Lc. 18,8). La risposta non può essere che questa: egli dovrà venire, se verrà, malgrado la nostra mancanza di fede. E non sarà tutta colpa degli uomini se la fede sarà andata perduta. Noi siamo qui soltanto perché siamo figli di questo immane, insostenibile ritardo.
…Mi rendo chiaramente conto, nel momento stesso in cui le cito, che le parole della Bibbia, da secoli venerate senza essere più comprese, non comprese perché divenute inaccettabili, e inaccettabili anzitutto per il loro mancato compimento, l’uomo contemporaneo non può più ascoltarle. …
02/02/2006 12:47
 
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E quindi le tue conclusioni quali sono?

Ciao
Aurora
02/02/2006 13:09
 
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Re: per Aurora

Ciao Aurora, io sono un tipo che cambia idea se qualcuno riesce a convingermi con ragionamenti plausibili ed euristici! Ho aperto la discussione proprio per questo per mettermi in discussione!
Il mio pensiero è in accordo con quanto scrive Sergio Quinzio. [SM=x570885] .
02/02/2006 13:14
 
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Comunicazione

Purtroppo dovrò assentarmi per tre giorni e quindi non posso rispondere ai vostri post prima di lunedì. Al mio ritorno cercherò di rispondere a tutti.
A presto!
[SM=x570892]
02/02/2006 13:44
 
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In questo tuo intervento hai citato uno dei passi neotestamentari di più difficile interpretazione, la bestia nera di generazioni di esegeti. Sin dal mio ritorno alla fede, mi sono interessato al brano succitato e sono arrivato ad alcune conclusioni. Mi riservo di esporle in maniera articolata nei prossimi giorni. Dovrò scrivere uno dei miei post formato lenzuolo, ma te la sei cercata. [SM=g27823]

-------------------------------------------

Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

02/02/2006 16:04
 
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[SM=x570892] ciao Mazzinga
Marco 9:1 E diceva loro: In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il regno di Dio venuto con potenza.
dici:
Qualche tdg ha ipotizzato si riferisse alla trasfigurazione di Gesù, ma a mio avviso il “regno di Dio” non può essere identificato qui con la trasfigurazione

trasfigurazione è avvenuta dopo sei giorni! Non credo minimamente ad una tale ipotesi visto il breve tempo trascorso! Sarebbe stata un’affermazione troppo logica, scontata, anzi errata visto che era più probabile fossero tutti vivi dopo sei giorni!

Riporto:
Marco 8:34
“Ora chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro……”

Marco 9:2
“Quindi 6 giorni dopo Gesù prese con sé Pietro e Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte da soli. E fu trasfigurato davanti a loro”

R. Non condivido i motivi che porti a giustificazione della identificazione errata del “regno di Dio “in Marco 9:1 con la trasfigurazione.
1)“visto il breve tempo trascorso” La brevità dell’intervallo trascorso non è un argomentazione valida per la tua ipotesi. Dove è scritto che doveva trascorrere un tempo maggiore?
2)“era più probabile che fossero tutti vivi dopo sei giorni!” come si vede in Marco 8.34 Gesù stava parlando alla folla con i suoi discepoli, mentre la trasfigurazione come si vede in
Marco 9:2 avvenne solo davanti a Pietro Giacomo e Giovanni., quindi “alcuni di coloro che sono qui presenti” si riferisce a questi discepoli

Riguardo al passo di Matto 24: 29-34
Questo è riferito alla seconda venuta di Gesù, ma riguardo al fatto che la generazione fosse quella del 1914 come affermato dai TdG basta leggere
Matteo 24:36
“In quanto al quel giorno e a quell’ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli, né il Figlio,, ma solo il Padre” quindi nessuno, nemmeno il Figlio, tantomeno il CD della WTS sa per cui non si possono fare calcoli con la data del 1914,
Pensiero mio :se Dio ci avesse fatto comprendere con buona approsimazione il periodo della fine, poteva essere semplice pentirsi all'ultimo; invece Dio vuole che mostriamo amore e operiamo secondo i suoi insegnamenti non in vista della fine del mondo e quindi del suo giudizio ma in maniera incondizionata.
ciao Siria [SM=x570865]
02/02/2006 16:45
 
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Per me toccata e fuga...

Io so (e Achille ce ne darà i testi) che la WT aveva detto, basandosi sulla capacità di intendimento degli eventi e di memorizzazione, che:
1) "la generazione" di cui parlava Gesù doveva essere nata nel 1900 perché era a 15 anni che si aveva quell'intendimento;

2) poi ha rosicchiato altri cinque anni, facendola nascere nel 1905, perché secondo alcuni anche a 10 anni si poteva avere quell'intendimento;

3) infine (nel 1995) si è inventata che Gesù non alludeva a nessuna generazione storica ma solo alla "generazione malvagia".
Allora ho chiuso l'argomento per mancanza di serietà della WT e per non perdere tempo inutilmente.
----------------------
est modus in rebus
02/02/2006 22:03
 
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Re: Ignorans tu est caro .... mazzingazeta
la questione che tu poni in essere caro figliuolo non credo sia ammissibile in questo forum! la risposta la trovi in Matteo 6:32.

[SM=x570880] [SM=x570889]

con un Nikname come mazzinga cosa può venir fuori?? [SM=x570884]

[Modificato da Beddrumiu 02/02/2006 22.07]

02/02/2006 22:12
 
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Beddrumiu ha scritto:

la questione che tu poni in essere caro figliuolo non credo sia ammissibile in questo forum! la risposta la trovi in Matteo 6:32.
con un Nikname come mazzinga cosa può venir fuori?? ...

Salve. Non abbiamo il piacere di conoscerti, dato che non solo non ti sei presentato al moderatore (come è stato ripetute volte ricordato: www.infotdgeova.it/forum.htm ) ma nemmeno hai inviato una tua presentazione nell'apposita sezione del forum.
Sei quindi pregato di provvedere in merito.

Achille/moderatore
02/02/2006 22:22
 
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[SM=x570868] Matteo 6:32 TNM
""Poiché tutte queste sono le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose" (la sottolineatura è mia)
Le cose di cui si parla in questo verso sono le cose materiali quali "ciò che mangerete, ciò che berrete, ciò che indosserete",
non è riferito al dersiderio di conoscere i segni che indicano il tempo della fine e la generazione che vedrà questi segni,
Siria [SM=x570865]
02/02/2006 23:03
 
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Re: Re: Ignorans tu est caro .... mazzingazeta
C A F O N E!!!!!!!!!![SM=x570895] [SM=x570895] [SM=x570895] [SM=x570895] [SM=x570895]

Scritto da: Beddrumiu 02/02/2006 22.03
la questione che tu poni in essere caro figliuolo non credo sia ammissibile in questo forum! la risposta la trovi in Matteo 6:32.

[SM=x570880] [SM=x570889]

con un Nikname come mazzinga cosa può venir fuori?? [SM=x570884]

[Modificato da Beddrumiu 02/02/2006 22.07]


[Modificato da =omegabible= 02/02/2006 23.18]

03/02/2006 06:19
 
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Essendo questa una sezione a me affidata mi sento in obbligo sul nascere di osservare che...
Beddrumiu ha scritto "non credo sia ammissibile...".
Gli ricordiamo che giudicare di questo (se un argomento è OT o meno) è compito dei Moderatori.
Uno dei quali, il sottoscritto, crede invece che:
- il 3D di Mazzinga è in linea
- la modalità dell'intervento di Beddrumiu no
- e come si vede, stimola anche altri ad alzare la voce (cosa del pari sconveniente!)
Perciò se Beddru desidera che "domani è un altro giorno" anche per lui, farà cosa buona sia ad ottemperare l'obbligo richiesto da Achille, sia a porre un post di scuse e a cambiare registro.
BeryMod
----------------------
est modus in rebus
04/02/2006 00:53
 
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Cercherò di essere breve, anche perché, in questo momento non ho il tempo di sviluppare il mio discorso in tutta la sua ampiezza.
Personalmente, anch’io per molto tempo ho avallato l’interpretazione che intende Mt 24,1-44 come un riferimento a due eventi distinti: la caduta di Gerusalemme come simbolo della fine della Vecchia Alleanza ed inizio della Nuova (il Regno di Dio) e la seconda venuta di Cristo, la parusia vera e propria. Pensavo, infatti, come hanno creduto e credono molti esegeti, che il brano in oggetto dovesse essere interpretato in stretta relazione con i versetti con cui si chiude il capitolo 23 e che tutto dovesse essere analizzato alla luce di quanto scritto in Mt 24,1-3, da cui si evincerebbe che sono due le domande dei discepoli a cui Gesù sta qui tentando di dare una risposta.
Dopo lunga riflessione, oggi penso invece che il tutto debba essere letto come un annuncio apocalittico. Allora, perché Gesù dice ai discepoli: In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada (Mt. 24,34) e In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza(Mc 9,1)?
A mio modestissimo avviso, non è che qui Cristo voglia ingannare i suoi o che, semplicemente, abbia preso una cantonata. Dicendo queste parole Egli vuole invece invitare i suoi ad essere solerti, a vegliare ed a considerare la parusia come sempre dietro l’angolo. Quello di Cristo è un monito per la generazione a lui contemporanea come per tutte le generazioni a venire.
E’ ovvio che anche questa interpretazione, come le altre, presta il fianco a grosse critiche: in fondo, Cristo assicura ai suoi che la loro generazione non passerà prima che tutto avvenga. Quello che posso dire a difesa della mia tesi è che forse i Vangeli, così come ci sono giunti, sono stati influenzati dalle aspettative apocalittiche delle comunità dei primi cristiani i quali, nella distruzione di Gerusalemme e nella dispersione del popolo di Israele, magari, hanno visto verificarsi la profezia di Cristo (a questo proposito, non è forse un caso che tali predizioni siano così ricche di dettagli in Matteo, che è il più “giudaico” dei quattro Vangeli canonici). Certo, questo potrebbe apparire come un facile escamotage, di fronte ad una palese evidenza testuale (già messa, ad esempio, ampiamente in risalto da B. Russel nel suo “Perché non sono cristiano”). Posso, però, aggiungere che la vittoria di Cristo sulla morte, con la Sua resurrezione, è assai più schiacciante di qualsiasi presunta sconfitta patita per via di un testo di difficile interpretazione... ma qui, ovviamente, io parlo da credente.

[Modificato da Trianello 04/02/2006 0.59]


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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

04/02/2006 07:56
 
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berescitte ha scritto:

...Perciò se Beddru desidera che "domani è un altro giorno" anche per lui, farà cosa buona sia ad ottemperare l'obbligo richiesto da Achille, sia a porre un post di scuse e a cambiare registro.

L'obbligo non è stato ottemperato. Ho anche scritto in privato a questa persona ma non ho ottenuto alcuna risposta.
Ogni volta che accadono cose come queste apprezzo pasrticolarmente il fatto che questo sia un forum moderato che consente di escludere determinati utenti... [SM=x570884]

Ciao
Achille
06/02/2006 14:08
 
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Per Trianello

Grazie della tua risposta, ho letto con molto interesse.
Sapevo dei problemi che ha creato (e continua a creare) questo passo e mi aspettavo di ricevere queste osservazioni.
A me piace ragionare senza troppa filosofia, rifletto sul contesto storico, sui passi paralleli, ma ciò porta spesso a non poter far altro che arrendermi ad una triste conclusione. Mi viene in mente una domanda: supponiamo, per assurdo, che Gesù pensava ad una fine del mondo imminente, in quella generazione, come si sarebbe espresso con i suoi discepoli? Come lo avrebbe detto?

Come hai gia fatto notare, sei consapevole del problema e delle critiche che possono sorgere. Nel tuo breve scritto sei stato eloquente, forse potremo srivere pagine e pagine senza mai concludere!

06/02/2006 15:52
 
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supponiamo, per assurdo, che Gesù pensava ad una fine del mondo imminente, in quella generazione, come si sarebbe espresso con i suoi discepoli? Come lo avrebbe detto?



Magari, in questo caso, avrebbe dato indicazioni precise sulla data della Parusia e sui segni specifici che l'avrebbero indicata, invece che fare un discorso fortemente simbolico. Io rimango convinto che lo scopo di Gesù fosse di incitare i suoi ad impegnarsi nella diffusione e la "pratica" del Vangelo e che l'aspettativa di una
Parusia imminente da parte della prima generazione dei cristiani abbia influenzato in maniera determinante la stesura del "discorso" in oggetto da parte dell'evangelista.
La mia posizione su questo passo è molto più articolata di quanto non sembri nel mio breve post. Se ti ricordi, avevo detto che per trattarla opportunamente avrei avuto bisogno di un intervento lenzuolo. Purtroppo, non avevo il tempo per stendere un saggio esegetico, quindi mi sono limitato a poche battute: non potevo non intervenire in questa discussione che si occupa di un tema che anche a me sta assai a cuore.
Spero di poter scrivere un qualcosa di più articolato nei prossimi giorni.

[Modificato da Trianello 07/02/2006 14.05]


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Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

06/02/2006 19:26
 
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Ci provo anch'io a mettermi nei panni di un Gesù davvero finemondista

Io al suo posto avrei detto...

Ragazzi ora statemi bene attenti. Quello che vi farò non è un discorso come quello che per impressionare usa il linguaggio apocalittico dei profeti. Dovete prendermi sul serio, in senso reale, perché voglio darvi dei riferimenti precisi.
Il mondo finirà solo quando... gli parrà al Padre, ma dovrebbe avvenire durante la vostra stessa esistenza, dico di voi che mi state ascoltando.
Quando quell'evento avverrà non fuggite da nessuna parte perché non avrebbe senso, anzi non avrete più neanche il tempo di fare un passo. Avverà infatti tutto in un istante e tutti saranno immediatamente bloccati nella loro situazione esistenziale di bontà e cattiveria. In un istante che è più breve che dire AMEN il tempo cesserà e vi troverete tutti nell'eternità di Dio dove sarete immediatamente giudicati secondo le opere compiute quando eravate nel corpo, come poi vi spiegherà San Paolo... Ementre sgranerete gli occhi per la meraviglia già comincerà la risurrezione dei morti.
Ed ora ciancio alle bande, andiamo a predicare perché davvero non c'è tempo da perdere!
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est modus in rebus
06/02/2006 20:30
 
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Per Bere

Ma dai Bere…!
Visto che sono passati molti anni dal discorso di Gesù cerchiamo allora di vedere cosa capirono i Suoi contemporanei! Bene, la Chiesa primitiva viveva nel clima apocalittico, perché? Paolo crede che al ritorno di Gesù alcuni dovrebbero essere ancora vivi, perché?
(«Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento,
in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità.»)

Insomma, credo che come si dice dalle mie parti: si vuol far entrare l’asino per la coda!
Per me è un problema e l’unica soluzione che riesco a dare è la seguente.
Gli autori del NT desideravano così vivamente il ritorno di Cristo al punto di fraintendere le parole di Gesù. Detto in una frase, Gesù non ha mai pronunciato Marco 9:1! Sin dalle prime predicazioni degli apostoli, si mise in giro questa voce e in un secondo momento si mise per iscritto.
Consapevole di tutte le critiche che posso ricevere non riesco proprio ad accettare ragionamenti troppo filosofici.
Cosa c’entrano i tdg?
A differenza dei tdg io posso difendere le mie idee e cercare di migliorarmi sempre più, rimanendo cattolico. Leggo ciò che voglio e ho idee che non sono in perfetta armonia con la Chiesa Cattolica. I tdg hanno invece tutti la stessa idea riguardo a questi problemi, come mai? (Ironia!)Tutti la pensano allo stesso modo, per tutti non è un problema!
Portare il naso su questi passi forse lo porterebbe a cominciare a ragionare con la sua testa.
Mi spiego meglio. Solitamente quando cerco di parlare con un tdg, di farlo ragionare, due ore di ragionamenti sono spazzati via da una successiva osservazione dell’anziano. Il tdg resta in un primo momento perplesso dinanzi alle mie argomentazioni, ma svaniscono quando riceve una qualsiasi “spiegazione” sulla sua letteratura o da parte di un altro “fratello”. Con questo argomento riesco ad essere preciso, chiaro, e ogni evidenza pare lasci senza scampo, il tdg che ha capito il problema non sa come uscirne fuori, d’altronde la curiosità lo porterebbe a ricercare su altra letteratura (la letteratura geovista tace su questo) e così esce fuori casa, il gioco è fatto! E importante far sorgere al tdg questo problema perché sarà lui stesso a difenderlo come frutto della sua ragione, finché rimane un mio punto di vista il tdg mi porterà tutte le argomentazioni della tdg come se non lo riguardassero o come problema superato. Deve poter mettere la Società in difficoltà, questo lo lascerà molto perplesso…! Spero di aver reso l’idea!


07/02/2006 06:20
 
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L'attesa apocalittica era certamente forte al tempo di Gesù e lui ne ha fatto uso, così come faceva uso della cultura del tempo (voi sapete giudicare i tempi e le stagioni... non dite voi che...?). Questo comporta che egli poteva usare come se fossero cose reali anche credenze sbagliate (cf il pesce di Giona) poiché il fine catechetico che si proponeva non ne veniva compromesso. S. Paolo si è allineato con la cultura maschilista ebraica (le donne stiano zitte, si coprano la testa) ma non possiamo dire che facendo questo le conferiva il sigillo di perennità, di universalizzazione e di conferma di una veduta divina.

Perciò la soluzione, a mio parere, sta tutta in quel famoso Spirito Santo promesso che "avrebbe fatto capire loro ogni cosa". Ora alcune cose le ha fatte capire subito, come la non necessità della circoncisione. Altre lentamente, come il diviewto di mangiare sangue che alcuni hanno ancora osservato a lungo nonostante che Paolo dicesse che "il regno di Dio non è questione di cibo o bevanda".
E questa dell'attesa apocalittica è stata appunto una di quelle dure a morire.

Ma allora, poiché è sicuro che la salvezza Dio non poteva volerla solo per il popolo ebraico ma per ogni uomo che viene in questo mondo, insieme allo Spirito Santo promesso, bisognerà rifarsi alla "roccia" su cui Gesù ha poggiato la Sua Chiesa, continuatrice della sua missione, per sapere se, quando, cosa, come del messaggio materialmente stampato nella Bibbia va inteso come cultura ebraica, usanze locali, da superare, e messaggio di Dio perenne, debitamente purgato da antropomorfismi e individuato nel suo senso letterale o metaforico (cf l'importanza dello studio dei generi letterari).

Brooklyn non è stupido. Uno Schiavo ci vuole! Il discorso va spostato sulla ricerca della sede da cui proviene ancora la voce di Cristo spiegatrice di ciò che Dio intendeva comunicare all'umanità utilizzando i parametri della cultura ebraica di quel tempo. Così come agli stessi discepoli Gesù spiegava le metafore del seme, della rete e pesci, dell'inferno di fuoco ecc...
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est modus in rebus
07/02/2006 07:07
 
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ciao,
riguardo al fatto che i Tdg pensano che in Marco 9:1 il riferimento fosse alla trasfigurzione di Gesù, volevo chiedere una cosa:
nella TNM il versetto di Marco 9:2 inizia con "Quindi, sei giorni dopo, Gesù.......".Questo avverbio non si trova nelle altre traduzioni e, se viene interpretato come "in conseguenza di ciò" mette in relazione il versetto 9:1 con questo da cui l'interpretazione data dai TdG della trasfigurazione.
Chiedo ai conoscitori di greco se la traduzione della TNM di Marco 9.2 è esatta,
grazie Siria [SM=x570865]
07/02/2006 14:21
 
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Nell'orignale greco il "quindi" non c'è, né la frase è strutturata in un modo che possa indurre un traduttore ad inserirlo.
Tradotto in modo molto letterale, l'attacco di Mt 9,2 suona così: "E dopo giorni sei, Gesù prende con sé Pietro e Giacomo..." (Kai meta ex paralambanei o Iesous ton Petron kai ton Iakobon).

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07/02/2006 21:00
 
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Re:

Scritto da: Trianello 07/02/2006 14.21
Nell'orignale greco il "quindi" non c'è, né la frase è strutturata in un modo che possa indurre un traduttore ad inserirlo.
Tradotto in modo molto letterale, l'attacco di Mt 9,2 suona così: "E dopo giorni sei, Gesù prende con sé Pietro e Giacomo..." (Kai meta ex paralambanei o Iesous ton Petron kai ton Iakobon).



Però c'è kai che alcune volte puo essere tradotto oltre che al piu usato "e" con "anche" o "ma", "poi", "quindi".
Volevo portare un esempio analogo:
Ricordo che, come giustamente ha detto Trianello, all'inizio di quella frase c'è "kai metà emeros" che alla lettera si traduce appunto "e dopo giorni...", secondo me quel kai ad inizio frase è significativo come dimostra questo altro uso della stessa identica forma:
(Luzzi)Giovanni 20:25-28 25 Gli dissero gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli rispose loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo fianco, non crederò». 26 E otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Toma era con loro. Venne Gesù, a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! 27 Poi disse a Tommaso: «Metti il tuo dito qui e guarda le mie mani, porgi la tua mano e mettila nel mio fianco, e non essere più incredulo, ma credente». 28 Rispose Tommaso e gli disse: «Signore mio e Dio mio!».

Come si nota al versetto 26 appare la stessa identica frase "kai metà emeron" è logico in questo caso che l'evangelista fa un chiaro riferimento a quello che era appena descritto al versetto precedente dandone il compimento, infatti Tommaso passa da dubbioso a credente, anche se erano due circostanze diverse, sono unite, in quanto si conclude un discorso iniziato poco prima.
Per questi ed altri motivi ritengo che l'ipotesi dei tdg è alquanto plausibile.
Ciao Mario

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
07/02/2006 21:48
 
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Onestamente, non mi sembra che kai anche nel passo di Giovanni da te riportato possa avere un valore conclusivo. Non sono un grecista, ma l'inserimento di un "quindi" in questo punto come in Mc 9,2 mi sembra assai forzato. Del resto, per quanto ne so, kai può avere un senso copulativo o cumulativo (al massimo avversativo), ma non mi risulta che possa avere anche un senso conclusivo.

[Modificato da Trianello 07/02/2006 21.54]


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